Traduzione comprensibile: “vermicelli di riso ai datteri rossi”, ovvero le mitiche giuggiole! 🙂
Questa ricetta mi è venuta in mente nel momento in cui ho adocchiato due ingredienti che stavano vicini in frigo: le giuggiole, che avevo ammollato in acqua e tenevo chiuse in un barattolo di vetro, e delle belle cipolle bianche.
Voi direte “Ma che schifo!!!!”, e invece sono pronta a ribattere nel dirvi che sono deliziosi!
I due ingredienti si sposano alla perfezione insaporendo l’olio del soffritto, che diventa speciale quando si fonde alla leggerezza dei vermicelli cinesi 🙂
E come tocco finale, poteva mancare il cocco???? Il ritorno!!!! 😆 😆 😆
Ingredienti:
vermicelli di riso
1 manciata di giuggiole ammollate in acqua (almeno per una notte)
1 grossa cipolla bianca affettata sottile
4 cucchiai di cocco grattuggiato
olio evo
shoyu qb (o altra salsa di soia)
1 cucchiaio di aceto balsamico (se possibile biologico, che non contenga solfiti…)
Procedimento:
Fate soffriggere la cipolla in abbondante olio evo e lasciate che imbiondisca per bene.
Scolate, sciacquate e tagliate a fettine le giuggiole, aggiungendole poi al soffritto di cipolla.
Lasciate cuocere per una decina di minuti, cospargete di cocco rapé e irrorate con l’aceto balsamico e shoyu a piacere.
Cuocete i vermicelli (nel mio caso erano quelli “istantanei”, da ammollare semplicemente in acqua tiepida per qualche minuto) e aggiungeteli al sugo agrodolce, lasciandoli insaporire per qualche minuto.
Serviteli ben caldi e mi raccomando: consumateli rigorosamente con le bacchette!!!!!! 😉 Un metodo che, se non altro, vi aiuta a mangiare con calma e a masticare per ore ed ore il medesimo boccone!!! 😆 Soprattutto se, come la sottoscritta, non siete praticissimi …
Questa ricetta l’ho inserita nel mio libricino sul cocco 🙂
Il punto del sapere:
Indovinate un po’ dove ho visto per la prima volta le giuggiole sotto il nome di datteri rossi? (500000 euro a chi risponderà correttamente!!! 😆 ).
Dal momento che, nell’assaggiarli, il loro sapore mi era sembrato meno pronunciato e più delicato di quello dei datteri, ho deciso di cercare su internet e dopo un po’ ho trovato tutta una serie di articoli al riguardo. 🙂
Comunemente sono note come jujubes o datteri rossi/cinesi, e sapete qual è il bello?… Non sono datteri!!!! Bensì i frutti di una pianta della famiglia delle Ramnacee, la Ziziphus zizyphus, spesso utilizzata al solo scopo ornamentale in Europa ma intensamente coltivata in Asia (soprattutto in Cina, da cui provenivano i miei) ed Indonesia da più di 4000 anni.
Esse vengono chiamate “datteri” soltanto perché, a maturazione completa, assumono un sapore dolce e mielato che assomiglia molto a quello di questi ultimi.
In Marocco si conoscono come zufzuuf, come annab in Libano e zǎo (枣) in Cina.
Anche se personalmente non le ho mai viste in vendita nei normali supermercati italiani, da quello che ho letto sul web sembra che le giuggiole siano presenti nei mercati nostrani addirittura dall’epoca dei Romani, che le importarono dalla lontana Persia. La loro coltivazione però riguarda pochi territori, praticamente soltanto alcune zone del Veneto (dove sono chiamate zizzole), e coloro che se ne occupano sono strette cerchie familiari che gelosamente tramandano di generazione in generazione le tipiche preparazioni da fare con questo frutto, come ad esempio il famoso brodo di giuggiole , un antico distillato di mele cotogne, uva bianca e “zizzole”, così buono da essere stato trasformato in un detto per descrivere un’incredibile gioia (“andare in brodo di giuggiole“).
Allo stato selvatico la pianta Ziziphus zizyphus si può trovare anche lungo la costa ligure e quella siciliana, e ovviamente i suoi frutti sono più piccoli ed asprigni rispetto a quelli che maturano sulle varietà coltivate.
Date le ultime temperature sahariane, sarà difficile prendersi un brutto raffreddore, ma se vi dovesse capitare sappiate che le giuggiole sono un ottimo rimedio per combatterlo! Una manciata di esse, infatti, ha lo stesso quantitativo di vitamina C presente in 2 arance! 🙂 Ed esse aiutano anche a rimuovere il catarro quando si ha la tosse (questa loro proprietà calmante nei confronti dell’apparato respiratorio, le include in una tradizionale tisana bechica chiamata “dei 4 frutti”, che le associa in parti uguali a fichi, datteri e uva secchi).
Dunque un frutto prezioso soprattutto per il periodo invernale. 🙂
Oltre ad un altissimo contenuto di zuccheri, le giuggiole contengono anche grandi quantità di pectine e mucillagini, e per questo il loro consumo è indicato nei casi di irritazione gastrointestinale.
Visto che mi piace molto cimentarmi nel giardinaggio, ho scoperto che far germogliare i semi delle giuggiole, dal guscio spesso e duro, non è proprio una passeggiata. Si può però inciderne l’estremità, tagliandola con delle forbici, di modo che l’acqua possa filtrare al suo interno con più facilità. Ho provato a piantarne alcuni… Vediamo se nascono 🙂
E visto che siamo in tema di orticelli-home-made, ne approfitto per farvi vedere i miei “bimbi peruviani”.
Sono i germogli di maiz morado nati pochi giorni fa, dopo ben due settimane di lunga attesa. 🙂
Spero che crescano sani e forti, così, se quest’estate potrò raccogliere delle belle pannocchiette nere, non dovrò più gravare sulla salute del pianeta almeno per un prodotto…
Mi spiace di non aver tenuto da parte dei semini di okra, ma credo che non sarebbero venuti manco quelli visto che quando si raccolgono i baccelli, per consumarli a tavola, sono ancora acerbi… 🙁 Dovrei trovarne di lunghezze maggiori, superiori alla spanna per poterne seminare i semi…
Un abbraccio dalla vostra grande “scassa-pelotas”!!! 😆
A lunedì e ri-buon weekend a tutti voi!!! 😀
Sostieni anche tu la libera informazione!
Scegli per i tuoi acquisti prodotti certificati VEGANOK e invita i tuoi conoscenti a fare lo stesso.
Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Non sei una “scassa-pelotas” anzi è bello leggere delle tue esperienze. Io conosco le giuggiole, e dato che abito in veneto come non potrei… volevo mettere un albero nel giardino, ma ormai non ci sarebbe più spazio. Questa ricettina la proverò quando riacchiapperò le giuggiole 🙂
ahaha che meraviglia!!! è bellissima la pianta… anche a me piacerebbe averla in giardino 🙂
grandissima come sempre Miki! 🙂 anche io adoro vedere i tuoi esperimenti e leggere tutte queste notizie sugli ingredienti che usi! 🙂
grazie ambrosia!!! 😀
Conoscevo le giuggiole e la loro storia, mai mangiate in agrodolce, però io non amo le cipolle (o meglio non riesco proprio a mangiarle), e purtroppo vi ho ammorbato con sta cosa XD.
Il tuo piatto mi delizia, chissà se riuscirò a farlo in un altro modo.
Complimenti per la ricetta ed il pollice verde miki 😉 io ho piantato in questi giorni timo, pomodorini e basilico, afidi permettendo dovrei avere qualcosa di buono sul balcone, insieme alle altre piantine 😉
che belle le aromatiche quando crescono *__*
io per gli afidi ho un rimedio eccezionale: li fumigo con il cerfoglio!!!! e in 24 ore non ci sono più 😉
Sublime … !! Il Tuo Post è Interessantissimooo.. le consiglierò a Mia Sorella x il Raffreddore e Catarrino di Mio Nipote…!!! grande Tradizione… da tramandare.. altro che le Tradizioni Crudeli..!!! Bacio
Miki devi dirmi come fare a fumigare e ti dedico una statua 😀
ahahahah 😆
allora devi prendere un piattino e metterci dentro del sale grosso, accendi un carboncino (tipo quelli per il narguilé), lo metti sul sale e ci spargi sopra il cerfoglio secco. Devi starci mezz’oretta perchè devi aggiungerne man mano che smette di fumare…
lo lasci vicino alle piantine e puoi dire addio ai pidocchi!! io così ho salvato una piantina di peperone che ne era invasa, ed è bastata una sola fumigazione!
magari nella prossima ricetta vi faccio vedere direttamente con una foto…
a proposito di giuggiole, due anni fa ho comperato una pianta di giuggiolo…..ho gia’ assaggiato queste dolcezze… e mi aspetto che quest’anno ce ne siano abbastanza da mangiare e da gustare nella tua ricetta… grazie per l’idea…
il cocco ti piace proprio,eh?? magnifica ricetta! sembra che a Torino vendano tutte le particolarità del mondo..che curiosità mi metti ogni volta;)
sei eccezzionale originalissima e hai anche il pollice verde!!!!!!!!!!!SEI UNICA
Ricetta strepitosa! 😀 Mai mangiate le giuggiole ma devono essere squisite! …non per niente si dice andare in brodo di giuggiole!!! 😛 Dolcissimi anche i tuoi “bimbi” peruviani!!!
Ma Miki quante ne inventi, oltre che un’ottima cuoca sei grande anche come giardiniera, la fumigazione del cerfoglio l’hai scoperta da sola o l’avevi trovata da qualche parte? Grazie per tutte le informazioni.
e il cerfoglio dove lo prendi? tra le spezie secche non l’ho mai visto …
Starordinaria!!!!
@manuela: in realtà la fumigazione è una mia sperimentazione… avevo letto che il cerfoglio ha una sostanza che è un insetticida naturale e allora ho provato a trasformarlo in “incenso” 😀
mi troverò il cerfoglio 😉 http://it.wikipedia.org/wiki/Anthriscus_cerefolium
Grazie Miki.
wow veramente particolare mi ispira
谢谢
说 你 中虎恩 马
O.O