Questa ricetta l’ho presa da Vegan With A Vengeance. La Matzoh Soup è un classico della cucina ebraico americana; il matzoh è il pane azzimo e si trova abbastanza facilmente nei supermercati, nella zona dei cracker e grissini. E’ molto importante controllare che siano “vere”, con il sigillo di qualità del Rabbinato, che assicura che siano fatte solo con acqua e farina di frumento. E’ una ricetta un po’ laboriosa, da fare magari nel fine settimana, quando si ha tempo.
Ingredienti:
175 g di farina di matzoh (circa 6 fogli)
3/4 di cucchiaino di sale
3/4 di cucchiaino pepe nero
350 g di silken tofu duro
2 l di brodo vegetale
5 cucchiai di olio evo
1 carota pulita
1 mazzetto di aneto o prezzemolo
Procedimento:
Tritare le azzime in un mixer fino ad ottenere una farina sottile e condire con il sale e il pepe. Spezzettare il tofu in un frullatore o mixer; frullarlo con 120 ml di brodo e l’olio, fino a quando sarà liscio. Versare il tofu nella farina, assicurandosi che tutto sia umido. Grattare metà carota nell’impasto e distribuirla bene. Mettere in una ciotola, coprire con la pellicola e mettere in frigo, per almeno 1 ora ma l’ideale è tutta la notte. Questo passaggio è molto, molto importante per evitare che le polpette si rompano nella cottura. Quando si è pronti per fare le polpette, riempire una grande pentola, nella quale possano stare tutte le polpette senza toccarsi troppo, di acqua. Salarla, coprire la pentola e portare ad ebollizione. Nel frattempo foderare un tagliere con carta da forno, per metter le polpette a mano a mano che si formano, in modo che non si attacchino alla superficie. Tenere a portata di mano uno straccio umido per pulirsi le mani mentre si fanno le palline. Rimuovere l’impasto dal frigo. Formare delle polpette compatte, grandi come delle noci, e allinearle sul tagliere. Quando tutte le palline sono pronte e ben allineate, metterle 1-2 alla volta con una schiumarola nell’acqua bollente. Farlo con molta calma, evitando che le polpette si tocchino o si schiaccino tra di loro. Quando tutte sono in posizione, mettere il coperchio e non sollevare assolutamente per 40 minuti!!! E’ molto importante sottolineare questo punto. Passati i 40 minuti, sollevare il coperchio. Le polpette saranno venute tutte a galla e ritorneranno a fondo dopo aver aperto il coperchio. Adesso sono pronte per essere servite. Se volete che siano ancora più leggere, spegnete il fuoco e lasciate il coperchio e tenetele nell’acqua calda per 1 altra ora. Così assorbiranno altra acqua e si espanderanno ancora un pochino. Preparare il rimanente brodo in un’altra pentola. Grattare la restante 1/2 carota e aggiungere l’aneto o il prezzemolo. Portare ad una leggera ebollizione e quando è caldo, preparare le scodelle dove servire le polpettine. Prelevare con la schiumarola le polpette e sistemarne 3-4 in ogni scodella. Versare il brodo in modo da coprirle fino a metà Guarnire con aneto e prezzemolo e servirle a chi si ama. Nel caso in cui non si servissero subito, le polpette possono essere tenute in frigo e poi ribollite prima di servirle. Si possono anche eventualmente surgelare, ma io non ho provato.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Che ricetta particolare.. 🙂
Pur essendo legato a ricette più… Toscane, mi sa che una prova alla prima occasione la faccio…
Grazie della ricetta.
🙂
interessante 🙂 e come dice Sauro particolare 🙂
etnica e vegana…meravigliosa!!!!!!!
Qualsosa di inconsueto…
ma veramente da sperimentare
🙂
il commento finale è intrigante, quello di servirle a chi si ama! allora bisogna scegliere bene i commensali 🙂
avrei una domanda: cuocendo aumentano di volume? mi è sembrato di capire di sì.
grazie!
ehi.. ma è la versione ebraica dei Knödel!!!