Queste frittelline salate, me le ha fatte assaggiare Ghita una cara ragazza mia vicina di casa originaria dello Sri lanka, ci sono piaciute talmente tanto che le ho chiesto di insegnarmi a farle; in un piccolo negozietto gestito da indiani sono riuscita a trovare le lenticchie nere (urid dhal), già nella mia testa frulla l’dea di provare a farle con le nostre lenticchie o fagioli. La preparazione è un po’ lunga ma ne vale la pena. Unica cosa che Ghita non ha saputo tradurmi è il nome di un’erba che ha usato, mi ha detto che serve per renderle più digeribili, io vi suggerisco l’alloro, mi darò da fare per scoprire che erba è.
Ingredienti (per circa 22 frittelline):
200 g di lenticchie messe a bagno la sera prima
1 manciata di farina bianca normale
1 cipolla
peperoncino
semi di finocchio
alloro
Procedimento:
Come prima cosa bisogna preparare la farina che deve cuocere a vapore per 45 minuti, mi ha incuriosito questa cosa, il motivo pare sia che facendo così le frittelle non avranno una consistenza gommosa anche raffreddandosi. La farina cotta così potra poi essere riutilizzata per altre ricette, unica cosa va consumata non oltre il mese. Se non volete utilizzare 1 pacco intero dovete metterla in un sacchetto di carta (tipo quelli del pane), praticare un taglio, posizionarlo nella pentola e calcolare 45 minuti da quando bolle, sempre a fuoco basso. Praticamnte la farina si indurisce e a questo punto dovete prendere un setaccio versarci la farina: stando sopra un contenitore abbastanza largo con una mano dovete praticamente setacciare la farina; non aspettate che si raffreddi altrimenti non riuscirete. Fatto ciò prendete le lenticchie e mettetele in un frullatore, frullate aggiungendo un pochino di acqua, devono diventare una pappetta, non si devono sentire grumi. Aggiungete la cipolla tritata, i semi di finocchio, il peperoncino, salate a piacere e unite l’alloro, aggiungete 1 manata di farina e lavorate bene ammalgamando il tutto, l’impasto deve essere abbastanza molle, con le mani bagnate ne prendete un pochino schiaccate e con un dito fate un buco, come stanno facendo le mani di Ghita nella foto
così facendo cuoceranno meglio anche internamente, mettetele a friggere in olio ben caldo, rigirandole un paio di volte; sono una delizia sia calde che fredde, ottime accompagnate con altre verdure come piatto unico; fatte più piccole potrebbero essere un’idea come stuzzichino da aperitivo. Ben venga se qualcuno di voi fa l’esperimento prima di me usando altri legumi. Buone lenticchie a tutti 🙂 Spero apprezziate la cucina etnica perchè Ghita mi ha fatto assaggiare altre prelibatezze che sono molto vegannnnnn 🙂
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Nel frattempo ho scoperto cosa erano le foglie che mi ha portato Ghita, sono foglie di curry, io le ho rifatte usando del curry in polvere il sapore era buonissimo!!!
Oh.
Solo OH!
Sono fantastiche. Non sai (ma te lo dico subito io!) quanto mi piace imparare gli usi alimentari di altri popoli.
Questa cosa della farina cotta a vapore la ignoravo proprio.
Che dire… complimenti alla tua curiosità che ingrassa la mia!
Quando le rifai mi chiami che vengo a vedere come fai passo a passo?!
😉
Ciao Claud le ho rifatte proprio ieri sera erano fantastiche, ma le rifarò, quindi disposta volentieri a farti vedere come si fanno 🙂 La farina cotta al vapore credo abbrevi anche la cottura, infatti stanno pochissimo nell’olio a friggere e rimangono asciutte non unte. Ghita è una ragazza molto dolce e gentile mi ha fatto anche degli spaghettini con farina di riso mischiata a farina cotta al vapore, per farli ha usato un attrezzo particolare,vengono poi cotti al vapore posizionati su dei dischetti di plastica bucati, mi ha già detto che a chiesto alla suocera che vive in Srilanka di mandarne uno per me, non vedo l’ora di mostrarveli sono fantastici!!!! Un besos e buon weekand
Sei fantastica davvero ogni giorno ci comunichi delle cose interessantissime come questa …volevo chiederti ma il pacco che vedo nella foto è intero oppure lo hai inciso con un taglio? Tante grazie a Ghita e anche un besos
Ciao Stella, si ci sono delle incisioni nel pacco della farina che non si vedono, almeno tre. Sono felice di potervi fare partecipi delle mie esperienze culinarie, e sopratutto riuscire a far capire che l’alimentazione vegana è tutto fuorchè limitata e restrittiva, anzi io non mi stancherò mai di ripetere che mangio molte più cose ora di quante ne mangiassi quando mangiavo carne e pesce…..Come ho già detto in altre occassioni basta volersi bene e voler bene per avere la voglia di cambiare tutto ciò che non ruota nel verso giusto………..utopia eh!!!!!!!!!! Ma basta che qualcuno inizi e noi siamo tra questi! Un abbraccio sincero e una buona domenica, farò vedere a Ghita la pubblicazione e le dirò del besos che sicuramente ricambierà 🙂
Fantastica Ghita! Grazie Chicca66, mi piace conoscere le ricette di altre culture :)!
Ciao Ghita!
Mi hai fatto venire in mente la cucina indiana che a volte si prepara in un ashram vicino a casa!!! Ogni tanto io e mio marito andiamo ad assaggiare qualche prelibatezza!!!!
Un bacio
….non voglio rovinare la ricetta, ma secondo te si possono cuocere anche nel forno???????
Ciao Veronca questi è proprio impossibile cuocerli nel forno sono troppo mollicce, però puoi provare a fare l’esperimento fammi sapere, salutone 🙂
Ciao mi piacciono veramente tanto…l’uso della farina cotta a vapore la scoprio proprio adesso…sai Chicca 66 a me piacerebbe aprire un piccolo ristorantino,dove fare assaggiare tutte queste prelibatezze…….ma mi sà che resterà un desiderio.
Sai Silvia io trovo che sia già qualcosa di bello avere dei sogni anche se non si relizzeranno 🙂 Poi nella vita mai dire mai 🙂
Normalmente con i fritti, si abbina il timo, che aiuta a digerire i grassi. Potrebbe essere quella l’erba che non ha saputo tradurre la tua amica. 🙂
😳 non avevo letto nei commenti, la spezia era il curry. 🙂