Mi dispiace non postare foto di questa preparazione, ma quando sono di fronte alle verze cucinate in questo modo non mi controllo più e me le pappo prima ancora che siano del tutto cotte. Sono la cosa che più amo mangiare in assoluto. Come ogni cosa buona ha bisogno (mi raccomando!) di ingredienti genuini e di un paio d’ore di tempo… L’ingrediente base è la verza. Non so se si chiami verza in tutt’Italia, il suo nome scientifico è “Brassica aleracea sabauda”, sostituible con il cavolo cappuccio alias crauto. Bando alle ciancie!
Ingredienti:
1 verza media, bella compatta
vino rosso tipo Lambrusco mantovano
aceto di vino rosso
1 cipolla o 3 scalogni
olio
1 dado
alloro
chiodi di garofano
Procedimento:
Mettete sul fuoco una pentola d’acqua abbastanza “comoda” come dimensioni a cui aggiungete almeno 1 bicchiere di vino rosso e 3/4 di bicchiere di aceto. Il colore dell’acqua deve essere di un bel rosso convincente! Mentre si scalda l’acqua tritate la cipolla, scaldate in una padellona grandissima 2 cucchiai d’olio, affettate la verza a striscioline. Quando l’olio frigge consegnategli la cipolla e il dado, quando l’acqua bolle buttateci 2 belle manciate di striscioline di verza e fatela “spaventare” per 2 minuti. Quindi togliete la verza dall’acqua e buttatela nella padellona. Non scolatela del tutto perchè non deve soffriggere, ma sobbollire nel suo liquido di acqua e vino. Mettete nuova verza nell’acqua e quando è spaventata mettete anche quella nella padellona. Continuate fino alla fine della verza fresca e alla riempitura della padella. A questo punto assicuratevi che il fondo della padella sia coperto d’acqua/vino e controllate sempre che non ne evapori troppo. Dopo 45 minuti aggiungete 3 foglie di alloro e 3 (o più) chiodi di garofano. Dopo altri 15 minuti è pronto!
Note:
Se usate il crauto ci vogliono solo 20 minuti in padella! Non lasciate mai svaporare tutto il liquido perchè altrimenti assume un sapore un po’ metallico. Se mi invitate a pranzo la dose è per 1, me !! 😀 Buon appetito!!!
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Anche se non c’è la foto ( ah, come ti capisco: anche io adoro cavoli, cavolfiori, broccoli..) credo di aver capito…mia nonna le faceva e li chiamava “SanCraut “…però metteva anche il ginepro, mi pare di ricordare!!!!!!!!
Potremmo accompagnarli con dei “wurstel” fatti con lenticchie o fagioli, che dici????? molto “tetesco di Ghermania, Ya!”
ciao yuki! io adoro i crauti fatti cos’, e con wurstel di tofu affumicati impazzisco!!!!!!!!! buonissimi!
Ragazze ogni volta che leggo un commento la mia mente si mette in movimento, mai fatte le verze con i wurstel di tofu, credo che alla peste possano piacere 🙂 Yuki vogliam la foto però 🙂
Prima di tutto grazie a Renata che ha messo una foto e chiedo scusa per i pasticci.
Adesso vado alla ricerca di una verza, mi metto al lavoro e metto la foto (anche se le ho mangiate a pranzo ne ho ancora una gran voglia! :))
Coi wurstel di tofu possono sposarsi bene, però non somigliano ai crauti “teteschi” (buoni pure quelli, mammamia…) perchè lì c’è lo zucchero ed il sapore è molto diverso!
Ho l’acquolina…
Quanto mi piaccion le verze…non vedo l’ora di provarle anche in questa versione!
sì chicca! sono buoni (ma li compro)! un bel piatto di verze con due wurstel…magari in un bel panozzo..mmmmm
Li ho comprati una volta sola e non erano piaciuti molto, forse era il tipo 🙂
Appassioanata di verza.. presto la sperimenterà!!!
Bravissima!
E non importa per la foto..succede…
Anche a noi è capitato un sacco di volte.. quando il profumo tira.. la macchina fotografica si dimentica!!!
Buon appetito allora.. eu un abbraccio!