Questa è la mia prima esperienza con le alghe. Ho cominciato con l’alga kombu e con una ricetta particolare. Prossimamente proverò altre ricette e altri tipi di alghe.
Ingredienti:
1 pezzo di alga kombu (circa 20 cm)
1 patata
1 carota
2 cipollotti
2 cucchiai di olio evo
1 cucchiaio di salsa di soia
Procedimento:
Mettete l’alga in un po’ d’acqua e lasciatela rinvenire per circa 15 minuti. Sbucciate la patata e tagliatela a tocchetti, pelate la carota e tagliatela a rondelle, pulite i cipollotti e tagliateli in 4 e poi a fettine sottili. Mettete tutte le verdure e l’alga tagliata a pezzetti di 2-3 cm in un tegame, coprite con l’acqua nella quale avete messo a mollo l’alga e fate cuocere a fuoco moderato fino a quando non si è consumata quasi tutta l’acqua. Aggiungete la salsa di soia e l’olio, terminate la cottura e servite in tavola.
Nota:
Generalmente quest’alga si usa per rendere più morbidi e digeribili i legumi (in particolare i fagioli) o per preparare la base di molte zuppe e minestre (dashi); in questo caso l’alga può essere riutilizzata più volte. L’alga kombu ha molte proprietà benefiche; queste e altre informazioni sul suo utilizzo, sono facilmente reperibili in rete, vi invito quindi a fare anche voi una piccola ricerca. Io sono partito da qui: Wikipedia, Scienza vegetariana.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
ma questa è vera arte…persino la forchetta nera! non ho parole caro Francesco, non ho parole…
Ed ecco il Caravaggio vegano (come ti ho soprannominato io Francesco, non ti offendi, vero ??? Io adoro Caravaggio, il pittore…!), che ci stupisce con un’altra sua opera d’arte culinaria e fotografica !!!
che bella ricetta a me l’alga non piace , la forchetta da tanta classe
Francesco vedi che sei un pozzo di idee anche tu, io che uso spesso le alghe la kombu così con le verdure non l’ho mai fatta 🙂
I complimenti alla foto sono sempre d’obbligo 🙂
Bellissima ed interessante Francesco.. ma il sapore dell’alga si sente molto? Ed è gradevole? Non l’ho mai provata..
Che bella foto!!! La forchetta sembra messa li, apposta per essere presa e gustare questa squisitezza!
Grazie a tutte.
La ricetta è liberamente tratta dal cucchiaio verde.
Come dicevo, non avevo mai utilizzato le alghe prima d’ora.
Questa non ha un sapore particolarmente dominante, quasi non si nota che è un’alga.
La forchetta? E’ una forchetta di plastica che fa parte di un set che non ricordo dove ho preso, forse erano a corredo di qualche insalata da asporto che ho preso a New York. Mi piacevano e le ho tenute.
@Valep79: questa non è molto salata e ha un sapore gradevole.
@ Elettra: non solo non mi offendo, sono lusingatissimo! Anch’io adoro Michelangelo Merisi (detto Caravaggio). Pensa che anche al Prado mi sono rimasto incantato a vedere l’unico suo quadro che ho trovato fra tutti quelli esposti di altri artisti.
Il quadro è “Davide e Golia”:
http://www.museodelprado.es/coleccion/galeria-on-line/galeria-on-line/obra/david-vencedor-de-goliath/
Meraviglioso!
Sempre complimenti per le foto, sono tutte bellissime ogni volta 🙂
Anch’io amo Michelangelo Merisi, è il mio preferito!
Grazie Francesco, con un piatto così semplice mi hai invogliata a provare la Kombu 🙂
Francesco, mi chiedevo giusto l’altro giorno quanti legumi avrei dovuto ammollare per terminare il sacchetto di kombu 😉 meno male che mi hai illuminato con questo utilizzo!!
Mi aggiungo ai complimenti che hai già ricevuto….che bello davvero, ed anche la foto…..
Non amo particolarmente l’alga kombu, ma come Ellis, anche io ne ho un sacchetto pieno….quasi quasi….. provo a fare anche io questo piatto ……
A me invece piace totalmente la kombu, e non l’avevo mai provata come nella tua ricetta, quindi… 🙂
A proposito, quale kombu usi, quella reale (o imperiale non ricordo), o quella della Bretagna, meno pregiata credo?
domandina: di cosa sanno?
Di mare?
fammi sapere, forse potrei utilizzarle come surrogati del pesce (eh, si , sarebbero proprio ok se fosse cosi’!)
Vicky, io posso dirti che le poche alghe che fin’ora ho assaggiato sanno tutte di mare.
Prima o poi dovrò provare a rifare il caviale vegan di Vera… Gnamme!
@ Patricia: ma lo sai che non lo so proprio che tipo ho utilizzato. Ne ho ancora un po’, la prossima volta che le prendo provo a chiedere (se mi sanno rispondere).
@ Vicky: le rare volte prima d’ora che avevo assaggiato le alghe le avevo trovate che sapevano di mare e, per questo motivo, non mi piacevano moltissimo. Queste no, hanno un sapore neutro, quasi tendente al dolce (non sono dolci però).
Se cerchi il sapore di mare, secondo me queste sono le meno adatte.
I più esperti di me in materia di alghe (Chicca, Patricia, Vale, Silvia, ad esempio, ma anche moltissimi altri) potranno illuminarci in merito.
Dal canto mio voglio provare altre ricette e altri tipi di alghe.
Ah be’.
Io finora ho preso solo hijiki e arame.
Le hijiki sono più forti.
Prossimamente proverò le nori, ho una tal voglia di onigiri…
Credevo che le hijiki fossero vietate al consumo alimentare? In Francia le ho trovate soltanto per uso cosmetico (da mettere nella vasca da bagno credo). Ma forse cambia da paese a paese….
A Roma ne ho fatto una scorpacciata, di opere del Caravaggio…
Era di un geniale !!! 😉