La “Tarte fine aux pommes” é un grande classico francese, la si trova in quasi tutte le pasticcerie/panetterie ed é facile facile.
Ingredienti:
1 disco di pasta sfoglia di circa 27 cm di diametro: qui ci sono delle belle ricette, ma io confesso di averne usata una bio con la margarina;
vaniglia;
5 mele da cuocere renette o golden;
3 c.m. di zucchero;
15 grammi di margarina;
30 grammi di margarina sciolta;
2 c.m. di zucchero vanigliato;
zucchero a velo.
Procedimento:
Cuocere il disco di pasta parzialmente, fare cioè una cottura a 180° per circa 10 minuti fino ad ottenere una media doratura:
Prendere due mele, mondarle e tagliarle a cubetti, farle cuocere in una padella con 3 cucchiai di acqua e 3 di zucchero+vaniglia, io uso dell’estratto di vaniglia liquido, se usate la stecca potete togliere i pallini e poi mettere la buccia in un boccale di zucchero per profumarlo. Cuocere a coperto su fuoco moderato circa 10 minuti controllando che non attacchi, al contrario l’acqua che avete messo+l’acqua di cottura che rilasciano le mele dovrebbero dare un risultato abbastanza liquidino. A fine cottura, quando i cubetti di mela saranno teneri, aggiungete i 15 grammi di margarina e mixate, dovreste ottenere così circa 20 cl. di composta di mele che lascerete raffreddare (anche in frigo).
Intanto riscaldate il forno a 220°, quando gli ingredienti saranno a temperatura ambiente spalmate la composta sulla sfoglia in spessore sottile:
Alle tre mele che restavano togliete il torsolo e le pelate lasciandole intere, poi le tagliate a fettine fine con un mandolino e cominciate a disporle in cerchio partendo dall’esterno, la fetta successiva deve coprire il buco della precedente:
Spennellate questo primo cerchio con la margarina fusa e disponete il secondo giro, spennellate con margarina:
Alla fine si copre anche il buco centrale: con uno stampino da biscotti, o altro, si fà l’ultimo decoro, si spennella ancora di margarina:
si spolvera di zucchero vanigliato e si inforna per 20 minuti:
Quando le mele sono leggermente dorate si toglie la torta dal forno, si spolverizza con lo zucchero a velo e si rimette sotto il grill per circa uno o due minuti. Il mio forno essendo piccolo fà i disastri che vedete in foto: cuoce molto di più da una parte, questa volta non sono riuscita a girarla in tempo, ma vi assicuro che é veramente buona, sottile sottile e leggera, il fatto di far cuocere prima la sfoglia non la lascia bagnata. Se la fate ditemi se vi é piaciuta!
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Bella! Proverò ma io non uso la margarina, ne lo zucchero e con l’olio dev’essere tutta un altra cosa. Ti farò sapere! Buon week end.
buona sottile, la provo appena mi rimetto!!
splendore!!!!complimenti mi piace molto questa idea!!!!!proverò….buon weekend a tutti!
😉
… favolosa !!!
Quanto ne vorrei ora una fettina, per accompagnare il mio Té di Natale…
😀
Proverò anche io , forse con qualche modifica, mi hai dato un’idea!!!
hei ma è spettacolosissima!!!
Veramente buona direi anche senza averla ssaggiata 😉
Barbara perchè non hai messo le foto un po’ più grandi? Renderebbero meglio 😉
scusa la critica, ma non c’è troppa margarina?Già c’è nella pasta sfoglia.
Secondo me si potrebbe anche fare a meno di metterla, lo dico perchè non la uso e non mi sembra tanto salutare (anche se vegetale, contiene grassi idrogenati, meglio il burro di soia ma usato anche questo con parsimonia).
In effetti ho scritto margarina per comodità, ma io prendo solo burri vegetali nei negozi bio, e anche il burro di soia deriva da un olio vegetale e se é idrogenato non và bene ugualmente. La “materia grassa” si mette sulle mele per farle cuocere/dorare, la ricetta non é mia é di Joël Robuchon e per me é perfetta così, per sapere se c’é o non c’é troppa “margarina” l’unica soluzione é provarla!!!! Inutile dire che il cuoco nella ricetta originale usa del burro da latte vaccino. Cmq anche io non ci credevo, ma in effetti é molto leggero come dessert, non ti dà quella sensazione di sazietà dei dolci pieni di burro: provare per credere.
Ciao Chicca66, avrei messo delle foto più grandi, ma non volevo occupare troppo spazio visto che ne ho messe parecchie… La ricetta l’ho presa da un libro di un grande chef: adoro gli chef, sono sempre così precisi nelle spiegazioni che riesci a fare delle ricette da vero professionista che stupiscono te per primo! L’unico adattamento che ho fatto é stato per il “burro”: ne ho usato uno derivato da oli vegetali ovviamente. Per descriverla bene ho messo le foto di ogni tappa e allora ho deciso di metterle anche un po’ più piccole, in effetti me le ha anche tagliate: le torte non sono intere, ma non ho capito perché, credo dipenda dal blog, forse ne taglia un pezzo… Ma la ricetta non é difficile da farsi, é solo molto dettagliata, ma ormai lo avete capito che sono una pignolona! Grazie a tutti e buona notte!
La faccio: promesso! Mi sfizia troppo!
fantastica!
e direi che ogni tanto la margarina la si puo’ mangiare.. in alcune preparazioni ci sta a pennello 🙂
appena riesco la provo!
Oh mammina, che bontà. Anzi, lo dirò in Francese alla Fiorello: “oh mammen, quelle bontè !!! “
Assaggiare per credere!
Ecco cos’era qual profumino che sentivo l’altro giorno… veniva dalla tua cucina… 😉
che buona! questa è la versione vegana di un dolce (monoporzione) che facevano in un ristorante spagnolo in cui ho lavorato, che delizia! appena sfornata ci mettevano sopra una bella pallina di gelato,che si squagliava tutta! mmmmmmmm!
Complimenti! Non conoscevo questa tarte e devo dire che mi ispira moltissimo. L’unica pecca è che non è velocissima… Io apprezzo molto fare la tarte tatin perchè è rapida e viene con qualsiasi (o quasi) frutto, quindi mi è utile per svuotare il frigo… Comunque la terrò a mente. Grazie.
mmm ti sei proprio immersa nella cultura culinaria francese!!
brava!!!!
fatta! 🙂 buonaaa
Salve,è passato un po’ di tempo ma ho provato questa ricetta e l’ho trovata fantastica!In famiglia non sono vegani ma dato che i miei figli consumano già alimenti crudeli mi sembra giusto eliminarli almeno dai dolci… almeno per ora ,poi chissà quando saranno grandi saranno consapevoli di una scelta piu’in sintonia con il mondo animale e naturale!
Grazie!
Grazie Violadaprile, ho seguite le spiegazioni e la tecnica di Joël Robuchon su come ben eseguire questo dessert tradizionale francese. 🙂
Ehi, ma é strabella !!! 😀
Splendida!