Nei miei ricordi infantili la torta di tagliatelle è uno di quei dolci che si trovava sempre in tavola alla fine di un pasto importante e, lo confesso, non mi è mai piaciuta: troppo zuccherosa, troppo burrosa, con un retrogusto amarognolo per via delle mandorle… però adoravo le tagliatelline croccanti sopra! Non sapevano di molto a dire il vero, ma mi divertivo a “pelare” la torta da quei filini, più capelli d’angelo che tagliatelle in effetti. Il ricordo è riaffiorato mentre saltavo dei noodles nel wok e trovando una certa somiglianza tra gli spaghetti di riso e le tagliatelle della torta: eh sì, le vie del ricordo sono infinite, Proust docet! Ovviamente l’idea mi ha tolto il sonno: l’avrei riprodotta non solo vegan, ma molto più buona dell’originale! E così è stato 🙂
Ingredienti per la frolla:
200 g di farina di kamut
40 g di zucchero di canna
1/2 bustina di cremor tartaro
1 pizzico di sale
50 g burro di soia
95 g circa di latte di soia
scorza di limone
Ingredienti per la gelatina:
100 g di succo di limone non filtrato
100 g di acqua
50 g di zucchero di canna
15 g di amido di mais
scorza di limone
Ingredienti per la farcitura:
150 g di mandorle pelate
zucchero di canna qb
burro di soia qb
1 matassina di noodles di riso
1 tazza di acqua
curcuma
Procedimento:
Preparare la frolla montando burro e zucchero, poi aggiungere farina, sale, lievito, scorza di limone e mescolare il tutto fino ad ottenere un impasto sbricioloso. Infine aggiungere il latte di soia e formare la classica palla che dovrà riposare in frigorifero almeno 1/2 ora. Ovviamente il quantitativo del latte da aggiungere varia a seconda del tipo di farina che userete. Mentre l’impasto riposa, spremere i limoni (ne ho usati 4 non molto grandi, ma veramente succosi) e grattugiare un po’ di scorza. Unire al succo acqua, amido di mais e zucchero e portare a bollore. In pochissimo tempo si otterrà una consistenza gelatinosa che raffreddandosi si compatterà ulteriormente. Per evitare grumi, usate il solito metodo di stemperare un l’amido con un po’ d’acqua e aggiungerlo al resto del liquido. Io in realtà l’avevo preparata il giorno prima. Tostare le mandorle, tritarle grossolanamente e mettere da parte. Tuffare i noodles in una tazza d’acqua a cui avrete aggiunto un po’ di curcuma e lasciarli in ammollo per almeno 5 minuti (anche un po’ di più volendo). E’ finalmente giunto il momento di assemblare il tutto! Stendere la frolla su cartaforno in uno stampo diametro 25 cm e bucherellarla. Fare un primo strato di gelatina al limone, poi un secondo strato di mandorle. Spolverizzare con 2-3 prese di zucchero e aggiungere altre mandorle. Aggiungere un altro po’ di zucchero e mandorle stratificando. Non è necessario esagerare con lo zucchero: ne ho messo veramente poco! Ultimo step: scolare i noodles e condirli con 1 cucchiaio di burro ammorbidito, poi posizionarli sulla torta a copertura. Cuocere in forno preriscaldato a 180° per 1/2 ora circa.
Considerazioni:
I noodles saranno quasi impossibili da masticare, ma è lo stesso effetto dell’originale. Caso mai potete tagliarli con le forbici dopo l’ammollo per rendere più semplice il porzionamento una volta che la torta sarà cotta. Purtroppo ho pasticciato con la macchina fotografica e la foto non rende molto 🙁 sigh! La gelatina è buona anche da sola e sicuramente l’amido può essere sostituito con agar agar, ma non saprei esattamente in che proporzione. Quando cucino con piccole quantità ho sempre timore ad usare l’agar agar per paura che solidifichi troppo. Per burro intendo sempre burro di soia o margarina vegetale senza grassi idrogenati. Musica di sottofondo: Björk!
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Buonaaaaaaa!!! 😀
A me una bella matassina ripiena con mooolta gelatina al limone, sí!!!
Che meraviglia questa torta!!Deve essere buonissima ed è sicuramente molto scenografica!! 😀
Trovo questa torta davvero originale e mi ricordano (esteticamente) alcuni dolci dell’est di cui non ricordo il nome! Bellissima! 😉