Vi chiederete il perché di questo nome? Basta guardare gli ingredienti e capirete…
Ingredienti:
100 g di farina x2
1/2 bicchiere di zucchero integrale di canna (50 g) x2
1/2 bicchiere di cacao amaro in polvere (40 g) x2
3 cucchiaini di lievito per dolci alla vaniglia
3 cucchiaini abbondanti di amido di mais
1 e 1/4 bicchiere di latte di soia x2
1/4 di tavoletta di cioccolato fondente x2
15 nocciole x2
evo qb x2
Farcia:
14 cucchiai di latte di cocco
3 cucchiai di zucchero integrale di canna
2 cucchiai di cacao amaro in polvere
3 cucchiaini di amido di mais
1 cucchiaino di estratto di vaniglia home made
Copertura:
2 cucchiai di cacao amaro in polvere
2 cucchiai di zucchero integrale di canna
1 cucchiaio abbondante di amido di mais
1 cucchiaino di estratto di vaniglia home made
1/2 bicchiere d’acqua
8 quadratini di cioccolato fondente
Procedimento:
Questa ricetta, premetto, è un po’ laboriosa. Bisogna preparare, infatti, due tortine (ecco il “x2”). Io ne ho ho fatta una per volta, ma se avete due tortiere identiche potete farle in contemporanea. Ma lo sconsiglio, perché, a meno che non abbiate un forno enorme, la cottura fatta su piani diversi darebbe un risultato disomogeneo.
Si mischiano prima bene tutti gli ingredienti secchi. Si riducono a pezzettini il cioccolato e le nocciole (le ho tritate grossolanamente con il mortaio) si mescolano. Si versa il latte di soia nel recipiente degli ingredienti secchi, si rimesta, si aggiunge un filo di olio e, per ultimi si uniscono cioccolato e nocciole. Un’ulteriore mescolata e si versa il composto nella tortiera foderata di carta da forno, leggermente oliata.
Si inforna a 180° per 30 minuti circa (anche meno, a seconda di quanto è stato preriscaldato il forno).
Mentre si prepara la seconda torta, che cuocerà più rapidamente della prima, si comincia a fare la farcia. Si mescolano gli ingredienti in un recipiente resistente al calore (ho usato una caraffa graduata di pyrex) fino a sciogliere tutti i grumi. Poi, quando manca poco alla cottura della torta, si mette il recipiente in forno.
Pronta la torta, la si estrae dal forno e si aspetta che questa raggiunga una temperatura tale da poterla maneggiare per togliere la carta da forno (non va fatta raffreddare del tutto però!). Intanto, si controlla il preparato per la farcia, che deve addensarsi ma non eccessivamente. Se il forno vi sembra troppo caldo, abbassate la temperatura o spegnetelo.
Mettete la farcia sulla prima torta e posizionatevi subito sopra la seconda.
Apro una piccola parantesi sull’estratto di vaniglia home made. Su internet ci sono varie ricette, io vi propongo la mia. Avete presente le provette in cui si vendono le stecche di vaniglia? Bene, prendete poco più di metà di stecca (o tutta la stecca, ancora meglio!), incidetela in verticale e spezzettatela in tanti piccoli pezzetti con una forbice da cucina. Mettetela nella provetta, versateci rum (o vodka) qb per riempire la provetta. Lasciate macerare la vaniglia nel liquore e ogni giorno scuotete la provetta. Più mesi sta meglio è (io l’ho tenuta un paio di mesi). La consistenza dell’estratto è simile a quella di uno sciroppo.
Per la copertura si mescolano a freddo in un pentolino cacao, zucchero e amido. Poi si aggiungono acqua e l’estratto di vaniglia e si mescola per togliere i grumi. Si mette tutto sul fuoco su fiamma al minimo si gira e quando tutto si addensa parecchio, si spegne e con un cucchiaio si ricopre la torta, in particolare i bordi (per chiudere la torta). Si mettono sopra i pezzettini di cioccolata quando la la copertura è ancora calda. Si fa raffreddare la torta e si mette in frigo per qualche ora (un’ora e mezza va più che bene) prima di gustarla.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
nouuuuuuuuuuuuuuuuuuu
sei da denunciare, lo sai???
ti rendi conto di cosa hai fatto?!!!
..e mia mamma mi ha appena chiamato per dirmi che domani mi porta delle nocciole che le hanno regalato…
AIUTOOOOOOOOOO non resisterò mai!!
Addirittura denuncia, ehe 😉
sì sì
istigazione a delinquere
però che torta! questa è La Torta. solo a guardarla mi vengono le vertigini.. mi sta ipnotizzando.
Wow….. ho l’acquolina in bocca!!
wow…il titolo dice veramente tutto!!! a trovarsi di fronte una torta così e a non mangiarne una fetta si fa davvero un peccato! 🙂
mangiamocela e andiamo tutti all’infernoooo!! 😯
Ha ragione Nello: tutti agli inferi!!!!!!
SI SI …anch’io agli inferi!!!!
Per essere peccaminosa, lo è senza dubbio 😉 Tentatrice di libidini sensoriali non concesse dalla pubblica morale 😉 (che però come sappiamo difetta in molte cose)
Con piacere quindi mi immergo anch’io in tale peccato e vi seguo negli inferi (cui comunque, d’altro canto, già ero condannata per mie convinzioni e formazione) 😉
Buona giornata a tutti
un abbraccio peccaminoso
Giulia
sono d’accordo con voi!!!!agli inferi!!!!!!portiamo al grande capo (degli inferi, ehehe) una fettina di torta, nn si sa mai che si addolcisca un po’……
😉
bella!!! e buona sicurissimamente!
Una volta nella vita si può fare… ma non la chiamerei torta del peccatore, magari del gaudente estremo!
😉