Sì, niente zucchero in questi dolcini preparati oggi..
Ingredienti per le crostatine più grandi:
150 g Farina 0
50 g farina di kamuti integrale
il succo di mezzo limone
un cucchiaio di cremortartaro
un cucchiaio di olio extravergine o di mais
3 o 4 cucchiai di malto
acqua tiepida
Fichi
marmellata (fatta da me l’estate scorsa con limoni e fichi)
nocciole
Procedimento
Preparare la pasta setacciando le farine, unendo i solidi e in ultimo, l’olio e l’acqua tiepida. Fare una pallina e metterla da parte un istante.
Tagliare a fettine sottili i fichi, e tagliuzzare grossolanamente le nocciole.
Prendere un poco di pasta e foderarci gli stampini monoporzione. Stenderci un velo di marmellata, sistemarci le fettine di fichi. Con la pasta avanzata creare dei cordoncini, sistemarli a incrocio sulla crostatina. Negli angoli liberi, mettere le nocciole. Lucidare con un altro po’ di malto i cordoncini di pasta e infornare per 15 minuti.
Per le tartellette piccoline ai lati:
Con la stessa pasta ho riempito delle miniformine da cioccolatini, ho messo dentro dei pezzettini di banana e delle scaglie di cioccolato.
Ingredienti per il tiramisu centrale
(l’ho preso direttamente da quello di Chicca con pochissime varianti Ho omesso la panna)
400 gr di Tofu (ho appurato che è molto meglio quello classico, solido e non quello vellutato perchè rimarrebbe poco denso)
4 cucchiai di malto di riso
3 cucchiai di cacao
1 cucchiaio di crema di noccole (tipo carobella)
biscotti secchi
caffè
scaglie di cioccolato
Procedimento
Ho frullato il tofu con il malto, se serve una goccia di latte di soia; quando è bello liscio, unirci il cacao e fullare ancora.
Preparare per tempo il caffè in modo che si raffreddi un poco.
Prendere i biscotti (io ho usato dei buonissimi biscottini : i “Novellii” mi spiace ma non li ho fotografati senza latte uova e zucchero). Passarli velocemente nel caffè, sistemarli su una pirofilina, splamare sopra a strati la crema di tofu e cacao. Chiudere con crema, una spolverata di cacao scagliette di cioccolata. In una pirofilina ho invece sbriciolato sopra gli ultimi biscottini. Mettere in frigo e mangiare bello fresco.
Questo invece è un mazzetto di fiori di zucca dell’orto.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Chicca, devo dire che è proprio una bontà questo tiramisu. E te lo dico io che per per i dolci non stravedo proprio, anzi potrebbero anche non esserci: al loro posto pane in abbondanza. Però è davvero davvero buono e non stucchevole.
Tra parentesi, ho letto di una magiata insieme da qualche parte ad agosto.. Se posso autoinvitarmi…ti chiudo tutti i tortelloni che vuoi!
Mi sembrano super meravigliosi!!!!
Eddy che meraviglia!!! La crostatina coi fichi poi…mmmm!
ma che bonta’ e bellezza i dolcetti senza zucchero,almeno spero che la cuoca sia dolce!Gustateli anche da parte mia
Bravissima! Anche io mi sto abituando da tempo al “always sugar free” !! :-))
Sei una fata *_*
Grandioso tutto, concordo per il tiramisù quello morbido cioè tipo silktofu sarebbe troppo morbido forse 🙂 Ti è piaciuto? Qui han fatto follie 😀 Bravissima Edddy
un Capolavoro.. Complimenti…
Brava Sara!!!io invece posso autoinvitarmi a mangiare queste meraviglie????
un bacio!
Buoneeeeeeeee!!!!!!! E la prova costume??? eh eh
Questa mi piace proprio perchè non c’è zucchero e margarina 😛 Lo so ho le mie fisse ma se i dolci sono buoni pure così perchè non farli!?!? Brava!!!!!!!!! Li farò 😉
Allora qui ci si può strafogare di dolci! Tanto sono senza zucchero 🙂
Un sacco Chicca!
Sì, dai autoinvitatevi tutti!
Gemma, anche io più che altro ho la fissa della margarina. Quella proprio MAI. E poi ci sono tanti modi di evitare queste schifezze..hai ragione.
Svengo!
Confermo!!!!!!!! La margarina proprio la evito!!!!!!!! Questi te li copierò 😉
Mamma mia che bellezza… sei stata bravissima!! non so quale mi piace di più…
A proprosito Eddy, so che anche tu hai il mulino: posso farti una domanda? La farina tipo 0, o la manitoba, per esempio continui a comprarle vero?
Sì, purtroppo continuo a comprarle. La manitoba per forza, perchè mi pare che sia un grano particolare che non saprei dove reperire. Ultimamente ho macinato il mais, ripassandolo più volte e poi setacciando l’ultima parte. Ne è uscita una farina tipo fioretto. Ci ho fatto i biscotti di mais che ho postato. Poi lo uso per la crema budwig del mattino, perchè lì i cereali devono essere davvero freschi.
Grazie cara, pensavo anche io che qualche farina dovrò comunque comprarla… poi magari ti disturberò ancora per chiederti qualche consiglio!!
Ma quale mulino hai ? anche tu Naturalia?
si si!! Vai a vedere la mia ultima ricetta (pasta e fagioli)
stasera l’ho inaugurato macinando del farro… poi mostrerò i risultati!!
Bene, ci guarderò. Io sarò matta, ma mi esalta proprio mettere il chicco e ritrovare la farina! Deve evere qualche significato questa mania di trasformare e autoprodurre..
Brava Eddy!!!
Grandioso tutto compresa la presenazione, pare di vedere la pubblicità di un agriturismo….forse è la tua strada!! :))
Scherzi a parte è davvero una ricetta ottima e l’hai presentata benissimo.
Eddy e Pippi@: A proposito di grani: se per fortuna avete la possibilità di conoscere un produddore di grani antichi chiedetegli di vendervi un po’ dei suoi chicchi e macinateli con il mulino casalingo….non c’è farina che possa esser paragonata….la sua forza e tripla rispetto a quelle comprate in negozio (anche se bio) e con il lievito madre si produce un pane che non ha uguali per sapore e valore nutritivo.
Io uso il mulino a mano di maturalia…..e al max faccio un etto di farina ogni quarto d’ora…..fu un acquisto incauto degli anni novanta 🙂
Tutto delizioso, io avrei omesso anche il malto, tanto c’era la frutta ( i fichi che sono molto dolci ) e la marmellata. Comunque davvero golose e il tiramisù, seppur senza panna… Wow.. Starordinario 😀
Ciao Mo! Ah..Grazie. Ma magari!Lo dico sottovoce ma mi hai letto nel pensiero. Sarebbe uno dei miei desideri. Sto pensando e ripensando come-se-quando- aprire un’attività!
Ad usare la mia farina ci ho provato, ma devo dire che l’uso più frequente è quello per la colazione cioè quantità piccole. Ma continuerò senz’altro ad usarlo per produzioni da forno. Ci vuole una giornata di 48 ore!
E’ vero e dillo a me che sono al pc che lavoro e nel frattempo mi resta solo la possibilità di leggervi….uff!…il tempo!
Bèh, al prossimo incontro dei vegan chef ti aspetto con il tuo banchetto dell’agriturismo!!! 🙂
Mo’
Eh….dai non farmi illudere, che poi ci credo ! Sarebbe bellissimo. Incrocia le dita!