Spaghetti con seitan-spezzatino

A quanti di noi capita di sentire una considerazione di alcuni, che suona grossomodo: “Non capisco perché i veg* prima scelgono di non mangiare carne, poi ne cercano sostituti (improbabili). Ma non era più semplice continuare a mangiare carne?”. Una volta per tutte: quelli che alcuni di voi chiamano sostituti della carne, non lo sono. Seitan, bocconcini di soya e muscolo di grano non somigliano nemmeno lontanamente – come sapore – alla carne. Il loro utilizzo – per lo meno da parte mia – soddisfa il primario peccato di gola: li mangio perché mi piacciono. E se somigliassero davvero così tanto alla carne, non mi piacerebbero. Fine del predicozzo odierno.spaghe
Ingredienti:
spezzatino di seitan
olio evo
2 cucchiai di tahin
spaghetti

Procedimento:
Il piatto di oggi è una realizzazione molto semplice. Tempo fa ho acquistato alcuni prodotti da iVegan, tra cui uno spezzatino di seitan. Ho tagliato ulteriormente i tocchetti e li ho scaldati in 1 filo di olio evo, aggiungendo 2 cucchiai di tahin e 1 mestolo di acqua di cottura della pasta. Una ricetta come questa si può benissimo fare con un seitan autoprodotto, ci mancherebbe, ma io – appena tornata e in procinto di passare un mese come collaboratrice della società per cui lavora Ale – non ho molto tempo. Né tanta voglia, ad essere sincera. Così colgo l’occasione di salutarvi, ogni tanto tornerò senz’altro con qualche ricetta, ma per il consueto delirio cucinesco ci vedremo a settembre.

P.S.:
Ah… la bottiglia con quella misteriosa scritta (Cervogia… cervogia? Sarà mica…) è una meravigliosa birra artigianale fatta con le castagne. Da restarci secchi.

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Bentornata Vale! vedo con piacere che sei tornata bella agguerrita con i tuoi bei – e azzeccatissimi – predicozzi! mi ispira un sacco la birra di castagne di cui parli! cercherò!
    ottima ricettina anche! buon lavoro allora, spero che anche il libro stia procedendo! Ciao!

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  2. Bentornata…e sul piede di guerra eheheheh! cmq ti dò ragione…altro che “sostituti”, questi prodotti sono buoni proprio perchè diversi…brava

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  3. condivido il tuo parere…io sono vegetariana da quando ho 10 anni, e vegana da 2 (ho 18 anni). Seitan e co non mi erano mai entrati nell’occhio fino a pochi mesi fa, per la loro somiglianza ‘visiva’ con la carne, ma da quando ho assaggiato un ottimo panino con affettato di muscolo di grano piccante non ho potuto resistereee!!! 🙂
    ottima ricettina, l’ho copiata a pranzo oggi e…splurp! anche mio nonno super carnivoro l’ha apprezzato!

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  4. Questa considerazione l’ho sentita proprio poco tempo fa da amici con cui stavo cenando…

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  5. Ooooh, bentornata!
    Non associare alla carne dei prodotti che chiamiamo “bistecche di soia”, “spezzatino di seitan”, “arrosto di seitan”, e posso andare avanti all’infinito, è davvero difficile. Se ormai qualcosa che si mangia in quella certa maniera si chiama cpsì, non è che possiamo compilare un nuovo vocabolario! Con mio padre ogni volta ci mettiamo a litigare sul modo di chiamare la lasagna vegetariana, perché lui dice che non è lasagna se non c’è il ragù! °_o
    Io ormai la chiamo “lenzuolini di pasta a strati al forno”!

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  6. 🙂 TINe, bellissima la tua “traduzione” ma tuo padre dovrebbe saper che lasagna è il tipo di pasta, come spaghetti, penne, conchiglie etc. però per la pace in famiglia questo ed altro.
    Per quanto riguarda quello che dice Vale, io da onnivora ho avuto spesso lo stesso pensiero, cioè non proprio, mi spiego meglio: io parto dal presupposto che meno sono elaborati gli alimenti e maggior vantaggio ne trae il nostro corpo, quindi non capisco il perchè di un’elaborazione che artificiosamente imita nella forma (e qualche volta nel nome) quelli che sono alimenti di origine animale. Ok, la “bistecca” di soia contiene proteine, ma sono le stesse che stanno nei fagioli di soia, o sbaglio? Vero che la consistenza è sicuramente diversa, e vero anche che io le polpette le faccio con verdure, legumi e anche con germogli (se capita) è quindi è solo un modo di presentare il cibo in maniera diversa e adoperare un lessico familiare per indicare qualcosa che gli assomiglia visivamente.
    Vale perdona lo sproloquio 😉

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  7. No, no, va bene!
    Poi ho dimenticato di scrivere che seitan e co mi fanno gola, ma li trovo anche davvero comodi… è così difficile farsi un tramezzino o un panino, solo con la verdura (bisogna cuocerla, tagliarla sistemarla… invece un affettato lo apri e lo schiaffi fra le fette).

    Scusate la momentanea latitanza, sto seguendo i tuffi!

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  8. Ah, e per stasera ho fatto la scema!

    Ah ah ah! Perdono, non resistevo alla tentazione…
    Ho fatto la Sema, che appunto, in dialetto ligure (sarzanese? Spezzino? Francescooooo!) vuol dire scema, perché è fatta con ingredienti poveri: riso, acqua e olio.
    Gnamme.

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  9. Ciao Vale mi chiedevo giusto che fine avesse fatto la nostra scrittrice 🙂 Con predicozzo o senza io un bel piatto di spaghi così me lo magno volentieri!!!!

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  10. Qualche polpetta coi germogli..postaci la ricetta, io non vedo l’ora di tornarli a fare ma qui tutti storcono il naso 🙁 aspetto dritte 🙂

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  11. Vale: adesso tu posti subito la riceta della Scema 😉 …capittttto?????????

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  12. Bentornata Vale.
    Concordo pienamente sul tuo “predicozzo”.
    La torta si chiama sema (che, ovviamente, significa scema) in dialetto sarzanese perché è tipica di Sarzana.
    Il nome deriva dall’innumerevole quantità di ingredienti necessari (riso) e dalla difficoltà di esecuzione: si mette il riso bollito in una teglia, si cosparge di pan grattato e si manda in forno a gratinare (più o meno). 😀
    Comunque anch’io aspetto di vedere la tua ricetta della torta sema.
    Ti ho risposto anche nei commenti al mio post su Premana.

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  13. Ciao Vale, anch’io sono un pò assente in questo periodo e mi dispiace molto, ma che ci posso fare? Il lavoro sta finendo e abbiamo tante cose da preparare, festa di fine anno compresa! Dovrò fare anche qualche ora in più, tanto xchè non sono abbastanza stanca!
    Capisco la tua poca voglia di cucinare… io sto mangiando sempre le stesse cose in questo periodo! Arriveranno tempi migliori… e più freschi!

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  14. Loira: bè, al di là del discorso “lavoro”, abbastanza complicato (il discorso) per entrare in un commento, sto scoprendo, negli sporadici giorni in cui vado in ufficio, che “mi ci voleva proprio”. In agosto farò orario pieno (anche qui il discorso si fa complicato) quindi avrò ancora meno tempo per ricette e co… È già tanto se mi ritaglierò tempo per il romanzo, ma sono ottimista: il periodo più produttivo in termini di quantità sono stati gli anni universitari, e non è che allora avessi molto più tempo libero di ora…
    Insomma, fare questo lavoretto mi terrà lontana da pensieri troppo neri, restituendomi una serenità nell’approccio dei problemi (ecologici, di condizione della donna, di soprusi sugli animali) che mi manca da tempo, e mi impedisce di agire (scrivere) in modo razionale.
    …Certo, poi l’aspirazione resta sempre quella di scrivere…

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  15. Ed è una bellissima aspirazione che spero tanto tu possa seguire.

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  16. certa gente deve trovare il modo rompere sempre i c…….osiddetti: secondo me i sostituti se cucinati in alcuni modi ricordano tantissimo “l’originale” ma…sono cruelty free! vuoi mettere? è come dire che è inutile comprare lo shampoo non testato se fa la schiuma come quello testato…sì sì, la gente è proprio rompina 😀

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