Il fatto di aver trovato una formula di panna che mi piace (Darmapanna of course…) mi ha fatto venire in mente ricette che facevo una volta con quella crudele e fra tutte c’era una pasta che facevamo negli anni ’80 col fidanzato di allora che mi è sempre strapiaciuta, cioè gli spaghetti alla cenere così chiamati per il colore grigio che assumono.
Ingredienti:
spaghetti
Darmapanna
patè di olive taggiasche (di Eataly)
Procedimento:
Vergognosamente semplice: fate cuocere gli spaghetti al dente e passateli in una padella dove avrete mescolato Darmapanna, patè di olive e poca acqua di cottura per emulsionare, fate saltare 2 minuti in modo da far prendere bene il sugo e spazzolate. Non ho messo le dosi perchè ognuno si regola a suo gusto: per lo spaghetto della foto ho messo 50 g di pasta, 1 cucchiaio generoso di panna e 1 cucchiaino generoso di patè; di solito uso spaghetti integrali, ma per concentrarsi sullo splendido gusto delle taggiasche in questo caso meglio quelli bianchi.
Il Punto:
Normalmente non consumo prodotti pronti tipo il patè di olive, ma questo era un caso speciale… compleanno di Eataly e quindi enne prodotti a prezzo stracciato e per questo patè fatto esclusivamente di olive che è semplicemente una delizia si poteva fare uno strappo!
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Che buoni devono essere.. Il tuo boy di ora, questi li ha mangiati???
@romina.. li ho fatti mentre non c’era perchè non ero tanto sicura del risultato, ora che so che sono commestibili ci proverò.. ma non credo, non ha mai amato la panna, in effetti .. “troppo anni 80” 🙂
che bel nome hanno 🙂 se solo non fosse domenica, il che mi impedisce di andare a comprare alcuni ingredienti, li farei oggi stesso: sono zero sbatti e vanno benissimo per me che ho ancora il maldigola seduto lì come su un trono.
@emma si, sono veramente minimalisti.. 🙂 anzi “minimanimalisti” ehehe..
beh che dire allora… viva gli anni ’80!!! Non amo molto le olive ma questi spaghetti mi ispirano un sacco di gustose varianti colorate!
Se vuoi risparmiare puoi fare la panna di soia da sola, ci vuole un attimo ed è ottima. Io ci aggiungo un mix di semi macinati finemente e il risultato è simile.
ciao elena, infatti la faccio io la panna! se clicchi su darmapanna negli ingredienti, c’è la ricetta 🙂 in effetti è una bella idea quella di aggiungerci dei semi…
Ricetta semplicissima e velocissima!!! Comunque credo che proverò anch’io a fare la tua Darmapanna… Leggendo gli ingredienti delle varie panne vegetali (anche delle marche più famose) ci sono sempre degli olii vegetali di origine sconosciuta che non mi convincono molto…e poi – dato che in casa la uso solo io – servendomene solo una piccola dose, ogni volta va a finire che per 3-4 giorni consecutivi io debba preparare piatti con condimento a base di panna per non doverla gettare via. Allora mi sa proprio che è la volta buona di preparare la tua Darmapanna, se non altro ne preparerò ogni volta la giusta dose che mi serve!!! 🙂
ciao annarella, si il bello di autoprodurre è anche quello! l’unico dramma invece è che sapendo che non contiene nulla di poco raccomandabile ci si sente + autorizzati allo spazzolamento.. 🙂
ahahahahahah non dirlo a me! L’altro giorno ho fatto la Nuturella di aFedericaGif…una vera delizia!!! E davanti a vasetto e cucchiaino mi dicevo “ma sì, tanto è tutto naturale!!!”. Finale: l’ho fatta fuori in un pomeriggio! 🙂 povera meeeeeeeee!!!
he he non a caso quel genere di ricetta tipo veghella non l’ho ancora fatta perchè mi conosco!
buonissimi!! Ma perchè alla cenere? 😀
ciao terri! perchè il bianco panna e il nero oliva fanno il grigio cenere..:)
Ah, ho capito…che torda sono!! Scusa ma io fantasia: zero!! 😀 Non mi resta che provarli!! Grazie
non sei torda.. secondo me fai come me che leggo 100 ricette alla velocità della luce perchè c’era scritto nella prima frase ehehe.. 🙂
centrata!! Sei prorprio avanti!! 😀
🙂 🙂 🙂
visto che sei un’amante degli anni 80 potresti provarea rifare le pennette alla vodka 😉
io invece sono un’amante della panna sulla pasta… mmm
@malafemmena… aaaargh! diciamo che amo gli anni ’80 NONOSTANTE le pennette alla vodka 🙂
@elisabetta, non bisogna abusarne, ma la panna è proprio buona in genere…
uuuhmmm che fame!golosissima questa ricetta!anche se come tu ben sai,io invece ho profondamente odiato gli anni 80.solo a pensare ai vestiti che c’erano ho ancora il ribrezzo.la mia gioventú é stata profondamente segnata dalle spalline imbottite e dai jeans a vita alta che facevano sembrare tutti un pó fantozzi.ahahaha.come stai cara?
ciao valentina! si,so della tua idiosincrasia.. però dai che ridere, io se penso che andavo in giro coi mezzi guanti, la minigonna e gli scaldamuscoli mi vien troppo da ridere….
io sto bene! tornata ora da un’interessante conferenza sulla cosmetica cruelty free e tutte le insidie nascoste in qualsiasi prodotto.. come al solito bisogna stare attenti a ennemila cose,ma se ogni volta se ne impara un pezzetto si può migliorare sempre.. te tutto ok? ma non mi ricordo ci hai già proposto il dolce leemaniano?.. (sai che sono una dolciara..)
Non abbiamo mai provato panna e patè di olive insieme, ma la tua pasta ha davvero un aspetto meraviglioso!! Appena abbiamo gli ingredienti la proviamo 😛
ciao fanciulle! si, provatela è una pasta morbidosa coccolosa..
Ma che buona!!! Ideona!!!
grazie different.. 🙂
Mooolto invitante! Anch’io facevo, qualche anno fa, una versione “crudele” di questo piatto e ricordo che era buonissima. Appena verrà a trovarmi mio fratello Tony metterò in pratica questa ricetta e sono certa che gli piacerà!COMPLIMENTI
grazie lali! 🙂