Purtroppo la cucina tipica piemontese offre pochi piatti non crudeli, ma con un po’ di fantasia tutto si può veganizzare!!Questa ricettina semplicissimissima è una delle poche totalmente vegan!! Ed è consigliata agli amanti dell’aglio!!
Ingredienti:
tante fette di pane quanti sono i commensali
un aglio dell’orto (“aj” in piemontese..e si legge come l’esclamazione di dolore di quando vi pestano un piede!)
olio evo
Procedimento:
Prendete una pagnotta ( “mica” in dialetto) e tagliatela a fette spesse più o meno due centimetri. Io uso il pane integrale.. mi piacciono i gusti intensi!! Comunque nulla vieta di usare il proprio pane preferito ovviamente. Dividete l’aglio in spicchi, ogni spicchio in due parti e immergeteli nell’olio. Poi infilzate un mezzo spicchio con una forchetta e sfregatelo molto energicamente sulla fetta di pane.. così via fino ad esaurimento!! A questo punto avrete sprigionato in cucina un “profumino” mooolto forte, ma non ci pensate troppo e gustatevi la vostra soma d’aj.. in autunno si consiglia di abbinarla con dell’uva bianca piemontese!!
Curiosità:
Per quanto riguarda il nome la parola “soma” in piemontese viene utilizzata per indicare il carico un tempo trasportato dagli asinelli..quindi credo che il nome significhi “carico d’aglio”!!
Gli egizi adoravano l’aglio come albero sacro e ritenevano il suo bulbo divino per le innumerevoli proprietà terapeutiche! Infatti si ritiene tutt’oggi che possa prevenire infezioni, ipertensione e arteriosclerosi, e che sia un buon diuretico!! Per l’alito post-mangiata non c’è molto da fare purtroppo..c’è chi consiglia di masticare chicchi di caffè o foglie di menta, ma non hanno molto effetto.. consolatevi pensando che pure i germi vi staranno alla larga e soprattutto che nessun vampiro vi assalirà!!
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Per un’amante dell’aglio come me questa è una ricetta da antipasto, accompagnamento del primo , del secondo e visto il tuo insolito ma stuzzicante consgiglio di abbinarlo ad uva bianca, può essere, perchè no, anche un dolce! Visto che a casa mia l’aglio non può mancare, non vedo l’ora di sfregarlo sul mio adorato pane di segale!
Per l’alito invece ci sono poche alternative, io ho provato anche masticando i semi di cumino…ma il metodo migliore è farlo mangiare anche alle persone che ti stanno accanto così PUZZA CON PUZZA SI SPUZZA!
…consiglio…mamma quanti errori che faccio!
Le cose semplici sono le più buone!
Se i commensali sono come me, non credo basterebbero delle fette di pane a tavola 😛 😛
Con aglio e olio evo, su per giù, credo che con una pagnotta grossa e croccante ce la faccio ad aprire il pranzo o____o
Complimenti Elis 😉
“Purtroppo la cucina tipica piemontese offre pochi piatti non crudeli, ma con un po’ di fantasia tutto si può veganizzare!”
Questa frase è un motto che vale per un sacco di posti e la nostra fantasia non ha confini XD
Brava Elis, vedrai quanti piatti sfiziosi che verranno fuori.
Questa ricetta è semplice e buona, tanto per ricordare che la cucina vegana è fatta soprattutto di cose semplici e naturali.
Per l’alito? Io di solito mi bevo una bella birra e tutto passa 😀
@ nello incorreggibile
Io camperei di pane e olio! Con l’aglio poi… delizioso!
che meravia!!!! a l’è buna da mat!!!! 😀 😆 😆
(traduzione: “che meraviglia! è buona da matti!”) 😆 😆 😆
Haaaaa! Adoro la soma d’aj!
Non dimenticherò mai qualche anno fa, alle sagre di Asti, in cui me ne feci una mangiata assurda! Ho ancora il ricordo del rivoletto d’olio profumato all’aglio che mi colava sul mento…
Divino!
Che buona. 😉
mmmmmhmmmmm
Dida: ottimo metodo quello di far puzzare anche gli altri..direi il migliore!!
Stefania: w la semplicità allora!!!
Nello: credo che se non avessi paura di uccidermi col mio stesso alito io ne mangerei pure due!!
Amexis: grazie!! spero di riuscire a veganizzare tantissime ricette ancora.. ne raccolgo un sacco in giro e ci rimugino sopra!!
Cri: pane ed olio: combinazione vincente!!!
MikiVeg: ‘na piemunteisa cume mi!!(=una piemontese come me!!)grazie miki!!!
MarkoPuff: pure a me piace tantissimo!!nelle sagre ci si diverte sempre;)
Xuxa e Alessandra: un gusto unico e micidiale!!!
Ricetta perfetta per una aglio-dipendente come me!!! Slurp!!!
Adoriamo il pane … l’olio… e l’aj!!!!!!
🙂
Renata
Anche la cucina lombarda offre pochissimi piatti non crudeli, anzi non ne ricordo proprio!!!! ma si veganizza tutto…. La semplicità vince, l’hai dimostrato 🙂
as mancherìa… tses propi brava!!!!!! cuntinua parej!!!! 😀
ahahahahahahah 😆
(ci mancherebbe… sei proprio brava! continua così! 😉 )
Ussignur ! Apprezzo platonicamente !
Ricordati che le cose Semplici sono le più Buone e Gustose(a mio parere).poi la bruschetta è un piatto che adoro anche con la variante al pomodoro;che d’Estate faccio spesso condita con il pesto di casa “per non farmi mancare nulla”.
BRAVISSIMA Comunque,e poi cosa c’è di più buono di un piatto NATURALE senza senza “Violenza alcuna”
Ciao a presto e continua così!!!!!!!!!!!!
Qui in Venezuela le fette di pane abbrustolito con l´aglio le servono nei ristoranti, A MANTA di Saluzzo dove sono nato nel1930 “la soma dái” era diversa la preparazione:
1° si prendevano le ” tirasole ” (pane allargato un 40-50 cm con un diametro di 6-8 cm. con buona crosta)si tagliavano a meta per il lungo e si accatastavano sopra un piatto
2° In una scodella grande si mette l’olio vergine di oliva con molto aglio spiaccicato e sale
3° si prepara un pomodoro grande con molto sugo tagliato a meta.
4° si sfregano le ” tirasole ” dalla parte della crosta con spicchi d´aglio.
5° Si prende un pezzo di pomodoro si intinge nella scodella con l áglio e l´olio e si sfregano per bene le ” tirasoles” , fatto questo si vanno accatastando nel piatto al diritto e al rovescio e la mamma chiamava a raccolta noialtri 4 fratelli + una sorella ( la principessina di casa )+ il nostro padre a mangiare il ” pane degli DEI , ognuno si faceva fuori 2 o 3 ” le mezze tirasole.
COSI LA NOSTRA MAMMA ( piemontesa pura ) PREPARAVA LA SOMA D’ AI A MANTA DI SALUZZO (CU). Io a 56 anni in Venezuela ricordo con molta nostalgia le colazioni fatte in casa in piedi sul patio all’ aria libera con il grande rammarico dei vicini che sentivano l’ aroma dell SOMA D’ AI.
Alberto Capello Biglia