Questi shiritake li dedico a LucaCeltis che mi ha indicato gli ingredienti di base e perciò lo ringrazio tantissimo. Luca mi ha dato la possibilità di ricreare dei vermicelli dal gusto quasi identico al mio piatto preferito in assoluto nella mia infanzia (e ben oltre!), quando tutti mi chiamavano Ritarella.
Ingredienti:
420 g di shiritake spaghetti (kcal 21, kcal 5/100 g)
60 g di funghi cremino (kcal 13.2, kcal 22/100 g)
4 g di semi di chia (kcal 19.44, kcal 486/100 g)
4 g di semi di senape neri (kcal 20.32, kcal 508/100 g)
35 g di moutarde de Dijon forte (kcal 23.1, kcal 66/100 g)
50 g di lievito di birra fresco (kcal 27, kcal 54/100 g)
6 g di lievito alimentare (kcal 21.36, kcal 354/100 g)
gomashio qb (opzionale)
Procedimento:
Sciogliere il lievito nella mostarda e aggiungere i semi di chia e di senape. Lasciare riposare per qualche minuto, o per tutto il tempo che si vuole (anche ore!), in modo che i semi facciano la loro azione e rilascino le mucillagini. Scolare molto bene gli shiritake, strizzandoli se necessario. Devono perdere il più possibile la loro acqua di conserva/risciacquo. Lasciarli scolare ben bene. Tritare molto finemente i funghi dando loro una veloce passata al mixer. Devono diventare quasi una crema granulosa. Quando la salsa si è un po’ addensata aggiungere i funghi e la metà della quantità di lievito. Lasciare riposare ancora affinché i fiocchi di lievito si gonfino e la salsa diventi più corposa e densa.
Scaldare gli shiritake al microonde a 750 W per 2-3 minuti. Devono essere ben caldi, ma non degenerare e rinsecchire. Quando gli shiritake sono caldi, versare sopra la salsa e mescolare bene. Attenzione: non farsi venire la voglia di mantecare sul fuoco, a meno che non si voglia una specie di minestra sul fondo del piatto. Condire con il rimanente lievito alimentare. Aggiungere del gomashio o sale se troppo dolce/insipido.
Considerazioni:
Tot kcal 145.42. Questa ricetta è il risultato di diversi esperimenti portati avanti degli ultimi giorni. Qui credo di avere ottenuto gli ingredienti e le dosi perfette. La mostarda non deve c ontenere zucchero, visto che con il lievito fresco non si sa mai cosa può succedere!! Quindi la scelta obbligata è la mostarda forte. Tuttavia niente paura, il forte sparisce completamente, ammazzato dagli altri ingredienti 😀 . È un primo piatto abbondante con calorie davvero minime, tutte fibre e zero carboidrati al netto!! E infine, la salsina è perfetta, divina direi, per condire verdure, seitan, tofu. Salsina ultra versatile.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Ritarella bella molto interessante questa cremina di condimento! Brava brava. Un abbraccio a te e al caro Luca a cui hai dedicato questa ricetta! 🙂
mi asciugo la lacrima di commozione post-dedica e tolgo il cappello davanti a tutto ciò.
Rita, anzi Ritarella, un abbraccio enorme
bless and big love!
Proverò di sicuro questa bella ricetta light 😉 !
Domandina: la mostarda citata nella ricetta é la senape di Digone in vasetto cremosa e gialla, vero? Anche perché la mostarda vicentina e quella cremonese sono dolci… 🙂
Grazie… ciso!
Bellissima questa ricetta! 😀
Bellissimi
Si Lali. Io uso la mostarda classica forte di Auchan perché facendo un giro e guardando le etichette è quella meno edulcorata che ho visto. Oppure, accanto nello scaffale ci sono le marche francesi ma hanno gli stessi ingredienti e costano quasi il doppio. Quando mi deciderò ad acquistare i semi di sesamo gialli proverò a farmi la mostarda in casa, pare non sia difficle e, ancora una volta, stessi ingredienti di quella che ho menzionato.
Grazie Luca, ma sono io che ti devo la brillante idea che mi ha permesso di fare una salsina per condirci gli shiritake che ora è la mia preferita. Forse non è uguale a quella che fai tu, ma l’idea è stata la tua. BTW prova a metterci i funghi se non lo hai già fatto, ci stanno benissimo, aumentano il sapore formaggioso del lievito.
Esattamente un mese dopo la sua pubblicazione, vi propongo una variante stra buona: sostituire i funghi con asparagi selvatici bolliti e dagliati a dadini. Da non passare al minipimer, solo incorporare nella salsina. Vi assicuro … ‘na delizia. Ops, dimenticavo, con le matassine, invece degli spaghetti, da mangiare con le bacchette è ancora meglio 😀
Ciao Rita, sto guardando per comprare dei shiritaki e mi è venuto in mente che avevi postato delle ricette. Volevo chiederti se secondo te ci sono rischi di contaminazione dopo Fukushima su questo prodotto? Quali sono i controlli? Ne sai qualcosa? Grazie mille!
mi permetto di intromettermi S con un mio personalissimo pensiero e considerazione: inizio con il riportare fonti ufficiali:
__L’incidente venne classificato dall’AIEA (Agenzia internazionale per l’energia atomica) al grado 7, il massimo grado della scala, prima raggiunto solo dal disastro di Cernobyl. Il processo di decontaminazione sta generando elevate quantità di rifiuti radioattivi stoccati in 54 mila siti temporanei in tutta la Prefettura di Fukushima. Le stime ufficiali sulle quantità di rifiuti che verranno prodotti dalle operazioni di decontaminazione parlano di 15-28 milioni di metri cubi di rifiuti nucleari. L’area contaminata al di sopra di 1mSv è di duemila chilometri quadri. Se venisse decontaminata genererebbe circa 100 milioni di tonnellate di rifiuti. In realtà questo non è possibile e quindi in futuro avremo una costante ricontaminazione di città e paesi dovuta all’impossibilità di decontaminare le montagne forestate e i fiumi__
Alla luce dei fatti mi basta pensare che Cernobyl è tutt’ora presente su di noi a distanza di anni e di km i suoi effetti ci sono, anche in Italia sia chiaro. Penso anche a tutti gli esperimenti fatti , palesi e non, atomici e peggio, dagli anni 50 ad oggi e considero la loro violenza e la loro propagazione. In sintesi tutto il Pianeta è stato stuprato e tutta la sua vita compromessa per sempre , è la triste realtà. Certo ci sono zone in cui la quantità di radiazioni è maggiore, è enorme e altre in cui è minore ma sono comunque ovunque. Io personalmente non mi preoccupo della contaminazione degli shirataki poichè Tutto, e ripeto Tutto su questo povero Pianeta è stato contaminato.
Concordo con Luca. E semmai il problema è la Cina e il suo inquinamento, ma pare che la farina di konjac sia salva. In ogni caso tutti sti discorsi e preoccupazioni sulle contaminazioni mi lasciano quasi sempre perplessa, o megglio, è la loro “generalizzazione” che trovo risibile. Ma credo di avere espresso la mia opinione al riguardo in altri post.
@Rita, @Luca: grazie mille per le risposte. Intanto oggi ho assaggiato per la prima volta gli shiritaki conditi con pesto di basilico e mi sono piaciuti assai 😉