Data la mia curiosità nel scoprire da dove è realmente originario il nome “seitan”, ho fatto alcune ricerche utilizzando una nota eiciclopedia online, ho impostato nella ricerca “seitan” e poi digitato le altre lingue; non ci crederete, ma nella lingua giapponese (日本語) il seitan viene mostrato bianco, da qui ho capito che ognuno può insaporirlo come vuole, che la versione ” kombu più shoyu” non è una cosa tradizionale e che insaporito con ingredienti nostri non si fa alcun crimine, anzi, viene molto buono e molto più economico della versione che tutti conosciamo da quando questo fantastico alimento è comparso sulle nostre tavole. Ragazzi, con 1 kg di farina integrale mi sono venuti 500 g di seitan, abbastanza per sfamare una famiglia di 3-4 persone: utilizzando solo ingredienti del posto non ho speso neppure 3 euro.
Ingredienti:
1 kg di farina integrale
1 cucchiaio di sale
1 pizzico di santoreggia
1 pizzico di menta selvatica
1 pizzico di cumino in polvere
2 dadi vegetali
1 cucchiaio di passata di pomodoro
acqua
Procedimento:
Il procedimento è tale e quale a come fate il vostro seitan, io preferisco cominciare sempre dalla farina integrale; non mi piace l’istant seitan, se lo uso lo preferisco per altre ricette. Preparo l’impasto con acqua calda dove ho fatto sciogliere 1 cucchiaio di sale, lo lascio riposare e poi lo lavo come si fa normalmente, preparo l’acqua per la bollitura, aggiungo gli odori (io ho usato questi odori perchè si usano molto in Bulgaria, voi potete utilizzare ciò che è di vostro gusto) un attimo che bolle, velocemente inserisco i dadi e la passata, metto il glutine in un panno (io non ne avevo disponibili e l’ho ficcato dentro una vecchia calza 🙂 ) e l’ho fatto bollire per circa 45 minuti; poi l’ho tolto dal fuoco, lasciato raffreddare, tolto dal panno ed il seitan nostrano è pronto per esser utilizzato per tutte le vostre prelibatezze. Buon appetito.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Bravissimo!! anche io ho in programma di fare il seitan a mano prossimamente…vorrei provare con 1 k di farina di manitoba più mezza busta che ho in avanzo di farina integrale 😉
“chi fa da sè fa per tre” oppure 4 persone 😀 anch’io avevo provato a farlo, ma non mi aveva entusiasmato la grande lavata che bisognava fare…molto carino iltuo seitan! 🙂
Interessante! Io non mi sono ancora cimentata nella preparazione del seitan, ma prima o poi mi deciderò 🙂 Questa versione sembra semplice e saporita!
si molto interessante,poco fa ho letto di quello fatto con la farina doppio 00,ma sappiamo che è troppo raffinata per il nostro organismo,e perciò nn fa bene,io l’ho fatto con farina manitoba,ma anche questa,sappiamo che nn viene prodotta in italia,ma in canada,MA GRAZIE A TE,ora si SA,che si può fare con farina integrale,grazie grazie grazie…
il seitan autoprodotto dà una grandissima soddisfazione! 🙂
Buono!
in questa foto è ancora nella calza, avevo anche una foto fuori ma sicuramente non mi era venuta chiara e non l’anno pubblicata, mi spiace, coomunque è venuto bene, ve lo assicuro
E’ molto carino nella calza ma dovevi mostrarcelo anche nudo !!!
Complimenti !
Anch’io l’ho autoprodotto oggi. L’ho acquistato per tanti anni per poi scoprire che ad autoprodurlo è facilissimo, economico e molto gustoso. Di solito utilizzo una garza medica per la cottura, ma oggi l’ho fatto a pezzi, libero. Il risultato è stato davvero buono, più morbido. 🙂
Grazie per le informazioni 🙂
Io dico sempre che lo faccio, ma poi non mi decido mai….
EVVIVA il seitan.
Mi avvicino solo ora al vegan, e il seitan è una priorità. Ma ho una perplessità… Se la farina contiene il 12% o giù di lì di proteine (glutine), come è possibile ottenere da 1 kg di farina più seitan di 100, 120 grammi?
Il seitan io lo faccio spesso e volentieri, soprattutto ora che sto passando al vegan, dopo due anni di vegetarianesimo!E’ facilissimo da fare, economico, super versatile e buonissimo!!
E poi dici della mia ricetta, ma anche tu sei una fucina di informazioni utili: la farina integrale?Mi incuriosisce 😛
Io ho avuto un ottimo risultato usando solo farina di grano duro, l’ho impastata con l’acqua di bollitura del riso venere ( quella bellissima e profumatissima acqua ricca di sali minerali).
Ho lasciato riposare l’impasto per qualche ora e poi l’ho lavato e lessato come al solito.
Il risultato è strepitoso! Il colore è molto scuro il gusto delicato, ho fatto un ragù buonissimo, devo rifare il tutto alpiù presto!
Evviva l’autoproduzione : )
Ciao