Quella che vi presento è una ricetta tipica della mia città natale ma ne ho sovvertito la regola principale..sarebbe infatti rigorosamente previsto l’utilizzo dell’uva nera..
non oso pensare cosa succederebbe se i fiorentini si accorgessero della mia sov-versione..vi prego non spargete la voce..
L’inghippo diplomatico mi costringe a spiegarvi il perchè della mia scelta, tutt’altro che casuale.. in un giardino ancora da sistemare abbiamo qualche vite sparsa qua e là, inizialmente, appena acquistata la casa, pensavamo di toglierle per far posto a una bella siepe..la casa era disabitata da quasi vent’anni e credevamo che queste viti avessero finito la loro vita (scusate l’inevitabile gioco di parole), giacevano infatti sovrastate da un miscuglio di piante infestanti della peggior specie..e per due cittadini quali eravamo la cosa migliore sembrava eliminarle alla radice..un giorno però ci siamo accorti che sotto quel groviglio di rami e fronde si nascondeva dell’uva..ed era pure buona! Salvare queste viti è stata da allora la nostra missione, le abbiamo liberate dalle “erbacce” e potate e adesso ecco qua il loro frutto..
Con questa schiacciata ho voluto celebrare e rendere merito a questa pianta meravigliosa, simbolo della tenacia, del tempo e della linfa vitale…che i fiorentini me ne vogliano o no!
La ricetta è una delle tante trovate in rete ma con ancora qualche modifica (meno evidente!)
Ingredienti
1 kg uva bianca (quella piccolina, da vino)
200 gr farina “0”
150 gr farina integrale
100 gr pasta madre (o 20 gr di lievito di birra fresco)
200 gr acqua tiepida
8 cucchiai di zucchero di canna
8 cucchiai di olio evo
sale
Procedimento
Ho sciolto la pasta madre con l’acqua calda e 4 cucchiai d’olio. Ho aggiunto le farine e 4 cucchiai di zucchero di canna. Ho mescolato bene tutti gli ingredienti e solo alla fine ho aggiunto un pizzico di sale. Ho impastato sulla spianatoia ben infarinata (per via dello zucchero l’impasto è un po’ appiccicoso..) per almeno 10 minuti, ho fatto il taglio a croce e ho messo a lievitare “sottocoperta” per almeno tre ore. Nel frattempo ho lavato bene l’uva, staccato e asciugato (alla buona!) i chicchi.
Ho ripreso l’impasto e l’ho diviso in due parti di diversa misura, la più grande l’ho stesa sul fondo di una teglia ben unta lasciandola strabordare..ho aggiunto la maggior parte dei chicchi d’uva, li ho cosparsi con 2 cucchiai di zucchero e 2 di olio,
ho ripiegato i bordi e l’ho ricoperta con l’altra parte dell’impasto premendo bene sia sui bordi che nel centro e creando delle fossettine con le dita.
A questo punto ho aggiunto i rimanenti chicchi, cosparso nuovamente con 2 cucchiai di zucchero e 2 di olio. Ho lasciato riposare altre due ore ed ho infornato a 180° per circa un’ora.
Vi avverto, in superficie si formerà un liquidino profumatissimo e caramelloso che “leva le musiche”..
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
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devvero deliziosa…….e poi mi sembra giusto onorare in questo modo quella piccola vite coraggiosa…..;) e bisogna fargli la festa!!quale modo migilore di una profumatissima e golosissima schiacciata con l’uva????
Che strafigata!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! mandarmene una fettina, please!!!!!! 🙂
Ho assaggiato la schiacciata con l’uva per la prima volta poco tempo fa… la ricetta che ho provato era quella tradizionale, con l’uva nera. L’ho trovata fenomenale, come penso sia fenomenale la tua versione “sovversiva” che, anzi, proprio per essere sovversiva, ci guadagna in dignità.
E’ giusto lanciare un occhio alla tradizione, certo, ma come non apprezzare i movimenti rivoluzionari che apportano idee e sapori nuovi e inusuali? 😉
un abbraccio
Giulia
STRE-PI-TO-SA!!!!
Che bella io adoro la schiacciata all’uva ma ancor più bella è la storia della vite = vita!!! Che bello davvero!
dev’essere fantasmagorica (restando in tema halloween 😛 )
questa è veramente SUBLIME!!!! bravissima rumor, originale e magnifica: la provo assolutamente.
rumor sei fantastica..mi piace molto l’uva e moltissimo nelle schiacciate, crostate, torte ecc ecc. me la segno volentieri questa tua ricettina golosa 😀
oh miseria che meraviglia!!!!! che voglia di farla!!! bravissima!
Grazie grazie, quante lodi! io ne vado matta, soprattutto del “liquidino caramelloso” quando è ancora caldo (anche se pare che sia più buona il giorno dopo), provatela non resterete delusi (ma attenti ai semi, a qualcuno non piace ritrovarseli sotto i denti..)
buona direi che sembra più buona questa che la mia!!! brava!
ciao! per ringraziarti, perchè è già il secondo anno che faccio la schiacciata seguendo la tua ricetta e bene dire divina è poco! unico particolare, niente sovversione: uva nera come da tradizione.
grazie, un bacio, Barbara
Inserito il rosmarino fresco. Yummy!