Premetto che questa ricettina probabilmente vi sembrerà trita e ritrita… ma questo è stato il mio primo strudel in assoluto e volevo condividerlo con voi 😀 . Ispirata dai colori, dalla bella giornata di ieri ed ovviamente dalle ciliegie ho voluto “cimentarmi” con questo dolce che a mio parere si presta benissimo ad ogni tipo di ripieno di frutta…. non solo mele. Trovo che il sapore della frutta sia impreziosito dalla pasta, dalla cottura e dal fatto che lo strudel da semplice pasta sfoglia diventi uno scrigno magico con un tesoro… in questo caso rosso scarlatto.
Ingredienti per la sfoglia light:
100 gr farina 00
latte di riso q.b.
un goccio di succo concentrato di agave
1/3 cucchiaino di vanillina
1 noce di yogurth di soya (autoprodotto)
1 goccio di olio di semi di vinacciolo
Ingredienti per il ripieno:
ciliegie a volontà
1 cucchiaio scarso di mandorle tritate finiProcedimento:
Dosate gli ingredienti per la sfoglia e amalgamateli sino ad ottenere un composto consistente e non appiccicoso. Formate una palla e lasciatela riposare in frigorifero. Io l’ho preparata la sera per la mattina successiva, quindi ha passato la nottata al fresco, ma credo che un’oretta dovrebbe bastare. Riprendete l’impasto lavorandolo per bene e stendete la sfoglia con il mattarello sino ad ottenere un pasta sottile ed elastica. Dopo aver lavato e tagliato le ciliegie, stendetele sulla pasta e spolveratele con la farina di mandorle. Richiudete la sfoglia, sormontando bene i lembi della pasta in modo che si chiudano. Spennellate la superficie dello strudel con latte di riso. Infornare a 180° per 45 minuti. Lasciare raffreddare e decorare a piacere.Osservazioni:
Che dire… non è sopravvissuto alla mattinata di ieri!Non ho aggiunto zucchero o sciroppi vari al ripieno perchè lo volevo nature! Le ciliegie erano veramente piccanti e la pasta profumata di vaniglia ne ha impreziosito il sapore.
Curiosità:
Questo dolce prettamente austriaco, ha origini turche, noto come “baclava”, un dolce fatto di sfoglia ripieno di frutta secca e spezie. L’impero ottomano dominò sul regno d’Ungheria tra il 1526 e il 1699 che venne poi annesso al Regno asburgico. La baclava venne quindi introdotta nella cucina austriaca che sostituì la frutta secca con le mele (apfelstrudel). Il nome stesso “Strudel” in tedesco significa “gorgo, vortice” per la forma a spirale che la frutta assume all’interno della pasta.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
stre-pi-to-so!!!! 🙂
Oddio 😯 che bontà!!! Anche a casa mia non sarebbe sopravvissuto a lungo!!!
super wow con standing ovation!
bhè, lo strudel è lo strudel!! E con questo ripieno è da favola!
Brava! Non mi sembra una ricetta trita e ritrita, ogni versione è un arricchimento. 🙂 Però ti consiglierei di evitare la vanillina (è tutta roba chimica).
Grazie a tutte raga!
@Andrada: hai ragione sulla vanillina… ma sto cercando un’essenza alla vaniglia che dia lo stesso risultato… quelle in polvere o il baccello non sono ugualmente intense… sai dirmi qualcosa del lievito vanigliato? (c’è anche bio)
Ottima alternativa, davvero interessante 🙂
troppo buona tipo strudel!
Non lo avevo visto! meraviglioso! 😀
Buonissimo!!! adoro lo strudel, personalmente lo avvolgo completamente, anche la frutta rientra nel giro pasta. La tua versione con le ciliegie una vera squisitezza 🙂
Grazie!!!
@Felicia: ottima l’idea di avvolgere la frutta nella pasta… mi hai appena dato una stramega idea! 😉
strudel con le cilieigie!! Gnam gnam, deve essere buonissimo! 😀
Che carino questo strudel! E poi è leggero e supernaturale, come piace a me 🙂 Mi hai dato proprio una bella idea per utilizzare l’esubero di ciliege che ho raccolto in giardino…grazie!
Lo strudel é sempre molto gradito e ogni ricetta non é mai di troppo. Interessante la spiegazione dell’origine!
Che meraviglia!!!!!!!!!!!!!!!!!! 😆 Fantastico 😉
Buonissimo. Complimenti. La storia dello strudel io già lo
conoscevo. Non è austriaco.
Leonora, io uso vaniglia in polvere oppure l’estratto di vaniglia autoprodotto (vedi ricetta su VB) nei dolci. Ovviamente il sapore è più delicato e meno persistente di quello degli aromi sintetici (hai presente l’odore quando passi davanti a una pasticceria?).
Per il lievito vanigliato bio, che ho ustao qualche volta, ti posso dire che è lievito con cremor tartaro più una percentuale (mi sembra 2,5%) di vaniglia in polvere. Il sapore è gradevole però tanto vale aggiungere la vaniglia al lievito per dolci (l’importante è che non abbia fosfati e quelli bio non ce l’hanno).
Un altro suggerimento è quello di usare nei dolci zucchero a velo vanigliato. Per farlo è semplice: prendi zucchero di canna e vaniglia in polvere e passi tutto in un macinacaffè o tritautto a lama bassa. Sentirai che profumo!
@Andrada: Grazie mille per i suggerimenti!
Anche il mio lievito è bio senza fosfati 🙂
Per essere il primo, direi che ti è venuto benissimo 😛
…chissà come saranno i prossimi 😛 😛
Grande Leonora 😉
ps. troppo carini anche i cuoricini 😛 😛