Questo dolce è in assoluto quello che mi ricorda di più la Sardegna e la mia casa. E’ un dolce tipico che viene regalato dalla famiglia degli sposi o del bambino in occasione di matrimoni e battesimi e viene realizzato in diverse zone e in differenti modi. L’idea di farlo è nata quando abbiamo comprato 9 kg di arance biologiche dal Gas e volevamo usare anche le scorze, la ricetta originale prevedeva alimenti crudeli, oltre che “quintali” di zucchero, ma è stata prontamente veganizzata e modificata…
Ingredienti:
180 g di scorze di arancia
150 g di mandorle pelate
180 g di malto di riso
2 cucchiaini di zucchero integrale di canna
Procedimento:
In realtà l’ingrediente principale è la pazienza! Prima di tutto bisogna pulire le scorze d’arancia privandole dell’albedo (la parte bianca della buccia), ci vuole un po’ di tempo, io consiglio di farlo man mano che si mangiano le arance; 180 g di scorze equivalgono a 6-7 kg di arance, poi bisogna lasciarle seccare su un piano (io ho avuto la cucina invasa di bucce per 2 settimane). Quando finalmente avete tutte le bucce dovete immergerle in acqua fredda per 2 giorni, cambiando l’acqua una volta al giorno, poi scolatele e asciugatele con un canovaccio. Dimenticate le bucce e dedicatevi alle mandorle, pelatele e tagliatele a listarelle non troppo sottili, poi disponetele su carta da forno e mettetele in forno a 140° per 10-15 minuti, controllate spesso, non devono tostarsi, ma solo prendere un colore rosato. Una volta che le mandorle e le scorze sono pronte, prendete una pentola dal fondo largo e versateci dentro i 180 g di malto con 2 cucchiaini di zucchero. Quando il malto inizia a bollire buttateci dentro le mandorle e mescolate il composto (spostandolo avanti e indietro all’interno della pentola, non va girato come la polenta) a fiamma media per circa 10 min finché il composto non risulta dorato. A questo punto aggiungete le scorze d’arancia e continuando a mescolare, lasciate cuocere il composto finché le bucce non avranno assorbito tutto il malto e non saranno caramellate. Per l’operazione successiva mi sono fatta aiutare dal mio compagno :)… inumidite 2 fogli di carta da forno (compostabile è meglio) e versate sul primo foglio poggiato su di un tagliere il composto ancora bollente e schiacciatelo un po’ con un mestolo bagnato, poi adagiate sopra il composto l’altro foglio di carta da forno inumidito e con un mattarello stendete uniformente il composto (deve essere alto circa 1 dito), cercando di compattarlo il più possibile. Lasciarlo raffreddare e cercare di non mangiarlo tutto nel giro di poche ore…
P.S.:
Nel mio paese s’aranzata è molto dura e croccante, io ho scelto di farla più morbida non utilizzando il malto e lo zucchero in uguale dose. Non buttate le bucce d’aranciaaaaa! A presto!
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Furbillaaaaa … cosa mi hai ricordato !
Il mio dolce sardo preferito !
😛
Mia madre è nata a Dorgali … ho trascorso la mia infanzia dalle zie … cibo sano, vita sana … splendidi ricordi !
Inutile dire che proverò la tua ricetta al più presto 🙂
Ho 3 barattoli di scorze d’arancia che avevo “candito” con il malto che mi sembrano perfetti per la tua bellissima ricetta. Io non sono sarda ma adoro sardi e sardegna essendoci andata in vacanza tutti gli anni ddella mia infanzia ed adolescenza.uno dei miei sogni da avverare è andarci ad abitare, almeno nell’ultima sezione della mia vita… Grazie!
Ciao Viola! io sono nata e ho sempre vissuto in un paese molto vicino a Dorgali :)! S’aranzata è un insieme di ricordi bellissimi anche per me.. tra un po’ torno a casa e non vedo l’oraaa! Un abbraccio!
Diana: Che bello questo amore incondizionato per i sardi e la Sardegna! Grazie a te! Io sono sarda ma da quando ho diciannove anni (prima l’università, poi il lavoro e infine l’Amore) mi hanno portato altrove e come te, sogno di tornarci a vivere ma al più prestoooo! Ciao Diana!
Proprio ieri ho cercato la ricetta per le scorze d’arancia candite e per la polvere d’arancia.. Ma questa s’aranzata non la conoscevo! 🙂 Buono l’abbinamento mandorle-arancia e bella l’usanza di regalarla alle cerimonie. 🙂
Buona!! non deve essere male neanche in versione croccantosa… 🙂 🙂
che bontà dev’essere! mio padre usa fare le scorze candite e poi utilizzarle per panettoni, colombe o trecce dolci! questo utilizzo delle scorze non lo conoscevo! bella ricetta! anche a me la versione croccantosa ispira parecchio!
Callaudia: già finito lo sciopero dai dolci? 🙂 Io quando ero piccola aspettavo matrimoni e battesimi solo per mangiare un pezzetto di aranzata.. Un bacio!
Niki e Nica 🙂 per farla croccantosa io aumenterei la dose di zucchero e malto, tipo 200/220 g metà di zucchero e metà di malto. Non ho mai provato a farla così ma quella originale prevede miele e zucchero nelle stesse proporzioni. Un abbraccio a tutte!
Dimenticavo.. questa versione non è proprio morbida, è più morbida di quella originale del mio paese che è una specie di croccante. In altri paesi si fa molto morbida e in altri ancora più dura, dipende..
quindi potete provare e fare quella che più ve gusta 🙂
Un dolce davvero particolare, non c’è che dire. E credo anche debba essere squisito!
Grazie Lali 🙂
ciao.Buona!! Era uno dei dolci sardi preferiti prima che diventassi vegana (insieme a papassini,savoiardi,origliette, amaretti),che come sai utilizzano ingredienti crudeli ,e anche crudelissimi: a quelli avevo rinunciato già da vegetariana; io la conosco col nome di confittura,è molto buona e mooolto impegnativa da fare,hai ragione.Ma c’è una “dritta” di EnricaAnnalisa per le bucce di arancia :farle seccare sul termosifone, ovvviamente parliamo del periodo invernale.Se no ,pazienza e.. cucina invasa 😆
Ma che bontà !!! Prossimo regalo-elettrodomestico chiederò essiccatore. Prima, a casa di mio papà, facevo sempre seccare le bucce di agrumi, ora non riuscirei. Col forno diventerebbe una spesa !!
Ciao Madda e Giopepi! Eh.. io le ho seccate sui termosifoni ma avevo comunque bucce dapertutto.. ogni ripiano della cucina era inutilizzabile, in compenso il profumo mi inebriava. L’essicatore, non so, ci ho pensato tante volte e il mio compagno vorrebbe acquistarlo.. sarebbe indubbiamente utile ma devo informarmi un po’ di più. Solitamente faccio seccare tutto al sole (tipo pomodori e melanzane da fare sott’olio) ma non ho mai provato con la frutta.
Madda dimenticavo Da me, per quanto ne so, gli amaretti invece sono vegani. Inoltre ho fatto anche i papassini e le orillete vegan, potrei pubblicarle (purtroppo ho problemi con l’account e non riesco più) oppure passarti la ricette. Fammi sapere se t’interessa
A presto!
ciao.Leggo adesso la risposta.Purtroppo so che nella ricetta classica degli amaretti ci vanno gli albumi d’uovo.
madda: io non li amo particolarmente, è probabile che ci siano gli albumi o forse l’amica di mia madre li fa senza, comunque bisogna provare.. non credo siano così complicati
Ho appena trovato gli amaretti sardi di Barbarachef, sono bellissimi e sicuramente squisiti 🙂