Be’, come potrete intuire dal titolo e dalla categoria nella quale ho inserito l’articolo, non si tratta di una vera e propria ricetta, ma piuttosto di un “fenomeno culinario” curioso di cui sono stata testimone e che ho pensato di condividere con voi 🙂 Nulla di straordinario, ma ne sono rimasta stupita…
Veniamo al dettaglio dei fatti :-): Verso metà della settimana scorsa ho preparato 1 l di latte di nocciole, mandorle e noci, in proporzione semi:acqua di 1:10 (addizionandolo, tra l’altro, con delle compresse macinate di alga Lithothamnium calcareum, ricca in calcio, e dolcificandolo con del concentrato di dattero); è lo stesso latte che ho aggiunto nella mia Torta di nocciole veg. L’ho imbottigliato e conservato in frigo, bevendone una tazza ogni tanto, ma non tutti i giorni; ad oggi ne avevo ancora più di mezza bottiglia, e non lo avevo più toccato da almeno fine settimana scorsa. Quando oggi faccio per aprirlo, sento un “pfffff” simile a quando si aprono le bottiglie di bibite o acqua gassata… Lì per lì mi è passata per la testa l’idea che fosse andato a male, ma l’odore non era particolarmente strano da darlo ad intendere; comunque, lo verso nel bicchiere e noto: 1) che è più denso di come era in precedenza; 2) che vi si sono formate delle bollicine. Lo assaggio e mi accorgo che, oltre a “frizzare”… è diventato acido! Ma non un acido forte, fastidioso, bensì un sapore analogo a quello del rejuvelac (che avevo realizzato una volta, tempo fa, seguendo una ricetta qui sul blog), oppure del kefir. Un’altra particolarità che ho notato è l’annullamento del gusto dolce che aveva prima (dovuto al concentrato di dattero): non sono né una studiosa di chimica, né di biologia, ma la conclusione che ne ho tratto è che gli zuccheri in esso presenti siano stati “digeriti” da qualche microorganismo (fermento o lievito che sia…). Ovviamente, non mi sarei azzardata a consumarlo se avessi avuto qualche sospetto riguardo la sua innocuità… L’associazione visiva e gustativa con il rejuvelac e il kefir è stata immediata, e l’ho bevuto senza problemi. Credo che anche questo “intruglio”, come gli altri 2 alimenti appena citati, sia ricco di vitamine e benefico per il nostro organismo. Praticamente, è stato quasi come far nascere – seppur inconsapevolmente – uno yogurt home-made, senza dover utilizzare né altro yogurt, né fermenti vivi, né bustine!
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
anche a me era successa una cosa simile ma non mi sono fidata e l’ho buttato!! non ti ha dato nessun problema?? se mi ricapita magari provo…
Ehi ci sei? sei ancora viva? 🙁
Un vino frizzante di nocciole?
Interessante questa reazione!! sarebbe bello riuscire a documentare la tua ipotesi…così si potrebbe dare il via a una massiccia autoproduzione di ‘kefir di frutta secca’ 😀
Sei una piccola veg chimica 🙂
Lo dico sempre io che i vegani hanno la mente più attiva!
L’ipotesi che gli zuccheri presenti siano stati sfruttati da microrganismi, dovrebbe essere avvalorata proprio dal fatto che fosse più denso e “frizzasse”. D’altronde lo yogurt non è nato in laboratorio ma quando qualcuno si è scordato il latte nel recipiente in cui lo ripose. 🙂
affascinante tutto ciò!
“Affascinante” è la parola giusta! Non sono mai riuscita a fare uno yogurt cremoso a partire da latte di frutta secca e fermenti…ed ecco perché i fermenti non servivano 😉
Sicuro che era buono????ci sei cara???
Grazie per i commenti! Sì, sì, viva e vegeta 😉 Scusate il ritardo della risposta, ma oggi sono stata fuori tutto il giorno…
Dopo aver bevuto questo “pseudo-yogurt-smil-kekir” per 3 volte sono ancora qui a raccontarlo, quindi a mio modesto parere non doveva avere un alto grado di tossicità 😉
Questa è una genialata!!!!
Grazie Mirthilla! Be’, non esageriamo…in realtà di merito mio ce n’è ben poco perché i microorganismi hanno fatto tutto da soli 😉
Che coraggio che hai avuto a berlo XD
Io dopo le lezioni di microbiologia non mi sarei mai azzardata 😉
Hobbit91: davvero…? Dici che ho rischiato grosso ;-)?
bahh, tutto dipende da che microrganismi si sono sviluppati.. ma visto che stai bene direi che erano buoni 😀
oddio che stranezza..affascinante!!
@Jaja: grazie!
Ciao! Io non ci capisco niente, però ho trovato questa ricetta per uno yogurt di avena fatto in casa: http://scandifoodie.blogspot.com.au/2012/03/home-made-oat-berry-yoghurt.html
Praticamente fa il latte di avena e lo lascia fuori dal frigo a fermentare 1-2 giorni… Se funziona ed è sicuro mi sembra una cosa interessante! 🙂
@Insalativora: grazie per il link! Già, molto interessante…il procedimento in un certo senso è analogo a quello del rejuvelac, con la differenza che non si attende che i cereali germoglino e non si filtra “l’okara” alla fine.
Sicuramente, è anche quello un metodo che vale la pena provare 😉
Il rejuvelac non l’avevo mai sentito… Quante cose si imparano su VeganBlog! 🙂
Salve a tutti,
…è possibile che possa succedere anche ad una composta di albicocche fatta in casa?….il sapore è buonissimo solo che è frizzante sulla lingua, proprio come il kefir d’acqua!
ciao a tutti e grazie.
Marina
Ciao Marina,
non saprei dirti…tutto può essere! Se si tratta di una conserva di frutta casalinga (magari aperta dopo svariati mesi o più), io però non mi fiderei! Le intossicazioni sono all’ordine del giorno, purtroppo 🙁
Marina, ti consiglio di buttare via tutto 😕 …
Mi é capitato un sacco di volte anche con la conserva di pomodoro… 🙁 E’ una reazione data da muffe al lavoro! Responsabile il più delle volte é il Penycillium Italico – muffa cattiva 🙁
Non è un fenomeno “eccezionale” si chiama FERMENTAZIONE, diamine! E non ha niente a che vedere con le muffe del pomodoro, diamine! Ok essere vegani ed il rispetto per gli animali (che condivido), ma la scienza non è una opinione, usiamo un po’ i libri, diamine. Anna