Avevo acquistato la carta di riso per fare degli involtini primavera ma mentre preparavo la ricetta ho virato verso i ravioli.
Ingredienti:
Carta di riso (è un po’ difficile da reperire. Consiglio di cercare nel
reparto cucina etnica in un supermercato ben fornito)
Olio evo.
Ripieno:
Germogli di soia
Tofu al naturale (personalmente preferisco quello fatto in casa)
Cavolo verza
Carote
Cipolle
Non metto la quantità. Regolarsi sapendo che quella dei germogli deve essere “dominante” rispetto a quella degli altri ingredienti del ripieno, che invece devono essere di uguale quantità.
Brodo:
Tamari (salsa di soia forte)
Rosmarino
1/4 di dado vegetale (senza glutammato, ancor meglio se fatto in casa)
Uno spicchio d’aglio
Procedimento:
Tagliamo la verza, le carote, il tofu e la cipolla á la julienne.
Uniamo i germogli di soia e saltiamo il tutto in padella con un filo d’olio evo.
Di tanto in tanto, aggiungiamo un goccio di tamari e lasciamo sfumare.
Non bisogna usare sale.
Dopo circa 5 minuti spegnere e lasciare raffreddare il ripieno.
Nel frattempo, reidratiamo la nostra carta di riso passando i fogli in un piatto con acqua
tiepida (non calda). Lasciamo che la carta si ammorbidisca un po’ e mettiamola su un piatto asciutto.
Facciamo molta attenzione a maneggiare la carta reidratata perché è molto fragile.
Una volta constatato che il ripieno si sia raffreddato, ne prendiamo una piccola parte (circa 2 cucchiai)
e la piazziamo al centro del foglio di carta di riso. Pieghiamo due estremità e poi le altre due, in modo
da formare una sorta di involtino. Notiamo subito che i lembi si attaccano tra di loro. Una volta ammorbidita,
la carta assume una sorta di effetto adesivo. Posare il raviolo su un piatto umido. Se il piatto è asciutto,
rischiamo che il raviolo si attacchi sulla superficie e che si rompa.
Ripetiamo l’operazione per gli altri ravioli.
Intanto, prepariamo un brodino riempiendo un pentolino con una tazza d’acqua, la salsa di soia,
il dado, il rosmarino e l’aglio. L’importante è non aggiungere assolutamente sale.
Copriamo con un coperchio e lasciamo a fuoco lento per un quarto d’ora.
Una volta pronto il tutto, versiamo del brodo in una padella. Il livello del brodo deve essere di circa
1 cm. Accendiamo a fuoco medio ed adagiamo delicatamente i ravioli in padella. Dopo circa due minuti, giriamoli
e lasciamoli scaldare per altri due minuti.
Serviamo i ravioli bagnandoli con il brodo in avanzo.
Buon appetito 😉
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Ottimissimi anche questi ravioli. La tua carta di riso era molto fine o un pò spessa??
Delizia di ricetta Frank! Ho proprio a casa i germogli di soia fatti germogliare da me con le indicazioni di Chicca!!! Qui a Milano ci sono tanti negozietti etnici che vendono i loro prodotti. Il bello sarà capirsi! 😆 Ma non si può autoprodurre la carta di riso?? 🙂 🙂 🙂
PS Il piatto, come da indicazioni di Sauro, va collocato solo in una sezione (Es. solo Ricette etiniche o solo Energeticamente cibo) 😆 😆
Chissà che bontà!!
buoni! ecco come si chiama carta di riso!la cerco ma non la trovo qui…
@Mimi io so che per farla piu spessa o piu sottile si incollano più fogli insieme…
Ciao Frank! benvenuto tra noi! 🙂
No perchè, nel solito negozio etnico dove ho acquistato un pò di cose, ho anche comprato queste sfoglia un pò spesse di riso, allora mi chiedevo se fossero la stessa cosa, Grazie
Avrei dovuto scrivere “Ravioloni” e non ravioli, visto che sono abbastanza grossi 😉
x Mimi: no, è molto sottile. Ricorda vagamente l’ostia…Ha ragione La Sarda, per avere una carta un po’ più spessa bisogna immergere due fogli insieme uno sull’altro, che si attaccano immediatamente.
x Titti: hai ragione, scusami. Ho provveduto immediatamente. Comunque non credo sia facile autoprodurre la carta di riso.
Ho visto un documentario sulla cucina tradizionale vietnamita ed usavano un procedimento davvero particolare ed impegnativo.
Comunque sono molto buoni. E’ un piatto molto saporito, e non useremo neanche un pizzico di sale!
Forte il ripieno con i germogli, non l’ho nemmeno mai vista la carta di riso però 🙁
Che buoni questi ravioli…. ne approfitto per darti il benvenuto!!!
Frank, figurati, non ti devi scusare affatto!! E’ che sono stata alla sagra del seitan e, alla riunione di pomeriggio con Sauro, era emersa questa indicazione.
Peccato che la carta di riso sia difficile da fare. Andrò sicuramente nel negozietto etnico, sperando mi diano quella giusta….
Buona giornata!!! 🙂
Grazie Frank per aver risposto anche a me!! 😉
Che belli e che fame che mettono!!!
bellissimi… ho giusto alcuni fogli di carta di riso avanzati da sperimentazioni di involtini… e sinceramente preferisco provare ad usarli così che friggerli ancora… puzzavo di involtino dalla testa ai piedi!! 🙂
baciuzzi.
adesso mi hai messo in testa un tarlo!!Devo trovare la carta di riso!!!!
Wow !!!
Ma che bellli!!!!!
Benvenuto ritardatario! ti avevo notato ma sempre di corsa…
Infatti ho diversi amici di nome Francesco e in particolare due sono abruzzesi, ma uno ha anche come pseudonimo Frank! non suona musica punk ma è molto vicino all’Inghilterra!
Questi ravioloni mi ricordano che ho usato la carta di riso per fare degli involtini vietnamiti free tempo fa, e li avevo soltanto immersi nell’acqua, farciti e poi conditi con salsette!
Mi piace molto anche questa versione…
😉
belli questi ravioloni!!!! Purtroppo qui ad Aosta i negozietti etnici ce li sognamo…