Non so come li chiamiate voi, da me si chiamano strigoli (in dialetto “strigual”), o stridoli, ma so che si chiamano silene, in termini più tenici 😀 Sono un’erba selvatica che mia nonna mi ha insegnato a riconoscere quando ero piccolissima. Da noi ce ne sono da tutte le parti in campagna. Sono buonissimi, hanno un sapore un po’ amarognolo e ci abbiamo sempre fatto dei sughi con i quali condire risotti o tagliatelle. Con una parte del sugo stavolta ci ho condito dei ravioli ripieni di funghi e patate! Mmmmm, buoni! 😀
Ingredienti per la pasta:
semola di grano duro
acqua qb
curcuma qb
Ingredienti per il ripieno:
5 patate medie
250 g di funghi pleurotus
1 mazzetto di rucola
1 spicchio di aglio
noce moscata
3 cucchiai di lievito alimentare in scaglie
sale, pepe
Ingredienti per il sugo:
6 mazzetti di strigoli
1/2 cipolla
1 spicchio di aglio
400 g di passata di pomodoro
olio evo
sale, pepe (o peperoncino)
Procedimento:
Per il sugo far rosolare aglio e cipolla tritati in olio, unire gli strigoli puliti e lavati e far appassire. Unire la passata e acqua. Far bollire con un coperchio finchè si asciuga (circa 30 minuti). Aggiustare di sale e pepe.
Preparare la pasta impastando acqua, semola e curcuma, chiudere in un sacchetto e far riposare. Bollire le patate, far saltare i funghi tritati con l’aglio in poco olio, poi unirli alle patate schiacciate, rucola tritata, lievito, noce moscata, sale e pepe. Far riposare in frigo. Stendere la pasta in una sfoglia non troppo sottile e sistemare su metà sfoglia il ripieno a mucchietti distanziati. Richiudere la metà della sfoglia vuota su quella con i mucchietti di ripieno. Sigillare bene la sfoglia tra i mucchietti con le dita facendo uscire l’aria. Ritagliare i ravioli con un coppapasta o una rotella. Schiacciare bene i bordi con le dita.
Cuocerli in acqua bollente salata per 3-4 minuti, poi scolarli e condirli col sugo, facendo attenzione che non si rompano e gustare con un buon vino rosso! 😉
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Lodevole! Ottimo piatto! Tutti al ristorante ” da Raissa” 😉
Che brava!!Un bel piatto goloso!
Il nome botanico della piantina che hai usato per fare questi buoni ravioli é “Silene inflata” : ottima per risotti, sfrittate, sughi e ripieni 😉
Complimentoni 😆 !
trasmetti Romagna a mille! da noi gli strigoli in dialetto si chiamano “schiupèt”
bless and love!
Spettacolari. Raissaaa mandamene un piattino! Non ho mai provato queste erbette! Vorrei tanto essere in grado di riconoscere tutte le erbe spontanee, ci sto lavorando 😉 Complimenti! 😀
Ma che ravioli meravigliosiiiii!!! *-* nemmeno noi abbiamo mai provato gli strigoli, ma con questa ricettina li proveremmo subito!! 😛
Si anchh’io li uso e si chiamono strigoli anche da noi. Di solito però ci faccio il risotto agli strigoli.
Salve a tutti,sto rivoluzionando la mia vita con cibo vega e succhi vegetali e di frutta. Scopro questo vostro scrigno verde pieno di tesori sfiziosi e spero di poter provare tutte le vostre ricette. Questi che vedo qui fanno venire gia la gocciolina alla bocca. Un saluto e grazie di scrivere tutte queste fantastiche ricette.