Dedicata a Felicia e alle sue fantasmagorie culinarie con prodotti di stagione e ad Annalisa (Neofrieda) che mangia quello che ha coltivato quando è pronto per essere raccolto!
Perché è così importante mangiare prodotti di stagione? Per non farla troppo lunga rileggete cosa ho scritto in Bastaddu affucatu ecuvegghissimu…
Questa ricetta (che ho personalizzato) me l’ha passata la cugina di Stefano, che a sua volta l’ha avuta dal suo fruttivendolo! Una volta a Visso (Monti Sibillini) abbiamo trovato una frutteria che ai suoi clienti distribuiva ogni giorno un volantino con una ricetta diversa a base di vegetali (di solito vegetariane e vegan)! Quando andate al mercato e vedete un ortaggio che vi attrae ma non sapete come si mangia, chiedete informazioni! Recuperiamo la nostra tradizione di cucina popolare semplice e contadina basilarmente vegan in qualunque modo! Beh anche Veganblog dà un bel contributo!
Un altro pregio di queste rape, oltre ad essere ortaggio di stagione è che finalmente le ho trovate locali a km zero! Questo è dunque un piatto ecozoicamente esemplare!
Ascoltando e guardando i Bluesbrothers e Ray Charles che muovono le loro code d’uccello… Shake your tail feather!
Ingredienti:
4/5 rape bianche con la loro fluente coda
un bel bricchetto di brodo veg (nel mio caso home-made) – oppure se preferite vino bianco (la ricetta del fruttivendolo vuole il secondo!)
un paio di spicchi d’aglio
pepe rosa
ginepro
basilico secco
peperoncino (facoltativo)
2 foglie di alloro
olio evo (il mio è sabino)
sale (se necessario e gradito, comunque sempre con moderazione)
Ingredienti per la salsa di accompagnamento:
foglie e gambi di cavolfiore o affini
un paio di pomodori secchi sott’olio
un paio di peperoncini verdi in salamoia
un pizzico di aglio in polvere
olio evo sabino
salsa di soya q.b.
Procedimento:
Pulire bene le rape spazzolando la parte bianca (o sbucciando se troppo rovinate) e lavando bene il ciuffo, facendo attenzione a non staccarlo dalla mamma. Togliere ovviamente le foglie secche e brutte. Sciacquate bene perché le rape crescono sotto terra come le patate.
In una pentola di coccio se l’avete, altrimenti in un bel padellone alto con coperchio, versate 3-4 cucchiai di olio, unite gli spicchi d’aglio, il peperoncino, le foglie di alloro, un po’ di grani di pepe rosa, qualche pallina di ginepro e un pizzichino di basilico secco (sostituto del pepe, spezia poco salubre che tendo a evitare). Riscaldate il tegame di coccio (ci vorrà più tempo che con le normali pentole) e una volta caldo abbassate la fiamma al minimo altrimenti vi si brucerà tutto.
Fate un po’ rosolare spezie ed aglio e poi accomodate a bordo le rape bianche con la loro folta chioma verde. Coprite con il coperchio e fate un po’ sudare, controllate che non si attacchino. Dopo pochi minuti aggiungete un paio di mestoli di brodo veg, fate sfumare, girate delicatamente, aggiungete qualche altro mestolo di brodo, aggiustare di sale e coperchiare. Per i tempi di cottura io vado ad occhio, usando una forchetta per infilzare la rapa: quando va giù come nel burro di soya ci siamo!
Se in pentola vi è rimasto parecchio brodo di cottura aggiungete un paio di cucchiai di farina integrale oppure un paio di cucchiaini di amido di mais o fecola di patate e addensate sulla fiamma per qualche minuto. A questo punto se volete potete anche aggiungere pinoli e uvette. Ma è ottimo anche senza.
Servite con la coda arrotolata nel piatto insieme a una bella salsetta a vostro gusto da spalmare sulla rapa affettata. Io spesso utilizzo come qui quella dei gambi e foglie di cavolfiori, cavoli broccolo, cavoli romaneschi eccetera… Faccio cuocere a vapore e poi frullo con pomodoro secco e peperoncino verde in salamoia (piccantezza estrema!!!). Aggiungo aglio in polvere, olio e salsa di soya e porto a tavola!
Ed eccole pronte ad andare sulla tavola di Natale.
Belle vero? Eppure sono rape!!!
Il sapore della rapa stufata è pazzesco! con una salsetta sopra è irresistibile! e il contorno della sua coda è saporitissimo!
Sono proprio adatte a una tavola in festa!
Queste sono le prove che ho fatto un paio di settimane prima di Natale, con accompagnamento di nachos spalmati con labne di soya (aromatizzato con limone, timo, origano e ortica secca) e guarnite con un pezzetto di pomodoro secco condito o con Acciughe di bosco, in compagnia di olive sotto sale all’arancia home-made.
Ma poi sapete che a Natale invece ho fatto il Fior di pera, cioè le tartine crudiste… per me più pratiche dato che inizio il pasto con frutta e verdure crude.
Comunque è una bella idea per preparare un antipasto o un aperitivo veloce e colorato!
Ancora più buone sgranocchiate vicino al camino!
Ed ecco le mie creature con la coda pelose: Cirino e Rodni che si somigliano sempre di più!
Buone rape con le code a tutti!
Sostieni anche tu la libera informazione!
Scegli per i tuoi acquisti prodotti certificati VEGANOK e invita i tuoi conoscenti a fare lo stesso.
Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Mi sono commossa!!!! sei un angelo, rara e preziosa. Le tue ricette sono belle, semplici, buonissime!!!!
Domani mattina le rape con la coda (corta) sono mie!!!!!! non vedo l’ora sia domani sera per assaporarle, ti penserò, ti citerò. Hai proprio ragione solo frutta e verdura di stagione, se la natura ci dona il cavolfiore d’inverno c’è un motivo!?!?! a volte quando mi chiedono perchè sia così importante, rispondo vi siete mai chiesti perchè l’anguria nasce d’estate!!!!! i suoi sali minerali, le sue vitamine, l’acqua ecc…. il nostro corpo ha bisogno di queste sostante proprio d’estate!!!!
i tuoi micioni mi sa che sono delusi perche’ ve le siete mangiate tutteeeee…cmq le rape sono un piatto povero che fa la felicita di tutti anche qua in casa mia.Qui da noi in inverno le rape sono presenti ovunque in mille forme e colori assieme a cavoli e broccoli di ogni genere,ma le si trovano facilmente anche in estate,assieme alle patate e alle cipolle rientrano nella maggior parte delle nostre ricette tipiche,visto che il nostro clima rigido non permette la coltivazione di molti ortaggi fuori serra… diciamolo pure,noi svizzeri siamo delle vere TESTE DI RAPA… ;oD
« In questa tomba tenebrosa e scura
giace un villan di sì difforme aspetto
che più d’orso che d’uomo avea figura,
ma di tant’alto e nobile intelletto
che stupir fece il mondo e la natura.
Mentr’egli visse fu Bertoldo detto;
fu grato al re, morì con aspri duoli
per non poter mangiar rape e fagioli. »
(l’epitaffio di Bertoldo)
Quando si parla di rape, mi viene spontaneo pensare a Bertoldo 🙂
che buoneeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!
povero bertoldooooo che sfortuna …ahahahahaha almeno noi ce le godiamo in mille modi ,la tua ricetta cmq la voglio fare al piu presto magari con della bella polenta come si fa da noi mista a farina di castagne,praticamente 100 gr di farina di castagne ogni 300 di farina di mais rosso integrale e il caminetto acceso ;o)
Un piatto davvero ideale per le feste, scenografico e buonissimo ma semplice nei suoi ingredienti e nella preparazione! Brava brava brava!!!
Cirino hai il naso graffiato, con chi ha litigato???;)
Ma sai che io non le ho mai mangiate le rape ???
Devo proprio cercarle, mi hai incuriosita… 😉
Il problema è trovarle belle fresche e con la cosa, cosa che non mi è mai capitata 🙁 Mi fa venire una fame guardare questo piatto!
Ciao cara un grande abbraccio e grazie della mail 😉
Ps: come posso dimenticare i pelosi, Rodni è davvero molto somigliante a Cirino…miaoooooooooo 🙂
Sabato prossimo parto alla ricerca delle rape, devono essere mie, voglio provare a ricreare l’atmosfera che percepisco dalle tue foto, il focolare domestico.
Ma le rape crude sono saporite?
I pelosi sono strepitosi, vorrei un mondo di gatti.
Ti ricordi quando ti chiesi perchè iniziavi i pasti con la frutta? Ora anche io inizio con la frutta e poi dopo almeno trenta minuti la verdura..veramente mangio frutta tutto il giorno e verdura a cena…che goduria.
Ciao Mari, incontrarti è sempre un piacere costruttivo 🙂
che buona la ricetta! quoto il consumo della frutta/verdura di stagione, se la natura ce la mette a disposizione in quel momento è quello che ci occorre…
un grattino ai bimbi pelosi! 🙂
Nadir: non la conoscoscevo!!!! bellissima, sopratutto povero Bertoldo, cosa si è perso!!!!
Oggi nella fretta ma sopratutto commossa ho sbadatamente scordato i tuoi bellissimi pelosetti!!! sono stupendi, che musetto simpatico!!!
Comprendo benissimo la commozione di Felicia nel ricevere in dono una ricetta così semplice ma al tempo stesso così ricca di sapori antichi contadini!! 🙂
Le tue ricette sono sempre un interessante momento per dedicarsi un pò di sana informazione culinaria, musicale e , quando ce ne sono , animalista 🙂
Le rape, a parte quella che mi deste in dono, non è più ritrovate e se mi capitasse non so quanto possano essere fresche ed a km 0 🙁 🙁
ps: Entrare in casa tua per me è stato un sogno, ed è stato, come già dissi, come sentirsi in casa propria.. da subito!
L’atmosfera e l’aria che si respirava era famigliare ed accogliente.. Era come se conoscessi te e Stefano da tempo…
Ed ogni tua ricetta , ogni volta, mi riporta al nostro bellissimo ed emozionante incontro.. Grazie al quale posso sempre percepire e capire che sapore possa avere ogni tuo piatto..
Una sensazione davvero divina per me ^_^
Grazie Mary <3
Mimì
Dimenticavo i pelosetti.. Ribadisco che sembrano proprio Papà e figlio e Cirino si sarà procurato quel graffio dopo le azzuffate con Rodni! 😉
@ Felicia
😳 😳 sei troppo dolce Felicia! Sapevo che ci tenevi a questa ricetta e ho fatto il possibile per pubblicarla a tempi piuttosto insoliti per i miei ritmi e per il mio cumulo di impegni… Sono curiosissima di come andrà domani con i tuoi ospiti, mi raccomando fammi sapere!
E’ un peccato che sei riuscita a trovare rape con la coda mozza… speriamo vada meglio la prossima volta!
Infatti a me i cibi mi vanno a seconda della stagione! Hai ragione la natura ha predisposto per noi le giuste sostanze a seconda della stagione nei frutti e nelle verdure che crescono in quel periodo! Mi piace proprio l’esempio dell’anguria, lo riciclerò senz’altro!
😉
@ Morena/Elfo
Beh il micio piccolo vuole sempre la sua parte, è impossibile mangiare senza dargli il suo assaggino, non è che lo aspetta: ti soffia il boccone da sotto al naso! È un ladro acrobatico!
Il grande invece è sempre stato un santo che guardava solo la sua ciotola, ma ora per influenza del piccolo anche lui si avvicina, anche se per i suoi gusti di solito non trova niente…
Hai detto benissimo le rape sono una delizia da poveri, che ormai diventa un lusso introvabile! Almeno qui da noi. Fortunati voi con la vostra bella scelta di verdure invernali! Però noi ci rifacciamo nella bella stagione! Allora ti saluto rapetta bella! Tu sicuramente della splendida varietà di Chioggia!
😉
@ Elena
Grazie della tua citazione bertoldesca! Rape e fagioli mi manca, devo provarli! Penso che sia un connubio molto azzeccato!
😉
@ Morena-elfo 2
Anche con la polenta potrebbe essere un bel matrimonio, basta che ci sia anche un bel sughetto! Magari di funghi! Mai assaggiata la polenta con farina di castagna, di solito cotta tipo bollita non mi piace, però recentemente ho provato una zuppa con castagne secche in cui le ho rivalutate… i gusti cambiano strada facendo! Mais rosso? Curioso! Sarebbe proprio da provare!
😉
@ Sara
Grazie grazie grazie!
Mi sa che i graffi a Cirino li ha fatti quel birbante di Rodni… oppure qualche brutto incontro in una delle sue passeggiate indipendenti all’alba…
😉
@ Elettra
Provale, vedrai che ti stupiranno! Almeno lo spero…
😉
@ Chicca
Hai ragione non è facile trovarle… 🙁 quando ti capiteranno provale così e vedrai! Ho ricevuto la tua risposta alla mia mail! Appena possibile ti riscrivo! 😆 Cercate di stare su! Siete splendidi tu e tuo marito, prima o poi questo nuvolone si sposterà!
I pelosi mi fanno disperare ogni tanto! Il piccolo mi sta addestrando a delinquere il grande, che era tanto ammodo, perfino troppo per un gatto… mi dicono di dare una strofinatina a Fiocco da parte loro!
😉
@ Ake
Bene, ti auguro tante buone rape! Divertente il tuo progetto di ricostruire la mia atmosfera casareccia… fammi sapere come va! Magari riesci persino a evocarmi in una rapa!!!
Per le rape crude guarda la ricetta di Elfosenzaetà, sopra trovi il suo avatar e lì il link al suo ricettario! Sembrerebbe che a lei e alla sua famiglia piacciano molto crude!
Un mondo di gatti sarebbe bello!
Io la verdura la mangio subito dopo la frutta: non ho la pazienza di aspettare… però fai bene! Sono contenta che ti trovi bene con il crudo totale… io sinceramente non me la sento…
Anche per me i tuoi passaggi sono piacevoli, mi fai troppo divertire anche quando leggo i tuoi commenti alle altre ricette!
😆
@ Luu
Sì, seguire la stagionalità non può che far bene a noi, alla Terra e quindi anche agli animali!
I bimbi pelosi fanno miao a te e alla tua bella banda felina!
😉
@ Felicia 2
I pelosetti ringraziano! Una sgrullatina affettuosa ai tuoi cagnolini!
😉
@ Mimì
Grazie, sono sempre commossa dall’entusiasmo con cui recepisci i miei messaggi ecozoici!
E’ vero, tu hai avuto da noi le rape a km zero! Ma poi come le hai fatte? Nei mercatini bio a Roma si dovrebbero trovare…
Anche per noi incontrare per la prima volta te ed Adry è stato come rivedere amici di una vita! Ci siamo capiti subito al volo senza tante parole! Dai che presto ci rivediamo, ora siamo un po’ più liberi! Stefano ha consegnato il libro e io ho chiuso un grosso lavoro di traduzione… ne parliamo in pvt!
Abbraccio ovale!
😉
I pelosetti sembrano padre e figlio, ma il padre è Rodni e Cirino il figlio!!! Gli sta insegnando un sacco di birbonate!!!
Ho interrotto un sonno insolitamente anticipato per passare..e guarda che meraviglia! Grazie di cuore, per la ricetta e per la dedica/augurio..visto che di coltivato da in questo momento gusto solo gli ultimissimi radicchi! Quindi me la terrò cara come buon auspicio per l’Orto di Ripresa! Torno domani con più calma, ora devo andare a fare il letto o dormo sulla sedia..con Ipa qui in braccio ovviamente 😀 Un abbraccio forte e commosso a te, Stefano e ai raccontastorie che han cominciato il cerchio di questa ricetta!
buonanotte cara, e un bacino a Ipazia! sogni d’orto!!!
😉
Ah ah questa me la segno :-*
Vedendo le code di queste rape, mi sono venuti in mente i tuoi capelli 😛
Ma lo sai, che guardandoti in foto e vedendo la tua folta chioma cosa ho pensato????
Se tutti avessimo la tua capigliatura e ci rasassimo a zero, ma sai quanti materassi si potrebbero imbottire???? 😛
Ergo: sai quanti evo-veg-materassi si potrebbero ottenere????? 😆 😆 😆 …scherzo D’altronde siamo a Carnevale (tiè 😆 )
Complimenti per la ricetta 😉 e buona noche
un paio di trecce da parte ce le ho già… magari ti preparo un cuscino in attesa del materasso ecoveg!
un cuscino adatto alle teste di rapa!
hai ragione, è carnevale e ogni scherzo vale… 😆 😆 A dir la verità a me le usanze carnevalesche mi sembrano un poco barbare… Finché si scambia una battuta scherzosa ok, ma quando cominciano a volare uova, farina e schiuma da barba se non peggio… e resta tutto quel cumulo di macerie del giorno dopo per strada… il carnevale mi piace poco…
😉
Mariagrà, devo essere sincero 😛 Quelle cose che tu chiami barbare, io le ho fatte quando ero più ragazzino 🙁 🙁 🙁
Sono sbagliatissime 🙁 …infatti, nel tempo, penso a quanto ero davvero una testa di rapa a quell’età 🙁 🙁 🙁
…io lo sapevo, non ti dovevo stuzzicà 🙁 Ora mi tocca andare a nanna col tuo commento che pesa più dei i miei piatti di pasta 🙁 🙁 🙁
Però, lo sai che mi piace l’idea del cuscino
Ciao Mariagrazia Buona serata a te e a tutti 😉
Ma dai ormai con tutti i mandala ecoveg che hai disegnato nei piatti in Veganblog hai espiato ampiamente gli errori carnevaleschi di gioventù!!!
vai a dormire tranquillo, fossero tutti Pulci-Nelli come te!
😉
….guarda, se non mi rispondevi, non mi andavo a coricà
ti voglio bene Mariagrazia ^_________^
pazzariello! tvb me too! mi ero sloggata e mi sono dovuta riloggare… e mo’ vatte a curcà!
😉
http://www.basset-ti.ch/A_Italiano/Scheda%20Rosso%20TI.htm
qua trovi le informazioni sul nostro strano mai ,si coltiva anche quello giallo ma nn a pannocchia classica …ma a pannocchia ha 8 file ,quindi molto piu piccola e meno rdditizia,ma con un sapore nettamente migliore(sono varitâ vecchie ) in questo sito trovi anche altri prodotti coltivati qua da noi di tipo bio o a coltivazione integrata,fra cui il riso della risaia piu a nord del pianeta…pare…
questo ê il link del sito completo magari puoi aquistare anche i prodotti via internet qua li troviamo ovunque
http://www.basset-ti.ch/index2.htm
un bacione a tutti
Che dolcezza i pelosetti… Birbonecelli 🙂
La rapa l’ho anch’io lessata e una parte l’ho assaggiata cruda, se conoscevo questo metodo di cottura, ed avessi avuto il tuo pentolame, l’avrei provata di certo in questa maniera.. Dovrò fare un giro nei mercati di Roma, che purtroppo non sono tr vicini, ma forse ce ne uno sulla tiburtina il sabato sino alle due anche bio ed a km 0 se non erro segnalatomi dalla mamma di Adry!!!
Sarà un piacere rivedervi, ho letto nel blog di Stefano che il libro è stato consegnato e sono davvero felice e lieta di sapere che anche tu sei più libera. Al prossimissimo incontro quindi 🙂
Abbraccio Ovale anche a te 😀
Elfo: Io conoscevo il mais rosso sottoforma di farina, l’ho trovata, ma non comprata su Tibiona.it, se mi capita al prossimo ordine Mary, che non so quando sarà, posso prendertela io… 🙂 Aveva incuriosito anche me 😀
Ma che ricetta molto interessante. I tuoi pratti sono la
fine del mondo di bontà. Ognuno più bello e buono dell’altro.
Complimenti.
Baci.
I due gatti sembrano fratteli. Una grattina per loro.
@ Morena/Elfo
Grazie, ho visitato il link, la pannocchia rossa è stupenda, mi piacerebbe farla alla griglia! Magari insieme a quelle gialle! Io in internet non compro mai nulla, mi piace andare, guardare e prendere… Comunque grazie, tutte queste informazioni su nuove varietà vegetali mi entusiasmano sempre! E non è detto che prima o poi non capiti in Svizzera, così so già che tipo di shopping fare!
Un bacione a te e tutte le rapette di casa!
😉
@ Mimì
Vedrai che le ritrovi le rape! Basta guardarsi un po’ in giro nei mercati! Meglio se bio! Allora, ci vediamo presto!
Per il mais rosso non ti preoccupare, fai l’ordine per te, che magari già devi prendere tante altre cose… io sono fatalista: quando sarà il momento il mais rosso comparirà davanti a me! (non per magia, ma in uno dei miei soliti giri per Castroni e negozi bio ed etnici a Roma!)
Un grattino a Romeo e un abbraccio ovale a te e Adry!
😉
@ Xuxa
Grazie bella! Spero che la tua salute si è rimessa, appena ho un attimo di tempo ti scrivo un’email! E’ vero i due gatti sembrano due gemelli, o meglio lo sembreranno quando avranno la stessa taglia!
Un abbraccio ovale!
😉
Bellissima ricetta! Dovrò chiedere al mio verduriere di portarmi delle rape con le foglie: qui le tagliano sempre! E la tua pentolona é bellissima! 🙂
Mannaggia ai fruttivendoli barbieri!!! spero che esaudiscano il tuo desiderio! La pentolona ringrazia per il complimento!
😉
Cucinate, buonissime!!!! delicate, scenografiche 🙂 La piccola coda l’ho arrotolata, il verde brillante delle foglie constrastava con il bianco della rapa. L’effetto a tavola “bellissimo”, non ho preparato la salsina, ho utilizzato del vegrino per accompagnare tutte le verdure, ma le ho gustate con un goccio d’olio extravergine, fantastiche!!!!
Ma che bello, mi pare quasi di vederle! Se le hai fotografate attendo di verificare la mia immaginazione!
Le rape con la coda così sono buone anche senza salsa!
è solo uno sfizio in più!
e ieri Stefano ha trovato di nuovo le rape dal verduriere… mi sa che le rifaccio così… mi hai fatto tornare la voglia!
😉
Non sono riuscita a fotografarle, la sera non ho la luce adatta e davanti agli ospiti non potevo istallare i fari che normalmente uso. Ma ti assicuro che erano buone e belle, ieri sera ho mangiato l’ultima avanzata, solo con un goccio d’olio, come ti dicevo amo il sapore vero, mi piace sentire il vero sapore. Cotte in questo modo diventano dolcissime e delicate 🙂 Bravissima
bellissime! e colorate. osservavo… abbiamo in comune l’amore per i gatti, le cose buone ed abbiamo entrambe palati d’amianto! ciao piccina!
Sono in cottura, le ho trovate al ipermercato Gs 🙁 meglio di nulla ed hanno una bella e fluente coda.. alcune l’avevano mozza e non le ho prese.. Ne ho compra tre, nella pentola in ceramica ne sono entrate due, peccato non avere la pentola grande in coccio, sarebbe stato meglio, ho aggiunto un pizzico di erbe di provenza e sale grigio ( sai che io non lo uso per me, ma per il sale grigio come quello rosa dell’Hymalaia , faccio un’eccezione )
Ho finito ora la mia scofanata di frutta 1 kg di kiwi e 2 mele renette 🙂
E poi passerò a queste splendide rape.
Appena le ho viste ho pensato alla tua ricetta e mi sono detta che era bene prenderle per provare la tua meravigliosa ricetta.
ps: Ho omesso il ginepro perchè nn ce l’ho 🙁 !
ps: Ti manderò la foto del risultato, anch’io come Feli ho del Vegrino,il tuo olio l’ho finito ieri 🙁 🙂 , e lo proverò con queste tenere rape 😀
dimenticavo, ho aggiunto qualche funghetto.. che Profumo che c’è..
Non vedo l’ora di addentarle 🙂
Me le sono spazzolate, ci tenevo a dirlo, davvero ottime!!
Il sapore delicato della rapa si accompagna benissimo con la cremosa scioglievolezza del vegrino, che ho insaporito con del curry.. Una squisitezza!!
Sono felicissima perchè questa semplice ricetta mi ha deliziato in maniera sublime 🙂
@ Felicia
Il sapore vero della rapa cotta così piace anche a me molto, soprattutto grazie all’accompagno della sua coda! I tuoi complimenti sono particolarmente graditi perché anche per me questo è un piatto rivelazione! Quest’anno ho fatto i pranzi di festa senza seitan e mi sono piaciuti un sacco lo stesso!
L’altro ieri ero a Roma e nel biostore dove vado di solito ho visto per la prima volta la linea di pasta con farina di riso “Felicia”! Evidentemente sei nei miei pensieri!
😉
@ Virginia
Pappa bella, gatti e peperoncino, che vuoi di più? Il palato d’amianto si spiega facilmente: sono le tracce calabresi nel nostro dna…
baciotto!
😉
@ Mimì 1-2-3
Frutta e poi rape, ottimo pranzo commentato in diretta! 😆
Anch’io ho mi sono ritrovata ieri con tre rape a strascico in cucina e le ho rifatte così! E anch’io le ho accompagnate con vegrino!!! Non male, ma la salsetta piccantina secondo me è l’accompagnamento migliore (per i miei gusti). I funghetti: una variante da tener presente!
Sono veramente squisite e allegre da vedere nel piatto! La cottura è veloce! L’unica difficoltà è trovarle, ma quando si cercano si trovano, hai visto?
I kiwi sono un tipo di frutta che non mangio più da quando ho saputo che sono coltivazioni idrovore che rischiano di prosciugare le falde acquifere… almeno quelli coltivati nel nostro paese.
Abbraccio ovale a coda di rapa!
😉
Mariagrazia cara, non è la prima volta che riporti questo dato sul kiwi..che io personalmente non ho mai coltivato. Non so nemmeno se qui in Veneto si effettuano irrigazioni, dovrei chiedere a chi ne ha fatto un impianto. Ma tu come ne sei venuta a conoscenza? Un abbraccione
@ Annalisa
Beh, sarei stupita se tu coltivassi i kiwi!
Sono la tipica coltura proveniente da fuori che ha soppiantato le nostre colture autoctone! E siamo persino i primi produttori nel mondo!
Io a dire la verità ho smesso di mangiarli su consiglio di un omeopata più di dieci anni fa, credendo fosse solo una precauzione salutistica. Ma strada facendo mi sono arrivate anche le altre notizie ecologiche.
L’anno scorso o forse quello prima ho visto un servizio in “Report” in cui si affermava chiaramente che essendo il kiwi una coltura idrovora (cioè con forte bisogno di acqua, basta guardare il frutto che sembra una goccia di acqua verde gelatinizzata) e data la forte concentrazione di questo tipo di pianta si è rilevato in molte zone d’Italia un rischio di prosciugamento della falda acquifera. In questi tempi in cui ci dicono di centellinare l’acqua e di non far cascare gocce dai rubinetti il fatto che si coltivino estesamente piante di questo genere è un altro dei paradossi in cui viviamo.
Oltretutto sospetto che i kiwi coltivati appartengano a un’unica specie, quindi sono facilmente attaccabili da malattie infettive… cosa che si sta già verificando, ti metto i link sotto, e poi da qui truffe legate ai fitofarmaci… Insomma tutto un mondo di sprechi e speculazioni gira intorno al nostro simpatico frutto verde.
Ti metto qualche link:
http://www.onli.it/home_ssol.php?site=1&n=articles&t_id=6&article_id=106968&l=it
http://magazine.quotidiano.net/ecquo/masini/2010/06/18/consumi-allarme-vitamina-c-per-strage-di-kiwi/
http://www.ecoo.it/articolo/agricoltura-kiwi-italiani-in-pericolo-colpa-di-un-virus/3151/
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/11_febbraio_14/kiwi-malati-1907699007.shtml
http://immenso.splinder.com/post/22724131/kiwi-ai-fitofarmaci-arresti-a-latina
Se trovo qualche altra cosa te la passo! La puntata di Report purtroppo non sono riuscita a individuarla nell’archivio della trasmissione…
Ovviamente, il pensiero è quello che invece si dovrebbe tornare alle colture autoctone che essendo estremamente diversificate (cioè la biodiversità naturale)se si ammala un tipo ce ne stanno altre migliaia di tipi che stanno bene… come accade con gli olivi e come accadeva con le tante varietà di mele, che ormai sono solo archeologia agricola da noi…
Abbraccio ovale!
😉
p.s. quando posso torno a vedermi la tua nuova ricetta, ora devo scappare!
Mariagrazia, le rape con la coda mi fanno pensare alla cometa che indica un sentiero… quello della consapevolezza ecologica, che dire di più?
Per quanto riguarda i kiwi è come dici tu. Per me sono il simbolo della monocultura che per esigenze di mercato soppianta le culture locali (ovviamente anche quelle più rustiche e meno soggette a malattie e che quindi non necessitano mai o quasi di interventi fitosanitari…).
Quando mi pare a metà degli anni Ottanta seppi dell’arrivo del kuwi in Italia, lessi che in sardegna un contadino aveva tagliato diversi ettari di bosco di querce per coltivare kiwi… Fui così scosso da questa notizia e dall’empatia per le povere querce che avrò mangiato da allora neanche una decina di kiwi e non li ho mai comprati…
Caro Stefano, cara mariagrazia, sono felice del vostro punto di vista, spesso assolutamente nuovo e capace di essere il punto di frattura di tante quotidianità..A me personalmente manca la memoria storica dell’agricoltura che sto vivendo. Per ragioni anagrafiche. E cerco faticosamente di ricostruirla. il discorso sul kiwi sarebbe lungo ma non si può disgiungere da tutto il resto..e spero di aver modo di approfondire. Vi terrò aggiornati. Intanto vi abbraccio forte e vi chiedo un posticino su questa cometa in partenza!
Cara Annalisa, per me il posto è assegnato, lo vuoi all’inizio o a fine coda? Il viaggio non sarà né breve, né facile e chissà quando arriveremo ma in realtà già il viaggio sarà un punto di arrivo… Benvenuta a bordo!
Per me che sono del ’53 e che ho vissuto vari periodi ecosociali non è difficile fare certi collegamenti e mi piace pure divulgare quello che so (e se lo canto mi piace ancora di più… Un esempio è sull’ultimo post del mio blog http://www.orecchioverde.ilcannocchiale.it).
Partendo dal kiwi si può arrivare molto lontano, nella visione ecologista tutto è collegato…
Decisamente Stefano. Non volevo invadere, come faccio sempre 😳 , il bel post di mariagrazia. Ma è proprio grazie a te e grazie a tanti altri, amici o semplici incontri, che lentamente e faticosamente costruisco un quadro di ciò che mi trovo a fronteggiare. E assomiglia più a un mettere insieme delle costruzioni da bimbo, lego o meccano che siano ;-), costantemente assemblabili e ri-assemblabili 😀 Grazie di esserci <3
Ho finalmente trovato le rape, ieri al biologico (non sono una coltura della mia terra) € 1 e 45 a rapa, vi sembra un buon prezzo?
Mariagrazia ho visto la ricetta di Elfo (per qualche tempo pensavo si chiamasse Elfosazietà-sono scema vera), ma lei ha usato rape rosse.
Dopo la lettura dei vostri post scopro che proabilmente non mangerò più kiwi 🙁 e spero che la notizia del pazzo che avrebbe eliminato le querce a favore dei kiwi non sia vera, Stefano spero che tu abbia avuto una notizia falsa. LE querce sono alberi meravigliosi. Anni fa durante un viaggio in macchina, passammo davanti ad un bosco che era stato bruciato (mi spiace dirlo, ma non ho nessuna pietà nei confronti dei piromani, ma evito di dirvi cosa spero ogni volta che scopro il loro passaggio)ed improvvisamente capii una cosa che mi era rimasta oscura, gli alberi hanno una personalità. Ci sono specie che bruciano e muoiono, ci sono specie, come le querce, che anche ferite a morte mantengono inalterata la loro dignità.
Purtroppo la notizia delle querce bruciate la lessi sul giornale e sembrava attendibile, l’indignazione per il bosco tagliato per far posto ai kiwi permane ancora oggi a distanza di oltre venti anni, all’epoca feci una specie di giuramento di non mangiare mai kiwi che praticamento sono riuscito a rispettare al 99%… (e non è poco visto che ormai si trovano sempre e dappertutto).
Sulla dignità degli alberi è proprio vero e poi comunque diverse specie, anche di querce come le sughere oppure gli ulivi, anche se apparentemente completamente bruciate hanno invece la capacità e lo’energia per riprendersi…!
@ Stefano
Simpaticissime le rape-comete, voglio subito farci un giro!!!
😉
@ Stefano e Annalisa:
A bordo della rapa-cometa, discorrendo di kiwi…
Un viaggio molto verde!!! Bellissimo, non vedo l’ora di partire… e magari quando torniamo troviamo che al posto delle piantagioni di kiwi sono tornati gli antichi querceti e le antiche varietà di frutta italiane!
Una storiella buffa: proprio ieri Stefano è tornato a casa con un pacchettino che gli hanno voluto a tutti i costi regalare in una delle scuole dove fa educazione ambientale. Indovinate cosa c’era? Un kiwi bio affettato in monoporzione della campagna per mangiare la frutta nelle scuole del Ministero della pubblica istruzione! E così dopo anni ho riassaggiato un kiwi… non mi ha particolarmente mandato in solluchero… avevano affettato un kiwi ancora acerbo! Tutto sommato così i bimbi impareranno a star lontani da questo frutto!
😉
@ Annalisa
Io so che i commenti-invasione sono quelli che lasciano i troll e i maleducati, e per fortuna di solito non passano la moderazione!
I tuoi sono una manifestazione di gioiosa curiosità, interesse e partecipazione! Sei sempre gradita e benvenuta! Il tuo punto di vista aggiunge sempre qualcosa, sei una produttrice di food for thought, il cibo di cui sono più golosa! Lo diciamo sempre: il blog è una forma di condivisione di quello che sappiamo, sia teorico che pratico! E non credere che tu attinga solo da noi! C’è sempre un dare e ricevere fra tutte le generazioni! Grazie anche a te della tua vispa e saltellante presenza!
😉
@ Ake
E così hai trovato le rape! Bene! Io le avevo pagate 1 euro e mezzo al chilo (circa 5 rape) quelle bio e locali, mentre in frutteria Stefano le ha trovate a mazzetti di tre a 2 euro, non so se bio (credo di no). Certo che 1,45 euro l’una sia decisamente caro… diventano veramente un cibo per natale…
La rapa di Morena-Elfo non è quella rossa, ma la tonda di Chioggia, che è una rapa bianca con ghirigori rosso-rosati (spiraleggianti), più simile a una rapa bianca.
Purtroppo la notizia di Stefano temo fosse vera, perché letta sul giornale in un periodo in cui ancora si poteva contare sull’attendibilità delle fonti. Ma anche se non fosse vero quel singolo episodio, il fatto stesso che sia stato evocato fa intuire che possa essersi comunque verificato… Purtroppo… e chissà quante altre notizie del genere non hanno avuto l’onore della cronaca… Non vedo l’ora che arrivi un tempo in cui si stamperanno “Corrieri degli alberi” su carta riciclata, oppure carta prodotta con una nuova formula che non richiede il sacrificio di queste umili e maestose creature che ci consentono di respirare su questo pianeta! Un tempo in cui avremo a cuore la loro sorte come la nostra… Nel frattempo Stefano e altre persone come lui insegnano ai bimbi a scuola a parlare con gli alberi, e speriamo che la nuova generazione sappia instaurare con loro un dialogo che noi purtroppo abbiamo interrotto tanto tempo fa…
Mi spiace che la scoperta della rapa ti farà forse rinunciare ai kiwi… comunque le arance e i mandarini sono pieni di vitamina C e altrettanto salutari!
Un abbraccio ovale!
😉
@ Stefano
Sarebbe bello vivere in una società in cui gli alberi tornassero ad essere rispettati ed amati!
😉
Mi sto leggendo e godendo tutti i vostri spunti, e li terrò come lucente cometa nel mio animo..che tante volte vede solo il buio e non le stelle. Un abbraccio carissimi!
@ Annalisa,
allora cercheremo di illuminare a giorno il tuo animo, non c’è bolletta, è tutto gratis…
@ Mariagrazia,
in questi giorni Berlusconi se l’è presa con la scuola pubblica, ebbene, lo ammetto, io nelle scuole pubbliche insegno a mangiare i prodotti locali e di stagione, a difendere gli animali e gli alberi e canto canzoni che riempiano i cuoricini dei bambini e delle bambine di queste idee ecopacifiste… Sono bambini e bambine anche di tre e quattro anni, mi guardano tutti con occhi profondi e forse questi semini che getto daranno grandi frutti, sempre che il signor B non mi venga a fermare…
Su tante cose di questa società sballata io “Non sono d’accordo!”…
E oggi, 4 marzo, lo canterò pure… “Non sono d’accordo!” è il titolo di una mia canzone (che canto con il mio gruppo Insalata Sbagliata) e dedicata a Padre Alex Zanotelli che oggi parlerà dell’acqua-bene comune e dei rischi delle privatizzazioni a Grottaferrata (RM), Abbazia di S. Nilo alle 18.30
Credo che qui le rape costino tanto perchè da noi non si producono, sì può diventare un pasto da qualche volte l’anno ;)…comunque mi son piaciute più le code, che le rape in se.
Questa storia del kiwi continua non convincermi tanto, sarà pur vero che richiedono più acqua rispetto ad altre colture, ma come possono asciugare le falde acquifere? Le piante vengono sostituite spesso, quanto potranno essere lunghe le loro radici? E poi la loro coltura in Italia è in regioni che non mi pare abbiano carenza d’acqua…detto queto eviterò di comprarne fino a quando non sarò certa, tra l’altro, non è che sia una mangiatrice di kiwi, ma avendo aumentato notevolmente il consumo di crudo, frullati con le arance sono ottimi, ma non importa.
Il regalo del kiwi acerbo, mi fa tanto ridere, ahahahah ( non so mettere la faccina, sono irrecuperabile)
Sono felicissima che nelle scuole si insegni educazione ambientale, Stefano, sono certa che appena il signor B. saprà che sei un soversivo, ti verrà a fermare
Anche io auspico ad un mondo nel quale si rispettino gli alberi e tutto il pianeta e spero di sentire parlare meno di cuore e più di giustizia.
Buona settimana a tutti, vi mando tanti baci 🙂
@ Ake
Le rape le hai cucinate? le hai mangiate da sole o con la salsetta?
Per quanto riguarda il prosciugamento delle falde acquifere non sono i kiwi che con le radici le raggiungono, ma gli esseri umani che lo fanno per loro… senza tanti complimenti!
Venerdì scorso padre Zanotelli ci ha fatto il punto della situazione acqua nel mondo ed è veramente sconsolante… Bisogna andare al referendum boicottato dagli organi di informazione e votare contro la privatizzazione dell’acqua! E’ necessario il passaparola dato che non ne danno notizia e non si sa nemmeno ancora quando si farà. Non vogliono associarlo alle amministrative per poterlo rimandare al periodo estivo e quindi garantire un flop!
In questa occasione un prof. universitario ci ha fatto vedere le proiezioni dei dati per l’acqua in Italia, fabbisogno previsto e risorsa effettiva: beh fra pochissimi anni anche qui i consumi supereranno la risorsa esistente… E l’agricoltura industriale, quella che ci dà i kiwi e i prodotti agricoli fuori stagione, rappresenta il 70% del consumo annuo totale!!! E si tratta di dati riguardanti l’acqua potabile!!!
Le multinazionali si stanno mobilitando dal petrolio all’acqua…
La prima cosa da fare: evitare l’acqua imbottigliata che è meno sicura di quella controllatissima del rubinetto! e ovviamente anche per questo problema evitare le verdure fuori stagione!
buona settimana anche a te!
abbraccio ovale
😉
ora al mercato si trovano le rape e così le comprerò…
purtroppo non posso permettermi un pezzetto di terra come vorrebbe il mio cuore profondamente contadino, mi limito a piccole coltivazioni in vaso.
Chi può coltivi e salvi le piante antiche, fra cent’anni mangeremo solo una cosa che avrà forma e sapore di tutte le altre..
ciaooo…io ho trovato dei bei cavolirapa con una coda enormeeee….dici che si possono fare allo stesso modo??…io provo …vediamo che succede …un bacione a tutti…
@ Moonraven
ti capisco bene, anch’io ho solo un microrticello nei vasi, e spero tanto in futuro di poterne avere uno per terra, anche un fazzolettino…
Mi unisco al tuo augurio di conservazione delle varietà antiche in agricoltura, e spero che entrambe in futuro daremo un contributo anche concreto!
😉
@ Morena-Elfo
secondo me anche la coda del cavolo-rapa è gustosa! Li ho visti in foto, sono simpaticissimi, sono rape che crescono fuori dalla terra! Ne ho trovato uno al biostore dove faccio tappa quando vado in città, purtroppo non potevo caricarmi, e ora sta lì mentre penso a come dargli una degna cottura! La prossima volta lo proverò crudo!
Buon cavolo-rapa con la coda! e fammi sapere cosa è uscito!
😉
MARIAGRAZIA…wow buonissimo il cavolorapa con la coda e siccome nn mi sapevo decidere se farlo col vino o con solo il brodo l’ho fatto con entrambi e ho messo anche qualche pomodorino che mi guardava pregandomi di essere mangiato al piu’ presto …una vera deliziaaaaaa…
una ricetta che hai miei piace molto per il cavolorapa ê gratinato con qualche patata della besciamella e del veg formaggio oppure semplicemente in carpaccio come ho fatto con le barbabietole o ci si puo’ fare anche delle zuppe ,mi sa che devo recuprare delle ricette di casa farle e pubblicarle
cmq grazie la tua ricetta ha fatto davvero un grande successonee smakketeeeeeeeeee
Mariagrazia, ogni tuo post ha il sapore e la tenerezza di una fiaba. Me lo stavo perdendo, questo, se non fosse stato, fortunatamente, richiamato dalla cara Elfo.
La rapa è tra le verdure (forse l’unica) che non gradisco ma non è questo il punto. Il punto è che amo tutti i tuoi post, indipendentemente dalla ricetta. Che dire di Rodni e Cirino? Vorrei stringerli forte, insieme a te, in un abbraccio…hmm, vediamo….triangolare!!! 😉
@ Akentos, sì, un giorno il signor B potrebbe anche fermare l’insegnamento dell’amore per la terra nelle scuole materne (si sa che pensa ad altri generi di “amori” (?) ma io vedo una dignità, una forza e una energia in quele piccole persone di tre, quattro, cinque anni che difficilmente potrà essere fermata da chiunque…
Cantare per Padre Alex Zanotelli è stato bellissimo, è una persona che senti sempre al tuo fianco nei momenti difficili, un vero ribelle, capace di benedire un terreno (in un parco) per non farci arrivare una discarica di rifiuti… La canzone che ho cantato per lui sta su http://www.myspace.com/insalata sbagliata.
@ Morena-Elfo
Ti è piaciuto di più con vino o con brodo veg? ma con i pomodorini diventa un po’ un non-sense stagionale, al limite meglio usare della conserva di pomodoro!
Alla fine il mio cavolo rapa l’ho fatto al forno, come fosse una parmigiana ma senza pomodoro, con besciamella e formaggio veg, sono venute due parmiburger! e che buone!!!
le altre volte lo avevo solo impanato e fritto, e già mi aveva soddisfatto, stavolta ancora meglio!
Spero di riuscire a trovarlo di nuovo prima della fine dell’inverno così lo provo anche in carpaccio.
Abbraccio ovale con schiocco!
😉
@ Titti
Se la rapa non ti piace prova a dare un’occhiata alla ricetta-madre precedente, il fior di pera, lì qualcosa di tuo gradimento potresti trovarlo!
Le mie ricette sembrano favole? forse, ma con i piedi ben piantati per terra! Sognare sì, ma con gli occhi ben aperti!
Un abbraccio con la coda da me Rodni e Cirino!
😉
@ Stefano
Speriamo che crescano in fretta i tuoi allievi… che facciano in tempo a salvare questo povero pianeta in agonia…
E speriamo che le persone appassionate e impegnate come padre Alex riescano a salvare l’acqua dalle grinfie degli affaristi…
😉
ciaoo mariagrazia a dire il vero era una ricetta scaturita dalla voglia di assaggiare le tue rape con la coda e dalla mia mania di reciclare e non buttare mai nulla. Il vino rosso l’ho messo per sfumare perche’ ne avevo un bicchiere cosi eliminavo anche la bottiglia,diciamo che ho sperimentato visto che probabilmente si usa quello bianco….poi una volta sfumato ho messo i pomodorini che mi guardavano desolati…mi erano serviti per un antipasto e qualcuno era rimasto orfano dal sabato prima (l’antipasto lo rifarô e lo pubblichero’ era uno sfizio sperimentale destinato agli onnivori che hanno molto apprezzato ihihihih)cmq ho poi continuato con il brodo…diciamo che ho applicato la ricetta del risotto alle rape ;o)
credo che sia lo stesso anche con la conserva di pomodoro…
però sai che soddisfazione sentire dire dagli onnivori “a ma vi tenete bene voi vegani” ahahahaha
@ Morena-Elfo
Carissima, per il gusto non fa differenza se usi pomodorini o conserva, ma come sai sono per una cucina ecozoica con i prodotti di stagione per il nostro bene e quello del nostro pianeta! Per cui a casa mia i pomodorini entrano solo in periodo estivo! A meno che non si tratti di una varietà che qui chiamano “pomodori appesi”, pomodorini a grappolo che si conservano fino all’inverno in modo naturale. Li ho finalmente ricevuti in regalo e assaggiati qualche settimana fa!
Sicuramente hai realizzato un piatto saporitissimo e quindi ovviamente ha sbalordito gli onnivori, perciò ti faccio i miei migliori complimenti! Lo proverò anch’io se trovo cavoli rapa con la coda! Anche nella variante pomodorosa ecozoica!
Un abbraccio ovale!
😉
Cara Mariagrazia, le tue rape con la coda sono come una stella cometa che indica il giusto sentiero verso l’Era Ecozoica…
Magari a Natale prossimo facciamo il presepe ecozoico!
Dato che il sentiero verso l’era ecozoica non è tra i più frequentati spero proprio che saremo qui a farlo il prossimo natale il presepe…
Il caso del Giappone è molto triste… ma non sorprendente. La miope arroganza umana continua ad apparecchiarsi da sola le ecatombi di domani in nome del profitto e del potere di oggi… Alla radio ho già sentito le stime degli economisti sulla crescita del pil giapponese grazie alla ricostruzione… poco importa se costruito sulla morte di migliaia di persone e animali…
Il riscaldamento del pianeta procede allegramente, con gli Stati Uniti in testa fra i produttori di CO2 e i più restii finora tra i paesi sviluppati a voler sottoscrivere l’ormai datato protocollo di Kyoto (ironicamente firmato in Giappone)… e il riscaldamento climatico promette proprio una crescita esponenziale dei cataclismi ambientali anche nelle fasce temperate, quindi sempre più tsunami… (anche gli Usa ne sanno qualcosa, vedi il recente triste caso di New Orleans… e la scandalosa gestione del dopo disastro dell’amministrazione americana, eppure in nome del profitto non accennano a ripensare alla scelta nucleare nemmeno con Obama). Gli umani continueranno a moltiplicare le centrali nucleari sui mari? È molto probabile… Il mare a sua volta con gli attuali ritmi di pesca-rapina si svuoterà a metà secolo secondo le ultime stime degli oceanografi… un’esplosione atomica invisibile che parte dalle nostre tavole…
E’ tutto connesso e neanche noi siamo al riparo: dalle centrali esplose in Giappone è fuoriuscita una nube radioattiva che se avrà il vento giusto si immetterà in atmosfera e girerà in tutto il mondo… compreremo prodotti contaminati in arrivo da quel paese… volenti o nolenti…
Speriamo che questo ennesimo disastro apra gli occhi di tutti e che si ampli il settore delle rinnovabili (il cui forte handicap non è quello dell’implementazione tecnologica, ma il fatto che certamente tolgono ai potenti di oggi il controllo centralizzato delle fonti di energia con cui continuano a ricattare i popoli).
Speriamo…
E nel frattempo penso a come si potrebbe fare il presepe ecozoico il prossimo anno: per ora ho una visione confusa… mi piacerebbe che ci fossero la Madonna dei papaveri con la piccola Ipazia e gli umani del video dei Blues Brothers sopra linkato, che per una volta fanno una danza di immedesimazione con gli animali, seguendo i musicisti che li invitano a trasformarsi in uccelli e scuotere le penne della propria coda!
😉
Mariagrazia, mi hai fatto commuovere..Io avevo 6 anni all’epoca di Chernoby. Erano abbastanza per ricordare..La pioggia nera. La carne in scatola (!) che mi veniva fatta mangiare, venduta in nero dagli statunitensi di una vicina base. E lo tsunami del 2004. Avevo appena deciso, se non erro, di chiamarla Ipazia. L’avrei concepita solo dopo 4 lunghi anni. Ma esisteva già. Così come esistono già, non so dove, tutti i bambini che ancora devono nascere. Se ci pensi ti viene un’energia..che culla vogliamo preparare loro? Sì, un presepe ecozoico, s’ha da fare!
Vedi io ero un pò scomparsa dai commenti.. I kiwi non li ho più comprati, li prendevo bio, dopo quello che mi hai scritto quì… Non lo sapevo del prosciugamento delle falde acquifere e quindi ora che lo so ne farò decisamente a meno, anche per me non sono i miei frutti preferiti, li avevo trovati bio in offerta e li ho presi, ma dopo queste informazioni non faranno più parte del mio carello della spesa.
Riguardo il Giappone, io sono senza parole.. Ho anche molta paura, per la popolazione nipponica, per noi, per il cibo.. Per tutto.. Insomma non mi sento al sicuro…
Mia madre anche si ricorda di Chernobyl era incinta di me e tutti le raccomandavano di non mangiare l’insalata e la verdura del suo orto, ma si può.. Una persona ha un bellissimo e fluente orto dal quale attingere e non può mangiare i suoi frutti, coltivati con impegno ed amore per degli umani che hanno solo pensato al profitto e alle loro tasche anzichè alla loro salute….
Nemmeno alle galline poteva essere messa… Insomma un disastro..
E così mentre le rape con la coda – stella cometa ci stavano indicando il sentiero verso l’era ecozoica, il giappone se n’è andato dalla parte opposta… (Magari un giorno se irradiate neanche le nostre belle rape non potremo più mangiarle…). Orrore, dolore per bambine, bambini, adulti e anziani che adesso non credono più al loro governo e a tutte le balle raccontate in questi decenni sulla sicurezza delle cantrali nucleari…
E da noi? Anche la sicurezza del governo Berlusconi comincia a vacillare e ci voleva proprio una catastrofe così per fargli aprire (forse) gli occhi? Due sole parole per tutto:
MAI PIU’
Qualcosa ancora in http://www.orecchioverde.ilcannocchiale.it e da lì una mia canzone contro il nucleare, composta negli anni ’80 e che pensavo di aver chiuso per fortuna nel cassetto ma purtroppo non è andata così…
io avevo 16 anni facevo la scuola di ingegneria…ci hanno chiamato il 29 aprile in aula di fisica e ci hanno spiegato (dopo 3 giorni!!!)quello che stava succedendo,poi nei giorni sucessivi nell’aula magna ci hanno dato tutte le direttive ,niente pesce ,funghi,frutti di bosco ,latte,uova selvaggina e per colpa delle polveri radiottive ogni tipo di verdura DOVEVA essere spazzolata con una apposita spazzolina che mi mamma ha ancora e che era abbastanza morbida da nn rovinare le verdure ma sufficiente per poterle pulire,ai bambini era sconsigliato stare troppo all’esterno per colpa delle radiazioni (anche se poche per un bimbo sono cmq tante) ed essendo ai piedi delle alpi qua le correnti da est sono molto frequenti e portano acqua con il suo carico di polveri.
ora sto dicendo le stesse cose ai miei figli ,so che il giappone ê lontano ma lo erano anche gli USA 25 anni fa eppure anche loro hanno avuto delle radiazioni
fermiamoci e pensiamo se davvero vogliamo regalare ai nostri figli un mondo o una grande pattumiera
Con tanto ritardo, ma finalmente eccomi.
Mariagrazia, il problema dell’acqua lo sento naturalmente come il risparmio energetico, fin da piccola e senza che mi fosse insegnato, giravo per la casa a spegnere luci, prima che le persone uscissero dalle stanze, d’altra parte ho avuto buon rapporto con il buio fin da bambina.
Tra l’altro qui in Sardegna abbiamo avuto anni di pesante siccità, anche se in questi ultimi anni le piogge sono state, fin troppo, abbondanti e i bacini scaricano a mare.
E’ strano come io abbia sempre avuto uno spirito ecologista, ma mai una natura vegan, non è una consolazione, ma finalmente ci sono arrivata.
Per quanto riguarda il nucleare, sapete che anche Margherita Hack, sostiene che il sito migliore per le centrali è la Sardegna?
Non credo che potranno portare avanti questa idea malsana, non so perchè, ma penso che ci sarebbe una grande mobilitazione contro.
@ Stefano, spero vivamente che la tua speranza in questi bambini sia ben riposta.
Sono entrata nel tuo sito orecchio verde e penso che canticchierò la tua canzone per tutto il giorno, per il momento l’ho ascoltata solo 6 volte purtroppo, non riesco ad entrare su myspace 🙁
@Neof. La visione di te costretta a mangiare carne in scatola, mi ha datto una gran tristezza 🙁
Per ultima cosa, torno alla regina della discussione, le rape con la coda, anche io le ho cucinate con un misto di vino bianco e brodo vegetale 😉
Auguro una buona settimana a tutti noi.
@ Annalisa
All’epoca di Chernobyl mi stavo preparando a partire per il mio primo soggiorno di studio in Polonia… era l’agosto 1986, qualche mese dopo il disastroso evento… mi ricordo l’umorismo con cui veniva raccontata dai polacchi la terrificante esperienza… Oggi non credo che partirei così a cuor leggero…
L’Europa è piccola… per cui sono molto contenta che abbiano deciso di sottoporre a test le centrali europee… grazie al buonsenso della Merkel! e spero anche che non torni in funzione la centrale di Montalto di Castro a 80 km da Roma, che nelle due ultime estati ha rovinato il paesaggio della mia vacanza al mare in Toscana…
Eh già, quale culla stiamo preparando ai bimbi in arrivo? (e per chi crede nella reincarnazione, quale culla stiamo preparando a noi stessi…) Spero tanto in un mondo-giardino ovunque, non solo nei paradisi per turisti… anche se intorno a noi vediamo sempre più corruzione morale riflessa nel degrado ambientale…
😉
@ Mimì
Noi facciamo i nostri piccoli passi… forse nel disastro generale sono persino ridicoli, come fare la differenziata sapendo che tutto finirà mescolato in una discarica ordinaria… però lo facciamo… siamo ecozoici capoccioni…
Il periodo di Chernobyl l’ho quasi rimosso dai ricordi… è incredibile pensarti in fase di gestazione mentre ero già grande all’università… probabilmente in quel periodo ho dormito parecchio come faccio nei periodi difficili…
😉
@ Stefano
Gli uomini di domani hanno riaperto il cassetto con la tua canzone… e non pare essere molto cambiata la situazione… ma la natura e il pianeta ce la farebbero anche senza di noi, siamo noi che siamo finiti senza di loro… Quando ci entrerà in zucca?
Vorrei una rapa-cometa per filarmela insieme alla torta in cielo di Rodari!
😉
@ Morena-elfo
Il discorso della radioattività non è solo un problema in caso di incidente pubblicizzato, purtroppo ce ne sono tanti più piccoli di cui le autorità di turno preferiscono tacere… per esempio, ho visto un servizio di Report sulle centrali nucleari in Francia, dove i casi di leucemie e tumori sono molto più alti in chi vive nelle vicinanze di questi impianti… il che implica che si verificano fughe fisiologiche di cui la gente di solito non viene informata…
Però insieme a te e tant* altr* spero che riusciremo a evitare che il nostro pianeta diventi una pattumiera… e che lasceremo ai tuoi figli e a quelli di tutt* un luogo degno. In Italia abbiamo vicina un’occasione per rifiutare il nucleare per la seconda volta! Speriamo definitivamente…
Vedo che ti stai affezionando a questa ricetta e io mi sto affezionando a te! Ho una particolare simpatia per la Svizzera e per il rispetto della natura e del paesaggio che ho trovato da voi, in tutti e tre i cantoni, spero che un giorno tutto il mondo sia così, magari un po’ meno preciso e un po’ più biodiverso, ma altrettanto bello!
😉
@ Akentos
Da baby ecologista a signora vegan (con le ali multicolor!)… ognuno ha i suoi tempi misteriosi di ecozoicizzazione!
L’altro ieri qui si è costituito il comitato referendario per l’acqua, speriamo bene!
Non sapevo che la Hack fosse nuclearista e avesse scelto la Sardegna come sito ideale! Bella idea, così quando fai il bagno puoi vedere al lavoro plutonio, stronzio, uranio e compagnia, mentre sguazzi cercando di passare almeno una manciata di ore beate… a me fa venire i brividi persino quella dismessa di Montalto di Castro fra Lazio e Toscana, un elemento inquietante del paesaggio… con la sua presenza ti ricorda che il nucleare potrebbe tornare da un momento all’altro…
Penso che il popolo sardo saprà difendersi! Se nessuna regione italiana si dichiara disponibile ad accettare le nuove centrali o si arrangiano con le vecchie dismesse (brrrr) o seguono Tremonti che ha proposto un programma di finanziamento per le rinnovabili (incredibile ma vero!). E la cosa terribile è che mentre si pensa a questioni scottanti di questo tipo purtroppo rieccoci in guerra, stavolta a due passi da casa, stavolta per il petrolio (altro che democrazia in Libia, e tutti gli altri dittatori nel mondo e tutti gli altri paesi ora in guerra?)… sono rimasta davvero sconcertata di come da un giorno all’altro, mentre sembravano tutti prudenti e riluttanti (in particolare il nobel per la pace Obama), i missili siano schizzati senza che noi avessimo il tempo di dire né a né ba… e come credere alle dichiarazioni dei nostri politici-banderuola che non dobbiamo temere nulla?
Eppure oggi è il primo giorno di primavera e la giornata mondiale della poesia…
Beh meglio tornare alle nostre rape: hanno veramente delle code chilometriche!!! Mi toccherà anche a me provarle con il vino (o il limoncello) almeno una volta!
😉
Mariagrazia, Akentos, Mimì…
per fortuna che c’è la rapaconlacoda-cometa vegana ecopacifista ad indicare il giusto sentiero, altrimenti in questo periodo tra terremoti, tsunami, centrali nucleari che si sfasciano, nubi radioattive in arrivo e ora anche un’altra maledetta guerra ci sarebbe proprio da deprimersi molto…
Spero solo che la Madre Terra non incominci a guardarci con disprezzo…
Magari però si accorge che noi seguiamo le rape…
Le rape cometa han trovato il modo di arrivare a me, felicità immensa. Questa mattina sono andata in un mercatino che si svolge il sabato mattina, tenuto da produttori di biologico, primi banchi bella verdura, ma niente prezzi esposti, dunque non mi fermo (non mi va di fare la fila e dover chiedere i prezzi, voglio essere libera di scegliere, e poi sbaglio o per legge i prezzi devono essere espost?), andando avanti ho trovato un signore che aveva le rape, con code lunghissime 😉
I preferisco le code, se Elfo ed io vivessimo vicine potremmo fare uno scambio, a lei il corpo a me le code
Alcune erano piccole, ma non belle, altre più grandi, ho preso le seconde a 2€/kg, mi sembra un prezzo equo.
Se avrò voglia domani le preparerò, senza salsina 🙂
Semplicemente auguri cara Mariagrazia 🙂
Un abbraccio ovalissivo e naturalmente ecozoico 🙂
@ Stefano
Allora bisogna cercare le ultime rape con la coda prima che la stagione finisca!
E aspettare con calma che arrivino le nuove bontà verdi di stagione…
Oggi ho raccolto i primi ramoracci… domani un’altra passeggiata per erbe selvatiche ok? E un salto dal fruttivendolo dove hai trovato l’ultima volta le rape…
Le rape con la coda sono un potente antidepressivo!
😉
@ Ake
Ma una fotina? (a parte quella con le ali multicolor!) scusa se sono indiscreta!
Sono felicissima del tuo incontro con le rape con la coda al mercato, stavolta ad un prezzo più equo. Un chilo dovrebbero essere 4-5 rape.
Perché senza salsina? Te ne consiglio una crudista che ho provato questa settimana: cavolo nero, arachidi, olio evo, sale, un pizzico di aglio in polvere!
Ho detto a Stefano di mandarti i file con le canzoni a cui non sei riuscita ad arrivare, li hai ricevuti?
😉
@ Chicca
Grazie dei tuoi semplicemente magici auguri!
Sono stata quasi un mese senza pc, per cui non ho potuto far visita a Safran e Zefira come mi proponevo. Ora è rientrato, riformattato… appena mi riambiento nella nuova casa informatica mi occuperò dei nostri piccioncini marini!
Ti abbraccio anch’io ovalmente ed ecozoicamente!
😉
Mariagrazia, domani andiamo allora in cerca della saggezza selvatica e delle ultime rape con la coda…
Per me le tue rapeconlacoda-stellacometa sona la metafora (gustosa) di un sentiero verso l’Era ecozoica, hai inventato un piatto ecopacifista che passerà alla storia del pianeta. Gianni Rodari parlava del “sasso nello stagno” che crea onde concentriche che si espandono…
Per te, e tutte le amiche (ciao Chicca!) ecco una canzone contro la guerra http://www.myspace.com/563809599/music/songs/Filastrocca-del-natale-Rodari-Panzarasa-80830664 e infine su http://www.orecchioverde.ilcannocchiale.it un bellissimo video in cui è una bambina a parlare al mondo…
qua stanno per finire le rape invernali ma iniziano quelle piu’ estive …mi sa che il mio ê il paese delle rape, dei cavoli e delle patate …ahh dimenticavo anche delle cipolle
ho bisogno di un aiuto, ieri ho lessato al vapore il daikon per farlo oggi con le patate e le cipolle in forma di rösti (senza rösti dalle mie parti non si vive …) ma ora ho la casa che puzza da paura …non ci si puo’ stare ê peggio dei cavolfioriiiiiiiiiii :o(( come faccio la prossima volta ad evitare questo scempio???
@ Stefano
Il discorso della bambina che ha azzittito l’ONU è impressionante… ormai sarà adulta e magari a sua volta madre… e il pianeta sta sempre peggio…
😉
@ Morena
Il daikon l’ho assaggiato solo crudo, in un’insalatina che mi ha fatto Mimì l’ultima volta che ci siamo viste. Non aveva nessun odore… però facendo un giretto con google ho visto che molti si lamentano della sua puzza in cottura… peggio dei cavoli…
Che ti devo dire: a me l’odore dei cavoli mi entusiasma, magari mi piacerebbe anche quello del daikon! Comunque la prossima volta ti consiglio di cucinarlo con le finestre aperte oppure di cucinarlo saltato in padella o al forno… magari l’odore sarà meno invasivo…
Oggi Stefano mi ha portato rape bianche e rosse con la coda insieme a un mazzetto di asparagi che gli ha donato un collega! Per cui la passeggiata per erbe selvatiche dato il tempo non dei migliori la rimando e mi rifaccio questo splendido piattino con il limoncello! E mi metto a pensare a qualche variante per la rapa rossa!
Bene, sono contenta che esistano rape estive! beata Svizzera!
Hai visto sopra Akentos che spartirebbe con te la rapa lasciandoti la parte bulbosa? Mi sa che tocca fondare un club di rapofile con la coda!
😉
Cara Mariagrazia non preoccuparti dei nostri amici, loro stanno bene sicuramente, e possono aspettare 😉
Grazie a Stefano volevo ascoltare il pesso di Stefano ma non riesco a sentirlo 🙁 Forse sono io imbranata!
Buon tutto!
Volevo dire pezzo 🙂 Ho provato anche a lasciare un commento sul video della bambina ma non ci sono riuscita, l’ho condiviso su FB, consiglio a tutti di guardarlo… Ho pianto lacrime amare, ma spero che quella bambina ormai adulta stia ancora lottando per gli ideali che con tanta enfasi avevano azzittito l’ONU, anche se le cose vanno sempre peggio 🙁
Mariagrazia, grazie 🙂 ho ricevuto ed apprezzato, tanto.
Vuoi che ti mandi una foto delle rape? Sono belle grosse, sode, accattivanti, non amo la verdura extra large, ma essendo rape mi hanno conquistata
Qui non c’è il cavolo nero, per una questione climatica, credo, non l’ho mai visto…i pro ed i contro del clima temperato.
Certo se Elfo abitasse vicina, si potrebbe fare scambi di coda.
@ Elfo, quando cucini qualcosa con un intenso sapore che non ti piace, potresti provare a mettere sul fuoco un pentolino con aceto, oppure spezie o oli essenziale, o un pochino di bagno-schiuma..chiudere porte ed aprire finestre.
Inizia la mia settimana di crudo a prevalenza frutta, sono riuscita a trovare una varietà di arance mai vista, “palermini”, è antica ed ormai rara, le persone vogliono solo Navel e Washington. Ho deciso che sabato prossimo tornerò a farne scorta, il mio personale impegno per salvare la “razza”.
@ akentos…grazieeee…wow io e te a suon di rape ci sto ….cmq mi sa che opto per il pentolino ,la mia casa ha le porte solo sui bagni e sulle 3 camere il resto ê un enormissimo openspace, in questo modo in inverno si riscalda solo il piano basso e in poco tempo tutta casa si acclimata, pensa che noi riscaldiamo con il geotermico e abbiamo due caminetti per i periodi esageratamente freddi …che ultimamente non ci sono nemmeno piu’ per colpa dell effettaccio serra che ci sta trasformando tutti in in “ortaggi invernali depressi” come dice mia figlia…
per le arance …io le navel o washington non le reggo proprio sono paurosamente acide, ora stiamo mangiando le ultime arance pigmentate siciliane e finite quelle non se ne discute piu fino al prossimo inverno!
@mariagrazia …sai che anche a me l’odore di cavolo non disturba affatto…ma quello del daikon ê allucinante ….non immaginavo, io ero partita serena perche’ da crudo come dici tu non aveva odore, quello avanzato l’ho chiuso in una scatola e messo in frigo ma ieri aprendo il frigo ,apriti cieloooooo ahahahaha d’ora in poi solo daikon crudo !!!
ieri ho trovato delle bellissime rape-con-la-coda e come sempre mi aspettavano in mazzetti di tre rape ciascuno (da noi si fa così).
Il fatto che siano tre nel mazzetto mi pare comunque un buon segno che mi fa pensare al ciclo ecologico della vita-morte-rinascita…
Così ho preso tre belle rape bianche-quasi-lucide che veramente facevano pensare a delle comete.
Poi anche un mazzetto di rape rosse anch’esse con la coda (da trovare il significato rispetto a quelle bianche…), un paio di spicchi di zucca e infine un amico mi ha regalato degli asparagi selvatici. Mariagrazia mi pare sei rimasta soddisfatta e io felice…
Per ascoltare le mie canzoni se ci sono difficoltà basta scrivermi a bassavalledeltevere@alice.it
Eccomi..non aggiungo nulla, se non qualche palpito, alle parole di Stefano e Mariagrazia..e ai miei fugacissimi asparagi, che altro non sono che i fusti fertili dell’Equisetum arvense.
@Morena: dalle mie parti si dice che per evitare l’odore del cavolfiore – il daikon ancora non era arrivato eh eh) – bastava mettere nell’acqua di cottura una fetta di pane raffermo. Non ti so dire se funziona, perché a me non disturba..Beneficio del dubbio. Mia madre cucina spesso il daikon ma usa la pentola a pressione, metodo di cottura che impiega troppo spesso..ma sicuramente non abbiamo mai notato quest’odore nella sua cucina. Facci sapere!
uhhhhhhhhhhhhhhhh….aiutoooo…la pentola ha pressione ne ho una fifa matta, ricordo quella di mia nonna quando ero piccola che era scoppiata, un botto da paura ….nu nuuuu lo mangio crudo ahahahaha
Morena bella, quelle moderne sono sicure..se ti interessa scrivimi un commento su qualche ricetta e ne parliamo senza invadere qui da Mariagrazia – che condivide l’antipatia, mi ricordo bene Mariagrazia?
@ Chicca
Ieri ho cominciato le mie visite all’isola sottomarina di Safran e Zefy! Dovrò restarci qualche settimana! Ti salutano!
Chiederò a Stefano di spedire anche a te i file con la musica!
Non so perché non sei riuscita a mettere commenti al video della bambina che zittì il mondo, ho notato però che le visualizzazioni sono poche e di commenti non ce ne sono proprio… probabilmente ci sarà un video-madre da cui discende… Ho navigato e scoperto che la bambina, Severn Suzuki, ora ha 30 anni e continua a darsi da fare per il nostro pianeta! Sopra ho scritto che aveva parlato all’ONU ma non è esatto: il discorso lo ha fatto come delegata di una associazione ecologista fondata a scuola a 12 anni, che autofinanziandosi ha partecipato nel 1992 al Vertice della Terra a Rio de Janeiro, dove erano presenti anche delegati ONU…
Comunque, speriamo che di bambine e bambini ecozoici che fanno queste domande agli adulti ce ne siano sempre di più!
😉
@ Ake
Mandami la foto delle rape se vuoi, ma non dimenticarti di metterti in posa con loro!!!
Anche qui non credere che sia facile trovare il cavolo nero! Quando lo trovo faccio festa!
Al suo posto puoi provare con la verza o altra verdura della famiglia dei cavoli!
Per fortuna a me non capita mai di cucinare qualcosa il cui odore non mi piace… in quel caso non la cucinerei più…
Anch’io mi sto godendo gli ultimi aranci della stagione… si sente che sono gli ultimi… ma ci dobbiamo accontentare fino a che non arriveranno fragole e ciliegie (le prime iniziano ora, ma dato il costo se ne possono consumare con il contagocce, e le seconde a maggio! Per queste almeno mi trovo in zona di produzione e ne approfitto!). Per fortuna ci sono ancora le mele! Buona settimana cruda!
😉
@ Morena
Se vivi in openspace meglio rinunciare al daikon cotto e al suo fetore letale! E grazie di avermi avvisato, così mi attrezzerò in caso di necessità! Ma non credo che avrò troppa voglia di fare il tentativo!
Però nonostante l’effetto serra noi siamo ortaggi invernali allegri, perché facciamo parte del club delle rape con la coda, dillo a tua figlia! Poi nelle successive stagioni cambieremo avatar vegetale!
Anch’io sto salutando le arance! Anche se non so dirti che qualità sto mangiando… credo siciliane!
😉
@ Stefano
E’ vero, le rape bianche fanno proprio pensare al colore di una cometa! Sono proprio felice di avere in dispensa il tuo prezioso dono vegetale: gli asparagi ormai sono un ricordo, finiti nelle linguine di ieri sera con aglio e peperoncino e un bell’uovo fritto di zucca sopra! La primavera ormai è nei piatti! Ma con rape e zucca preparerò un bel saluto all’inverno… anche se questo saluto durerà diverso tempo: prima che arrivino sulle tavole i prodotti di stagione della primavera veri e propri ce ne vuole! Questa è la fase in cui bisogna andare avanti con le scorte della stagione precedente! E non si faccia l’errore di pensare che zucchine peperoni e melanzane sono un ortaggio di primavera come ho letto qui e là nei commenti: prima di giugno (ma qui in Sabina anche fino a fine giugno) sono prodotti di serra, ovvero agricoltura industriale = abuso di pesticidi = strage di insetti, fra cui le api ormai a rischio estinzione, e a seguire tutta la catena alimentare che da essi dipende, uccelli e soprattutto le rondini, che stanno scomparendo anche per questa ragione…
😉
@ Annalisa
Tu mangi l’equiseto come gli asparagi? Io non ne ho mai fatto uso culinario, pensavo fosse solo buono per usi officinali…
Grazie dei suggerimenti per sfuggire agli effluvi del daikon in cottura! Per quanto mi riguarda ricordi bene, come Morena sono terrorizzata dalle pentole a pressione, ma so che sono un sistema di cottura ecologicamente corretto… purtroppo però non fa per me! Anche per me daikon crudoooooo!!!
…tu lo sai che non invadi mai, sei la benvenuta fra le rape con la coda, iscritta al club di diritto! ti ringraziamo per le informazioni preziose che ogni volta lasci qui e nelle tue ricette insieme a simpatici ed arguti commenti! Baciotto a Ipa!
😉
😳 😳 carissima, mi sa che tu parli dei fusti sterili, quelli verdini. Io parlo dei fusti fertili, che durano sì e no una settimana, deliziosi e fugaci..volevo proprio scrivere un articolo al riguardo e ora mi hai dato la carica 😉
@ Elfo, se per voi l’inverno è stato temperato figurati da noi.
Ortaggi invernali depressi ahahahhahahahhahhahahhahahhahahhhahhahahhahhahahhahahahhahahahahhahahhahahhahahhahhahahha.
Io la pentola a pressione l’ho sempre usata ed anche mia madre, da quando ero piccola, con qualche accorgimento di sicurezza non ci sono problemi.
@ Mariagrazia, una mia foto? E di cosa ti dovrei punire? No, no, lascia perdere, la vita può essere dura di suo senza bisogno di cercare altri guai 😉
Per me ancora niente fragole, non mangio primizie, anche se qui si trovano già da fine febbraio, hanno un’apparenza perfetta…cosa avranno mangiato? 🙁
La settimana di crudo procede bene, oggi è il quinto giorno, ma per i prossimi due giorni prevedeo abbondanza di cotto.
@ Neof., ciao 🙂 è da tanto che non ci incrociamo…invidio ed ammiro la tua sapienza sulle erbe spontanee, mi piacerebbe tanto saperle riconoscere.
@ Annalisa
Aspetto il tuo articolo (qui o sul tuo blog? Avvertimi!) sui fusti fertili dell’equiseto, deliziosi e fugaci! Ma in quale periodo si verifica questo fenomeno miracoloso? Chissà se riuscirò mai ad assaggiarli, mi hai proprio incuriosito!
😉
@ Ake
Quindi esci con il velo?
Ovviamente la mia curiosità di vederti aumenta ora a dismisura!!!
Le fragole grosse e perfette sono quelle pompate dai pesticidi, così come i seni di molte donne da copertina!
A me piace la bellezza naturale, che è fatta anche di rughe e
imperfezioni! Anzi soprattutto di queste! Le tracce sacre della vita vissuta! Chi lo sa, ai miei occhi potresti risultare bellissima!
Allora hai fatto un finesettimana di bagordi cotti eh? Io mi dovrei decidere a passare un po’ al crudo ma mi cucino troppe tentazioni ultimamente… per fortuna almeno inizio il pasto con frutta e verdura cruda!
Bello lo spazio chat del club delle rape con la coda…
😉
Ciao Mariagrazia,
grazie per la buona ricetta, bella è anche l’idea di considerarle delle “comete”, in quest’era di profondo cambiamento c’è bisogno di “luce” in tutti i modi possibili
Un abbraccio di luce
Liila
@ Liila
grazie del tuo luminoso commento! le comete sono piccoli guizzi nel buio dell’universo, ma si dice che siano loro ad avere portato la vita sul nostro pianeta! speriamo che le rape-comete ci aiutino a conservarla!
un abbraccio ovale fiammeggiante!
😉
Ciao cara, mi piacerebbe proprio scriverlo..e se la cosa va in porto ti avvertirò! Sì sì, durano solo una settimana! Ma quest’anno ho fatto diligentemente le foto..anche se non alla ricetta 😛
Il fenomeno da noi è già passato..dieci giorni fa! E credo anche da te – poi dipende, sai la collina e la montagna ritardano tutto rispetto alla pianura..ma tu a che altezza sei?
Io aspetto il tuo articolo con le foto!
Certo se durano solo una settimana e il fenomeno da te risale a dieci giorni fa, qui ormai tocca aspettare il prossimo anno… come ci si fa a regolare per andare a fare un giro di ispezione?
Noi qui siamo a quasi 400 m ma ho le montagne come il Gennaro vicine… forse ho ancora qualche chance? Te lo farò sapere…
😉
wow ragazzi questa sera un altro piattone di comete ….stanno diventando una tradizione …appena mio marito trova delle rape codate o a trovarle ê mio figlio le portano a casa …gnammmm….mariagrazia mi sa che hai dei nuovi fan’s…
in questo periodo ho ricamato parecchio e sono stata latitante, ma prometto che ora ricomincio a produrre ricette … ;o))
@ Morena-Elfo
ma che bella questa complicità familiare per le rape-cometa!
Io quelle che Stefano mi ha portato la settimana scorsa le ho rifatte provandole con il limoncello, e aggiungendo pinoli e uvette con una cucchiaiata di farina di riso a fine cottura! Ancora meglio se possibile!
Poi con una avanzata il giorno dopo ho fatto la prova-Bertoldo suggerita sopra da Elena: ho cotto un po’ di fagioli borlotti, dopo la cottura li ho scolati, mescolati con la rapa a pezzetti e ripassati con aglio e peperoncino in padella… e ho saputo finalmente quanto la formula sia azzeccata!
Invece la rapa rossa non si presta a questa preparazione! è troppo coriacea!
Con loro ho fatto una farifrittata psichedelica, un avocado farcito (grattugiandole crude) e un barszcz czerwony finalmente somigliante alla zuppa di barbabietole polacca! accompagnata da pirogi (specie di ravioli imbottiti di sauerkraut e porcini)! Entusiasmo puro!
W le rape bianche e rosse! basta che abbiano la coda!
😉
…ah e naturalmente sono curiosissima di vedere le tue nuove ricette! a base di rapa? 😆
😉
Ieri ho controllato, nelle zone più in ombra ci sono ancora 😀 Prova, prova 😉 COmunque sì, devo proprio scrivermelo, me la sento ^_^
@neofrieda anche io sono curiosa di leggere il tuo post, qua si trova ancora qualche asparaghino selvatico ma siamo alla fine ora c’e un’altra golosità che mi fa impazzire …L’AGLIO ORSINO wow lo metterei ovunque
@mariagrazia oggi le rape le ho fatte con le carote e un po’ di passito …cipolla e aglio che bontâ.Sono un ortaggio che sa dare amicizia a tutte le verdure che incontra sulla sua strada, si sposa con tutto e vvolge ogni altro ortaggio amorevolmente con la sua bella codona. Qua ora ê il tempo delle rape nere…buonissime crude in carpaccio (appena ho un attimo posto la ricetta) io le condisco con una sfiziosa salsa al mango, tanto per inventarsene una ogni giorno…la salsa ê nata perche’ mia mamma mi aveva portato un mango che le aveva dato la sua vicina , era verde e a lei non piace ne verde ne maturo cosi l’ho messo nel porta frutta a riposare, finchê una sera mi sono ritrovata col frigo vuoto ( succede perche’ faccio spesa solo 1 volta a settimana) e le uniche cose rimaste erano la rapa nera e il mango ,per forza di cose hanno dovuto fare amicizia e il loro idilio funziona a meraviglia…e mia mamma ora mangia il mango …ma solo in salsa e con la rapa ahahaha
Sono riuscita a trovare ancora le rape, questa volta le ho mangiate crude, tagliate a jiulienne con sedano rapa e carote, il tocco finale germogli di ravanello, fantastiche!!!! il dolce delle verdure si armonizza perfettamente con i germogli. Mi sto facendo una super mangiata di rape, tra crude e cotte 🙂
@ Annalisa
Ieri ho provato a cercare l’equiseto ma purtroppo ho trovato solo asparagi, menta e ortica! per stavolta mi accontento!
Il tuo articolo lo aspettiamo, mi raccomando!
Bacetto a Ipa!
😉
@ Morena
Il passito è un vino? un altro bel mix da provare! Hai ragione ho constatato anch’io che le rape sono veramente amichevoli con le altre verdure! Ora pensavo che mi restasse solo la prova cruda di quelle bianche! e invece mi mi fai venire la voglia di trovare anche quelle nere! sai che forte un piatto con un mix di rape di tutti i generi? sarebbe un’apoteosi adatta a un pranzo del nostro club! Forse da te è possibile, qui non so proprio… E quella salsa di mango… mi incuriosisce moltissimo, come la fai?
Io in mancanza di rape ho cotto gli asparagi selvatici con lo stesso procedimento, se ti capita prova!
alle prossime rape!
😉
@ Felicia
Bellissimo anche il tuo mix: ragazze che meraviglia la rapa! Mi fate venire voglia di cercarle di nuovo!
😉
Mariagrazia, complimenti per il successo delle tue rape, nell’Era Ecozoica la frase “testa di rapa” non sarà più un’offesa ma servirà per indicare una persona saggia ed ecologicamente consapevole…
E’ vero, testa di rapa d’ora in poi sarà un complimento e vorrà dire ‘testa pensante ecozoicamente’!
Sull’onda di questo interesse sto facendo un ripasso di rapologia e ho scoperto che questo simpatico vegetale ha una raccolta autunnale e una primaverile, per cui in pratica si può mangiare tutto l’anno! A trovarlo!!!
Spero che prima o poi le rape in tutte le loro mirabolanti varietà e con tutte le loro code soppiantino nei supermercati le onnipresenti zucchine e che queste si torni a mangiarle solo fra giugno e settembre!
😉
Mariagrazia e Stefano, che bello leggervi!
Rapologia..troppo bella come materia 😀 Davvero ne sappiamo troppo poco..
Uh gli asparagi selvatici! Magari esistessero qui..sono scomparsi..vorrei tanto recuperare il seme in qualche modo! E così anche dell’aglio orsino, che dalle mie parti è sparito. Ti scriverò una mail, avevo iniziato stanotte alle 2.30 ma poi abbiamo avuto una nottata movimentata 😉
per le rape bianche ho i semi (che ho piantato in parte) e un pò li porterò a Camaiore, se qualcuno è interessato appuntamento per lunedì 25 ore 16 circa.
Bellissima disserzione sulle rape 🙂
Ciao a tutt*
@ Annalisa
è bello anche leggere te!
Sicuramente la rapologia è una materia da approfondire per due appassionate di selvaticume come noi!
Mi dispiace molto che da voi siano scomparsi gli asparagi, perché noi qui li aspettiamo tutto l’anno! e ora ci stiamo sfogando!
L’aglio orsino invece non lo conosco, bisogna che colmi la lacuna!
Non ho ancora ricevuto la tua preannunciata mail notturna… gestazione difficile…
bacetto a Ipa!
😉
@ Elena
brava, inonda tutti con i tuoi semi di rapa bianca!
Sono contenta che questo saggio sulla rapa sia di tuo gradimento!
😉
Annalisa
è bello anche leggere te!
Sicuramente la rapologia è una materia da approfondire per due appassionate di selvaticume come noi!
Mi dispiace molto che da voi siano scomparsi gli asparagi, perché noi qui li aspettiamo tutto l’anno! e ora ci stiamo sfogando!
L’aglio orsino invece non lo conosco, bisogna che colmi la lacuna!
Non ho ancora ricevuto la tua preannunciata mail notturna… gestazione difficile…
bacetto a Ipa!
😉
@ Elena
brava, inonda tutti con i tuoi semi di rapa bianca!
Sono contenta che questo saggio sulla rapa sia di tuo gradimento!
😉
Le ho fatte, ormai qualche settimana fa (ma altre rape sono in arrivo) e posso solo dirti che sono buonissime. Ho fatto l’errore di cuocerle in troppo brodo, ma anche quello è stato recuperato, ne è venuto fuori uno splendido risotto che ho accompagnato con una rapa per ogni commensale. Con l’ultima ho tirato fuori un pattino molto stuzzicante che pubblicherò a giorni.
Bacibaci
Sono contenta che ti siano piaciute. Io se resta troppo brodo metto un paio di cucchiaiate di farina di riso e ci faccio una bella salsetta di accompagnamento! comunque anche l’idea del risotto è fantastica (mi sa che le tue rape hanno nuotato!). Aspetto il tuo piatto stuzzicante e ti invito a venire a vedere il carpaccio di rape con la coda che ho fatto per pasqua!
abbraccio oval-rapesco
😉
Ciao Mariagrazia,
Come mai non posti più le tue rcette?
Mi sono piaciute molto sopratutto per tutto quello che c’è dietro.
Ogni ricetta crea molto interesse e dibattito..
peccato che non ti fai più sentire….
Marta
Ciao Marta
Scusa ma non riesco a loggarmi, non viene riconosciuta la password… Allora, grazie di esserti ricordata di me, ma non ho mai smesso di postare ricette, solo che da quasi due anni le pubblico nel mio nuovo spazio, Cucina ecozoica! Volevo un posto per dare sfogo alla mia “radicalità”… C’è il link nel mio profilo, però ora il sito non è accessibile, sono in fase di ristrutturazione.
Proprio ieri sono arrivate nella mia cucina le prime rape con la coda di questa stagione! E ovviamente me le rifarò subito così, e poi un bel carpaccio con salsa-coda e raw-pe ghiotte con cimette di b-raw-ccoli, altre due ricette che ho pubblicato nel nuovo sito. Eh sì, la rapa è fra i miei ortaggi preferiti!
Perciò se ti piacciono le mie ricette e tutto il loro contorno ora sai dove trovarmi. Comunque qui resta un mio ricettario che può dare ancora molti spunti!
Abbraccio oval-rapino
Mariagrazia-MaVi
che ricetta fantastica, da rifare anche con il céleri rave, non so come viene chiamato in italiano… nel nostro orto abbonda 🙂
e che forza Mariagrazia, peccato non partecipi piu al blog! ciao!
il italico gerco si chiama sedano rapa
bless and love!
yo!! grazie luca!
yo!! prego E di nulla
Ciao!!
cercavo anche io una ricetta sfiziosa… ed accola!
da noi le rape col ciuffo si chiamano “remolaz”
sono Lombarda…
mai sentita la canzone (di Orietta Berti eh!)
La bella la va al fosso
ravanei remolaz barbabietol’ e spinaz
tre palanche al mazz
la bella la va al fosso
al fosso a resentar
e al fosso a resentar.