Selvatico perché nella tradizione sarebbe il sugo base per togliere il forte sapore di “selvatico” degli alimenti crudeli. E anche se noi gli animaletti li lasciamo liberi di scorrazzare nei boschi, possiamo concederci comunque una licenza poetica che rimanda a sapori antichi abbandonati da tempo, ma che, guarda caso, tra una sperimentazione e l’altra, mi hanno fatto ricordare che di certi piatti quello che amavo di più da bambina era proprio il sughino di verdure con il pane. Perché diciamocelo, le verdure sanno essere molto più regali e vivaci di come ce le dipingono abitualmente!
Ingredienti:
120 g di carote
75 g di sedano
1 scalogno
2 bicchieri di acqua
2 C di concentrato di pomodoro
1 rametto di rosmarino
2 stecche di cannella
1 c di chiodi di garofano
3 foglie di alloro
1 c di pepe nero in grani
1 noce moscata
3 C di olio evo
sale qb
Procedimento:
Mettere in una garza non medicata gli aromi (rosmarino, cannella, chiodi di garofano, pepe, alloro, noce moscata) e chiudere con dello spago per uso alimentare per ottenere un sacchettino. Tagliare grossolanamente carote, sedano e scalogno e mettere in una casseruola. Aggiungere l’acqua e il sacchettino degli aromi e cuocere lentamente con coperchio fino a quando le verdure si “spappolano”. A quel punto, togliere il sacchettino degli aromi e ultimare la cottura con olio, concentrato di pomodoro e sale. Far restringere il tutto e frullare. Il giorno dopo è ancora più buono, of course…
Considerazioni:
Se come me avete un coperchio con il forellino di sfogo che fa uscire aria e aromi, mettete subito i 2 bicchieri d’acqua. Se invece avete un coperchio tradizionale, cominciate la cottura mettendone solo uno e, se proprio si asciuga troppo, aggiungete altra acqua in un secondo momento. Per stecche di cannella intendo quelle lunghe 3-4 cm che si trovano in barattolo. Dato che non le avevo, ho messo cannella e noce moscata in polvere: il risultato è un po’ più dolciastro del normale, ma comunque sorprendente. Spero di non aver urtato la sensibilità di nessuno con questo riferimento ad un cibo stra-crudele, ma ci tenevo a dimostrare che spesso ci si àncora ad un gusto particolare senza rendersi davvero conto di quale sia l’ingrediente che fa la differenza. In questo caso: verdure e aromi. E’ il classico piatto da proporre agli scettici 😉
Sostieni anche tu la libera informazione!
Scegli per i tuoi acquisti prodotti certificati VEGANOK e invita i tuoi conoscenti a fare lo stesso.
Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Da noi si chiama Ragù povero, ed esattamente ieri ho detto a mio marito che dovevo chiamare mia suocera per farmi spiegare la ricetta perchè lo fa benissimo.
Il tuo mi sembra altrettanto ottimo!
Molto buono il ragù fatto così… è un piatto che fa sempre domenica! 🙂
come volevasi dimostrare..si mangia bene anche senza sgozzare animali!
…semplice e gustoso! Gnamgnam!!! 🙂 🙂
Ottimo!
@maria teresa: si mangia meglio! 😉
Sono sincera, non ho mai trovato una rivisitazione in chiave vegan dei piatti crudeli meno gustosa degli originali!
I sapori sono identici, infatti qualcuno li ha ribattezzati simpaticamente “confondi onnivori”, ma il tutto risulta essere più leggero, anche perchè di fatto lo è! (sotto svariati punti di vista 🙂 )
*.* questa ragù è qualcosa di fantastico!! Le verdure donano un sapore unico… 🙂 poi con le fettuccine…mmm che bontà! 😀 lo dobbiamo provare al più presto!
Bravissima e hai fatto benissimo a specificare varie cose. Io trovo questo sughetto interessante e magari sarà l’occasione per provare questo famoso concentrato di pomodoro…..sembrerà strano, ma non l’ho mai comprato!!!!! 🙂
Che buono! E’ uno dei miei sughetti preferiti: o meglio, l’ho assaggiato una volta nel ristorante di un albergo e ho sempre cercato di riprodurlo…ora proverò questa versione! Grazie, un saluto