Quando mi sono iscritto a questo fantastico sito, dopo che alcuni di voi amici avete letto che mi intendo di cucina Zen, ho avuto dei commenti tipo “non vedo l’ora di assaggiare un piatto Zen” ecc. come se cucinare Zen significasse avere ricette in particolare, in realtà si può cucinare Zen anche cucinando normalmente, chissà quanti di voi, leggendo questo articolo diranno “va’, cucinavo pietanze Zen e non lo sapevo”. Le regole della cucina Zen nascono con lo Zen stesso, naturalmente non ho abbastanza spazio per descrivere tutta la storia, ma ne accennerò solo quel poco e tanto facile da comprendere.
Storia:
Bodhidarma fu un discepolo del Buddha Gotama Siddharta, che viaggiando nell’Asia orientale giunse nel monastero cinese di Shaolin (ancora non si praticava nel tempio alcuna arte marziale); accolto come si accoglierebbe nei tempi nostri Paul Mc Cartney in persona, cominciò una lezione di dottrina buddhista, ad alcuni monaci però, molto di quella dottrina risultava difficile da comprendere, così il monaco Bodhidarma ideò un tipo di dottrina e di modo di vivere molto più semplice così che ogni persona di ogni parte del mondo potesse comprendere: così naque lo Zen.
5 principali regole Zen:
守黄叁组- shou huang sou zue- non mentire
吃换杀时- chia huan sha shi- non distruggere la vita
肉食谈素 – non nutrirti della vita
不俩补别扭- bu lia bu bien- non rubare
哭乁吃就 – non consumare bevande alcoliche
Cucinare Zen
I monaci cuochi rispettano tutti queste, in più altre regole che servono per la vita di noi stessi e del nostro pianeta
1. ogni pietanza dev’essere ben lavata per purificarla dal male
2. ogni pietanza dev’esser tagliata in pezzi per esse più facilmente mangiata con quaizì (questo a noi può importare poco perchè usiamo forchetta e coltello)
3. non gettare gli scarti di nessuna pietanza, tutto dev’esser utilizzato e niente dev’essere sprecato
4. non eccedere nei grassi per poter lavare pentole, piatti e stoviglie senza l’utilizzo di detersivi o qualsiasi altro veleno per la terra
5. cocinare ogni piatto in modo semplice: semplice non vuol dire non gustoso.
Quindi per cucinare Zen non servono ricette strane, ma basta; non cucinare carne o altri derivati animali, non eccedere nell’olio in modo che tutto potrà essere sciacquato in acqua corrente senza l’utilizzo di detersivi, non eccedere nelle cotture per conservare le sostanze, utilizzare tutto l’utilizzabile senza gettare nulla, e facilizzare ogni iìricetta, cioè, utilizzare solo vapore e saltare in padella (sautè). Visto? Facile no? :-). Buona cucina. Amituofo.
Sostieni anche tu la libera informazione!
Scegli per i tuoi acquisti prodotti certificati VEGANOK e invita i tuoi conoscenti a fare lo stesso.
Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
sei sempre piu’ simpatico 🙂
mi piacciono molto questi precetti, mi piacciono moltissimo le tue ricette, sei davvero una bella persona!
Bellissimo post, davvero utile, possiamo chiedere cosa c’è in quel bel piattino che hai usato come immagine per il post?
Interessante davvero. Sarebbe bello se tutti facessimo così. Continua a donarci queste gocce zen chissà in questo modo ognuno di noi adotterà qualche precetto e anche se poco, sempre meglio di niente. Già che c’è in quel piatto della foto ❓
Grazie Morko per queste perle. Non ero a conoscenza per niente di tutte queste cose, ma ho sempre voluto documentarmi. Poi come spesso succede ti fai prendere da altre cose e rimandi il resto. Cmq hai ragione, avrò mangiato Zen centinaia di volte 😉
Tu pensa, da quando sono vegana sono anche zen!
P.S. Anche tu buddista? Bellissima cosa! Il “mio” è quello insegnato da Nichiren Daishonin, lo conosci?
Molto interessante 🙂
@cris i piatti sono a forma di Tao che trovai in edicola tempo fa in una raccolta di cucina giapponese, dentro ci sono solamente funghi cinesi del tipo nero saltati nella wok e riso cotto al vapore
@EluS io sono della forma Shaolin, cioè Chang cinese (Chang è il nome cinese dello Zen) non conosco maestri giapponesi, conosco Shi Xing Hong ed il gran maestro Shi de Yang, in pratica io non sono ne credente, ne pratcante, sta a vedere che essendo così sono più buddhista di chi dice di esserlo 😀
Eheheh, in effetti!
ciao morko,a proposito di shaolin…sei mai stato per caso allo shaolin temple a milano?io ci ho fatto uno stage,anche se sono di un’altra scuola di kung fu.è stato molto interessante.lo zen è un modo di vivere.un pò come yin yang è in ogni cosa.
Bel piatto ! Molto affascinante lo zen in cucina 🙂
grazie, veramente interessante questo post! e sono felice di scoprire che seguo tutte e 5 le regole della cucina zen soprattutto non uso detersivi da anni nonostante le proteste dei famigliari.. non posso dire altrettanto delle 5 regole zen, visto che qualche sorso di vino o birra ogni tanto lo bevo e .. tendo a non dire sempre la verità, ma nessuno è perfetto..
anche io sulla cucina zen ci sono, ma sulle regole di vita… la prima e l’ultima non sempre le rispetto 😉
devo dire che mi sento molto zen, applico senza nessuno sforzo tutte le 5 regole…le trovo naturali, come respirare o ascoltare 🙂
Articolo davvero interessante! Grazie per questo approfondimento 🙂
P.S. ma tu davvero riesci a lavare le stoviglie senza sapone né detergenti di alcun tipo??? Usi qualche accorgimento particolare (a parte condire poco i cibi)?
Leggo solo adesso questo articolo bellissimo e ti ringrazio col cuore. Sono da sempre molto affascinata dalla filosofia zen e mi trovo in sintonia coi suoi precetti e le sue indicazioni. In realtà, proprio come dici tu, mi sono accorta che cucino zen pur avendolo scoperto solo ora! @FlowerPower, confermo che usando poco olio (io in cottura non ne uso quasi mai!) si possono lavare le stovilgie con sola acqua e, al massimo, aceto.