Ok, provo ad entrare in questa nuova versione del blog con un piattino semplice semplice che mi ha fatto riscoprire queste alghette proprio buone
Tempo fa avevo fatto questi burgherini dai gusti un po’ diversi:
spero di ricordarmi, comunque si possono fare come si preferisce perchè sono un po’ dei salva avanzi..allora, avevo messo nel mixer tofu, ceci, qualche mandorla, salsa di soia per insaporire e rucola; oppure altri con tofu, una ratatoille di verdure di zucca, cipolla, sedano , carote; oppure altri ancora con tofu, cicerchie lessate per una zuppa, tante olive e prezzemolo…insomma, una volta trovata la cambinazione e frullato il tutto, si creano gli hamburgerini e si passano nel pangrattato con il sesamo. E’ meglio lasciarli in frigo e usarli il giorno dopo così si compatteranno meglio.
Oggi, ne avevo in frigo ancora due e li ho cotti normalmente finchè erano dorati fuori e li ho accostati a delle cime di rapa saltate con carotine, olio aglio e con delle alghe wakame. Per fare queste, le ho messe prima a bagno coperte di acqua per una mezz’ora; poi ho scaldato in un padellino cipolla, olio di oliva, semi di zucca tostati. Ho aggiunto le alghette un po’ tagliuzzate, ho fatto insaporire aggiungendo del tamari e un po’ di succo di limone.
Alla fine, i miei hamburghini sono stati accompagnati da queste due verdure,e da un po’ di ceci già cotti, ma devo dire che le alghette così erano proprio buone.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
grazie eddy, io sono una scettica riguardo alle alghe e magari questa ricetta mi convertirà!
Eh, chi lo sa! prova dai, poi dimmi.
Anche io devo ancora provare le alghette… devo decidermi, il tuo piattozzo sembra deliziosissimo!
Sai che le wakame stupidamente le uso solo per le zuppe e mi dimentico di aggiungerle anche ad altre verdure tufate 😉
anch’io amo le alghe! tutte!
Ciao!
Ho assaggiato le kombu, ma non mi sono piaciute per nulla: mi ricordano le alghe che si vedono sulla spiaggia al mare, mi fanno anche un po’ senso e poi sanno davvero troppo di mare per me.
Ho deciso che vorrei ritentare a mangiare le alghe. Magari le wakame sono diverse? Sanno meno di ‘mare’ ed hanno un sapore più dolciastro? Soprattutto qual è la quantità raccomandata per persona al giorno? Andrada per Kombu mi aveva consigliato circa 3 cm e non la striscia intera.
Le alghe ho letto che si usano anche durante l’ammollo dei legumi. Ma non conferiscono al piatto il sapore di mare?
Grazie!
io dovrò abituarmi pian piano al sapore delle alghe…faccio una fatica tremenda!!!!!!cmq la tua ricetta è bellissima!!
Serena, la wakame in effetti è diversa dalla kombu: la kombu è una strisciolina dura, che anche dopo l’ammollo resta abbastanza rigida e il sapore è un po’ più forte, tant’è che si usa solo o spesso nella zuppe o nei legumi, mai da sola. La wakame dopo l’ammollo è morbida, il sapore ti sembrerà sempre di mare quando la prendi dall’acqua di ammollo, poi però quando la cucini, svanisce molto, e mettendoci il tamari e dei semini vari è gustosa. Conviene non salare, perchè essendo un’alga è già ricca di tutti i sali buoni. Prova, poi vedi.. per la quantità non saprei, ma mi sembra di ricordare più o meno una manciatina a crudo che poi raddoppia quando è reidratata.