Patate e wurstel

Esiste già nell’archivio di Veganblog quest ricetta, però è al forno e io voglio postare la mia versione fatta in padella.

Ingredienti per 2 persone

3 patate

6 miniwurstel di tofu (oppure un paio di wurstel vegan a piacimento)

1 spicchio d’aglio

1/2 rametto di rosmarino

4 cucchiai olio evo

sale q.b.

Mettere in una padella antiaderente l’olio, l’aglio, il rosmarino e le patate tagliate a pezzettoni e cuocere a fuoco medio finché le patate non cominciano a dorarsi. Salare e aggiungere i wurstel tagliati a rondelle e far rosolare insieme alle patate fino alla croccantezza che preferite.

A casa mia se ci sono patate croccanti c’è del ketchup…voi metteteci quel che preferite.

Ovviamente, come potrebbe suggerire la foto a chi di voi non si lascia sfuggire alcun dettaglio, il piattozzo è accompagnato da una buona birrozza tedesca… :mrgreen:

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Ma quello in alto a sinistra é Pizzaaaaa!!!! Ne voglio uno anch’io!!!! Grandezza naturale però!!!! Siiiiiiii! Viva le patate viva i wurstel e viva TINe!!!!!! 🙂 Brava!!!!!

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  2. Bellissimi! Brava! E che dire del piatto… Troppo buono!

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  3. A me i wurstel fanno un po’ senso….mi ricordano troppo quelli di carne, ma le patate invece sono la mia passione!!!! Poi così con la crosticina fuori…..slappete!
    Che belli i pupazzetti, vedrai come vanno!!

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  4. Grazie dei complimenti!
    Ho tolto i pupazzetti citati nei commenti perché sono fatti in lana e, seppure io non sia stata crudele nel realizzarli, la lana non è in linea con l’etica di Veganblog, come giustamente mi ha fatto subito notare Sauro stamane all’alba!
    Chiedo scusa se ho urtato la sensibilità di qualcuno.
    In effetti avevo già pensato di realizzarli in cotone o di trovare qualche filato “etico”, ma essendo i primi tentativi ho usato la lana che avevo già in giro per casa.
    E’ anche vero che io non sono completamente vegan, e i maglioni di lana li indosso.
    Sauro, esiste una certificazione veganOK per la lana? Cioè di qualcuno che toglie il vello alle pecore con gentilezza e poi gli mette un cappottino per non farle raffreddare?

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  5. Buonoooo, io adoro wurstel e patate..ne mangerei a quintali. 🙂

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  6. @Marilu: a me i wurstel piacciono…non è che poi di sapore ricordino quelli veri, se non per la forma. Però ognuno mangia quel che vuole! Puoi metterci del buon seitan, se con quello non hai problemi. Se no ti pappi solo le patate!!!

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  7. TINe, sai che anch’io sono un pò tedesca?? Genitori italianissimi emigrati in Germania (Nurtingen) ed io sono nata lì. Ci sono tornata per un anno nel 1995, bellissimo il mio paese di nascita. Ci tornerò..

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  8. Beh, se ci sei nata tecnicamente sei più tedesca di me che ho solo la doppia cittadinanza e il passaporto tedesco ma sono nata a Roma!

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  9. questo piatto mi mette allegria….bravissima!!!

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  10. Ciao TINe,
    stiamo cercando di lavorare anche nel settore abbigliamento/materieprime per diffondere anche li la certificazione VeganOK che sta andando versmente bene e che prossimamente sarà presente al SANA di Bologna.
    Ma certificare la lana VeganOK non sarà mai possibile in quanto la certificazione parla chiaro circa la totale assenza di qualsiasi presenza di parti di origine animale, mentre invece sarebbe certamente possibile certificare gomitoli di filo a base cotone o canapa o lino o altro, a patto che siano colorati con sostanze vegetali e che non abbiano alcun trattamento (cerature, ecc) che preveda l’uso di sostanze di origine animale… Come vedi, le cose da tenere in considerazione sono molte e solo i prodotti più rigorosamente Vegan possono utilizzare la certificazione VeganOK.
    🙂

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  11. A proposito TINe… Tienici informati circa la tua sperimentazione di creazione di pupazzetti con filati Etici… Il primo pupazzetto lo volgio io!!! (me lo fai un pupazzetto a forma di “Sauro”?)
    🙂

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  12. Eh eh, sì ci proverò!
    Grazie delle risposte Sauro, sei sempre attento e disponibile con noi scalmanati chef!
    Comunque la Beck’s è dichiarata tra le birre vegan, meno male!

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  13. Ciao TINe, a me piace moltissimo lavorare a maglia, uncinetto, ecc. Da veg, ho usato solo cotone per anni, poi ho scoperto questo filato acrilico: http://www.bbbfilati.it/doc/filati_acrilico.html,
    di cui parlo anche nella mia ricetta “pizza ispirata” e di cui allego una foto. Ti assicuro che se tu non lo sapessi lo confonderesti con la lana, tanto è morbido… Certo non è cetificato veg per quel che riguarda la tintura, come neanche il cotone che uso, come neanche la maggior parte di ciò che indosso o degli articoli per la casa (tovaglie, asciugamani, ecc.). In più in casa ho molti tappeti (di lana)che(a differenza dei vestiti) non ho regalato… Se non sei troppo distante da Verona ti do l’indirizzo del negozietto (peraltro seminascosto)dove l’ho trovato in tutte le tinte, oppure te lo posso spedire..

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  14. p.s. forse è meglio (come giustamente hanno fatto notare anche a me) che specifichi “Wurstel di soia”

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  15. Che slurposità…

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  16. Eh si TINe… In effetti è meglio specificare bene (tra l’altro anche per specificare se devono essere di sioa o di seitan)… E comunque sia, anche per l’alto numero di visite che Veganblog.it riceve dall’estreno direttamente sulle singole ricette, è bene sempre specificare l’origine Veg degli ingredienti quando questi possono essere confusi…
    🙂

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  17. buono buono!! le patate poi devono essere croccantisssime *__*

    anche io lavoro con l’uncinetto!

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  18. Questo piatto è uno di quei piatti “porcellini” per i quali si farebbero follie 😀

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  19. Si, si esiste una lana vegan! E’ quella di cachemire che viene raccolta a mano dai nomadi in montagna quando le capre fanno la muta e si sfregano nei rovi per lasciare giù il pelo vecchio! :mrgreen:
    Ma é di difficile identificazione… ed é anche un casino andare fino là (credo Nepal, Mongolia o da quelle parti…) a prenderla… deve fare un freddo!!! Forse anche i nomadi non la raccolgono più… o forse era solo una leggenda metropolitana… e magari serve pure a qualche altro animaletto per farsi il nido e quindi non é cmq giusto “rubargliela”.
    Io credevo che i pupazzetti fossero in cotone 🙁

    Oggi mi sono FINALMENTE arrivati i 5 libri “Un’estate con Veganblog”!!! Che belli!!! Complimenti!!! Mi hai fatto voglia di raccogliere le mie ricette in un libro pure a me!!! 😛 Carta sprecata??? Forse si, ma magari un paio potrei regalarli a Natale… non si sa mai che a qualcuno venga voglia di mangiare vegano un po’ più spesso!!!

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  20. @Lisa: grazie, guardo il sito ma avevo già cercato su internet ed infatti esistono filati 100% acrilici che sembrano lana O_o Per l’indirizzo ti ringrazio ma purtroppo non abito vicino (sono a Roma!!!)
    @Sauro: oh ma con questo post non ne ho azzeccata una!!!
    @Pupazza: io ho ripreso perché ispirata dagli amigurumi
    @Mimi: sììì, piatto porcellino mi piace!
    @Pizza: quando ho cominicato a leggere la storia della lana raccolta ho pensato schessi scherzando…se fosse vero, quanto potrebbe costare un maglione fatto con quella lana? Raccolta, filata, lavorata e poi il prodotto finito spedito fuori dal Tibet…circa 1.000€ secondo me!!!!

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  21. proprio tedesco anche con la birra 😀 sembra molto gustoso 😉

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  22. Penso molto di più, ma non ho idea della filiera che può seguire quel tipo di lana raccolta, so per certo che le capre vengono sfruttate per il cachemire, anche se probabilmente vivono più libere delle povere pecore australiane (per esempio). So che anche qui in Francia, nei Vosgi ci sono allevamenti di queste capre, che vengono trattate (a dire degli allevatori attenzione eh!) molto bene, ma sempre di sfruttamento si tratta. Qui in Francia 1000 euro é il prezzo di un cachemire “normale”, marche e firme di tendenza te lo possono far pagare anche tre/quattro volte tanto. Ma per fortuna noi non abbiamo questi problemi… di coscienza… 😉
    Anche se devo ammettere che i prodotti finiti che ne ricavano sono molto belli… e una volta mi piacevano un sacco… ma forse alle capre piace di più tenerselo addosso finché Natura vuole no?
    Siamo fortunati a vivere in un’epoca che ci offre alternative valide! Io sto veganizzando poco a poco il mio guardaroba e devo dire che non é per niente difficile.
    Ciò non toglie che quei wurstel di soja sono bellissimi, li compro raramente (per fare i rotolini con la pasta per gli aperitivi) ma la prossima volta li farò anche così… mi da l’impressione di oktober fest!!! (Festa della birra a Villacco alla quale non sono mai andata, ma ho sempre immaginato piatti del genere e adesso posso mangiarli non-crudeli!). Ma ci metterò un poca di senape io! 😆

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  23. Ecco questo sarebbe uno dei piattozzi da venerdì sera per me e Teo, anzi quasi quasi visto che domani è la serata del calcetto del papi, i wurstel li ho le patate pure 😀
    Ciao Tin 🙂

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  24. super goloso questo piatto! Per me davanti ad un bel dvd e possibilmente stravaccata sul sofa :)))

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