Ciao, volevo condividere con voi un esperimento che mi frullava per la testa da un po’. Il risultato è un pane fragrante, con una crosticina croccante e una mollica abbastanza leggera, un pane che ricorda molto quello fatto con la pasta madre.
Ingredienti:
350 g di farro
150 g di farro monococco (ma anche solo 500 g di farro)
4 g di lievito di birra
1 cucchiaio abbondante di yogurt di soya
Procedimento:
Sciogliete il lievito in 250 g di acqua e usatelo per impastare le farine. La fase di impasto deve durare il minimo necessario per amalgamare bene gli ingredienti e la pasta deve essere un po’ molliccia e appiccicosa. Chiudete il tutto in un barattolo (o un recipiente largo: deve contenere la pasta e ospitare la lievitazione) con tappo a chiusura ermetica e mettete in frigo bello chiuso (è importante). Nelle 24 ore successive datevi pure alla pazza gioia. Trascorse 24 ore mettete, senza aprire!!, la pasta a temperatura ambiente e lasciatela stare per 5-6 ore (datevi quindi ad una pazza gioia più vigile). Quando tornate a casa accendete il forno a 50° e lasciatelo riscaldare per 10 minuti (vuoto). Una volta spento il forno metteci la pasta del pane nel suo stampo (senza impastare). Trascorsa 1 ora mettete in forno a 250° per 1 oretta (il tempo dipende dal forno).
Il punto:
Avrete impiegato per fare il vostro pane poco più di 1/4 d’ora del vostro tempo: suddividendo le attività su 2 giorni non vi sarete stancate a sbattere l’impasto e avrete un pane a lievitazione praticamente naturale. La fase fredda serve per permettere al lievito di formarsi, ma lavorando in modo controllato ed evitando che l’impasto, con una farina non tanto dura come il farro, crolli su sé stesso (io ho tenuto l’impasto in frigo 24 ore, ma voglio provare 48). La fase tiepida (temperatura ambiente) prepara i lieviti a lavorare, risvegliandoli piano piano. Daranno il massimo nella fase calda quando si troveranno la pasta già bella alveolata e dovranno solo… alveolare gli alveoli… Inoltre alle diverse temperature si sviluppano lieviti diversi che tutti insieme danno al pane un sapore più ricco, che ricorda appunto quello ottenuto usando la pasta madre (ma risparmiando ore e ore di tempo!). Spero vi piaccia l’idea.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Ad occhio e croce direi che sei un GENIO 💡 !!!
Ha un aspetto fantastico 😆 … Non vedo l’ora di provare questo sistema e di assaggiare un pane così bello e fragrante 🙂 … dalle mie parti me lo scordo perché é tutto con lo strutto e quello acqua sale e farina oppure con l’aggiunta di olio se non lo si mangia subito diventa una mattonella da costruzione 🙁 …
concordo con Lali, g.e.n.i.o.
bless and love!
@Lali e LucaCeltics: troppo buoni troppo buoni mi farete arrossire 🙂 sono lusingata che vi piaccia il mio esperimento 🙂
interessantissimo. se faccio lievitare in un contenitore con fondo antiaderente,oppure foderato di cartaforno?così ,infilo in forno senza travasare.
bella la spiega sui fermenti:buono a sapersi e ……mangiare 🙂
grz
@piccbio credo senza averne la certezza che la cosa importante sia che si possa chiudere ermeticamente. La carta forno non dovrebbe creare problemi.
Io l’ho messo in un contenitore di plastica e si è travasato con facilità nella sua teglia di destinazione. Ma trattandosi di un esperimento… sperimenta e facci sapere 🙂
È bellissimo. Ma lo yogurt?
Favoloso. Ma lo yogurt?
Che buono!!!!!
Ma aspetta aspetta cos’è il farro monococco?
@Maria: che testa! 🙂 lo yogurt si mettelo yogurt si mette nell’impasto, all’inizio.
@Silvia82: il farro monococco, detto farro piccolo, è un frumento vestito, (come il dicocco e lo spelta) e rappresenta il primo cereale ad essere stato coltivato e utilizzato dall’uomo (parliamo di oltre 10.000 anni fa). Appartiene al grande gruppo dei Triticum e la sua classificazione più recente è Triticum monococcum subspecie monococcum, che per semplicità riportiamo come T. monococcum.
E’ una specie tipicamente mediterranea, molto presente anche in Italia e che, per migliaia di anni, ha costituito la base della dieta delle popolazioni agricole insieme al farro dicocco.
Il monococco, per incroci spontanei con altre specie di Triticum, ha dato origine a gran parte dei frumenti oggi conosciuti (dicocco, frumento duro, frumento tenero e altri).
Caspitina quante cose sto imparando da te… 🙄 !
@Lali: il bello di questo blog è che tutti impariamo da tutti 🙂
E’ vero! 🙂 Comunque sei una panificatrice molto brava. Pani così belli e realizzati con grano antico non se ne vedono tutti i giorni… 😉
Smacckete 🙂 !
@Lali: dai facciamo una società: io faccio il pane tu gli sformaggi… diventiamo ricche, se non altro di divertimento 🙂
Che bell’ideaaaaa!!! 😀 un pane che si fa da solo praticamente!! 🙂 e poi è così bello… sicuramente è da provare!! Ma con la farina integrale verrebbe bene secondo te? 😳 e se volessimo aggiungere qualche erbetta/oliva/pomodori secchi quando pensi che dovremmo farlo? 😆 prima di infornare? 😀 grazieee!! Baci baciiii
@EnricaAnnalisa: con la farina integrale di grano verrebbe anche meglio. se aggiungete una percentuale di Manitoba penso che otterrete un risultato fantastico. Il mio problema è che ho una forte intolleranza al grano e non posso usarlo, quindi devo usare per forza farine “deboli” come il farro che avendo poco glutine lievitano poco di loro e non reggono (se non con questo procedimento) lunghe lievitazioni.
Quanto alle aggiunte: ottima idea. Con il procedimento tradizionale si mettono nell’ultimo impasto … qui non so… l’impasto è unico… impastate tutto subito e chi ci rimette ci rimette 🙂 Fatemi sapere
domani pomeriggio scadono le prime 24 h. Ho usato farina doppio zero con una spolverata di farina d’orzo. penso che anche lo yogurt coi suoi enzimi contribuisca a quella bella lievitazione. spero bene 🙂
Davvero molto interessante. Un esperimento riuscitissimo!!! Dalla foto sembra fantastico!!!! Grazie di questo dono 🙂
Bravissima!!!!!!!!!!!!
L’ho provato a fare con la farina integrale ed è piaciuto a tutti.
Cordiali saluti
@Sara98: sono contenta che vi sia piaciuto! grazie per aver confermato che l’esperimento funziona 🙂
mi sembra veramente originale ma buono, hai provato con la pasta madre? Giusto per orientarmi con le dosi.Complimenti
@angelo no, non ho provato con la pasta madre… ma secondo me viene anche meglio! 🙂