Questa preparazione mi ha stimolato ricordi confusi della scuola risalenti alla notte dei tempi: Machiavelli – corsi e ricorsi. Mi domando, se questo dolce ispira, passando di mente in mente e di mano in mano, alla fine tornerà ad essere quello che era in origine? Cioè, tornerà ad essere il Panfeli di Felicia? Io però, l’ispirazione l’ho avuta dal Panfelizia di Marta CucinoinCina, visto direttamente nel suo blog. Volevo farlo uguale, ma come sempre mi son fatta prendere la mano e così ci ho messo del personale. E trovavo giusto citare tutte le fonti.
Ingredienti per il primo impasto (lievitino):
70 g di frina 0
2 cucchiai olio di mais
2 cucchiaini di lievito di birra granulare
30 g di latte di soia tiepido (se serve piu liquido aggiungere acqua tiepida)
Ingredienti per il secondo impasto:
250 g di farina T2
80 g farina 0
40 g di semola di grano duro
3 manciate di fiocchi di avena piccoli
1 manciata di semi di lino
succo di 1 arancio
siero di yogurt di soia (quanto ne avete se ne avete altrimenti tutto latte di soia)
latte di soia tiepido qb a rendere l’impasto morbido come per fare il pane
2 cucchiai generosi di yogurt di soia
1 pizzico di sale
1 pizzico di bicarbonato di sodio
3 cucchiai generosi di zucchero integrale
Ingredienti per la farcia:
5 cucchiai di olio di mais
50 g di zucchero integrale
la buccia grattugiata di 1/2 limone bio
la buccia grattugiata di 1/2 arancia bio
4-5 manciate di fiocchi di avena
70 g di uvetta precedentemente ammollata in acqua tiepida
50 g di granella di nocciole tostate
Ingredienti per la finitura:
1 cucchiaio di latte di soia
1 cucchiaino di malto di mais
1 manciata di granella di nocciole tostate
Procedimento:
Si inizia con il preparare il lievitino mescolando gli ingredienti cercando di far risultare una pastella piuttosto morbida.
Si mette in un luogo buio e protetto da correnti e si lascia riposare per circa un’oretta, finchè il panetto non sarà circa il doppio. Nel frattempo si procede con la seconda preparazione: farine, fiocchi, sale, bicarbonato, buccia degli agrumi, zucchero, semi di lino. Si lascia ad aspettare che il lievitino sia pronto.
Si inizia a preparare la farcia in un contenitore tipo quello del frullatore ad immersione: olio di mais, zucchero. Mescolare e cercare di fare amalgamare un pochino col frullatore ad immersione. Poi aggiungere le bucce grattugiate degli agrumi e i fiocchi di mais che servivano per dare corpo al composto (usando olio anzichè margarina il composto in effetti era molto liquido).
Quando il lievitino è pronto versarci sopra gli ingredienti del secondo impasto che avevate preparato. Iniziare ad amalgamare aggiungendo il succo dell’arancio spremuto, il siero dello yogurt, lo yogurt e il latte tiepido. Impastate (io l’ho fatto con l’impastatrice) fino ad ottenere un impasto che non appiccia, ma nemmeno troppo duro. Lasciarlo riposare un’oretta dopo di che riprenderlo e stenderlo col mattarello. Stenderci sopra la farcia alla quale avrete aggiunto l’uvetta ben strizzata, lasciando un bordo. Spolverare con la granella di nocciole.
A questo punto iniziare ad arrotolare delicatamente dal lato lungo creando un biscione.
Pian pino mentre lo si mette nella teglia prescelta foderata di carta da forno, si inizia a rotolare a chiocciola il biscione.
Penellare con il latte-malto e spolverare con la granella di nocciole. Mettere a lievitare in luogo riparato per almeno 2 ore. A quel punto la chiocciolona è ben lievitata e sarà diventata circa il doppio rispetto all’inizio.
Metterla in forno a 250° per qualche minuto, poi portare a 150-160° per 30 minuti. Qui ognuno conosce il proprio forno quindi sicuramente i tempi varieranno. La mia chiocciola con questa cottura era pronta.
Il punto:
Buonissimo! Posto un’ultima foto: la rana rideva perchè sapeva che si sarebbe mangiata la prima fetta… una rana fatta da me anche quella nella notte dei tempi!
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Meraviglioso! La prossima volta che rinfresco la pasta madre lo rifaccio. Brava 😀
Caspità che brava che sei!!molto elaborato ma ne vale proprio la pena!!!
Non si fa così! Ora avrò il dubbio amletico tra fare questo tuo e quello di Romina! Uff che dilemma tremendo! 😉 😀
Che meraviglia! E’ un dolce tipico di trieste!
in questa versione la parola biscione mi è finalmente simpatica.. 🙂
Appena l’ho visto ho detto: “ma non mi pareva di averlo pubblicato anche su VB!!” 🙂 invece era il tuo!! Hai dato la stessa forma ma il ripieno differisce notevolmente.
Come mai ti è venuto il lievitino tutto grumoso?
Sono contenta ti abbia ispirata magari potresti anche linkare la mia ricetta, forse a qualcuno sarebbe utile vedere “l’originale”. Brava!
Super-goloso il “biscione” 😉 Molto elaborato ma di sicuro effetto, complimenti!
Simpatica anche la ranocchia! Ma è una pietra dipinta? Se sì, come hai fatto ad attaccare la testa ;-)?
@Romina grazie. @Pamela, come ha detto Marta non è complesso solo un po’ laborioso, io l’ho fatto tra una pulizia e l’altra!! @Nadir, falli tutti e non pensarci più! @Federica, davvero? E come lo chiamano a Trieste? @DarmaSin 🙂 @CucinoinCina – Marta: Beh diciamo pure il FeliNostro a questo punto dato che me ne sono in molta parte appropriata… lievitino grumoso perchè non l’ho impastato in quanto ho scoperto che non sempre serve impastare. Più che ispirata perchè è così buono che son già pronta a rifarlo!! Volevo linkare ma sinceramente era un po’ tardi questa notte per chiederti se lo potevo fare…se ricapita lo faccio, intanto grazie.
Grazie a tutte 😉
Bello!!!!! mi rende felice vedere il mio Panfeli ispiratore di questi grandi successi!!!! prima Marta poi il tuo…… è un vero onore, sarebbe stato bello poter confrontare i tre capolavori, servivano i link delle ricette 😛
che bello!!!
Una meraviglia…senza parole…
@Elena Flawer: un po’ laborioso lo è ma nulla di complicato. Si in effetti la rna è composta da due sassi. Quello sopra è la rana con il suo corpo. Quello sotto sarebbe la foglia dello stagno…
@Elena Flawer: un po’ laborioso lo è ma nulla di complicato. Si in effetti la rna è composta da due sassi. Quello sopra è la rana con il suo corpo. Quello sotto sarebbe la foglia dello stagno…e sono solo appoggiati l’uno sull’altro.
@Veggie e Jaja: grazie!
@Felicia: niente di contrario se vuoi mettere qui i link! Grazie.
ok ok ok,oggi ho fatto il pane con i semi di papavero,visto che è un dolce,domenica ci scappa codesto…:)
Che bello!! direi machiavellico anche per la preparazione ai miei occhi così complicata 😆 ma deve essere buonissimo, bello soffice!
Grazie Felicia per la segnalazione… adesso le due ricette sono linkate 😉
Ciao ciao!
Somiglia molto al presnitz.
Federica! Bellissimo…e c’è pure la ricetta in VB che sicuramente andrò a provare. Ecco ritrovate le origini, grazie.
@Lisa. Grazie, he si vede che son novella del blog!!
Ma è fantastico!!! Ottimo, ottimo da provare 🙂 🙂
veramente bellissimo…proverò a cimentarmi a farlo senza glutine…impresa ardua ma mai demordere!
Grazie Rossella.
Grazie Anandamaima. Se lo fai senza glutine postalo in VB perchè credo possa essere di grande utilità a tante persone. E poi vorrei provarlo anche io che dici?
Meraviglioso!!!!! Complimenti!!! 😀
Buono.
Grazie