La Nigella sativa, è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Ranunculacea, i semi vengono chiamati cumino nero, in realtà non hanno nulla a che fare con il vero cumino nero. (questo infatti si ricava dalla pianta del Bunium persicum che appartiene alla famiglia delle Apiaceae).
Originaria dell’Asia centrale, trova utilizzo sia nel campo alimentare che nel campo farmaceutico-curativo, grazie alle sue caratteristiche e alla sua composizione chimica
Fin dai tempi antichi, nella medicina popolare la nigella viene impiegata per il trattamento di meteorismo, affezioni del tratto respiratorio oltre ad essere utilizzata come rimedio per favorire il flusso mestruale, l’olio di nigella invece trova utilizzo per il trattamento di affezioni cutanee come eczemi, dermatiti e scottature.
La nigella si rivela utile anche per favorire il flusso mestruale e placare alcune fastidiose manifestazioni tipiche della menopausa, come le vampate di calore.
L’olio essenziale di nigella sativa rappresenta anche un toccasana per i capelli spenti e sfibrati.
Proprio l’olio è composto da carboidrati (35%) oli vegetali (35-45%) grassi Omega 3 e Omega 6 (regolatori di trigliceridi e LDL) proteine (20%) olio essenziale (0,5-1,5%) oligoelementi ed enzimi.
In cucina grazie al suo sapore deciso che richiama un mix tra noce-cipolla-pepe viene usata per panificati per alcuni dolci al cucchiaio, ma anche come insaporitore per piatti di verdure (in India e Pakistan viene usata tritata come condimento alla pari del pepe e sale), in generare per esaltarne il sapore è consigliabile tostare i semi prima di utilizzarli.
Con i semi lasciati in infusione in acqua calda si tiene un toccasana per la digestione e per il benessere dell’intestino.
Nutrizionalmente da segnalare è il fatto che è uno dei pochissimi vegetali che contiene tutti e 9 gli aminoacidi essenziali, ma non solo, spicca la presenza degli acidi grassi omega 3-6 vitamine del gruppo B e preziosi minerali come selenio, ferro, calcio,sodio e potassio.
Non vi sono grassi tra i valori nutrizionali, né colesterolo e proteine, una piccolissima percentuale di carboidrati, buona e utile la presenza di fibre.
Piccola curiosità su questa pianta: fu ritrovata nella tomba del faraone egizio Tutankhamon risalente a 3300 anni fa, nelle culture arabe è conosciuta come Habbatul barakah, che significa il “Seme Benedetto” si ritiene che Maometto disse “può guarire tutto, tranne la morte” , di fatto molti benefici per la salute, da sempre attribuiti alla Nigella Sativa, sono stati confermati nella letteratura biomedica, dal 1964 ad oggi ci sono stati 526 studi pubblicati che dimostrano le proprietà benefiche per una vasta gamma di malattie e disfunzioni.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
A trovarla nelle erboristerie è impossibile (almeno qua da me), l’ho dovuta compra on line e non è nemmeno tanto a buon mercato. E’ un peccato che è usata così poco. Grazie Luca.
Accidenti … portentosa me la devo procurare 🙂
Luca, è possibile un’altra richiesta per questa rubrica? Approfondire Jackfruit?
certo
in settimana la preparo
grazie
bless and love!