Betty aveva accennato tempo fa a quanto fossero buoni i nostri (toscani) necci con la ricotta, così ieri sera quando li ho fatti, ho pensato a lei e glieli offro virtualmente nell’attesa di poterla invitare a mangiarli qui a casa mia davanti al caminetto acceso nel prossimo futuro. Forza Betty pensa a questo quando sei nei giorni no e mantieni attiva la tua creatività e fantasia che è quello che distingue le persone speciali come te!
Ingredienti:
farina di castagne
acqua
sale
olio
ricotta di soia autoprodotta
malto
Procedimento:
Fare una pastella non troppo solida, nè troppo liquida con acqua e farina. Non ho pesato la farina ma penso fosse circa 250-300 g, ho fatto la fontana ed ho fatto incorporare l’acqua fino a raggiungere la consistenza desiderata, ho aggiunto un pizzichino di sale. Poi ho fatto scaldare bene sulla brace del caminetto i “testi” che sono lo strumento tipico, in ferro, che si trovano da noi.
Con metà patata ho intinto in un ciotolino con dell’olio ed ho unto bene le due parti interne dei testi. Ho versato un ramaiolo d’impasto al centro del testo sottostante ed ho appoggiato sopra delicatamente l’altro testo. Ho fatto cuocere qualche minuto da una parte poi ho girato per far cuocere dall’altra parte. Quando, sollevando delicatamente, il neccio si stacca vuol dire che è pronto. Con la pastella che avevo preparato ne sono venuti 6 che ho poi farcito con un pò di ricotta veg che avevo addolcito con malto e cannella, arrotolato e mangiato con molta soddisfazione.
Il punto:
Devo dire che, dopo aver fatto e assaggiato tanti dolci, per me questo è il dolce più semplice e più buono che esista.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Meravigliosa ricetta. Brava. Ma manca la lettera “C” nella parola
ricotta.
Ma che bello pina! Il camino e’ sempre affascinante 🙂
Bella ricetta!!!adoro il tepore del camino…ma Betty come sta??non sono stata molto presente e non so più nulla di lei..
Mamma mia che buoni…!
Ne voglio un cesto!!!!!!!
Buinissimi i necci!!cotti in quel modo poi devono essere meravigliosi!!!
xuxa@ in toscana spesso e volentieri la lettera “c” si omette, ricotta dalle nostre parti si dice “riotta” 😉
Xuxa:in toscano si dice riotta, lo so che manca la C.
Peccato non possiate sentire il calore del caminetto e il sapore dei necci, ma se qualcuno passa di quà gleli faccio espressi perchè vanno fatti e mangiati…caldi.
Cara Pina, appena passo in Toscana ti vengo a trovare…i necci devono essere squisiti! 🙂
Mi inchino!!!!!!! Superbi, i necci con la “rihotta” (qui si pronuncia così, invece 😉 ) cotti sulla brace…. Sei davvero professionale!
Favolosi e poi fatti al camino! Li facevi anche quando avevi il ristorante? Peccato non esserci passata! Vorrei aprirne uno pure io..un giorno chissà. Mi dai qualche consiglio?
Mi scusi Pina, ma non essendo italiana, non sapevo che la
parola ricotta in altre parti di Italia se scrive diverso.
Pardon. 😉
Ci credi Pina che mi sono commossa a vedere i necci con la riotta veg e come li hai cucinati….non solo e’ il dolce piu’ semplice e piu’ buono che esista ma anche quello che ci sta dietro…il caminetto…i testi….si sente proprio il calore, la magia del caminetto acceso, la vera bellezza di come si preparavano una volta le pietanze…
Complimenti, veramente per questa ricetta carissima Pina.
A proposito di Betty, ho letto di corsa qualche sua pagina dove sta creando i suoi nimaletti molto carini!!!! Son contenta per lei e sono veramente belli!Che bello anche il granchietto! insieme ai miei pesci finti ci sta proprio! Complimenti Betty per le tue creazioni!!!!
Buonissimi i ‘necci ‘on la riotta’ 😉 una specialità della nostra zona!! poi secondo me il sapore della soia si sposa particolarmente bene con quello delle castagne! 🙂
hihi è vero la c viene mangiata al sud 😀
Ke ripieno goloso…….. accipicchia betty guarisci, guarda quanta gente ke ti vuole bene qui 🙂
I tuoi necci sono sicuramente uno sballo *____*
…ma il caminetto mi piace di più ^___^
Grande Pina 😉
Bellissima ricetta e bellissimo il camino! 😉
Devono essere proprio deliziosi! Non li ho mai mangiati, che peccato…il tuo reportage, caminetto compreso, è bellissimo! Complimenti 🙂
Che meraviglioso reportage!
Vorrei tanto assaggiarli, vorrei tanto anche un bel caminetto così,
anche i testi sono stupendi….strepitoso!
Questi necci se li cuocio sul testo x la piada?
che dici? se può fà?
I necci in pratica sono come le crepes. Si possono fare benissimo su un fuoco qualunque anche con la padella e vi dirò che è molto più veloce e pratico anche se non ha lo stesso fascino del caminetto.
Favoloso il caminetto!
Chissà quante cose buone ci cucini..mmm…
Bella l’idea delle crepès con la farina di castagne!
Il camino lo ricordo! La prossima volta che vengo da te devo ricordarmi di chiederti questa delizia! Sperando faccia freddo… 🙂