I mille utilizzi della farina di konjac. Idrocolloide, addensante quasi irreversibile. Fenomenale anche in dosi minuscole.
Ingredienti:
170 g di riso konjac (kcal 10.2, kcal 6/100 g)
413 g di cipolla bianca cotta (kcal 132.16, kcal 32/100 g)
200 g di kombu-shiitake dashi (kcal 0, kcal 0/100 g)
60 g di shoyu (kcal 39.6, kcal 66/100 g)
25 g di radici di loto precotte (kcal 15.345, kcal, 61.38/100 g)
4 g di spaghetti di mare secchi (kcal 3.84, kcal 96/100 g)
2 g di farina di konjac (kcal , kcal 0/100 g)
10 g di lievito di birra fresco (kcal 5.4, kcal 54/100 g)
8 g di purea di umeboshi (kcal 2.64, kcal 33/100 g)
Procedimento:
Tagliare le cipole a rondelle e farle stufare nello shoyu. Il risultato sarà 300 g di cipolla cotta e scolata e 62 g di liquido. Dunque le calorie delle cipolle cotte sono kcal 44/100 g e il liquido ancora kcal 66/100 g. Tagliare i gambi di asparagi a piccoli cilindri e saltarli insieme alle radici di loto nell’acqua di cottura delle cipolle. Versare gli spaghetti di mare, il loto e gli asparagi nel brodo dashi. Attendere che gli spaghetti di mare si siano ammorbiditi. Prelevare 150 g di cipolla cotta scolata (kcal 66.08) e unirli alle altre verdure nel brodo. Aggiungere la farina di konjac alla minestra, portare ad ebollizione e far bollire per 10 minuti. Aggiungere lo shoyu rimasto dalla cotture di loto e asparagi e continuare a cuocere per 5 minuti. Spegnere il fuoco e sciogliervi la pasta di umeboshi. Raffreddando anche solo di qualche grado, la minestra si addenserà (effetto konjac). Scolare il riso konjac e versarlo nel piatto di portata. Quindi versarci sopra la minestra calda, ma non bollente, e mescolare. Condite con il lievito di birra o alimentare, o quello che vi pare.
Considerazioni:
Tot kcal 143.11. Questa minestra è una delizia!! Della farina di konjac si leggono i suoi utilizzi solo in relazione alla pasta shiritake. Non ho trovato praicamente nulla su altri utilizzi. La sto utilizando in mille modi: torte e biscotti extra super-duper light, dal sapore delizioso. Persino frittate furbe al posto della classica farina di ceci, per non parlare poi di basi per pizze e ripieni per quiche… insomma, utilizzi infiniti. Unico neo è che costa circa 47 euro/kg, tantissimo, ma è anche vero che se ne usa poca, davvero pochissima, meno del kanten (anche se i risultati sono leggermente diversi).
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
non abbiamo mai sentito questo riso!! dobbiamo cercarlo 🙂 è senza glutine come il riso normale vero? E le radici di loto invece sono buone?! Siamo sempre state indecise se comprarle o meno ed ancora non ci siamo convinte…tu ce le consigli 🙂 ?!
Questo è il futuro…
sono nelle stesse condizioni radico-lotiche delle gemelle, mi attirano ma non le ho ancora prese….
È la prima volta che uso le radici di loto. Ho utilizzato quelle in busta già tagliate. Assomigliano ai germogli di Bamboo. Appena le trovo proverò le radici fresche. Leho viste in molte ricette di La cucina del monaco Buddhista
mi hai convinto cara R
bless and love!
Luca ti consiglio di leggerlo, il libro
oh si è già nel plotone dei libri da leggere, il problema è la carenza di tempo per leggerli 🙂
Questa è una ricetta che suscita infinità curiosità….io sono alle prese con altro che riguarda il loto: mi hanno regalato delle radici e sto cercando il giusto posto acquatico per loro! Consigli? 😉
Posto acquatico per radici di loto: in un buon brodo dashing dopo aver fatto un salto in vero shoyu di soia… Kikkoman se possibile 😀
interessa il”sale di sedano crudista “di Anique?
IN teoria, Madda. In pratica non ho l’essicatore quindi non potrei realizzarlo. Cmq sono fortunata ad avere dell’ottimo sale marino prodotto qui a CA e venduto a costi irrisori (es. 1 kg, 20 cent). Ineguagliabile. e per favore non parlatemi di sale rosa dell’Hymalaia che mi viene da ridere, è solo una moda … buon sale
si,buon sale sardo 🙂