Oggi parliamo dell’acqua minerale dell’azienda Maniva, che fin dal 1998 lavora all’imbottigliamento di un’acqua dal pH naturalmente alcalino, all’interno dello stabilimento di Bagolino (BS).
Un test sull’acqua in bottiglia, mission impossible? Non esageriamo. Certo, quando mi hanno proposto di effettuare questo test – per quanto io sia appassionato di acque da bere e abbia preferenze specifiche (sì, sono un po’ fissato) sia al ristorante che a casa – qualche domanda su come trasmettere le giuste informazioni in un articolo me la sono fatta. Ma le sfide sono fatte per essere affrontate, quindi dotiamoci di una buona dose di curiosità e apertura mentale e vediamo cosa ne esce.
L’acqua minerale alcalina Maniva PH8, si presenta come un’acqua caratterizzata innanzitutto da una particolarità che la differenzia da qualsiasi altra acqua presente sul mercato. Nel proseguo del test avremo modo di verificare se quanto promesso corrisponde alla realtà. Guardiamo innanzitutto come si presenta al momento dell’acquisto: la bottiglia da 1,5 l è realizzata in PET riciclabile. Sul lato destro dell’etichetta in carta è presente la certificazione VEGANOK e subito sotto il codice di controllo 0964 (che, se inserito sul sito www.veganok.com, permette al consumatore di verificare che il prodotto sia legittimamente certificato).
Tutte le indicazioni di legge sono ben leggibili e sono presenti anche indicazioni aggiuntive. Ad esempio, sul possibile uso per l’alimentazione dei neonati (solo nei casi in cui non sia possibile l’allattamento al seno). E’ anche presente un pratico QR Code per collegarsi automaticamente al sito www.manivagreen.it con indicate le pratiche aziendali relativamente all’impatto sull’ambiente e il corretto riciclo dei materiali. Ovviamente è presente anche l’indirizzo del sito ufficiale www.maniva.it, dove possiamo trovare degli approfondimenti davvero interessanti e ben fatti
sull’alcalinità naturale dell’acqua Maniva e sul perché tale caratteristica sia un elemento positivo all’interno di un’alimentazione equilibrata.
Durante l’attività fisica, a causa della produzione di acido lattico, il ph del nostro organismo subisce un abbassamento (anche se molti studi sono ancora in corso per stabilire quanto questo influisca concretamente sull’equilibrio del nostro corpo). Si può quindi ritenere che una reidratazione a base di un’acqua con ph elevato – quindi alcalina – possa aiutare a mantenere tali valori all’interno di un range ottimale. Come molte scelte in tema di corretta alimentazione e di corretta “manutenzione” del nostro organismo, non esiste una posizione univoca, ma tante, come dicevo precedentemente, tantissime, scuole di pensiero. Non è certo obiettivo di questo test addentrarsi in temi scientifici, non ho alcun titolo per farlo in modo credibile. Il mio compito è “provare” un prodotto e dare la mia opinione, magari anche controllando che le dichiarazioni del prodotto stesso corrispondano a ciò che il consumatore si aspetta.
Esistono molte scuole di pensiero relativamente all’utilità di bere un’acqua alcalina (cioè con ph superiore a 7), ma quello che è certo è che se un prodotto vanta precise caratteristiche, è giusto che tali dichiarazioni trovino riscontro nella realtà. E quindi la prima cosa da andare a verificare è se quest’acqua Maniva vanta veramente un ph più
elevato delle altre acque in commercio. Maniva stessa fornisce dati specifici al riguardo tramite una chiara tabella (in basso): la pubblicità comparativa è uno strumento molto utile ai consumatori. Fortunatamente è ormai legale anche in Italia da alcuni anni e tali confronti devono per legge essere realizzati in modalità facilmente comprensibili, finalizzate a fornire una corretta interpretazione ai consumatori.
Bene, la tabella non lascia spazio a dubbi. Sarebbe stato interessante poter avere dati più aggiornati rispetto al 2016
indicato, ma d’altronde le caratteristiche delle acque sono dati solitamente stabili nel tempo e comunque sia sono
controllabili anche direttamente dal consumatore in fase di acquisto.
Pienamente soddisfatti dal primo controllo confrontando i dati dichiarati dai produttori, passiamo però a verificare
se veramente l’acqua Maniva ha il ph dichiarato. Per fare questo utilizzeremo il misuratore di ph che utilizziamo abitualmente nei nostri laboratori di formulazione.
Ottimo, anche questa seconda verifica ha un esito positivo. In tutta sincerità anche piccole differenze, che
onestamente in qualche misura mi aspettavo, le avrei giudicate fisiologiche. Invece un risultato totalmente coerente
con quanto dichiarato in etichetta. Il pH 8 così tanto declamato e punto principale di tutta la campagna di
comunicazione c’è senza alcun tentennamento. Brava Maniva! Questo prodotto, come ormai tutte le acque in PET, viene posato sugli scaffali in pratici cluster da 6 bottiglie, molto belli esteticamente, che ne semplificano il trasporto, ma ovviamente le bottiglie vengono vendute singolarmente (se fate caso nello scontrino non troverete il costo totale di un cluster, ma piuttosto il costo singolo della bottiglia moltiplicato per 6).
E’ arrivato il momento dell’assaggio, fase ovviamente molto relativa in cui gusti, aspettative e abitudini, possono e
devono far variare di molto ogni giudizio che è, e rimane, un giudizio personale. Come dicevo, presto molta attenzione alla qualità e al sapore dell’acqua quando mi trovo a bere fuori: al ristorante chiedo sempre prima quali acque hanno a disposizione (il mio sogno è trovare finalmente un ristorante che porti in tavola la “Carta delle Acque”). A casa ho un impianto di trattamento dell’acqua perfettamente calibrato sui miei gusti (che, tra l’altro, include un alcalinizzatore installato su un rubinetto dedicato a riempire le bottiglie per l’acqua da bere). Quindi, innanzitutto ho paragonato l’acqua Maniva all’acqua pretrattata del mio rubinetto (con pH 7) e poi a quella pretrattata + Alcalinizzata (con pH 7,9). Il risultato è interessante. L’acqua Maniva è risultata complessivamente buona, leggera e gradevole. Proprio il tipo di acqua che mi piacerebbe trovare al ristorante (magari in bottiglie di vetro). Più leggera della mia acqua pretrattata e perfettamente allineata a quella pretrattata+alcalinizzata.
Ovviamente una leggera preferenza relativamente al sapore va alla mia acqua per il semplice (e ovvio) motivo che
non è possibile paragonare un’acqua corrente a un’acqua imbottigliata in PET. Sono due cose fisiologicamente
diverse e questo va detto chiaro, ma altrettanto chiaramente va detto che per ottenere un risultato qualitativo con
pretrattamento + alcalinizzazione c’è bisogno di un impianto complesso, costoso e ingombrante e probabilmente
non molti si accorgerebbero della differenza, che è davvero lieve.
Andando a scuriosare sul sito Maniva, ho constatato comunque che sono disponibili anche versioni in vetro (alcune
di queste dedicate specificatamente al circuito della ristorazione). Attualmente la sola acqua certificata VEGANOK da Maniva è quella che abbiamo analizzato in questo test, ma ci auguriamo che presto possano venire certificate anche tutte le altre affinchè i consumatori vegan e attenti all’ambiente abbiano una possibilità di scelta ancora più ampia. Come ultima nota, mi fa piacere ricordare che Maniva ha anche certificato una particolare linea di bibite gassate inbottiglie in vetro da litro nelle varietà Ginger, Cedrata, Gassosa, Spuma bionda, Limonata, Aranciata, Pompelmo e Chinotto.
Info prodotto: www.veganok.com/it/products/maniva
Info azienda: www.veganok.com/it/company/acqua-maniva
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Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Eccitante. Ma l’acqua è comunque un mistero in sé.