Continua la saga dei biscotti aromatizzati: questi sono scaturiti dal fatto che volevo provare l’olio al profumo di limone comprato assieme a Mirko a Pisa in una ricetta cotta, e anche dal fatto che come al solito, quando ieri ho varcato nuovamente l’uscio di casa mia lasciata dopo una settimana in balia delle coinquiline a causa della dipartita londinese, la dispensa era non vuota, di più.
E dato che senza colazione pronta la mattina impazzisco, vai di ennesima sfornata.
La cosa che un pò mi rammarica è di postarvi sempre foto di biscotti molto esteticamente simili tra loro e che dobbiate solo fidarvi delle mie parole per capire quanto in realtà siano diversi con le loro aromatizzazioni… al prossimo raduno vi porterò una latta piena di biscotti da degustazione secondo le mie ricette più celebri, ahahahah! Anche questi sono ottimali per la colazione, con poco zucchero, belli secchi e croccanti da pucciare, stamani abbinati ad un ottimo tè nero al limone di AltroMercato.
Ingredienti:
120gr farina manitoba
40gr zucchero canna dark brown
4 cucchiai di olio EVO aromatizzato al limone
15gr pinoli sgusciati
15 gr semi di girasole
1 cucchiaino lievito per dolci
Procedimento:
Con l’aiuto del minipimer, polverizzate pinoli e semi di girasole lasciando magari qualche pezzettone più grezzo per rendere i biscotti più rustici e croccanti.
Aggiungete a questi lo zucchero e dopodichè impastate con l’olio. A questo punto, aggiungete farina e lievito precedentemente mescolati tra loro e impastate fino all’otteninimento di una pasta morbida. Se è troppo secco, aggiungete un paio di dita d’acqua (vi assicuro che queste dosi bastano per renderli bastevolmente ‘unti’ data la presenza dei semi e dei pinoli, anche perchè utilizzare troppo olio evo nei biscotti grava sul sapore, utilizzandone di più si sente troppo il retrogusto).
Se non avete l’olio aromatizzato al limone, credo possiate sostituirlo lasciando la scorza di un limone non trattato a macerare per un pò in una terrina con dell’olio normale, purchè sia uno dal sapore morbido e fruttato e non deciso e pungente.
A questo punto, stendete la pasta di circa 8 mm di altezza e coppate con le formine che preferite, e infornate a 180° per 12 minuti circa.
Non ho molto da raccontare sulla 5 giorni londinese, ho passato più che altro molto tempo con amici vari e il mio unico intento ‘turistico’ a questo giro, ovverosia visitare la tomba di Douglas Adams al cimitero di Highgate è andato a farsi bellamente benedire dalla nostra lentezza e pigrizia 😀
Posso però farvi un report di un ristorante vegan veramente valevole, dove sono andata a mangiare venerdì sera: si tratta dell’INSPIRAL LOUNGE di Camden Town.
E’ un ristorante di nuova apertura (l’ultima volta che ero andata in quel posto c’era uno dei mille Punkyfish di Camden…), e serve una buona quantità di piatti sia vegani che crudisti. E’ in un’ottima posizione con vista sul Camden Lock ed ha un bell’arredamento lounge, rimarcato da un Dj-set molto etnicheggiante e una bella clientela GGiovane.
Serve piatti ‘unici’, ovverosia un menu di circa 7-8 piatti base compreso nel prezzo dei quali si possono avere 3 contorni a scelta tra crudi e cotti e l’aggiunta di alcuni dip (salse) con 30p in più. Il costo non è bassissimo (circa 8 pound/10-11 euro per piatto), ma le portate sono generose e una basta e avanza per soddisfare il proprio palato. In aggiunta c’è una pasticceria e cioccolateria vegan con anche dolcetti raw e pare sia molto famoso il loro gelato, che però non ho provato, e vendono anche alcuni prodotti come la granola bio e altre prelibatezze.
Io ho preso un tortino di crackers integrali e verdure buonissimo, con un contorno di patate speziate, broccoli speziati e altre verdure miste, e non contenta, pure una vaschetta di hummus come dip.
Il mio amico ha preso un burger di semi speziato che ho assaggiato ed era forse ancora più buono. Ci sono anche alcuni piatti non del tutto vegan ma sono seganalati, in ogni caso è servito lievito in scaglie al posto del formaggio e via dicendo. Lo consiglio caldamente a tutti gli avventori della capitale inglese.
Ho anche assaggiato il famoso Quorn, ovverosia una roba superchimica vegana che dovrebbe ricreare il pollo tramite muffe e funghi, e devo dire che non mi ha convinto molto…mi pare un pò troppo chimico, per quanto assolutamente privo di derivati animali. E tutto sommato anche abbastanza insipido di per sè.
La certificazione vegetarian-vegan presente su tutti i prodotti mi ha fatto notare quanto veramente ci si possa fidare poco di quel che si compra in giro. Alcune cose non hanno apparentemente ingredienti di origine animale a leggere sulle etichette e poi sono certificate solo come vegetarian, e da li si capisce che sono gli additivi, coloranti e conservanti a ‘rovinare’ i prodotti. Ovviamente sta alla puntigliosità degli acquirenti decidere se la cosa può essere rilevamente o meno, ma questo scaturisce in me una riflessione sulla quantità di schifo che è presente in generale nelle cose confezionate, anche al di là dell’essere o meno vegane. Per cui, ancor più convinta di primo, ribadisco il mio credo maggiore: autoproducete autoproducete autoproducete!
Buona Giornata dudes!
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Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
mA COME SI FA A NON INGRASSARE CON QUESTO SITO!!!
complimenti gnubby, ho le bavette a vedere questi biscotti!
Ottimi i tuoi biscotti, non importa se la forma è simile ad altri già postati.
Quanto a ciò che hai scritto, hai perfettamente ragione: il cibo veg o non è spesso pieno di additivi chimico-sintetici. Specialmente nei paesi tipo gli Usa (formaggi vegan coi i fosfati).
WWOOOWWW… Che Bel Resoconto…ehheh.. chissà che Chimicata…ehhe… ma l avrei assaggiata anch io…!!!
I Biscotti sono Fichissimi… li aspetterò fino a fine Mese.ehehe.. Kizzy
Bei biscottini cara! Devo sempre provare a fare quelli con il tè atzeco!
Concordo con l’autoproduzione!
Anche io pian piano sto imparando e mi soddisfa molto di più! Sia lo spirito, la salute.. e il portafoglio!
… e chissà che colazione, con questi bisccotti !!! 😉
Anch’iooo…!!
Domattina vengo a fare colazione da te 🙂
Assolutamente d’accordo, basti pensare all’olio di palma che è presente in numerosi prodotti a certificazione bio ed è molto piu dannoso per l’organismo dei grassi di derivazione animale.E poi autoprodurre aguzza l’ingegno 🙂
Belli i biscottini Gnubby! Sai che la nostra super-pasticcera Keroppola ci ha lavorato all’Inspiral? volevo solo dirti che, a quanto so io il quorn non è vegan, ma vegetariano,in quanto si utilizza l’albume d’uovo come legante… Ma magari tu ne hai mangiato una versione particolare del tutto cruelty free. Io ho cercato su internet per vedere se ce ne fossero versioni veg-compatibili ma non ho trovato nulla! Io l’ho assaggiato quando ero ancora vegetariana e devo dire che sono d’accordo con te sul fatto che sia totalmente insapore, quello che mi ha abbastanza stupito è la consistenza che ricorda veramente molto quella della carne (infatti mi è preso un coccolone quando l’ho provato…)
ah wow, fantastico. in verità non ho manco letto sulla confezione, l’ho sempre sentito menzionare in ambienti veg quindi pensavo fosse vegan. bene, un motivo in più per boicottarlo! si, sembra pollo, ma di base infatti anche il pollo non sa di niente. preferisco seitan o tofu che sono buoni e semplici e facilmente autoproducibili, se volevo magnà il pollo mangnavo quello e non rompevo le scatole, dei fac simili me ne faccio poco o niente!
Per i biscotti ti credo sulla parola, peccato che non ci sarò al prossimo raduno per assaggiarli 🙁
come mai? ma che ti è successo?
Sarò in Sicilia a raccogliere olive 😛
ah ok! allora poi me ne porti un pò alla prossima occasione mondana 😀
Adoro i biscotti! magari abbinati ad una bella ciocolatona calda.. con questo tempo uggioso.. i dolci mi fanno impazzire.. e la ciccia si lamenta…
ma che belli i biscottini!!
E w i biscottoni. Brava. 😉
Buoni! Avevo già sentito parlare di quest’olio al limone e m’ispira tanto…
spettacoloooooooooooooooooooo
che buoni!!! sarei proprio curiosa di assaggiare tutti i tuoi biscotti, chissà quando potrò partecipare a un veganincontro con voi..
il posto che citi a Londra lo conosco di fama, mai stata però, è uno di quelli nella lista “to do”.
mi dispiace non essersi viste, io torno domani dal mio esilio…mi ci voleva proprio!!!! sono quasi più rinco di quando sono partita ma…è i’su’bello come si dice dalle ns parti!
un abbraccione
gnubby,vorrei essere una delle tue coinquiline e farmi viziare dai tuoi biscottini!!!i miei invece guardano sempre con sospetto quello che cucino, uffi!!! e dire che ho messo pure dei bei poster vegani in cucina…tattica sbagliata?? che dire, appena avrò un paio di soldini (chissà…^_^)andrò anch’io a sondare le possibilità vegan di Camden….
Stupendi i biscottini! Quell’olio è spaziale!!! Ma quanto è buono anche semplice sul pane???? ottimo acquisto!
Mi sembrano molto friabili, proprio come li vorrei. La proverò.
posso darti/darvi un consiglio?
ho imparato che per fare dei bei biscotti friabili, oltre al bilanciamento degli ingredienti, è molto importante anche la cottura. prima li mettevo a cuocere finchè non li vedevo belli croccanti in forno, e il risultato era che si seccavano troppo e una volta raffreddati risultavano di pietra.
adesso invece aspetto sempre circa 12 minuti (per i biscotti con questo tipo di impasto e grandezza vanno benissimo, se noti tutti i biscotti che pubblico seppur diversi hanno un bilanciamento delle dosi molto simile), e se quando li estraggo sembrano ancora morbidini, aspetto che raffreddino e una volta ben freddi sono perfetti! cosi facendo non sono minimamente sbruciacchiati, non induriscono, e durano anche di più se li voglio tenere per qualche giorno, conservandoli in una scatola di latta.
Goduriaaaaaaaa!!!