Le trombe d’oro della solarità

“[…] Qui delle divertite passioni per miracolo tace la guerra, qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza ed è l’odore dei limoni […]”. Questi versi sono di Eugenio Montale e non potevo non pensare a lui dopo che mia madre arriva in casa con una borsata di limoni, proprio delle 5 terre, quelli tanto amati dal poeta ligure da dedicare loro una poesia.

Ingredienti:
8 limoni bio
1,1 kg  di zucchero di canna

Procedimento
Prendiamo i limoni e laviamoli, quindi li mettiamo a cuocere in acqua con la buccia. Lasciamo bollire fino a quando avranno perso consistenza e con uno stuzzicadenti si possono bucare con facilità. Quando saranno piuttosto morbidi li infilziamo con uno stuzzicadenti e foriamo la scorza (mi raccomando tanti tanti buchi). A questo punto prendiamo i nostri limoni e li copriamo di acqua fredda per almeno 3 giorni ricordandosi di cambiare l’acqua almeno 3 volte al giorno. Tutto questo serve per togliere l’amaro. A questo punto pesiamo i limoni, nel mio caso erano 1,3 kg, teoricamente si consiglia un rapporto frutta-zucchero 1:1 ma io ho preferito abbassare la dose di zucchero, poi va sempre a gusti. Tagliamo i limoni a listarelle sottili scartando solo i semini, quindi mettiamo polpa-buccie-zucchero in una pentola a sobbollire (cottura tenue e delicata). Dopo circa 15 minuti passare col mixer ad imersione e continuare la cottura fino a quando non otteniamo una consistenza giusta (45 minuti, ma dipende). Travasiamo il tutto in vasetti che abbiamo sterilizzato con grappa/alcol puro. Capovolgiamo i vasetti al contrario e copriamo finchè non si raffredano da soli. Il gusto è particolare e dipende molto dalla varietà dei limoni scelta, se usiamo dei limoni con poca polpa ma molta parte bianca risulterà una marmellata più amara, mentre se adoperiamo limoni con molta polpa e una parte bianca ridotta otteniamo un gusto che tende di più all’acido tipico del limone (scelta consigliata). Eccola sul pane!

Mucho gusto!!! 🙂 Ciaooooo!!