La musica ha sempre giocato un ruolo fondamentale nella mia vita: il mio nonno paterno, che tra l’altro non ho mai conosciuto, suonava nella banda dell’Esercito (ebbene sì, era un’ ufficiale…). I miei genitori sono sempre stati grandi appassionati di musica, era quasi inevitabile dunque, che a me potesse non piacere. Tra i 20 e i 23 anni ho lavorato in una radio locale: trasmettevo, mi occupavo di intrattenere i rapporti con le case discografiche e vendevo gli spazi pubblicitari. Non era un lavoro molto remunerativo, ma per me era una pacchia: sempre in giro, le interviste ai cantanti presso le case discografiche, i pass per i concerti… I generi musicali ai quali sono affezionata, si differenziano parecchio: si passa dal blues e dal soul alla discomusic anni ’70 (di cui sono anche una provetta scatenata invasata ballerina…), e si va fino al gospel. Sono andata ad ascoltare una mia amica che canta in un gruppo gospel, ed è stata davvero un’ esperienza di quelle che ti lasciano qualcosa dentro. Ero già stata in passato ad ascoltare concerti di questo tipo, ma questa volta ho portato con me mio figlio e mio marito. Ci siamo divertiti un sacco, abbiamo cantato e ballato come dei pazzi, il concerto si teneva in piazza, e ci siamo fatti trasportare da quel battito che senti quando il volume della muica é alto e te la senti scorrere dentro. E’ stato bello vedere la faccia di mio figlio quando durante gli assoli di due cantanti del coro ha stabuzzato gli occhi da quanto lo hanno stupito con la loro magnificenza, é stato bello ballare e batter le mani e improvvisare piccole coreografie assieme a persone di fianco a noi che nemmeno conoscevamo. A volte penso che la vita sia come un concerto gospel, o di Vasco, o di Mozart: non importa chi sia a cantare e/o suonare, la bellezza sta nel fatto che pur trovandoci in mezzo a dei perfetti sconosciuti per tutta la durata dello spettacolo scopriamo una fratellanza, una complicità, un’ uguaglianza che lasciano quasi spiazzati. Alcuni queste emozioni se le portano dietro anche quando la musica finisce, altri purtroppo appena riaccese le luci sono già tornati ad indossare la vita di sempre. A me piace dare una colonna sonora ad ogni momento della vita, della giornata. E’ bello pensare che si possa vivere come in un gospel.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog