Mi sono messa all’opera in questi giorni a casetta… pure la pastiera! Ma veramente vegan!!! Era un po’ che mi frullava nella testa la voglia di provare a fare la pastiera o pure le sfogliatelle, poi il caso vuole che in aeroporto ho trovato una rivista con la ricetta della pastiera e quindi quale occasione migliore se non provare nel mio ritorno? Naturalmente convertendo la ricetta visto che non era da considerarsi neanche vegetariana 🙁
Ingredienti per la pasta frolla:
200 g di farina setacciata
100 g di zucchero di canna integrale
2 cucchiai di amido di mais
4 cucchiai di olio di girasole
4 cucchiai di latte di soia (a temperatura ambiente)
Ingredienti per la faricitura:
250 g di ricotta di soia home-made (di 1 giorno)
150 g di grano cotto
150 g di semolino
1/2 l di acqua fredda
100 g zucchero di canna integrale
50 g di scorza d’arancio candita
1 cucchiaio di amido di mais (facoltativo)
1 cucchiaino di succo di limone
essenza di vaniglia
cannella
sale
Procedimento:
Armatevi di tanta voglia di stare in cucina e preparete tutto con anticipo, almeno 12 ore prima di infornare (la ricetta prevedeva 24 ore, ma non avevo voglia di aspettare il giorno dopo). La ricotta per il ripieno vi conviene farla almeno una giornata prima dell’utilizzo perchè deve essere molto scolata. Rimboccatevi le maniche ed iniziate con la pasta, come al solito prima ingredienti secchi (farina, zucchero ed amido) e poi passate ad unire a cucchiai alternati olio e latte fino ad ottenere un impasto liscio e lavorabile (a me sono bastati 8 cucchiai in totale, ma mi hanno spiegato che dipende molto dal tipo di zucchero che si usa perchè si deve sciogliere pian piano creando un legante). Formate una bella pallina avvolgetela in un telo da cucina e via diritta in frigo nell’attesa. Ed ora dedicatevi al ripieno, fase più allegra e complicata… Mettere l’acqua e buttarci dentro il semolino e lasciare in ammollo per 15 minuti, nel frattempo lavorare con la forchetta la ricotta insieme allo zucchero (lasciare un poco che servirà nell’assemblaggio, circa 2-3 cucchiai), aggiungere il limone, la vaniglia e cannella. Passati in 15 minuti far cuocere il semolino fino a quando non ha assorbito tutta l’acqua (non ci vorrà molto) e far raffreddare. A questo punto aggiungere il semolino alla ricotta lavorata, aggiungere il grano, le scorzette d’arancio e una presa di sale. L’amido di mais a questo punto è facoltativo, vi consiglio di aggiungerlo solo in caso, dopo una accurata lavorazione della farcitura, vi accorgete che risulta troppo liquido. Lasciate riposare la farcitura 8-10 ore in frigo vicino all’amica pasta. Dopo tutto questo riposto prendete la pasta, dopo averla spaventata con il mattarello, iniziate a coccolarla fino a creare una bella sfoglia non troppo sottile. Deve avere uno spessore di circa 1 cm e deve strabordare dai bordi della teglia utilizzata. A questo punto mettere la farcitura, sbattere un poco la teglia per livellare la farcia e poi rimboccare la pasta che si era lasciata in eccesso. Spargere sopra lo zucchero che abbiamo lasciato dalla farcia, così farà un bel colorito. Infornare per 30-40 minuti fino a quando sarà tutto bello colorato… attendere di farla raffreddare prima di tagliarla a fette… pazienza… tanta pazienza…
Buona, buona ed ancora buona!!! Non sono mai stata così soddisfatta di un dolce fatto da me!!! 😀
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Questo è uno dei miei dolci preferiti che facevo in versione crudele, utilizzavo la ricetta di mia madre e mi veniva eccezionale. Non ho mai provato a fare una versione vegana, anche perchè sono perennemente a dieta e quindi faccio pochi dolci. Questa tua pastiera è davvero strepitosa, quando inventeranno il teletrasporto???
ciao mirthilla 🙂 che golosità che sfornato accipicchia! bacio 🙂
Federica
@ UNAhotelRegina: spero non presto, perchè se no vorrei sempre assaggiare i piatti di tutti…una fetta come quella nella foto te la invio via mail 😉
@ aFederica: 😀 grazie Federica!
Sai non mi è mai piaciuta la pastiera…ma la versione vegan sono sicura che è deliziosa!
Cara Mirtilla hai preparato un vero capolavoro!!! Proprio oggi pensavo a come veganizzare la ricetta della pastiera! Grazie per la ricetta, la proverò al più presto 🙂 🙂
Non l’ho mai assaggiata nemmeno nella versione non vegan, devo dire che mi attira grazie alle tue fettine così provocanti!;D mi ricorderò della tua ricetta quando avrò tutti gli ingredienti 🙂
Che spettacolo!! nemmeno io ho mai assaggiato la pastiera ma a leggere la versione vegan rientra alla grande nei miei gusti: adoro il semolino e le crostate al profumo di agrumi 😉
@ Romina: la versione vegan di tutto è sempre più deliziosa rispetto all’originale 😉
@ Rossella: sono contenta che sono stata di aiuto, a me è piaciuta proprio tanto. Sai forse cosa ci aggiungerei (mi sono dimenticata di metterlo nella nota) l’aroma di fiori d’arancio…deve venire profumatissima (anche se ammetto che lo è già così) 😉
@ Jaja: e sì per la pastiera o passi da napoli (o da un napoletano) o se no non ti capiterà mai di provarla…alla fine sembra molto lungo ma è altrettanto da principianti 😉 (vegan principianti, che sono più bravi)
@ Cassiopea: la versione vegan è molto molto più buona…devi provarla! Dai te ne mando una fettina! 😉
Una fettina a Cassiopea??? E a me??? Sbricioli? EH!EH!EH!
Meravigliosa. Adesso sono anch’io contenta di poter
fare questo dolce veganizzato. Bravissima. 😀
Non l’ho mai assaggiata ma sembra meravigliosa! Solo a guardarla mi fa venire fame! Sei stata proprio bravissima Mirtilla!!! 😀
@ Xuxa: una fettina pure a te 😀 graziiiieeee!!!
@ Michy78: è da provare, la versione vegana batte tutti! 😀
Beh….. golosissima
Questa farebbe crepare di invidia non solo il tuo “cuoco” di bordo….. ma quelli professionisti….
all’interno sembra cremosissima
😀 grazie! lo so che non va bene mangiare troppi dolci, ma la mattina una fetta di questa pastiera fa rivivere pure gli zombi! La cremosità dell’interno è tutto merito della ricotta e del semolino! Non pensavo che servisse il semolino nella pastiera ed invece è l’ingrediente segreto 😉
Che brava che hai veganizzato un dolce così! Complimenti!
grazie! alla fine non c’è voluto molto a veganizzarla e bastato cambiare i grassi e convertire tutte le uova! 😀
è bastato!!!! 😛
Da buona Napoletana adoravo la pastiera, e da ormai è qualche anno che non la faccio e quindi non la mangio! 🙁
Devo provare questa tua ricetta, mi ispira di più di altre che sono già state pubblicate, comunque io non ho mai fatto riposare la notte in frigo, ma messo direttamente in forno e cotto per circa 1 ora. Però mancano le strisce sopra! 😉
Sì, mancano le strice ma avevo finito la pasta 🙁 🙁 🙁
io da non napoletana ho seguito letteralmente la ricetta…la prossima volta non attenderò. E’ stata una tortura l’attesa 😛 Però in 40 minuti era cotta, forse perchè non era spessa come la classica versione…
Probabile, a me piace bella alta.
Caspiterina adesso m’hai fatto venire una voglia … 😀
😉 allora è il momento di farla 😀
Altro che fettina…diciamo che un quarto potrebbe andare bene 😆
sai che a me sono sempre piaciute di più le crostate ‘senza strisce’? chissà perchè…forse per un fatto visivo 😀
😉 ok vado per un quarto!
Anche a me piacione le crostate senza strisce, ma la pastiera non l’ho mai vista senza (a parte la mia)… Sai quando faccio la crostata di marmellata mi piace un sacco avere le mani mezza collose dopo averla mangiata (cosa che succede di più se è senza strisce), così poi ci si lecca le dita 😀 😀 😀
Senza leccarsi le dita si gode solo a metà 😉
io nn ho mai mangiato nemmeno la versione onnivora: ne ho sentito parlare ma da brava polentona nordica nn l’ho mai vista 😀
Si ti conviene goderti in pieno il meritato riposo 🙂 pastiera compresa 😀
Devi diventare una polentona che conosce le ricette d’italia 😉
riposo è già finito, sto pubblicando ricette ma sono tornata in nave 🙁 🙁 🙁
uhhhh povera….. na’ bella fettazza di pastiera te la sei portata??
😀 una polentona dalla mente aperta….. ma sai ke qui dalle mie parti fanno un semifreddo giallo (purtroppo nn vegan) ke chiamano polenta??? devo informarmi e veganizzarlo
s
si, portata e già finita 😉
simpatico il semifreddo giallo di noi polentoni…dobbiamo veganizzarlo!!! diventerà il semifreddo dei vagan polentoni 🙂 🙂 🙂
Fantastica! Mille complimenti, il risultato è senz’altro meglio dell’originale (che a me, non me ne vogliano i Napoletani, proprio non è mai piaciuta) 🙂
Bravissima!!!io faccio quella da onnivori e mi dicono che mi viene molto buona (ho il cognato campano) però la prox volta misà che propino a tutti la versione veg e chissà se noteranno la differenza!!!
@ Aliing87, allora devi provare la versione vegan 😉
@ Pamela, vedi se passa la prova cognato campagno 😉 se inganna il campano doc allora abbiamo pure superato la prova…
Ciao Mirtilla, scusa mi diresti la ricotta di soia home-made come si fa? Io la pastiera la mangio solitamente normale dal momento che non sono vegano ma vorrei provarla anche così. Dalla foto sembra buona, poi ti dirò. 😉
Ciao Germano,
per la ricotta ti consiglio la ricetta classica di Concita
http://www.veganblog.it/2010/07/01/ricotta-concita/
Attenzione al latte di soia che usi: senza zucchero, senza sale, con almeno 6% di soia. Se no si possono avere grandi delusioni (come è capitato a me :()
buona ricotta e buona pastiera!
Ah certo, l’avevo intuito. Io lo trovo anche con l’8% di soia che credo sia il massimo in commercio. Il problema sarà trovare quella forma bucherellata per la ricotta altrimenti la faro scolare in qualcos’altro. Grazie .. 😉
Ottimo…
io uso quella al 8%
la forma la trovi nelle ricotte confezionate…basta ricordarsi di conservarla…
mirtilla v… non puoi non partecipare con la ricetta veg della pastiera al 1° Concorso di Cucina Veg organizzato da AssoVegan!! la premiazione avverrà nella giornata del VeganFest indoor al Sana di Bologna! se mi scrivi alla mail vegcode@gmail.com ti invio il regolamento e la scheda di adesione al concorso! ti aspettiamo loana