Seta… che parola lieve… sembra onomatopeica… sembra… Dietro alla parola si cela invece una crudeltà inverosimile per uno scopo stupido…
Il baco, ingegnere straordinario, costruisce la sua culla… il bozzolo, in cui dormire da crisalide per alcuni giorni sino al momento in cui avverrà il prodigio, una delle meraviglie della natura… si trasformerà in una creatura straordinaria… in una farfalla… La farfalla, la farfalla presente in ogni poesia… in ogni frase dolce… Quale assurdità compie l’uomo… Canta di faralle in abiti di seta…!!! L’uomo che uccide la pupa prima che possa iniziare a nutrirsi del bozzolo che si è costruita… I bozzoli, per la produzione della seta, vengono immersi in acqua bollente al fine di uccidere la pupa viva e salvare la seta… Per le cravatte?… ohibo… gli abiti eleganti? Le calze? Le sciarpe?… Le tende? Ma non è meraviglioso, invece, un immenso prato verde su cui volteggiano farfalle? E magari restare ad ammirarle in abiti di cotone… con calze di nylon… o con accessori in polyestere o acrilico? L’uomo, ancora oggi, non è capace di riconoscere le cose belle…belle come il volteggiare di una farfalla…
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
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