Semplice, essenziale, da leccarsi i baffi. Non al vapore, non fritti, non alla griglia… direi stufati. Nimono?Ingredienti:
20 g di funghi shiitake secchi (kcal 59.2, kcal 296/100 g)
36 g di porro (kcal 21.96, kcal 61/100 g)
15 g di sakè (opzionale, kcal 20.1, kcal 134/100 g)
6 g di mirin (opzionale, kcal 14.46, kcal 241/100 g)
6 g di stevia (o 15 g di zucchero) (kcal 0.09, kcal 1.57/100 g)
18 g di salsa di soia (kcal 11.88, kcal 66/100g)
shiitake dashi
Procedimento:
Far rinvenire i funghi shiitake in 500 ml di acqua tiepida. Tenere l’acqua di ammollo, che sarà lo shiitake dashi. Tagliare a fettine sottili i funghi rinvenuti. Se i funghi risultassero troppo duri, cuocerli per qualche minuto nella loro acqua di ammollo. Lavare 1 porro bello grosso e, con attenzione, sfilare i 3 strati più esterni, quelli che di solito si scartano perché molto fibrosi e un po’ asciutti. Cercare di non tomperli, dovranno risultare dei fogli lunghi. Scottare le 3 “camicie” di porro in acqua bollente e passarle sotto acqua fredda. Utilizzare le 3 camicie di porro per preparare 3 fagottini riempiti degli shiitake ammollati. Disporre i fagottini in un piccolo tegame, versarvi poca acqua dell’ammollo, quel tanto che basti a coprirli. Mescolare zucchero, salsa di soia sakè e mirin e versare la salsa sopra i fagottini. Coprire i gagottini con un coperchio in modo che non si muovano e cuociano con tutto il loro vapore. Cuocere i fagottini a fuoco molto dolce, finché avranno assorbito il sugo.
Considerazioni:
Facilissimi da preparare. Io li ho conditi con 2 gocce di tamari e accompagnati da bastoncini di carote. Gusto dolce-salato particolarissimo, molto giapponese.
Sostieni anche tu la libera informazione!
Scegli per i tuoi acquisti prodotti certificati VEGANOK e invita i tuoi conoscenti a fare lo stesso.
Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
ricetta bellissima R, davvero bellissima
bless and love!
Mi piacerebbe assaggiarli Rita! Che belli 🙂