La nebbia a gl’irti colli, piovigginando sale, e sotto il maestrale, urla e biancheggia il mar, ma per le vie del borgo, dal ribollir dei tini, va l’aspro odor de i vini, l’anime a rallegrar. Etc… Che armonia queste parole, che delicatezza, che dolcezza! Ecco appunto… proprio di dolcezza tratta questo mio San Martino. E’ la prima volta che lo faccio, e non mi pare sia venuto male, anche se per lo stampo sono andata a mano libera. Per la ricetta invece ho pesato tutto ;-).
Ingredienti per la frolla:
150 g di farina integrale
1 cucchiaino di cremor tartaro
1/2 cucchiaino di cannella
30 ml di olio di mais
30 ml di acqua tiepida
40 g di malto di mais
la buccia grattugiata di 1/2 limone
Ingredienti per la glassa:
1/2 vasetto dello yogurt di zucchero Dulcita
3 cucchiai di burro di soia
3 cucchiai di latte di soia
1 cucchiaio colmo di cacao
1 pizzico di vaniglia burbon integrale
Procedimento:
Mescola la farina con il cremor tartaro, la cannella e la buccia di limone. Separatamente mescola l’olio e il malto e una volta amalgamati aggiungi alla farina, poi versa l’acqua ed inizia ad impastare. Forma una palla liscia e mettila a riposare in frigo per circa 1/2 ora. Passato questo tempo, stendi la frolla alta circa 1/2 centimetro e inizia a tagliare la figura di San Martino con spada e mantello.
Poi metti in forno a 200° per circa 15 minuti.
Lascia raffreddare e poi prepara la glassa mettendo in un pentolino lo zucchero, il burro di soia, il latte di soia e il cacao e mescola finchè bolle e tutto è sciolto bene. Lascia qualche minuto sulla fiamma e poi spegni e continua a mescolare per qualche altro minuto. Versa sulla frolla e concludi decorando con semi e dolci (io non ne avevo di colorati e mi son arrangiata con quel che c’era!).
Il punto:
Buon San Martino a tutti i miei compagni di viaggio di Veganblog!
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Bellissimo 🙂 è quasi un peccato mangiarlo 😉
Che bellino!!!!!!!!
Sono d’accordo! Come si fa a mangiare una torta-scultura così bella? 😀
@Different, grazie… si deve mangiare!
@Federica ho rovinato l’intaglio con la glassa al cioccolato, dovrei affinare la tecnica, comunque grazie!! 🙂
@Gala, grazie 🙂 proprio bella non è però mio figlio si è mangiato tutta la figura piccola, che proprio piccola non era… il piccolo giudice ha dato il suo benestare e per me, gran soddisfazione perchè quel nanetto, è davvero esigente!
bello!È un peccato mangiarlo !! Sei bravissima,io manco se stessi li 5 ore riuscirei ad intagliarla così bene a mano !!
Grazie @Jujole, ma noooo dai basta concentrarsi un pochino e tutto si fa!
ma che bella idea! a me non sarebbe mai venuto in mente… purtroppo in cucina non sono un’esteta, bado al gusto ma non alla presentazione.. 🙂
@DarmaSin, non è un’invenzione mia (non sarebbe venuto in mente nemmeno a me), è proprio un usanza del Veneziano: San Martino a cavallo con spada e mantello! Qui (in Veneto dico) ogni occasione è buona per fare festa!!
Ho aggiunto ‘mio’ nel titolo perchè già una Chef qui nel blog lo aveva pubblicato.
Dai che meraviglia! Sei bravissima!
Grazie @Furbilla, è troppo quello che dici però l’impegno c’è stato! 🙂
No sei brava!! E un bel San Martino con un fiore al posto della spada sarebbe bellissimo..
Grazie cara! ;-)Racconta la storia che con la spada Martino tagliò il suo mantello a metà per darne una parte ad un mendicante che aveva freddo. Lui stesso provava ripugnanza per la guerra e le armi, era un mestiere indotto dal padre, ecc.. ecc..
ma che belloooo….e poi dev essere buonissimo.
Oh, sapevo che l’avresti fatto! Brava Poly! La mia macchinetta fotografica si è rotta e non ho potuto fotografarlo 🙁 come tante altre ricette! Viva il san martino 🙂
Bhè una spada usata in questo modo va benissimo 🙂
@Vale, ciao! Era proprio buono! 😉
@Jajaaaa, hahaha 😀 , poteva mancare? Ma dai che peccato che non hai potuto pubblicare il tuo, ma com’era? Non puoi fotografare col cell??
@Furbilla, he sì 🙂