Si sente spesso ripetere il luogo comune secondo cui il latte sarebbe un alimento “completo” o addirittura indispensabile, sebbene questa sia una affermazione del tutto priva di basi scientifiche. Il latte è privo di numerosi nutrienti indispensabili per l’organismo umano (p.e. la vitamina C e il ferro) e contiene sostanze sconsigliabili in una corretta alimentazione. Volendo rimanere obiettivi non si può dire né che il latte di vacca sia necessario, né che sia da demonizzare come un veleno da evitare assolutamente. Lungi dall’essere indispensabile il latte è un alimento che tuttavia contiene alcuni nutrienti indubbiamente utili, ma che può avere anche effetti dannosi sulla nostra salute. Vediamo il perché. Il latte contiene principalmente i seguenti nutrienti potenzialmente utili in una dieta vegan:
Calcio: è presente anche nei vegetali in quantità adeguate, se la dieta è correttamente bilanciata. Inoltre in una dieta vegan il fabbisogno di calcio è probabilmente minore che nelle diete che contengono proteine animali (vedi domanda n.2).
Vitamina D: essa è prodotta in quantità adeguata dalla pelle, se l’esposizione al sole è sufficiente (vedi domanda n.5). A proposito di questa vitamina bisogna dire che essa è contenuta in quantità modeste nel latte (circa 0.1 mcg per 100 ml (11) a fronte di una RDA di 2,5 mcg) che certamente non potrebbe essere considerato una fonte sufficiente di vitamina D in assenza di una adeguata esposizione alla luce solare. Inoltre essa sarebbe praticamente assente nel latte di vacca se non venisse aggiunta (in forma sintetica o estratta da altre fonti animali) ai mangimi dati ai bovini che di conseguenza producono latte contenente questa vitamina (11). Di conseguenza un latte vegetale addizionato con vitamina D non ha nulla di meno “naturale” del latte vaccino.
Vitamina B12: è generalmente assente in una dieta vegan, ma può essere facilmente integrata con supplementi o prodotti fortificati (vedi domanda n.5). Alcune marche di latte contengono molti altri nutrienti addizionati (p.e. gli acidi grassi della serie Omega-3), ma lo stesso vale o potrebbe valere per il di latte di soia arricchito o altri prodotti vegetali arricchiti.
Il latte, tuttavia, contiene anche:
Lipidi: molti dei grassi del latte sono saturi e, a meno che il latte non sia scremato, il contenuto lipidico è elevato;
Lattosio: è causa di problemi gastrointestinali per intolleranti e allergici;
Colesterolo: l’ipercolesterolemia è una delle principali cause di patologie cardiovascolari. Sebbene il colesterolo introdotto con la dieta abbia una minore importanza nell’insorgenza dell’ipercolesterolemia rispetto al consumo di grassi saturi, la quantità di colesterolo presente nel latte è comunque potenzialmente dannosa per la salute;
Proteine animali: aumentano l’escrezione di calcio con le urine (8,9) riducendo o annullando gli eventuali vantaggi di un’elevata assunzione di calcio (vedi domanda n.2).
Non va inoltre dimenticato che:
1– sebbene non sia ancora definitivamente dimostrata, la tesi che il consumo di latte bovino nell’infanzia aumenti la probabilità di contrarre il diabete insulino-dipendente è confermata da diversi studi clinici (1-3);
2– come tutti i prodotti animali, il latte contiene una quantità di inquinanti chimici (soprattutto pesticidi, diossina e PCB) decisamente superiore ai prodotti vegetali, dato che gli animali, come degli “accumulatori biologici”, concentrano gli inquinanti che assumono nei loro tessuti e quindi anche nel latte (4);
3- numerosi studi epidemiologici rilevano una chiara correlazione positiva tra il consumo di latticini e il cancro alla prostata, una delle più importati cause di morte per tumore nella popolazione maschile (16-20);
4- per quanto riguarda la prevenzione dell’osteoporosi, nonostante quello che viene generalmente creduto, i latticini non hanno un effetto protettivo dimostrato e diversi studi epidemiologici evidenziano che nei paesi in cui il consumo di latticini è maggiore è maggiore anche l’incidenza di osteoporosi (5-7,12-14) e delle fratture ossee correlate. Ciò può essere detto a maggior ragione per i formaggi, che, oltre ad essere più ricchi di grassi saturi e colesterolo del latte, essi contengono spesso molto sodio, minerale che aumenta l’escrezione di calcio tramite le urine. Non per nulla una recente analisi di tutti gli studi ad oggi pubblicati sul rapporto tra il consumo di latticini e l’incidenza di osteoporosi (10) ha rilevato che nella maggior parte (il 59%) delle pubblicazioni con risultati statisticamente significativi, il consumo di latticini non ha effetti protettivi nei confronti di questa patologia e il 14% ha rilevato che i latticini aumenterebbero addirittura l’incidenza di osteoporosi. Solo per il 29% degli studi il latte e i suoi derivati avrebbe un effetto protettivo. L’abitudine invece di gran lunga più efficace nella prevenzione dell’osteoporosi (e di molte altre patologie) è, quella di praticare regolarmente attività fisica. Probabilmente alcuni latticini possono essere preferibili dal punto di vista nutrizionale. Il latte scremato contiene meno grassi saturi e lo yogurt contiene poco lattosio. Ciò tuttavia non toglie che sebbene siano prodotti preferibili ai formaggi e al latte intero essi rimangono comunque quantomeno non necessari nell’alimentazione umana.
In considerazione di quanto fin qui detto è chiaro che non si possa consigliare il consumo di latticini come mezzo di prevenzione dell’osteoporosi, dal momento che nel complesso i dati scientifici non confermano questa tesi. Se a questo aggiungiamo il fatto che il contenuto di grassi saturi, colesterolo ed inquinanti chimici dei latticini comporta indubbiamente dei rischi per la salute, l’unica conclusione che se ne può trarre è che il consumo di tali alimenti non è consigliabile. Il latte di soia addizionato con vitamina D2, calcio e vitamina B12 potrebbe essere un valido sostituto del latte di vacca, ma purtroppo in Italia non è disponibile, al contrario che in altri paesi in cui i vegan sono più numerosi (p.e. in Inghilterra è disponibile il latte di soia della Plamil). Esso infatti avrebbe un profilo lipidico notevolmente migliore, non conterrebbe colesterolo ed apporterebbe i nutrienti utili del latte vaccino oltre ad alcune sostanze in grado di ridurre la colesterolemia e proteggere dai tumori, come gli isoflavoni. E’ interessante notare a questo proposito che il latte di soia ha un effetto protettivo specifico contro il cancro alla prostata (15), mentre il latte vaccino, come già detto, è fortemente sospettato di aumentare l’incidenza proprio di questo tipo di tumore. Infine va ricordato che il latte di soia senza alcun supplemento vitaminico e di calcio non deve invece intendersi come un sostituto del latte vaccino, almeno dal punto di vista nutrizionale (dal punto di vista culinario, invece, i latti vegetali sostituiscono ottimamente il latte vaccino).
Fonti:
(1) Gerstein HC. Cows’ milk exposure and type 1 diabetes mellitus. A critical overview of the clinical literature. Diabetes Care 1994; 17: 13-19. (2) Vaarala O, et al. Cellular immune response to cow’s milk beta-lactoglobulin in patients with newly-diagnosed IDDM. Diabetes 1996; 45: 178-82 (3) Cow’s milk consumption, disease-associated autoantibodies and type 1 diabetes mellitus: a follow-up study in siblings of diabetic children. Childhood Diabetes in Finland Study Group. Virtanen SM et al. Diabet Med 1998 Sep 15:9 730-8 (4) J. Hergenrather et al., New England Journal of Medicine, 304: 792 (1981) (5) Feskanich D, Willett WC, Stampfer MJ, Colditz GA. Milk, dietary calcium, and bone fractures in women: a 12-year prospective study. Am J Publ Health 1997;87:992-7. (6) Cumming RG, Klineberg RJ. Case-control study of risk factors for hip fractures in the elderly. Am Journal of Epidemiology, 1994;139:493-503. (7) Abelow B.J. et al., Calcif Tissue Int 50:14-18, (1992). (8) Breslau N.A. et al., J Clin Endocrinol Metabol 66:140-146 (1988). (9) Remer T, Manz F., Estimation of the renal net acid excretion by adults consuming diets containing variable amounts of protein. Am J Clin Nutr 1994;59:1356-61. (10) RL Weinsier, CL Krumdieck, Dairy foods and bone health: examination of the evidence, American Journal of Clinical Nutrition, Vol. 72, No. 3, 681-689, settembre 2000. (11) S. Focardi, servizio consumatori Parmalat, comunicazioni personali, 07/01/2001 e 02/07/2001. (12) L.A. Frassetto, K.M. Todd, R.C. Morris, A Sebastian, Worldwide Incidence of Hip Fracture in Elderly Women Relation to Consumption of Animal and Vegetable Foods. The Journals of Gerontology Series A: Biological Sciences and Medical Sciences 55:M585-M592 (2000). (13) DE Sellmeyer, KL Stone, A Sebastian, SR Cummings, A high ratio of dietary animal to vegetable protein increases the rate of bone loss and the risk of fracture in postmenopausal women, American Journal of Clinical Nutrition, Vol. 73, No. 1, 118-122, January 2001. (14) U.S. Barzel, L.K. Massey, Excess Dietary Protein Can Adversely Affect Bone, The Journal of Nutrition Vol. 128 No. 6 June 1998, pp. 1051-1053. (15) Jacobsen BK, Knutsen SF, Fraser GE.Cancer Does high soy milk intake reduce prostate cancer incidence? The Adventist Health Study (United States), Causes Control, 1998 Dec;9(6):553-7. (16) La Vecchia C, Negri E, D’Avanzo B, Franceschi S, Boyle P., Dairy products and the risk of prostatic cancer., Oncology 1991;48(5):406-10. (17) Bosetti C, Tzonou A, Lagiou P, Negri E, Trichopoulos D, Hsieh CC, Fraction of prostate cancer incidence attributed to diet in Athens, Greece., Eur J Cancer Prev 2000 Apr;9(2):119-23. (18) JM Chan, MJ Stampfer, J Ma, PH Gann, JM Gaziano, EL Giovannucci, Dairy products, calcium, and prostate cancer risk in the Physicians’ Health Study, American Journal of Clinical Nutrition, Vol. 74, No. 4, 549-554, October 2001. (19) Michaud DS, Augustsson K, Rimm EB, Stampfer MJ, Willet WC, Giovannucci E., A prospective study on intake of animal products and risk of prostate cancer. Cancer Causes Control 2001 Aug;12(6):557-67. (20) Snowdon DA, Phillips RL, Choi W. Diet, obesity, and risk of fatal prostate cancer. Am J Epidemiol 1984 Aug;120(2):244-50
Tratto dalle FAQ sull’alimentazione vegan e vegetariana (versione 2.8.1), a cura di Marco Lorenzi, dal sito www.saicosamangi.info
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Salve, io sono vegetariana da quattro anni, non ho mai mangiato molta carne, ma comunque vorrei diventare vegan. O comunque eliminare il latte, anche perché se lo assumo durante il ciclo mi fa stare male.
Il mio problema è che sono assuefatta al latte.
C’è un modo per disintossicarsi e non ricadere nella dipendenza?
🙂
Ho provato il latte di soia, ma lo trovo troppo fagioloso (mh, non era aromatizzato)
Ora sto bevendo il latte di riso, che mi pare un po’ troppo dolce. Una amica mi suggerisce il latte di mandorle, ma dove anito io è già tanto se riesco a trovare questi altri.
Proverò il latte di avena, ma chi sa se mi piacerà?
Ciao Vale, per quanto riguarda il latte di soia (ma anche per le altre varietà) ti consiglio di provare diverse marche perchè da una all’altra ci sono differenze a dir poco enormi
Se può farti piacere ti dico che non è difficile disintossicarsi dal latte e tutti i suoi dericati te lo dice una che viveva sopratutto a formaggi, a tutt’oggi non bevo latte credo da quasi 4 anni e formaggio lo mangio se proprio non posso rifiutarlo…………ho una carissima suocera che se ha capito che non mangio più carne e pesce non ha ancora capito che anche il formaggio preferisco evitarlo 🙁 Anche se sò che è difficile….credo di aver fatto meno fatica a smettere di fumare……….si può fare a meno anche dei latticini, vedrai che troverai il latte che più ti piace ce ne sono di ottimi basta trovare quello giusto per noi, anche se ti dirò che al mattino per me la colazione è sacra ma mi bevo un buon tè! Auguironi per un buon tutto cara Vale 🙂
Ciao vale!!
curioso che tu faccia questa domanda..Chicca ne sa qualcosa :-)) giusto la settimana scorsa o posto lo stesso quesito..come faccio a fare colazione con i cereali!??!?! io senza colazione non posso proprio starci…è il momento che più prefertisco..ed è un rito per me…cereali, latte, fette biscottate e marmellata 🙂 tutte le persone del sito mi HANNO SOPPORTATA 🙂 cn le mie domande..spesso uguali…una dopo l’altra..
premetto che anch io come te avevo provato in precedenza un sacco di marche di latte vegetale…mi dava fastidio però l’idea di poter fare a meno di carne e pesce, ma di non riuscire ad avere una colazione ugualmente soddisfacente e vegan allo stesso tempo..
allora tra consigli e curiosità sono approdata al latte valsoiaORZOMALTO……….buonisssssimooooo…..dolce, buono senza sapore di soia…poi però poichè io vado a fare la spesa nei negozi bio..ho deciso di provare il latte di riso “the bridge” al malto d’orzo….buonissimo anche questo..mi ricordavo che il latte di riso fosse dolce, invece questo, facendo il confronto, è dolce..il giusto 🙂 … ci aggiungo un cucchiaino di orzo e cereali tostati solubile…e voitlà………SLURPPP!!!!!!! La colazione mi piace più di prima…metto nel latte di tutto..orecchiette di crusca, due fette biscottate e marm, una fetta di pane+ marmell, un paio di biscotti senza latte e uova…faccio il mio “pastone” scusate..non giratevi dall’altra.. 😉 e wow….quasi quasi non vedo l’ora sia domani mattina!!
Uh, che bello, non mi aspettavo risposte così …veloci.
Grazie!
Allora non demorderò, e cercherò il latte giusto per me.
Credo di aver smesso di bere il latte intorno ai 7 anni. Ricordo che la mattina mi propinavano questo beverone dal colore indefinito, e io appena mamma voltava l’angolo, lo buttavo!!!
Già finiva giù dritto nello scarico, mi era insopportabile, l’ho fatto sino a quando ho convinto la mia mamma che per me il latte era pari al veleno, dei crampi pazzeschi, pancia gonfissima e non mi piaceva proprio, stessa cosa per i formaggi. Ringrazio il mio corpo che lo ha rifiutato in tutti i modi, sono assolutamente convinta che il latte sia un alimento da evitare, è specifico (ogni animale produce il latte giusto per il suo cucciolo), siamo l’unica specie animale a consumarlo dopo lo svezzamento, nelle popolazioni che non consumano latte o molto poco (gli orientali), l’osteoporosi è una malattia praticamente inesistente.
Se poi proprio lo si vuole consumare, che almeno sia biologico, prodotto secondo i ritmi di madre natura, da animali che muoiono di vecchiaia e hanno pascolato felici per tutta la loro vita.
Bello quest’articolo!! Grazie!!
Concordo con Barbara, quando dice che il latte è un alimento adatto ai cuccioli. E gli umani sono l’unica specie che depreda le altre specie per cibarsene … a fronte di ben pochi vantaggi, anche se a e i formaggi piacciono (ma nemmeno tutti!). Saranno almeno 5 anni che non ne prendo più e non mi manca, uso lo yogurt, ma adesso con la nuova yogurtiera, proverò a farmi quello col latte di soia homemade, poi vedremo 🙂
barbara, purtroppo non è così, gli animali di allevamenti biologici patiscono le stesse pene degli altri e vengono macellati in giovane età per farne “carne biologica”, l’unica cosa che cambia è il mangime, più sano. ma alle mucche che gli frega di mangiar sano se hanno un piede nella fossa? ricordiamoci anche che la carne di vitello è un sottoprodotto dell’industria del latte, finchè la gente berrà latte, bisognerà far nascere dei vitelli, separarli dalle madri e macellarli ancora cuccioli. un’allevatrice in un’intervista per report, ha detto che se il vitello gli nasce morto, loro sono altro che contenti, perchè quell’esserino è più un costo che un guadagno.
Si, dice bene Milou,
la certificazione biologica purtroppo ha ben poco a che spartire con un’ottica di rispetto degli animali… Tratta solo l’aspetto di qualità nutrizionale dei cibi (e trattandosi poi del latte di mucca che per definizione è inadatto all’alimentazione umana, diventa grottesco preferirlo a quello non bio per motivi etici)