I Gui chai sono un tipo di pasta ripiena simile ai Jiaozi: si distinguono da questi ultimi principalmente per quanto riguarda la farcitura che, nella ricetta originale, dovrebbe essere costituita da erba cipollina; siccome io ne ero sprovvista – ma in compenso avevo un’eccedenza di porri – ho pensato di utilizzare quelli. Stessa cosa dicasi per la farina di tapioca e quella di riso glutinoso (previste nella versione originale), in sostituzione delle quali io ho usato proprio la tapioca ed il riso glutinoso (anziché le rispettive farine). Vengono di solito serviti con una tipica salsa agrodolce che ho modificato leggermente in base agli ingredienti che avevo in casa 🙂
Ingredienti per i gui chai:
30 g di tapioca
30 g di riso glutinoso
acqua qb
120 g di farina di riso
farina 0 qb
2 porri di piccole-medie dimensioni (oppure 1 grande)
2 cucchiai di olio evo
1 cucchiaio di salsa di soia
Ingredienti per la salsa agrodolce:
2 cucchiai abbondanti di salsa di soia
2 cucchiai scarsi di aceto di mele (meglio sarebbe di riso)
2 cucchiai di zucchero integrale di canna
1 cucchiaino di chili in polvere
Procedimento per i gui chai:
Mettete a cuocere la tapioca insieme al riso glutinoso aggiungendo acqua a sufficienza per coprire il tutto;
lasciate andare a fuoco basso per 20-25 minuti mescolando molto spesso onde evitare che il pentolino ed il suo contenuto diventino una cosa sola Nel frattempo, lavate i porri e tagliateli a rondelle utilizzandone anche la parte verde.
Non appena il mix tapioca-riso glutinoso sarà cotto, toglietelo dal fuoco e frullatelo a lungo con il minipimer;
aggiungetevi quindi la farina di riso a poco a poco, al fine di ottenere un impasto (pseudo-)lavorabile 🙂
Lasciate riposare questa pastella e dedicatevi alla cottura dei porri: versate in una padella un paio di cucchiai di olio evo
e fateveli soffriggere aggiungendo 1 cucchiaio di salsa di soia;
occorreranno 2-3 minuti, non di più (non devono risultare stracotti). A questo punto, è arrivato il momento di creare i vostri Gui chai: armatevi di santa pazienza 😆 ed infarinate mooooolto bene tanto il cucchiaio con cui andrete a prelevare l’impasto, che le vostre mani ed il piano su cui andrete a disporli (a questo scopo, vi suggerisco di utilizzare della carta da forno, ovviamente infarinata); questo perché la pastella è appiccicosissima! Prelevatela a cucchiaiate e cominciate a formare dapprima delle palline
ed in seguito dei dischetti di pochi mm di spessore e larghi circa 6-7 cm; ponetevi sopra un cucchiaino di porri cotti
e ripiegate il “raviolo” su sé stesso a formare una mezzaluna; prestate attenzione a farne aderire bene i bordi.
Procedete così fino ad esaurimento degli ingredienti (a me è avanzata parte del ripieno, che ho mangiato da solo… buonissimo ;-)). Metteteli a cuocere al vapore appoggiati su carta da forno; nel giro di 5-7 minuti saranno pronti.
Procedimento per la salsa agrodolce:
Miscelate in un piatto o ciotolina la salsa di soia, l’aceto, lo zucchero ed il chili in polvere, dandovi eventualmente una frullata se dovessero formarsi dei grumi.
Gustatevi i gui chai inzuppandoli ad uno ad uno in questa salsina (l’ideale sarebbe avere le bacchette ma, in mancanza di queste, potete servirvi delle posate o più semplicemente delle vostre manine ;-)).
Il punto:
Per essere stata a tutti gli effetti una sperimentazione non mi posso lamentare… durante la cottura non si sono “aperti” facendo fuoriuscire il ripieno (come temevo), anzi si sono compattati. Il sapore dei raviolini – almeno per i miei gusti – è risultato un po’ troppo delicato, ma credo che questo dipenda dalla totale assenza di sale nell’impasto. D’altronde, la salsina è piuttosto forte (sebbene poco salata), per cui va a compensare quello che “manca” ai ravioli; penso che la prossima volta userò la salsa di soia in proporzione di almeno 4:1 rispetto alle altri componenti della salsa… in effetti preferisco il sapore salato a quello agrodolce 🙂
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Ciao flowerpower 🙂 rivetta originale e invitante 🙂 brava ! a presto
Federica 🙂
uh come mi ispira questa ricettina!!!
Ricettina particolare e stuzzicante 🙂
Che bella!data la mia passione per la cucina etnica,la provo sicuro.Ho la tapioca,ho i porri,la farina di riso,ma non ho mai usato il riso glutinoso.complimenti
Che buono!!! FlowerPower, ti ho risposto alla tua domanda sul mal di testa da caffè sulla ricetta degli spaghetti di Goodlights.. Io ho avuto il tuo stesso problema 😀
Che bella ricetta!! molto interessante…tu dove l’hai imparata? 🙂 la salsina agrodolce mi sa che te la copio subito, per i ravioli avrò bisogno di un po’ di allenamento 😀
altra domanda: il riso glutinoso dove si compra? anche nei ‘normali’ negozi bio (intendo non quelli superforniti, che dove sto io non esistono!)?
che buonissimi!! Li faccio di sicurissimo!! 😀 però ho un dubbio..dove trovo il riso glutinoso? Nonstante la parola, so che non contiene glutine, ma di che qualità è? Grazie!! 🙂
Bellissima ricetta! Non ho la farina di tapioca, purtroppo, li avrei preparai volentieri stasera 🙂 Con cosa potrei sostituirla?
Grazie a tutte!
@Mirthilla: grazie per la tua risposta, sono andata a leggermela 🙂
@Cassiopea: in realtà l’ho trovata…su Internet 🙂 Mi era capitata sott’occhio cercando quella dei Jiaozi, che mi hanno conquistato l’ultima volta che sono stata in Cina (be’, ci sono stata 2 volte, non è che io vada tutti i momenti in Cina ;-)); mi piacciono tantissimo e, al mio ritorno, avrei voluto tentare di riprodurli…purtroppo però questi contengono generalmente un ripieno a base di carne 🙁 Sebbene non fossi ancora vegana all’epoca (parliamo di un annetto fa), avrei comunque preferito farne una versione a base di verdure…ed ho trovato questa 🙂 Inoltre, adoro cipollotti, porri e quant’altro 😉
Secondo me puoi provare tranquillamente a prepararli, se ci sono riuscita io…!
Il riso glutinoso l’ho preso dal “vecchio amico” Tibiona 🙂 (oramai penserete che io sia una sua azionista :lol:).
@Terri: per dove trovare il riso glutinoso…vedi sopra 😉 In effetti nonostante il nome non contiene glutine; non so di che qualità sia perché sulla confezione c’è scritto semplicemente “riso glutinoso”… Tuttavia, per questa ricetta consiglio di usare almeno un pochino di farina 0 di grano, perché la sola farina di riso difficilmente riesce a impedire che la pasta si attacchi alle mani!
@Rossella: grazie…potresti tentare un mix farina 0 + farina di riso con acqua a sufficienza, magari aggiungendo un po’ di amido o fecola…fammi sapere come ti viene!
Ciao a tutti 🙂
Grazie, Flower Power! Lo comprerò domani quando farò la spesetta! Ma la farina non posso…magari provo con quella di saraceno. 🙂
FlowerPower: anche io sono una fan di tibiona…però prima di fare un nuovo ordine vorrei aspettare 1) di avere smaltito gli acquisti compulsivi dell’ultima volta, circa 1 mesetto fa 2) di avere ‘accumulato’ un numero sufficiente di cose da comprare, così me le faccio mandare tutte insieme 😀
ma se nel frattempo mettessi il riso normale invece di quello glutinoso è un gran danno?
@Terri: capisco…la farina di grano saraceno non l’ho mai usata, per cui non ne conosco la resa; ad ogni modo, l’importante è abbondare! Altrimenti l’impasto si attacca e non si riesce a lavorarlo 😉 Fammi sapere 🙂
@Cassiopea: eh lo so, quando si arriva su quel sito viene la forte tentazione di aggiungere al carrello qualsiasi cosa vi si trovi 😉 Il riso normale penso possa andar bene ugualmente, forse è preferibile un tipo da risotto o da minestre, piuttosto che da insalate (più morbido, per capirci); diciamo che la caratteristica del riso glutinoso è proprio la sua “collosità”, che lo rende perfetto per preparazioni di questo genere.
Dai! Ho comprato oggi la tapioca!!!! 🙂 Che coincidenza, non sapevo proprio cosa farne…
Bene! Se provi questa ricetta, fammi sapere come ti viene, son curiosa 🙂 La tapioca è ottima anche come legante/addensante nei dolci o come base per creme e budini…
Che ricetta originale!!!complimenti!!
Grazie Pamela!
ke ricetta particolarissima…. credevo fosse 1 dolce al cacao 😀 però alla fine si è rivelato ancor meglio
Fatina92: grazie 🙂
pensavo che non avrei conosciuto la metà degli ingredienti e invece mi è andata bene! Molto interessante, complimentissimi!
@Jaja: grazie! Infatti, gli ingredienti non sono di difficile reperibilità ed in questo senso è sì una ricetta etnica, ma “italianizzata” appunto 🙂 Voglio poi provare a farli anche con ripieni diversi (es. granulare di soia)…