Quest’anno, grazie a Dio, il mio orto mi ha regalato una ventina di Hokkaido. Questa sarebbe quindi la prima di una lunga serie di ricette che vorrei proporre con questa gustosissima qualità di zucca.
È sinceramente il primo anno che la coltivo. L’anno scorso ho messo la zucca gialla comune, molto buona sicuramente, ma l’Hokkaido è di certo superiore, molto più gustosa.
In questa preparazione è un po’ messa in secondo piano e vorrei suggerire, se riuscite a trovarla per preparare questa ricetta, di metterne da parte un po’ e di provarla con tutta la buccia cotta al vapore, condita con olio e sale per apprezzarne pienamente le qualità.
Ingredienti
Farina integrale di grano antico bio macinata a freddo
Cipolla bio
Patate bio
Pomodori datterino bio
Foglie di salvia
Peperoncino fresco
Sale marino integrale
Olio extravergine di oliva dei monti Iblei
Procedimento
Per fare l’impasto occorre bollire l’Hokkaido fino a che non sia morbida, bisogna farla raffreddare ( conviene eventualmente farla il giorno prima). Va schiacciata con la forchetta e poi impastata con la farina e un po’ di sale fino a farne un impasto semi duro.
Si lascia riposare una mezz’ora e nel frattempo si può preparare il condimento facendo rosolare la cipolla tritata a fuoco lento in olio e sale, peperoncino fresco e le foglie di salvia spezzettate. Si aggiungono poi le patate grattugiate, si gira qualche minuto e si bagna dopo un po’ con qualche mestolo di acqua bollente fino a completare la cottura e avere una crema corposa. Sono necessari circa 10 minuti. Tre minuti prima di spegnere si aggiungono i filetti di datterino.
Con l’impasto ho fatto delle piccole palline che ho cotto poi in acqua salata e tirato fuori non appena venivano a galla. Saltato un minuto con la crema e servito.
Devo confessare di averne mangiato quattro piatti, praticamente tutti quelli che avevo preparato. Sono rimasto li poi per un po’, in contemplazione con la “panzazza” piena, gli occhi socchiusi e le endorfine che facevano festa. La vita si apprezza pienamente anche in questi momenti.
Veramente molto buoni, pensabili anche con una salsa più leggerina…
A cena, ho stirato l’impasto che mi è rimasto per farne dei chapati con cui accompagnare questo bel piatto di lenticchie e cavolfiore.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Concordo, la zucca hokkaido è buonissima. Una volta assaggiata, quella “tradizionale” non sa più di niente. Io ne mangio tantissima, anche soltanto cotta nell’acqua!
Mi piacciono molto gli gnocchi. Sono uno dei pochi tipi di pasta corta che gradisco.
Bella la tua ricetta, grazie!
e che soddisfazione quando poi la zucca viene dal tuo orto!
Noi la mangiamo anche cruda, spesso la passo nel tritta tutto con il prezzemolo e ci condisco gli spaghetti!
Che buoni questi gnocchi Sebastiano…….è una bella soddisfazione avere il tuo orticello come ti capisco 😛 Non riesco a vedere le immagini della zucca però voi le vedete???
buonissimi!!!! Bella ricetta 🙂
Sai perché Chicca? Se clicchi sul link appare http 2 volte, per cui non riesce a trovare la pagina. Almeno credo!
Esatto; basta che ne cancelli uno e la pagina si apre normalmente: approfitto per fare i complimenti allo chef!
Grazie. Adesso ho risolto il problema del link.
che belli Seba! Bravo!
Gnocchi!Gnocchi!Gnocchi!!! Che bella ricetta!
cavoli, mica la conoscevo ‘sta zucca!
Se la trovo ne compro un paio… provare, provare!!!
^__^
Complimenti! per la ricetta dei gnocchi, il sughetto originale e anche x la dimestichezza e la pazienza nel fare gnocchetti così piccoli, sferici e regolari 🙂
Neanche io conoscevo questa zucca, ma leggo che sa di castagna, quindi fa per me! e poi adoro gli gnocchi…………