Di ritorno dalle vacanze pasquali con un esame davanti e ore passate alla raccolta alle spalle vi presento questa facile ricetta, che è un po’ un miscuglio fra tradizione friulana, toscana e ligure 🙂
Ingredienti:
erbette selvatiche (luppolo selvatico, silene, erba cipollina, asparagi selvatici…)
aglio
farina di ceci qb
acqua qb
olio evo a volontà
sale, pepe
Procedimento:
Mondare e tagliare a pezzettini le verdure scelte.
Nel frattempo in una padella far soffriggere l’aglio e quando questo è dorato aggiungervi le erbette che andranno saltate velocemente in padella con un po’ di sale. Preparare quindi una pastella liquida di farina di ceci e acqua,
aggiungervi il sale e le erbe cotte. Ungere ben bene una formina o una teglia e lasciare sul fondo circa 1 dito d’olio d’oliva. Versare quindi il composto di ceci ed erbette nello stampo, spolverare di pepe e infornare a 180-200 ° fino a cottura.
P.S:
Qui sotto le istruzioni su come trovare alcune prelibatezze del mese di aprile! 🙂 Cominciamo con lo sclòpit, in italiano silene, e conosciuto in altre regioni come carletto, strigolo, schioppettino. E’ una pianta facilissima da trovare, e gustosissima sia cruda che cotta. Ultimamente la vedo anche al supermercato… ma volete mettere la soddisfazione di farsi il proprio mazzetto personale (vedasi la mano di mia sorella che stringe avidamente il suo bottino)? Si deve raccogliere ora, poi le foglie diventeranno troppo dure, e non saranno più buone da mangiare.
Altra delizia di stagione sono gli asparagi selvatici, per trovarli è facilissimo! Guardate dove c’è l’asparagina, la pianta che vedete contornare l’asparago al centro, dove cresce lei troverete anche loro! La raccolta di alcune specie di asparago è regolamentata, ma solitamente la dose per una persona è consentita.
Ultimo di questa piccola carrellata di sapori il mio preferito: l’urtizon, il luppolo selvatico, conosciuto in numerose regioni con altri nomi (bruscandolo, luvertin, asparago, vartis…). Cresce vicino al rovo, e si raccoglie solo la cima. Vengono attribuite a questa pianta capacità ansiolitiche e diuretiche.
Cercando erbette ci si può imbattere in piacevoli sorprese…
Bisogna sempre tenere gli occhi aperti, perché anche a terra si possono trovare segni.
Questo è uno dei casoni (sarà abusivo) che affollano il delta del fiume. Un tempo i casoni erano delle baracche di legno costruite per i pescatori, ora vengono riutilizzati da chi vuole passare un po’ di tempo in campagna.
E per finire vi mostro un pavone che sotto richiamo del mio papi è accorso a mettersi in mostra
Due simpatici caproni
E la Zoe che aspetta l’acqua da mia mamma 🙂 !
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
(mi correggo 3 simpatici caproni, non credevo di aver immortalato anche il terzo,e invece c’è!)
mi hai messo una fame!! Ha un aspetto delizioso!!
Che belle foto! Ottimo il tortino 😛
Ciao Gotlin..il farinotto è bellissimo, poi con quelle erbette selvatiche deve essere spettacolare. Invece..dove le hai scattate queste foto? Dove ci troviamo?
che bello gotlin !! il farinotto è bellissimo, fa troooppa gola 😀 e le foto sono stupende! mi piace vedere le erbe selvatiche! io gli strigoli li mangio spesso in questo periodo ma mi limito a prenderli dalla mia coltivatrice di fiducia… deve essere una grandissima soddisfazione procurarseli in passeggiata 🙂 grazie per la codivisione! ciao 🙂
Federica 🙂
goloso questo farinotto! avevo visto casoni del genere sul delta del po, luogo che ho trovato fascinoso in modo unico, qui dove sei?
fantastico farinotto e bellissimo reportage! purtroppo non ci sono belle giornata per ora, ma bisogna rifarsi con qualche bella scampagnata 😀
@Catmat e Aliing: grazie! 🙂
@Romina: impegni e bestiaccia che ho in custodia permettendo sono tornata in Friuli dai miei per le vacanze di Pasqua, a pochi minuti da casa c’è il fiume Isonzo, che nel suo percorso tocca anche la Slovenia sfocia poi poco distante da casa mia, ed è lì che ho scattato queste foto. Nelle vicinanza c’è anche un parco naturalistico, l’Isola della Cona, con cavalli camargue allo stato brado e una moltitudine di uccelli, soprattutto acquatici. Scambio farinotto con una qualsiasi delle tue prelibatezze 🙂
@aFederica: a proposito di silene coltivato, ma sai che ho letto si riescono a coltivare anche gli asparagi selvatici? Io ci sto facendo un pensierino… e poi avere sclopit a disposizione per tutto il periodo primaverile non sarebbe mica male!
@DarmaSin: come ho scritto a Romina qui sono in Friuli,ora invece sono di ritorno a Parma… ma non sapevo che anche sul delta del Po ci fossero casoni simili! Anche se ripeto, non so se quello che ho fotografato io, fatto in muratura è in realtà legale, se vedi sulla sinistra della foto si nota l’inizio di una cascina in legno, ecco, i veri casoni sono così. In molti però mi hanno detto che il delta del Po è davvero bello da esplorare! Dovrò rimediare.
@Mirtilla: Hai ragione, infatti la giornata in cui sono andata alla raccolta è stato l’unica con un po’ di sole, però ne avevamo bisogno! Da me era da febbraio che non pioveva!
bellissime le erbe selvatiche e fantastico il tuo farinotto! mi fa una gola!!! mi piace anche lo stampo che hai usato per cuocerlo! brava!
si ti assicuro, qualche giorno x vedere bene il delta del po è una ninivacanza indimenticabile, sembra un luogo di fiaba, a parte ai casoni dei pescatori ci sono veri e propri ruderi che emergono dalle acque, poi io ci sono stata 2 volte e entrambe le volte c’era un tempo uggiosissimo che contribuiva al fascino, poi vabbè io sono un caso disperato, adoro la pioggia.. invece in friuli sono stata in vacanza un paio di anni fa e mi sono innamorata della zona di tramonti di sotto, il lago di redona (dove ho fatto splendide nuotate in acqua ghiacciata..) insomma c’è una pace da quelle parti che mi ha conquistato..
in una parola sola:buonissima!peccato che io sia una pasticciona e con le erbe spontanee non mi cimento perchè ho paura di intossicarmi.che bella la zoe
Che bella ricettina…ne ho fatta una simile tempo fa 😉 e sono bellissime anche le foto!! 😀
quando ho letto “casoni” ho pensato al friuli! e così è! la mia seconda patria! che sogno…ricetta ottima anche perchè senza glutine! grazie mille e complimenti!
Questo sì che è un vero mondo incantato!!! 🙂
La tua frittata con le erbe è stupenda!
Il silene… è quello che fa anche dei fiori molto belli e tipici della macchia mediterranea? Ce ne sono diverse varietà rosa, giallo… (avevo un manuale sulla flora mediterranea) 🙂
Gli asparagi selvatici sono buonissimi! 🙂
Non sai quanto ne vorrei un bel piatto!
Raccogliere erbe spontanee mette addosso una sensazione di pace.
Bellisse foto e ottima preparazione 🙂
@Laura: grazie! potevo anche mangiarlo direttamente nello stampino, ma l’ho tolto per motivi fotografici =)
@DarmaSin: il tempo uggioso per visitare un fiume è il massimo! Io nel Pordenonese ci vado poco, di solito vado in montagna più a nord, verso l’Austria, ma so che è bellissimo il lago!
@Valentina: guarda che ad imparare stai pochissimo, dovresti fare un’uscita con qualcuno che le riconosce, e poi te le ricordi per sempre! =)Sì, la Zoe è proprio bella ihihihih
@Cassiopea: le farinate sono un classico intramontabile! 🙂
@Anandamaima: così sei anche tu una multiregione? 🙂 Io non so se vivrò in futuro in Friuli, ma la mia infanzia è stata bellissima lì, e non la cambierei per niente al mondo!
@Leonora: Grazie! Sì sì, il silene è quello che fa i fiori a bottoncino, è chiamato anche sclopit perchè i fiorellini scoppiettano quando li premi, ma quando ha già i fiori le foglie sono troppo dure da mangiare. Gli asparagi sono buonissimi, ma se provi il luppolo selvatico non lo lasci più!
@Goodlights: hai proprio ragione! Ogni tanto staccare un po’ e fare cose semplici e genuine come queste ti mettono in pace con il mondo!
Che meraviglia questa ricetta! Quanto vorrei anch’io riconoscere le erbe selvatiche! Bellissime le foto degli animaletti! 😉
E’ tutto stupendo, proprio oggi a pranzo ho mangiato un risotto coi bruscandoli che ha raccolto mio nonno…che buoni! Bravissima, il farinotto è meraviglioso!!!!
Una ricetta decisamente naturale, con tutte quelle erbe selvatiche! Che belle le scampagnate in mezzo alla natura…
P.S. ma sono proprio l’unica qui sul blog a non saper riconoscere le erbe selvatiche :-(???
@Michy e FlowerPower: ok, ora organizziamo una bella carovanata in qualche posto di campagna e vi insegno a riconoscere le varie piante commestibili! Da me avevano fatto anche un corso, purtroppo non ho potuto seguirlo, ma i miei sono andati! Mostravano le foto e spiegavano tante ricette, poi la volta dopo andavano in bosco a fare incetta di erbe =)
@Jaja: bongustai!! Io aspetto primavera ogni anno con il pensiero del “risotto cui urtizons” =)
bellissimo reportage sulle erbette di stagione!! 🙂 e fantastica fari-frittata…! 🙂
Buona questa ricettina e che bei foto. 😉
la presentazione di questa ricetta è da sogno..grazie 🙂