ovvero:
Budino home made..
Faceva caldo. ma non “caldo” caldo…
CaAAaldoooO. caldissimo!
Ed io ero in ferie.. e avrei avuto ospiti la sera.
Dopo aver fatto la spesa da un contadino al mercato,
ho iniziato a preparare cibo in quantità:
– cipolline borretane in agrodolce
– zucchine trombette in umido con filetti di pomodoro
– insalata di finferli lessi e sedano fresco con olio, limone, sale e pepe
(in piemontese i finferli, funghi selvatici, si chiamano “garitule”)
– paccheri di gragnano con ragù di borlotti freschi, cotti nel loro sugo
– tortino di melanzane e peperoni grigliati, ripassati in forno con “mozzarella”, concentrato di pomodoro, origano e basilico fresco
– insalata di rucola selvatica e mais , con aceto di mele
e infine il dolce…
eccovelo qui:
Ingredienti per 1 teglia di 15 cm di diametro:
1 confezione di pasta frolla sottile buitoni
2 pesche bianche “pelose”, quelle in cui interno è un poco rosso
300 ml di latte di soia alla vaniglia
2 cucchiai di succo d’agave
1 cucchiaio da thè di agar-agar
occorrente, oltre alla teglia:
fagioli secchi riciclati per cottura paste frolle
per gelatinare la crostata al di sopra (facoltativo):
succo di frutta alla pesca ed ulteriore agar-agar
oppure marmellata di pesche bianche
Reimpastare velocemente la frolla e ridistenderla con l’aiuto di mattarello e carta da forno mettendo quest’ultima sia sotto che sopra l’impasto. Bucare la frolla con una forchetta e ricoprirla nuovamente con la carta.
Cuocerla in forno a 180°, ricoperta dai fagioli secchi.
— Essi, grazie al loro peso, fanno sì che la torta non lieviti troppo —
Dopo 15 minuti togliere fagioli e carta e rimetterla in forno per altri 5 minuti in modo che possa dorare anche superiormente. Poi lasciar raffreddare.
Spelare una pesca e tagliarla a fettine (può darsi basti solo metà pesca) poi “incollare” le fette di pesca alla base-frolla, già raffreddata, tramite l’utilizzo del succo d’agave.
Far bollire il latte con l’agar-agar per 5 minuti al massimo, poi rovesciarlo delicatamente sopra le pesche in modo da coprirle.
Lasciar raffreddare, anche in frigo, finchè il budino non si sia rappreso
(circa 3 ore) … poi decorare con la pesca rimasta comprensiva di buccia colorata.
Così finita, questa torta è splendida anche a colazione ed è mooolto fresca.
Nota: che ve lo dico a fare…. se vi avanza budino, potete metterlo in una teglietta e regalarlo a un bambino…. magari addizionandolo alla pesca avanzata… che, grazie al budino caldo, cuocerà un po’ e diventerà morbida 🙂
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Bellissima Isa questa crostata……ma farci vedere anche tutto il resto: tipo l’insalata di finferli che mi ispira parecchio 😛
P.s.: Isa forse è meglio che metti l’interruzione di pagina alla ricetta 😉
fatto ! 😉 grazie chicca!!
purtroppo altre foto non ne ho, abbiamo mangiato tutto e son riuscita a fotografare solo gli avanzi.. I’m sorry …
la ricetta dei finferli è però cmq molto facile… lavare sotto l’acqua corrente i finferli, cuocerli in acqua bollente salata finchè non si ammorbidiscano bene. Lasciarli raffreddare poi tagliarli a filetti. Tagliare anche il sedano molto sottile, condire il tutto con olio evo, limone, sale e abbondante pepe nero e, a piacere, dell’erba cipollina tritata.
ciaooo
Grasieeeeeeeeee 😛
Tesoro, se lo racconto in giro quando verrai qui non riuscirai a muoverti dai fornelli..meglio che stia zitta così ti tengo tutta per me 😉 Dai che tra pochissimo ti abbraccio
Io non userei la pasta frolla della buitoni, è un marchio rilevato da nesltè.. nn mi convince per niente! ciao! Bibi
@Bibi : e c’hai ragione… ma mi son trovata nell’impossibilità di fare la frolla
e con negozi eco-vegan friendly chiusi per ferie
per tanto ho voluto condividere la (per me) felice scoperta
dell’esistenza in commercio di un impasto vegan a disposizione.
se pur meglio evitarlo , concordo appieno.
ciaoo e grazie per il commento.
Isa
@Annalisa : splendida amica come sempre GRAZIEEE
Mamma mia, che menù pantagruelico !!! Complimenti…
Bello bello questo dessert, però Isa posso sapere perché reimpasti la frolla, se la compri già stesa ?
Ciao Elettra,
perchè la reimpasto? 🙂
dunque… perchè amo le frolle spesse, non sottili!!
e avevo anche bisogno di un “cerchio” più piccolo di quello “impostato dalla buitoni”
e il fatto di averla comprata già distesa è stato solo una comodità. per evitare di tirare fuori l’asse, la bilancia e dover poi pulire tutto. anche perchè il burro di soia, che di solito uso per la frolla, non l’avevo e non avrei saputo dove trovarlo.. tanto valeva usare una frolla con margarina già bell’e impastata. questo dal mio punto di vista, of course 🙂
ps. sul “pantagruelico” Si, quando ho ospiti cucino sempre dall’antipasto al dolce, stando attenta ad avere tanti nuneri dispari (3 antipasti 1 primo 1 secondo 1 contorno 1 dolce) il perchè non lo so, ma mi piace assai 🙂 e la gente ama venire a cena da me! (noi vegan siamo cuochi provetti, quando vogliamo, e le nostre cene non rimangono mai sullo stomaco e non risultano mai pesanti!! tranne quando ci piglia il trip per il fritto, vero ???!! )
EVVAI 🙂
Pasta frolla sottile buitoni??? Contiene grassi non idrogenati, ossia olio di palma, poco costoso, ma nocivo per l’organismo e l’ambiente.
Ciao, sono una neofita, ma avrei una piccola osservazione sulla pasta frolla. La pasta frolla buitoni contiene grassi non idrogenati, il più delle volte olio di palma (grasso saturo) nocivo per la salute e per l’ambiente.
ciao
Ah ok Isa, infatti ho poi pensato che lo stampo magari fosse troppo piccolo per la misura del disco di pasta già steso…
Ma, visto che mi sembra esista anche in panetto da stendere, non riuscivo a capire bene il perché dell’operazione reimpasto !
Pensavo ci fosse un motivo sconosciuto, un tuo trucco del mestiere…
😉