Questa ricetta semplice e versatile mi ha salvato in più di una situazione di imbarazzo, quando mi sono trovato all’ultimo istante dieci o dodici parrocchiani a pranzo o a cena.
Ingredienti (per 4 persone):
400 g di carote oppure di zucca
1 pacchetto di panna vegetale
1 cipolla da soffriggere
olio evo
1 patata (opzionale)
spezie piccanti a piacere
sale
Procedimento:
Pulite e tagliate le carote o la zucca in piccoli pezzi (più sono piccoli, più cuoceranno velocemente) e mettetele a bollire in poca acqua. Se volete che la crema abbia una consistenza più farinosa, potete aggiungere una patata tagliata a dadini. Soffriggete 1 cipolla fino a farla appassire, e aggiungetela ai pezzi di carote o di zucca. Servirà a bilanciare il sapore tendente al dolce e aggiungerà una base di sapidità. Per chi deve fare in fretta, anche un dado vegetale può servire allo scopo. Quando i pezzi di zucca o carote sono ben cotti (si sfaldano con la pressione di una forchetta), frullate con il minipimer a immersione. Potete lasciare ancora la crema in cottura (per fortuna, è una di quelle cose che non si rovinano con una cottura prolungata), ma fate attenzione a coprirla per evitare spruzzi di crema bollente. A fine cottura, aggiungete la panna vegetale, in proporzione di circa 1/5 della crema. Un pacchetto da 80 g è sufficiente per 4 porzioni. Ho sperimentato diversi tipi di grassi vegetali, e i risultati più gustosi li ho avuti con la crema di latte di cocco, che trovo facilmente in lattina nei market di prodotti asiatici e africani. Salate a piacere con sale, gomasio oppure shoyu/tamari (in quest’ultimo caso occhio alle quantità, perché può cambiarvi il colore della zuppa!). Potete dare una nota piccante con polvere di curry, pasta di curry (io uso le varietà thailandesi), paprica, o quant’altro. Servite con crostini di pane e… buon appetito!
Nota:
Un vantaggio di questa ricetta è la sua adattabilità stagionale: potete usare la zucca nella stagione fredda, le carote nella stagione calda, oppure un mix di zucca e carote a piacere. Il risultato – anche cromaticamente – è sempre solare. Uno dei commenti più belli a questo piatto mi è venuto da alcuni dei nostri fedeli moldavi durante una cena in Quaresima: anche se nel loro paese fanno largo uso di zucca (soprattutto cotta in forno) nei periodi “di magro” (leggi: vegan!), mi hanno detto che non immaginavano che una ricetta semplice a base di zucca potesse essere così gustosa!
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Un benvenutisssimo tutto particolare a Padre Ambrogio con la sua prima ricetta…
Avere tra noi cuochi Vegan un monaco ortodosso è una cosa inaspettata, ma assolutamente piacevole!
La simpatia di Padre Ambrogio, poi, ci sarà modo di constatarlo, è un elemento tipico della sua persona…
🙂
benvenuto Padre Ambrogio! e grazie per la ricetta!
benvenuto!
Buone le creme, anche d’estate lasciandole freddare un pochino…
oooohh, che bella! Io adoro le creme! Benvenuto!
Benvenuto Padre Ambrogio, è bello sapere che anche le parrocchie possono essere un valido strumento per diffondere non solo il rispetto degli altri esseri viventi ma anche l’importanza di mangiare sano! Ottima la tua zuppa, anche io ne preparo spesso una simile (senza panna) e per abbattere i tempi di cottura uso la pentola a pressione! Aspettiamo altre tue creazioni e magari anche rivisitazioni in chiave vegan della cucina dei tuoi parrocchiani!
Benvenuto Padre Ambrogio anche da me, è un piacere averla qui tra noi! Si capisce subito dalla sua presentazione quanta cura e amore abbia per la cucina e per le persone per cui cucina 🙂
grazie per la ricetta invitantissima.
Volevo fare una domanda: riguardo alla crema di cocco (che io ho acquistato pochi giorni fa, ma pensando al suo impiego per un dolce) dice che è una valida sostituzione della panna vegetale?
Benvenuto e complimenti per questa prima ricetta! Da copiare!
Benvenuto Padre Ambrogio! Stasera riunisco la famiglia e faccio leggere il tuo profilo a mio marito, cristiano riformista, e a mio padre cattolico in perenne crisi mistica! Così mi dedicano un po’ di attenzione quando parlo di stili di vita 😉 Ipazia non è stata battezzata, per motivi diversi: io non sono credente, mio marito lo è ma ritiene che il battesimo sia una gioia così grande che la piccola deve poterne goderne appieno, e quindi sceglierlo da adulta. Lui desidera farla partecipare alle attività della parrocchia e mi ha chiesto di farle impartire una benedizione pre-battesimo. mi ha lasciato carta bianca nel scrivere le preghiere e le ho infarcite di antispecismo e di molti altri elementi che in un’etica vegan rientrano perfettamente. Interessante il tuo approccio di accoglienza e proposta alimentare, dovremmo parlarne!
Un benvenuto caloroso anche da parte mia, siamo contentissimi che tu faccia parte di questo allegro, pazzerello e colorato “condominio”!!!
La tua ricettina mi piace un sacco ed è una idea simpatica anche per l’estate!
Benvenuto Padre Ambrogio!!!
Complimenti per la ricetta, semplice, buona, gustosa!!! 🙂
E’ davvero un piacere averti qui!!!
Un abbraccio,
annie78s
Ma i monaci ortodossi chi sono? cosa fanno? c’è un link?
Padre Ambrogio, tu, sei l’unico vegan oppure siete tutti rispettosi degli animali?
sono curiosaaaa 🙂
e grazie.
Isa
Benvenutissimo!
Benvenuto anche da parte mia!! Appena tornerà un po’ di freddo proverò questa ricetta meravigliosa, grazie! 🙂
W i monaci ortodossi vegan… benvenuto Padre Ambrogio. Bellissima la ricetta, quest’autunno la farò sicuramente 🙂
E chi se lo sarebbe aspettato! Un monaco!
Non avevo mai sentito del vegetarianismo per i monaci ortodossi.. ma che bello!
Benvenuto!!
Benvenuto PAdre Ambrogio, è un vero piacere averti qui tra noi.
Non immaginavo che la vostra regola base, per quanto riguarda l’alimentazione, fosse non mangiare carne.
Anche io mi accodo ad Isa per saperne di più 😀
una delle mie mille cugine acquisite è rumena e ortodossa molto credente, e con lei infatti ho scoperto questa cosa dei loro periodi vegan…mi sembra li faccia prima di natale,intorno a pasqua (la vostra è dopo quella cattolica no?), e d’estate prima di ferragosto…quello che però mi chiedo è perchè,dato che lo fanno praticamente per 6 mesi all’anno,e vedono che comunque non si perde nulla nè come gusto nè come salute (anzi!) non continuino anche il resto dell’anno!
ma è vero che anche alcuni monaci cattolici (io non sono affatto credente,ma mia mamma sì e molto,quindi volevo parlargliene 😀 ) sono vegan? io sapevo per esempio i seguaci di san francesco di paola,ma non so quanto questa cosa sia rispettata…
ah, dimenticavo,benvenuto! 😀
Benvenuto Padre Ambrogio…e complimenti per la bella ricetta…
Benvenuto!
Gustosissima ricetta 🙂
Benvenuto Padre Ambrogio! Anche io mi accodo a Isa e Luca per saperne di più: sono molto incuriosita. E la ricetta, poi, è molto invitante: recentemente a Stoccolma in una mensa cittadina ne ho mangiata una versione simile, con il latte di cocco, la zucca e le carote, e una dose moooolto abbondante di peperoncino (infatti per finire la ciotola mi ci sono volute dieci fette di pane). Complimenti!
ciao Padre Ambrogio, spero di poterti dare del tu 🙂 Sai ultimamento sono sempre più convinta che tutte le persone religiose dovrebbero dare il buon esempio ed essere tutte vegan i motivi di questa mia convinzione sono molti, ma primo fra tutti il bene dell’umanita intera…….non voglio dilungarmi quindi ti dò semplicemente il mio grande benvenuto aspettando le tue prossime ricette, questa cremina è proprio deliziosa!
Benvenuto padre Ambrogio, la ricetta è veramente semplice e con l’aiuto delle spezie sicuramente il dolce di carote (o zucca) viene coperto, secondo me è povera anche di calorie… ma probabilmente dipende da quanti crostini ci mangi insieme 😉
A presto
Benvenuto Padre Ambrogio, mi piace questa ricetta arancione, mette buon umore!!
Di questo sito mi piace tantissimo la varietà di persone che ci scrivono, e l’amore che ognuno manifesta verso le altre creature, sono felice che ti sia unito a noi..ancora benvenuto!!!
Benvenuto Padre Ambrogio,la ricetta mi piace moltissimo poi visto che a casa nostra la minestra serale non manca mai(è un valido espediente per far ingerire un po’ di liquidi al mio papà che durante il giorno beve pochissimo)la rifarò presto.Inoltre ha un colore così bello,che mette allegria solo a guardarla.
Grazie.. grazie a tutti per questo caloroso benvenuto, davvero non pensavo a tanto interesse!
Mi mancherebbe il tempo per rispondere a tutti con l’attenzione e l’affetto che meritate (senza contare che a volte ai parroci il tempo manca per davvero!); ma vediamo se posso iniziare a rispondere qua e là:
@ tutti: un abbraccio riconoscente e una promessa di includervi tra le mie preghiere.
@ Sauro: troppo buono, speriamo davvero di collaborare più a fondo!
@ Concita: vedo che la crema di latte di cocco si vende di solito in due versioni: “per cucina” (con cui i thailandesi fanno le loro famose zuppe piccanti e molti secondi) e “per dessert”. Non ho ancora provato quest’ultima, ma credo che il grasso contenuto nella noce di cocco, unitamente alla sua cremosità, lo renda un efficace succedaneo della panna. Da provare… e come tutti i grassi, da non abusare.
Ti prego se puoi di darmi del tu… semmai sarei io a dover trattare con deferenza l’autrice di tante favolose e geniali ricette! =o)
@ Neofrieda/Annalisa: Sono a disposizione per tutte le considerazioni che possono aiutare a far vedere uno stile di vita vegan come qualcosa di perfettamente accostabile a un cammino di fede.
Un baciottone a Ipazia da parte mia!
@ Isa & Luca & Betti: con la benedizione delle competenti autorità… forumistiche, posso scrivervi qualcosa sulla vita monastica a partire da quel vero e proprio “manifesto vegano” che è Genesi 1:29 […inserire qui piccola interruzione per rapida consultazione biblica…]. Attendo di sapere quale sia il luogo migliore per queste note.
@ Argie: La Pasqua ortodossa cade “quasi” sempre dopo quella cattolica, ma in alcuni anni (per esempio nel 2010) coincide. Quanto al perché dei periodi di magro ortodossi, ebbene attendiamo il permesso dai sommi poteri che reggono il blog e altre sfere, poi ne parleremo al posto giusto.
E’ vero, in molti ordini religiosi cattolici la regola di magro è la stessa che tra gli ortodossi, con la differenza che tra gli ortodossi è un uso radicato a livello popolare, e non solo per pochi asceti.
Complimenti per le tue ricette… quando posso posto al tuo favoloso Baba Ghanouj qualche variazione sul tema, che mi viene proprio dagli amici romeni!
@ Chicca/Cesy: ma certo che puoi darmi del tu. Ho un anno meno di te… puoi anche chiamarmi Junior, se lo desideri! ;o)
Condivido molto profondamente il tuo desiderio: spero che riusciremo a dare, un passo alla volta, il buon esempio che vorresti vedere dalle persone religiose. Grazie del benvenuto!
Un caloroso benvenuto anche da parte mia!
Non sono religiosa, ma più il mondo vegan è vasto e vario più io sono contenta!
Inoltre il messaggio di amore verso tutte le creature, da quel poco che so, è insito nel messaggio cristiano e dovrebbe essere accettato da tutti i credenti! Invece molti giustificano la sofferenza e le prevaricazioni nei confronti degli altri esseri viventi con la “scusa” della superiorità dell’uomo. Sono convinta che le persone come te siano veramente ammirevoli!
Complimenti anche per la ricetta!
Ciao Padre Ambrogio,
non devi certo aspettare un mio consenso per ispondere alle domande inerenti gli aspetti anche religiosi… Non vedo che problema ci possa essere a farlo proprio in risposta qui su questa tua ricetta…
dai, illuminaci!
🙂
ahhhh già ora che ci penso mia cugina mi aveva detto che faceva una crema di melanzane all’aglio,ma poi m’ero scordata di farmi dar la ricetta 🙂
aspetto la tua variazione! 🙂
melanzane? aglio? crema? eccomiiiiiiiii
eccola Cri 🙂
http://www.veganblog.it/2009/06/16/baba-ghanouj/
Benvenuto anche da parte mia Padre Ambrogio!! Questa è una delle mie ricette preferite che mi accompagna per tutto l’autunno e l’inverno
Benvenuto Padre Ambrogio!
buone le creme! E poi di quel colore è superinvitante!
Visto che Sauro ti ha dato il via libera per poterci spiegare gli aspetti della religione ortodossa aspetto anche io curiosissima di saperne di +.
Buona serata
Sara
arrivo sempre tardi… ma spero di essere ancora in tempo per dare il benvenuto al nostro nuovo cuoco! la cucina è un luogo privilegiato per incontri di culture e scambi di affetti: più sono diversi e ricchi d’esperienza i cuochi, più universale e ricco è il messaggio del blog.
benvenuto Ambrogio 🙂
Anch’io sono in ritardo ma non voglio mancare: benvenuto padre Ambrogio! 🙂
Io frequento un gruppo di preghiera (cattolico) tendenzialmente vegetariano (non vegano), penso che evitare la carne, aiuti anche la preghiera.
Anch’io sono tutto orecchi per le informazioni che vorrai darci.
Anche io frequento un gruppo cattolico con frati vegetariani. E’ bello pensare che pregherai per noi………….grazie!
Ebbene, cerchiamo di essere esaurienti ma non troppo…
La tradizione cristiana ortodossa ha una forte impronta ascetica, che cerca di restaurare lo stato primitivo dell’uomo antecedente alla sua caduta. Uno dei punti importanti di questo stato pre-caduta era l’armonia con il regno animale, sottolineata dal preciso comandamento a nutrirsi dei frutti e dei semi della terra.
Uno degli strumenti ascetici per incamminarci verso la riconquista di questa eredità perduta è la selettività nel mangiare. Questa non viene mai vista da sola, ma accompagnata a un dovere di carità verso il prossimo, a un cammino di preghiera, al controllo delle proprie passioni, etc. (in altre parole, “non solo buone ricette, ma anche uno stile di vita”).
Il termine per la selettività nel cibo (in greco “nistìa”, nelle lingue slave e in romeno “post”) si traduce di solito con “digiuno”, ma non è la stessa cosa del digiuno terapeutico a base di sola acqua (per quello ci sono altri termini…). Indica piuttosto l’abolizione dalla nostra tavola degli alimenti di origine animale, e si pratica in una serie di giorni ben definita (alcuni giorni della settimana, come il mercoledì e il venerdì, e alcuni periodi più o meno lunghi di preparazione alle più grandi feste dell’anno). I giorni detti di digiuno sono qualsi la metà dei giorni dell’anno, e nei monasteri, in cui c’è l’uso di includere anche i lunedì, arrivano a essere oltre la metà dell’anno.
Possiamo considerare questa disciplina del digiuno ortodosso come equivalente all’alimentazione vegan odierna? Più o meno sì, anche se ci sono alcune variazioni sul tema. Un giorno di stretta disciplina di digiuno ortodosso vede anche l’esclusione dell’olio (più per ragioni simboliche di ricchezza che per motivi alimentari… infatti altri tipi di grassi vegetali non hanno restrizioni) e del vino (e di conseguenza degli alcoolici più forti). In compenso, non sono esclusi crostacei, molluschi, frutti di mare e altre forme di animali non a sangue caldo (ricorderete le famose locuste di cui si cibava Giovanni Battista, peraltro abbastanza rigoroso a tavola). Questo viene più che altro dai dati della scienza del tempo, che non considerava queste creature come animali nel senso completo del termine, ma una sorta di “anello di congiunzione” tra vegetali e animali (un po’ come oggi sono visti i batteri dello yogurt)
Se è vero che ancora oggi (anche su questo blog) c’è chi si accapiglia sul fatto se una vongola possa o meno provare dolore, direi che i padri ortodossi che hanno codificato le regole del digiuno non hanno poi “smarronato” così tanto… in ogni caso, non dobbiamo fasciarci la testa su questi piccoli dettagli, perché rivelano comunque la dipendenza culturale dalla scienza dell’epoca che ha visto nascere certi fenomeni. Probabilmente, tra qualche secolo anche i nostri discendenti potranno sorridere di ALCUNE delle ragioni “scientifiche” che oggi si propongono per sostenere l’alimentazione vegan, ma ciò non toglie che la direzione generale sia complessivamente giusta.
Ah, dimenticavo una cosa importante: il digiuno ortodosso è uno strumento di CONTROLLO ma non di MORTIFICAZIONE (o se lo è, solo di mortificazione delle nostre passioni più grossolane e sconvenienti, come appetiti smodati, sensi di superiorità, e via degenerando); pertanto, nessuna obiezione a che l’alimentazione “di magro” sia gustosa, ben curata, dal buon profumino, corredata di belle fotografie, etc. E quindi… a buon assaggiator, poche parole!
“Il benvenuto in ritardo, vale un miliardo !” quindi… Benvenuto, Padre Ambrogio !!!
Complimenti per la ricettina !
Bello (e istruttivo) questo approfondimento di Padre Ambrogio…
🙂
Mi sa che non è solo una leggenda metropolitana quella dei religiosi = buone forchette!
Benvenuto anche da me!
Anche buoni bicchieri, a giudicare da certi “pellegrinaggi” che alcuni fanno ai vostri ben forniti castelli romani…
Grazie TINe, bentrovata! 😮
😀
sono piacevolmente sorpreso di quanto vedo e leggo: questa è davvero una bella comunità…
ovviamente in ritardo sul benvenuto, ma eccomi qua!! ciao padre ambrogio, che piacere averti fra di noi. leggerò con calma tutte le risposte appena ho un pò di tempo. intanto, grazie per esserti unito a questo gruppo che sta diventando sempre più numeroso e sempre più affiatato!
e grazie per le tue preghiere, questa cosa mi riempie il cuore di gioia.
Benvenuto anche a te Padre Antonio Lotti…
🙂
Guarda guarda… padre Antonio Lotti è il nostro decano, ed è suo compito sorvegliare che i parroci del decanato si comportino bene, in chiesa, in internet e… in cucina.
Mi fa piacere che anche padre Antonio ci segua: forse potremo chiedere anche a lui qualche idea gastronomica della sua terra, il Salento, ricco di vini straordinari e di mitiche pastasciutte 😀
Padre Antonio!!!!! Siamo vicini allora!!!!
È un vero piacere vedere come cresce questo blog col contributo umano di tutti voi soprattutto perchè è un modo per ognuno di noi di crescere non solo dal punto di vista culinario! non smetterò mai di ringraziare quel giorno in cui sono capitata per caso su questo blog e vi ho scoperto… e mi si è aperto un mondo!
Grazie Padre Ambrogio, è bello nutrire la mente con nuovi pensieri, così come è bello saziare la fame con piatti belli, sani e rispettosi della vita.
Grazie davvero a tutti di Veganblog
DragonChild.
E bravo il Padre Ambrogio!…è riuscito a parlare della Chiesa Ortodossa e a far venire l’acquolina in bocca!
Scusatemi, sono nuovo in questo blog e lo trovo simpatico, utile e fattibile.
Pinuccio
Sono un’appassionata di questa ricetta, che non manca mai sulla mia tavola invernale (e dal momento che abbiamo un orto, spesso non mi manca neppure la zucca bio con cui prepararla).
Il mio segreto sono una spolverata di zenzero macinato, pepe a volontà e un po’ di rosmarino, tutti ovviamente aggiunti a fine cottura, assaggiando e riassaggiando per raggiungere l’equilibrio perfetto.
Complimenti! E saluti alla lontana Torino…
buona la crema di carote..di solito io aggiungo solo 1o 2 patate e non metto la panna….comunque è sempre buona lo stesso…e quasi quasi appena ho un po’ di carote la preparo…
L’ho preparata ieri con la zucca, è venuta buonissima, ho usato la paprika e prima di mangiarla c’ho grattugiato sopra un po’ di zenzero , come suggeriva malkosh. che dire BONA SPECIALE!
Ciao a tutti, io nella zuppa di carote metto lo zenzero, e se decido di renderla più ricca anche del mais, che la rende un pò orientale….
Wow! MMMMM! Adoro questa crema! L’ho provata come zuppa pronta della Buitoni ( si può dire la marca?) e l’ho trovata sensazionale! Soprattutto visto che la zucca io l’ho solo sempre mangiata nei dolci! Ma è fantastica! Per fortuna ho trovato questa ricetta! Ah ecco! Una domanda! Se decido di mettere sia la zucca che la carota, quanto devo mettere di uno e dell’altro?
Grazie in anticipo