Ecco una seconda ricetta pugliese: ciceri e tria, un piatto tipico salentino. Io in realtà, l’ho già detto, sono della provincia di Bari ma, dato che il mio compagno (con cui vivo da quasi dieci anni) è di Lecce, mi permetto di postare questa ricetta che tra l’altro è vegan già di suo! Si tratta di una pasta e ceci, ma la particolarità è che parte della pasta viene fritta, il che conferisce un gusto e un croccantino davvero particolari! La ricetta che ho seguito è quella della nonna del mio ragazzo, e lui ovviamente ha fatto da consulente;-)
Ingredienti:
250 g di ceci secchi
200 g di tagliatelle spezzettate, meglio se fresche
1 spicchio di aglio
2 foglie di alloro
1/2 carota
2 pomodori pelati con 3-4 cucchiai del loro sugo
sale
olio
Procedimento:
Mettete a bagno i ceci per tutta la notte; trascorso il tempo di ammollo, sciaquateli bene e metteteli in una casseruola (anzi l’ideale sarebbe una pentola di coccio, che in Puglia si chiama “pignata”) con i pelati a pezzettini e il loro sugo, l’alloro, l’aglio e la carota intera; coprite con l’acqua necessaria (calcolatene più di quella che serve normalmente per cuocere i ceci, nella stessa pentola va cucinata anche la pasta!) e fate cucinare a fuoco lento per 2 ore-2 ore e 1/2, a seconda di come preferite i ceci, se più duretti o morbidi. Io li preferisco morbidi, anzi quando sono cotti ne schiaccio sempre un po’ per fare la cremina… A fine cottura dovrete avere ancora abbastanza acqua. Salate, aggiungete 2/3 delle tagliatelle e portate a cottura. Mentre i ceci finiscono di cuocersi e prima di aggiungere la pasta, mettere a scaldare dell’olio in una padella; quando sarà arrivato a temperatura (io verifico schizzando nell’olio 1 goccia d’acqua, se sfrigola è pronto) friggete il restante terzo delle tagliatelle, da crude, toglietele quando diventano dorate (ci metteranno pochi secondi) e scolatele su carta assorbente. Un paio di minuti prima che la pasta sia cotta, aggiungete nella casseruola anche le tagliatelle fritte, mescolate e terminate la cottura: devono perdere il duro della frittura, ma devono restare leggermente croccantine. Quando è pronto impiattate, aggiungete 1 filo d’olio crudo e se vi piace del peperoncino… e buon appetito!
Nota:
Se usate delle tagliatelle fresche, dovrete farle il giorno prima o comunque abbastanza tempo prima perchè quando le friggete devono essersi seccate. Se le friggete da fresche si gonfieranno un po’ e in quel caso vanno aggiunte direttamente a fine cottura, appena prima di impiattare, in modo da non farle spappolare. Io però questo procedimento non l’ho mai provato, ho sempre usato delle tagliatelle secche!… Ovviamente, se qualche salentino può dare delle delucidazioni in più ben venga:-)!
Sostieni anche tu la libera informazione!
Scegli per i tuoi acquisti prodotti certificati VEGANOK e invita i tuoi conoscenti a fare lo stesso.
Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
questa pasta la mangiai in salento qualche anno fa, è buonissima! grazie per la ricetta.
Eccolo qui. Un tipico piatto che rappresneta l’equilibrio nutrizionale della seclta vegan. proteine e carboidrati in giusta proporzione e nel rispetto della tradizione mediterranea!
Brava Rossana!
🙂
Boneeeeeeeeeeeee! E vai di ceci! E come dice Sauro giusto equilibrio di nutrimenti 🙂
ma che meraviglia! e complimenti per la spiegazione chiarissima passo per passo! un mio amico con origini salentine mi parlava anche di una pasta e fagioli con pasta tipo maltagliati abbrustoliti (solo una parte)… magari sarà una delle tue prossime ricette! grazie e complimenti!
Che meraviglia! Mi ispira tantissimo la ricetta, soprattutto il fatto di friggere parte delle tagliatelle, devono essere molto buone
Devono essere appetitosissime….
🙂
Il fatto del croccantino e’ sempre quella marcia in più nei piatti…
Chi non ama sgranocchiare almeno un pò?
Ma dimmi una cosa Rossana, tu pensi che un piattino tutto croccante .. magari condite a piacere.. possa andare lo stesso.. oppure questa costa della frittura delle taglietelle può essere solo parte di un piatto?
Grazie!
🙂
Abbracci..
Che bella ricettina…e anche se sono pugliese (tarantina per la precisione) non la conoscevo proprio! La farò sicuramente per stuzzicare mia figlia…si sà ai bambini la frittura piace tanto…
Io lo dico che la Puglia è veg! io sono nata a barletta e vivo a bari, ma non disdegno mai le ricette leccesi, questa in modo particolare (mi piace tanto che l’ho inserita nel menu del mio matrimonio… 😉 ). ora saprò anche riprodurla! che goduria! vado subito a mettere a bagno i ceci! grazie grazie grazie
@ maria pia: forse è una variante di questa ricetta, in fin dei conti credo che vada bene anche con altri legumi!
@ antonella: neanch’io la conoscevo prima di conoscere il mio ragazzo, dalle mie parti non si usa!
@ biocontessa: intendi solo pasta fritta? non so non ho mai provato, non vorrei però che risultasse troppo pesante o con un retrogusto amarognolo…però provare non costa niente in fin dei conti, no? magari lo proverò anch’io…
ohhhhh…che meraviglia!!io sono tarantina come Antonella,ma nel paese dove vivo,a pochi km da Taranto,questa è una ricetta tipica,la mia vicina di casa la fa spesso,forse non frigge parte delle tagliatelle,non so poi, se è stato suo marito ad insegnargliela,visto che è di Galatina(Lecce).Brava Rossana!!
mamma che buona, ma come si fa a provare tutto, questa tra i preferiti mi ispira proprio tanto
Mamma mia che meraviglioso piatto di tagliatelle e ceci
Che bello leggere le ricette della mia città!abbiamo tantissimi piatti della nostra tradizione che sono già vegan ed è cosi bello farli conoscere! Bravissima!