Scoperte sul Ricettario di Bianca (che bene o male frequento da anni e da cui ho attinto numerose ispirazioni), vegane di nascita, veloci da prepararsi e ottime da mangiarsi. Non so se con queste ciambelline propongo qualcosa di estremamente originale, ma in famiglia sono state una scoperta: buone e golose, ottime per ogni momento della giornata, sia per la colazione che per un dolce spuntino o un dopo-pasto (esisterà l’espressione “dopo-pasto”? oppure trattasi di strano, ma spero comprensibile, neologismo?) 😉La ricetta originale prevede l’uso del Marsala… E’ possibile tuttavia sostituire il Marsala con del semplice vino bianco secco, e si ottiene comunque un risultato ottimo, benché il sapore sia del tutto diverso dalle ciambelline fatte col Marsala: le prime (quelle col Marsala) hanno un sapore deciso, particolare, molto aromatico; le seconde (col vino bianco) sono molto più delicate, dall’aroma meno pronunciato. Buone entrambe le versioni! 🙂
Ingredienti
- 400 g di farina 0
- una bustina di lievito per dolci
- 160 ml di Marsala secco (o di vino bianco secco)
- 140 ml di olio di semi (l’altro giorno, avendo finito l’olio di semi, ho usato dell’olio extra vergine d’oliva, senza che il risultato finale fosse inficiato da questa sostituzione)
- 150 g di zucchero (la versione originale ne prevede 180 grammi, io ho un po’ diminuito)
- zucchero di canna q.b. per la copertura
Procedimento: In una ciotola mescolate gli ingredienti secchi: la farina, lo zucchero, il lievito, e mettete da parte. In un altro contenitore miscelate l’olio con il vino, e unite la miscela di liquidi agli ingredienti secchi; impastate (se volete, aiutatevi con le fruste… anche se ognuno ha la propria tecnica per impastare e mescolare e saprà quindi come agire) fino ad ottenere un impasto morbido e unto, piacevole a maneggiarsi.
Formate delle ciambelline delle dimensioni preferite… dopo qualche tentativo, mi sono standardizzata nel produrre ciambelline di circa 30 grammi di peso (ne vengono più o meno una trentina); immergete la loro parte superiore nello zucchero di canna posto in un piattino vicino a voi.
Mettete in forno già caldo a 180° C su carta forno e cuocere circa 18-20 minuti se in forno statico; se usate il forno ventilato invece scaldate il forno a 170° C e cuocete 13-15 minuti.
Lasciate freddare e gustatele. Sono buone sia calde che tiepide che fredde.
Per concludere, auguro a tutti un buon inizio di primavera, anche se da me oggi piove e fa quasi freddo (però con gli equinozi non si scherza, e oggi è senza dubbio l’equinozio di primavera)… 😉
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Devono essere molto buone queste ciambelline!
Ho scoperto anch’io l’uso del marsala con biscotti Elisa, provero a fare queste ciambelline 🙂
Certo se potessi averne un paio, giusto per assaggiare… sai com’è! 😉
buoneeee!
io proverei anche con il rum..
adoro l’aroma degli alcolici nei dolci 🙂
hic!
che buone! anche a me piace l’aroma del marsala, dell’amaretto,.. nei dolci.
ma mi piacciono anche al naturale 🙂
Brava Giulia! Io con i biscotti non ci so fare… 😉
Domanda stupida: il marsala è 100% veg? E’ solo curiosità perché il vino può non esserlo. Qualcuno può darmi una spiegazione precisa?
@Milly: Ti assicuro che sono davvero gustose, oltre che di semplice fattura… 😉 Si preparano in poco tempo, la cosa più lunga è la cottura… ed è una soddisfazione quando da un processo così semplice si ottengono cose così golose. 😀
Un abbraccio
@Chicca: Buoni i biscotti Elisa… mi sembra di averli letti zompando qua e là per il vegan blog (è possibile? 🙂 ) Ti ringrazio della fiducia, se le provi dimmi come le hai trovate.
@Anto: Ne ho fatte la solita trentina due giorni fa… Adesso ne ho ancora un bel po’ nella credenza di cucina. Se vuoi te ne offro un po’ 😉 Così sai giudicare meglio. 😉
Grazie del commento, un abbraccio
@Benny: Anche a me piace molto l’aroma dell’alcool nei dolci… Sì, se vuoi prova con il rum, mi sembra una buona idea. Sul sito da cui l’ho preso la ricetta di base col Marsala è stata personalizzata da molti utenti, ognuno dei quali vi ha messo il liquore o l’alcool che aveva in casa… io all’inizio ho usato il vino bianco perché non avevo il Marsala.
E’ una ricettina che permette di dare sfoggio ad ognuno della propria creatività 😉
Buona serata e un abbraccio
@Tecla: Ohi, certo, i dolci al naturale sono una delizia in ogni caso… Mica siamo degli Alcolisti Anonimi noi 😉 (scherzo eh)
GraZIE dell’apprezzamento, un abbraccio
@Andrada: Ciao! Anch’io non me la cavo bene coi biscotti, ma questi sono piuttosto semplici, e l’impasto che si ottiene è simpatico e facilmente lavorabile… L’unico appunto (che ho dimentciato di fare nella ricetta) è di fare ciambelline abbastanza larghe, perché lievitano durante la cottura e se non si è fatto un buco abbastanza ampio c’è il rischio che si chiuda in cottura.
Per il Marsala mentre scrivevo la ricetta ho cercato la sua composizione, appunto perché so che non è detto che il vino lo sia… mi sembra che sia veg al 100%.
Sul sito della tutela del Consorzio del vino Marsala Doc (non lo linko perché ci sono immagini di piatti non veg) dice che: “Il Marsala si ottiene partendo da una classica vinificazione in bianco. Alla spremitura, ormai effettuata ovunque con le moderne tecnologie di pressatura medio-soffice, segue la fermentazione: la grande carica zuccherina accumulata dalle uve si trasforma in alcool e si comincia a delineare il complesso aromatico del vino.
A fermentazione ultimata, dopo una serie di frequenti travasi che favoriscono l’ossidazione del vino, il processo di produzione prosegue con le peculiari operazioni che lo distinguono rispetto alla semplice vinificazione, e che costituiscono i passi fondamentali attraverso i quali si sviluppa l’identità caratteristica del nostro vino liquoroso.
Con secolare esperienza, ed una ‘preparazione’ diversa per ogni azienda, si elabora la concia: una miscela a base di alcool e/o acquavite di vino, che, addizionata al vino di base, gli conferisce spessore e potenza, e ne aumenta la gradazione finale, dando origine al Marsala Vergine.
Il processo di conciatura si completa, in relazione alle specifiche tipologie di Marsala, con altre successive aggiunte: mosto cotto, per caratterizzare aromi e colore del vino, mistella (o sifone), un prodotto ottenuto da mosto d’uva tardiva, aggiunto di alcool, che svolge l’importantissima funzione di donare la giusta percentuale di zuccheri ed una carica aromatica complessa di profumi ‘terziari’ di evoluzione, ed, infine, il mosto concentrato, oggi molto meno utilizzato che in passato per donare zuccheri e maggiore morbidezza. ”
A dire il vero si usa l’acquavite e il mosto, e non so se questi sono veg al 100% e in ogni circostanza… Qui urge l’ausilio di qualcuno che ne sa più di me 🙂
Scusa per la lungagnata, buona serata e un abbraccione
giulia, dicevo anche l’amaretto o il marsala al naturale XD
buonissime con un tè inoltre!!!!! cmq puoi sbizzarrirti con l’utilizzo di vari liquidi dal succo di frutta a l caffè, oltre ai liquori!!!!
@Tecla: Ohi che scema che sono :-/ Vedi un po’ te come si filtrano le affermazioni altrui sulla base della propria sensibilità? 😉 (intendo dire… a me Marsala e amaretto al naturale non piacciono ma i dolci sì… e così ho tradotto la tua asserzione 😉 )
@Ambrosia: Certo… E’ quasi un impasto di base da personalizzare come si preferisce: con succo di frutta, caffé, latte vegetale… L’ho conosciuta in versione liquorosa, ma niente vieta ulteriori pesonalizzazioni 😛
Buona serata e un abbraccio
Grazie per la spiegazione. Comunque il mosto e l’acquavite dovrebbero essere ok. Poi certo, hai ragione: ci vorrebbe il parere di qualcuno più competente di noi! 🙂