Uno dei contorni più classici della tradizione popolare romana, come dice il nome stesso.
Ingredienti:
2 carciofi
1 spicchio d’aglio
2 cucchiai di prezzemolo tritato
1 limone
2 cucchiai di pangrattato
olio
sale
Procedimento:
Iniziare con la pulizia dei carciofi togliendo le foglie esterne più dure, tagliare una parte del gambo lasciandone solo alcuni centimetri. Allargare le foglie dei carciofi con le mani in modo da poter togliere la barbetta presente all’interno e quindi metterli a bagno con dell’acqua e limone in modo che non anneriscano. Lasciarli a bagno una decina di minuti, nel frattempo tritate l’aglio ed il prezzemolo e aggiungendo il pangrattato, l’olio e 1 pizzico di sale. Con l’aiuto di un cucchiaio, riempire i carciofi con la farcitura appena preparata. Salare i carciofi e mettete in un tegame abbastanza alto i carciofi con il gambo rivolto verso l’altro. Bagnandoli con dell’olio e aggiungere acqua fino alla metà della testa del carciofo, salare e coprire con un coperchio lasciando cuocere a fuoco medio. Dopo circa mezz’ora controllare la cottura dei carciofi con l’aiuto di una forchetta. Servire ancora caldi e cosparsi con il fondo di cottura. Sono ottimi anche freddi.
Abbinamento:
Avrei dovuto scegliere un vino laziale per ottenere un ottimo abbinamento geografico, ma questo tipo di ricetta è ormai famosa in tutt’Italia e ho preferito scegliere un vino tipico del Piemonte, Cortese di Gavi dal sapore asciutto, di gusto fresco e armonico. Il Gavi deriva appunto dall’antico vitigno autoctono Cortese e prende il nome dalla località capoluogo della piccola zona di produzione, in provincia di Alessandria. L’altra settimana vi ho presentato i miei cani e ovviamente i gatti se ne sono risentiti, quindi vi presento Lev e Birba (ne manca una, Orda, ma è un po restia a farsi fotografare, magari alla prossima ricetta ve la presento).
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Ma che bellezza di pelosi 🙂
Ricettina semplice e sfiziosa!
Che bontà!!!!
mmmmmmmmmmmmmmm ma che buoniiii, ottima ricetta 🙂
mi piace:)
Io quest’anno non ho mangiato i carciofi 🙁 :8 Vorrei tanto i tuoi 😀
Wow che buoni i carciofi fatti così!
Che carciofi invitanti!!!
grazie a tutti 😉
buoni i carciofi, belli i gatti!
bella ricetta, adoro i carciofi, la sperimenterò subito!
Ciao
Chiara
I carciofi li adoro! I tuoi gatti sono bellissimi, un grattino da parte mia 🙂
Ciao ale ho sempre voluto fare questa ricetta e x questo ti ringrazio, io adoro i carciofi ma non ho mai imparato a farli , mi restano sempre duri.. Non so mai quante foglie esterne buttare via.. Senti ma ad un certo punto della ricetta dici di metterli col gambo rivolto verso l’alto, ma in questo modo come fa a non fuoriuscire il ripieno?
Che buoni!!
@veggiekiss quando metti il ripieno nel carciofo un pochino lo pressi quindi quando lo giri non esce. In cottura un pochino ne esce e forma un meraviglioso sughetto 😉
se vuoi andare sul mio blog ho messo anche le foto di tutti i passaggi
Ciao Ale!! Ottima ricetta, ma da buoni romani, qui all’Isola, abbiamo notato un paio di cosette che potrebbero essere corrette… innanzitutto, i veri carciofi alla romana non si fanno assolutamente con il prezzemolo ma con la mentuccia, che ovviamente dà un sapore completamente differente alla preparazione, e il ripieno in genere, più che col pangrattato (che è una “scorciatoia” moderna) si dovrebbe fare con la mollica di pane raffermo lasciata ammorbidire in acqua per una mezz’ora e strizzata accuratamente!! Poi, altra cosa, i carciofi non vanno mai accompagnati da vino, qualunque esso sia, poiché il sapore del vino “ammazza” l’aroma del carciofo e viceversa… ma si accompagnano con della semplice acqua naturale che esalta in modo incredibile il retrogusto del carciofo stesso! Prova, e poi ci saprai dire!!! 🙂
@VeggieKriss: per essere sicura di aver pulito decentemente i carciofi prova a fare così… togli tutte le foglie esterne fino a che non arrivi a quelle che hanno almeno metà della parte inferiore chiara, Poi, oltre a togliere queste foglie esterne è necessario anche cimare il carciofo, cioè tagliare la parte più alta col coltello togliendo le punte delle foglie che sono ancora dure. Sappiamo bene che a qualcuno questo tipo di pulizia può sembrare uno spreco incredibile, ma se non si fa così, come si dice a Roma “ciancichi e sputi”, cioè mastichi e sputi tutto il materiale legnoso che costituisce le foglie dure, mangiando alla fine poco e niente!!! 😀
Ciao a voi 🙂 intanto complimenti per il nome!
e si lo so ci voleva la mentuccia ma ahimè non l’avevo e ho rimediato con il prezzemolo che non ha lo stesso sapore ma che con il carciofo ci sta sempre bene.
Della mollica di pane invece non ne ero proprio a conoscenza e grazie del consiglio, non mancherò di provarlo appena li rifaccio.
Per il vino diciamo che in linea di massima l’abbinamento con il carciofo è forse una delle cose che mettono in maggiore difficoltà i sommelier. Il carciofo ha un sapore amarognolo e lascia un retrogusto quasi metallico. Sono ovviamente da escludere vini con un elevata acidità, con finali amarognoli o particolarmente tannici. In questa ricetta il gusto è addolcito dalla presenza del pangrattato, trovo che la freschezza e l’armonia del gavi possa essere un buon abbinamento. Poi, io credo che, oltre agli abbinamenti fatti con la tecnica, i migliori siano quelli fatti con il gusto personale ;).
Molto invitanti! Sembrano quasi “cremosi”!!! I tuoi pelosetti sono bellissimi! 🙂
Mi piacciono tantissimo i carciofi… e questa foto mi fa venire una voglia!!!
Bravissima, piatto gustosissimo!
Anche io amo i carciofi e ne ho proprio cinque in frigo, arrivati stamattina freschi freschi dall’orto. Domani li cucino!
Anche io vivo nella provincia d’Ancona. Tu di dove sei? Io di Santa Maria Nuova, vicino Jesi…
ma no! io sono di chiaravalle!!