Devo di certo ringraziare Grazia che mi ha fatto sapere della commestibilità delle Portulache con la sua frittata, che immagino molto buona perché, non avendo la farina di ceci non ho ancora provato. Ho provato nel frattempo le portulache in vario modo e devo dire che sono veramente molto gustose. Vorrei proporre questa preparazione molto semplice e “volendo” anche veloce. Considero il tempo per cucinare un tempo “devozionale” e le mie ricette, avrete visto, richiedono sempre tempi lunghi e cotture molto lente. Ma, in realtà, al momento anche io non ho di frequente la possibilità di contemplare la cottura a fuoco impercettibile. Comunque, mi immagino già sappiate che quando vi potete permettere il lusso della lentezza, gusterete di certo tutt’altri sapori.
Cosa serve :
cavolo capuccio bio
foglie di portulaca
cipolla rossa
sale marino integrale
olio extravergine di oliva dei monti iblei
Come fare :
In una pentola doppio fondo mettere sale q.b., olio q.b. e la cipolla a julienne. Fuoco impercettibile e coperchio ermeticamente chiuso. Lasciare appassire per circa 10 minuti, aprendo il meno possibile il coperchio. Poi si aggiunge il capuccio tagliato a julienne e continuare la cottura per altri 15-20 minuti sempre a fuoco lentissimo e ben coperto. Aggiungere le foglie della portulaca ben lavate e lasciare andare per altri 10 minuti. Pronto da servire. Volendo all’inizio con la cipolla si può mettere del peperoncino fresco o secco. Può essere un ottimo contorno o anche un piatto unico leggero. Da accompagnare con chapati integrali e un bel bicchiere di vino rosso.
Devo di certo ringraziare Grazia che mi ha fatto sapere della commestibilità delle Portulache con la sua frittata, che immagino molto buona perché, non avendo la farina di ceci non ho ancora provato. Ho provato nel frattempo le portulache in vario modo e devo dire che sono veramente molto gustose. Vorrei proporre questa preparazione molto semplice e “volendo” anche veloce. Considero il tempo per cucinare un tempo “devozionale” e le mie ricette, avrete visto, richiedono sempre tempi lunghi e cotture molto lente. Ma, in realtà, al momento anche io non ho di frequente la possibilità di contemplare la cottura a fuoco impercettibile. Comunque, mi immagino già sappiate che quando vi potete permettere il lusso della lentezza, gusterete di certo tutt’altri sapori.
Cosa serve :
cavolo capuccio bio
foglie di portulaca
cipolla rossa
sale marino integrale
olio extravergine di oliva dei monti iblei
Come fare :
In una pentola doppio fondo mettere sale q.b., olio q.b. e la cipolla a julienne. Fuoco impercettibile e coperchio ermeticamente chiuso. Lasciare appassire per circa 10 minuti, aprendo il meno possibile il coperchio. Poi si aggiunge il capuccio tagliato a julienne e continuare la cottura per altri 15-20 minuti sempre a fuoco lentissimo e ben coperto. Aggiungere le foglie della portulaca ben lavate e lasciare andare per altri 10 minuti. Pronto da servire. Volendo all’inizio con la cipolla si può mettere del peperoncino fresco o secco. Può essere un ottimo contorno o anche un piatto unico leggero. Da accompagnare con chapati integrali e un bel bicchiere di vino rosso.
Devo di certo ringraziare Grazia che mi ha fatto sapere della commestibilità delle Portulache con la sua frittata, che immagino molto buona perché, non avendo la farina di ceci non ho ancora provato. Ho sperimentato nel frattempo le portulache in vario modo e devo dire che sono veramente molto gustose.
Vorrei proporre questa preparazione molto semplice e “volendo” anche veloce. Considero il tempo per cucinare un tempo “devozionale” e le mie ricette, avrete visto, richiedono sempre tempi lunghi e cotture molto lente.
Ma, in realtà, al momento anche io non ho di frequente la possibilità di contemplare la cottura a fuoco impercettibile. Comunque, mi immagino già sappiate che quando vi potete permettere il lusso della lentezza, gusterete di certo tutt’altri sapori.
Cosa serve :
cavolo capuccio bio
foglie di portulaca selvatica ( nel vostro orto ce ne sono in abbondanza )
cipolla rossa bio
sale marino integrale
olio extravergine di oliva dei monti iblei
Come fare :
In una pentola doppio fondo mettere sale q.b., olio q.b. e la cipolla a julienne. Fuoco impercettibile e coperchio ermeticamente chiuso. Lasciare appassire per circa 10 minuti, aprendo il meno possibile il coperchio. Poi si aggiunge il capuccio tagliato a julienne e continuare la cottura per altri 15-20 minuti sempre a fuoco lentissimo e ben coperto. Aggiungere le foglie della portulaca ben lavate e lasciare andare per altri 10 minuti. Pronto da servire. Volendo all’inizio con la cipolla si può mettere del peperoncino fresco o secco. Può essere un ottimo contorno o anche un piatto unico leggero. Da accompagnare con chapati integrali e un bel bicchiere di vino rosso.
Nel frattempo ho pure scoperto che la portulaca nel antico Egitto era considerata una pianta medicinale e che durante il medio evo veniva coltivata in molti paesi del mediterraneo. Era utilizzata, anche recentemente, nella cucina napoletana. Al momento viene considerata la una delle migliori fonti vegetali di omega-3
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Ciao a tutti, abito nel sud estremo, nella provincia più a sud d'Italia, Ragusa. Nel 2004, dopo qualche anno di quotidiani viaggi verso il Centro, il mio corpo si è rifiutato definitivamente di mangiare animali. Dopo un paio di anni ho chiuso anche con i derivati. Sto molto bene da allora, e informandomi ho poi scoperto che non mangiare carne è cosa buona e giusta in tanti sensi...
Mi piace cucinare, penso che sia una raffinatissima forma di artigianato. Grazie a Dio ho la possibilità di un pezzo di terra che posso coltivare. Profondamente grato a tutti voi per le tante idee. Spero che possiate apprezzare i miei esperimenti.
Io non ho idea di cosa sia la portulaca. Urge ricerchina on line per eliminare l’ignoranza! 🙂
leggendo di questa portulache me la son andata a cercare in giardino… foglie identiche ma fiorellini piu’ piccoli e gialli… andra’ bene?
la tua ricetta mi intriga assai, provo a rifarla…
Ma che bellissimi fiori ha questa pianta…!!!
pure io devo prima riuscire a riconoscerla, e poi forse riesco anche a mangiarla 😉
Dato che oggi ho voglia di fare niente, sono andata a cercarmi qualche notizia e ho trovato tra gli altri questo pdf : http://www.istitutobonsignori.it/bonsignori/agrario/documenti/portulaca.pdf
al che scopro che io quelle pianticelle lì le ho sempre estirpate dai mie vasi non appena mettevano le prime 4, 5 foglioline… me misera me tapina! da oggi non lo farò più, così l’assaggio.
baci baci
Sono molto contenta (e anche un po’ orgogliosa) che qualcunaltro apprezzi la portulaca!!!
La mitica porcacchia! Mi ricordo quando eravamo bimbe (io e le mie sorelle) ne coglievamo sempre tantissima, e nostra madre la metteva nell’insalata… quando non ce la mangiavamo direttamente così, senza niente.
Ora la trovo solo qui, fra le pietre dei gradini o nelle spaccature dell’asfalto, e non mi fido.
Ma appena avrò modo di procurarmi dei semi, mi metto a coltivarla.
Da quando avete cominciato a parlare di portulaca nell’aridissima strisciolina del mio giardino è spuntata solo quella.
Un’ottima occasione per provarla.
Visto Francesco te lo dicevo che era impossibile non averla 😛
Ottima, anche lessata e ripassata in padella con aglio e peperoncino. Vabbè adesso che fa caldo insalatina mista, con pommodorini cipollette fresche e friselle. 🙂