In compagnia della curiosa Alice e dello scontroso Brucaliffo, oggi vi presento queste squisite polpette crudiste. Perchè sono di dimensioni così irregolari, vi chiedete. Perché, come dice il Brucaliffo, “un lato ti fare diventare più grande e l’altro lato ti fare diventare più piccola”. “Un lato di cosa?” domanda Alice. “Del fungo, rapa!”
Ingredienti:
100 g di funghi (stavolta ho usato i finferli)
100 g di carote
qualche pomodorino secco
2 cucchiai di lenticchie rosse decorticate ammollate
2 cucchiai di polpa di avocado
noce moscata qb
aglio in polvere qb
2 cucchiai di salsa tamari
semi di sesamo (per la crosticina)
Procedimento:
Potete procedere in 2 modi: o frullate le carote assieme a tutti gli altri ingredienti, oppure estraete il succo di carote (e ve lo bevete 20 minuti prima del pasto, in modo da favorire la digestione e dare al corpo una sferzata di vitalità con le vitamine, le proteine e i sali minerali dell’estratto) e usate lo “scarto” dell’estrattore come base del vostro impasto polpettoso. Personalmente preferisco la seconda opzione, sia perché adoro l’estratto di carote, sia perchè in questo modo si conferisce alle polpette una “palpabilità” particolare, morbida ma compatta, specialmente se, una volta preparate, le lascerete riposare 1/2 oretta in frigorifero. Quindi, una volta che sarete pronti con le carote, incorporate la polpa di avocado, le lenticchie (lasciate crude, ma precedentemente ammollate in acqua calda per almeno 6 ore), i funghi e i pomodori secchi tagliati a pezzettini, la salsa e le spezie. Amalgamate benissimo (eventualmente aggiungete cocco rapè per addensare, se necessario) e quando il composto avrà assunto la consistenza del classico “polpettone” iniziate a modellare le vostre polpettine. Il tocco in più sarà passarle nei semi di sesamo, o in qualsiasi altro tipo di frutta secca tritata, dopo averle lasciate rassodare un po’ al fresco. I semini le renderanno croccanti e ancora più invitanti.
Decorazioni:
Per Platone il giusto, il bello e il buono coincidevano. E noi non vorremo certo essere da meno. Perciò ho trovato più che giusto abbellire questa bontà creando un piccolo prato di foglie di rucola, cosparso di fiori rossi e gialli (pezzetti di pomodoro e chicchi di mais). Per il fungo del Brucaliffo ho usato un Portobello come cappella e 1/2 carota come gambo. E Alice che fine ha fatto? E’ presto detto: o ha mangiato il fungo dalla parte che rimpiccioliva, ed è sparita, o ha assaggiato l’altra parte, ed è diventata così grande da non entrare nella foto! 🙂
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Io essere alto esattevolmente otto centimetri e trovare un’invidiabile altezza!
bless and love!
Originalissima ricetta …. ma non mangiare i finferli crudi perché non fanno bene 😕 !
Luca 🙂
Lali, erano pochino, io coi funghi ho feeling :-*
Si… te l’ho detto perché a te ci tengo! 😉
Sai, quest’estate avevo inventato anch’io un piatto dove c’era un personaggio delle fiabe e che aveva questi colori. Poi, chissà perché non l’ho pubblicato 🙄 . Penso che starebbero bene insieme sulla stessa tavola 😉 !
Tesorino grazie!! <3 <3 <3 in effetti mangio funghi crudi a gogo e mi piacciono tanto. Ma le prossime ricette saranno un pó più igieniste. Anche perché spesso crudismo é frutta frutta e ancora frutta.
Perché non posti quella ricetta? Non è mai troppo tardi!
Se trovo ancora le foto lo farò e te la dedicherò 😉
Ciaoooo 😀
Ah ah ah mi hai fatto ridere!!!! 😉 Ma col riferimento all’amato Platone mi hai estasiata 🙂
Dall’ellenico Conosci te stesso all’empirico Cosa essere tu? Che viaggio!!! 🙂