… in questo caso, “Ravazzate”! 🙂
Comincio subito col dirvi che manca un ingrediente fondamentale, cioè i semi di sesamo!!!! 🙁 Purtroppo ne ero sprovvista ma ieri sera volevamo mangiare a tutti i costi qualcosa alla palermitana (ebbene sì, anche in Valle d’Aosta si può desiderare di mangiare alla siciliana!! Se considerate poi che mia madre è palermitana… le mie radici culinarie le sento vive!!! 😉 ), e mi è venuto in mente di veganizzare la pasta brioche da rosticceria! Avevo appena pubblicato la ricetta del panettone e già pensavo a cosa preparare per cena…
Ingredienti per l’impasto:
250 g farina manitoba
250 g farina integrale di grano tenero
25 g lievito di birra
250 ml acqua tiepida
50 g margarina veg
50 g zucchero di canna
10 g sale
Ingredienti per il ripieno:
granulare di soia
misto per soffritto (carote, sedano, cipolla)
piselli surgelati
acqua calda
passata di pomodoro
sale
mix di pepe nero, pepe bianco, pepe verde e bacche rosa essiccati
noce moscata
origano
Ingredienti per la besciamella veg:
25 ml olio evo
25 g farina (io ho usato la manitoba)
1 pizzico di sale
1 pizzico di mix di pepe nero, bianco, verde e rosa
noce moscata
250 ml di latte di soia
Procedimento:
Per prima cosa reidratare il granulare di soia lasciandolo in ammollo in acqua a temperatura ambiente per circa mezz’ora, poi preparare il ragù di soia facendo soffriggere carota, sedano e cipolla in un po’ d’olio evo per qualche minuto, aggiungendo successivamente i piselli surgelati e la soia reidratata e scolata e lasciare soffriggere ancora qualche istante. Aggiungere dell’acqua calda fino a coprire i piselli e lasciare cuocere per circa 7 minuti, aggiungendo ancora poca acqua calda se necessario. Unire la passata di pomodoro aggiustando di sale, mix di pepe, una grattugiata di noce moscata e dell’origano secco. Lasciar cuocere finché il ragù sia ben ristretto, nel frattempo preparare la besciamella come preferite, io ho messo gli ingredienti per comodità, ma ognuno ha la sua ricetta preferita! 😉
Quindi scaldare l’olio in un pentolino, togliere dal fuoco ed aggiungere la farina mescolando sempre, fino a che l’olio sia ben assorbito, poi aggiungere sale, pepe, noce moscata ed il latte di soia a poco a poco, sempre mescolando. Rimettere sul fuoco e cuocere (senza mai smettere di mescolare) finché la besciamella sia ben addensata, piuttosto soda.
A questo punto unire la besciamella al ragù di soia e mescolare per amalgamare bene il tutto. Spegnere il fuoco e lasciar raffreddare il ragù, in modo che risulti ben denso, corposo. Più raffredda meglio è!
Intanto preparare la pasta brioche da rosticceria, mettendo le farine in una ciotola capiente, aggiungendo poi lo zucchero, la margarina, il lievito sbriciolato e l’acqua tiepida, un po’ per volta, man mano che si impastano gli ingredienti. Il lievito non va dunque sciolto in acqua ma aggiunto semplicemente sbriciolandolo sugli altri ingredienti. Aggiungere il sale poco per volta, non appena l’impasto inizia ad amalgamarsi.
Impastare bene per alcuni minuti nella ciotola, poi trasferire l’impasto sulla spianatoia e continuare a lavorarlo fino ad ottenere un impasto ben liscio ed omogeneo, come quello della pizza. Non abbiate fretta, più lo si impasta migliore sarà il risultato! 😉 A questo punto rimettere l’impasto nella ciotola precedentemente unta con poca margarina, coprire con pellicola trasparente ed un canovaccio e lasciar lievitare al caldo (io l’ho messo sul ripiano del termosifone) per circa 2 ore (un’ora è sufficiente a far raddoppiare l’impasto, ma con due ore di lievitazione l’impasto sarà triplicato e decisamente più soffice! Se avete tempo lasciatelo lievitare anche di più).
La ricetta originale prevede l’uso di sola farina bianca, io però ho preferito usare metà manitoba e metà integrale:
Una volta lievitato l’impasto, l’ho diviso in otto porzioni (scusate per la foto sfocata ma fotografare di sera è sempre un problema)
Ogni porzione è a sua volta stata divisa in due piccole parti (come due palline da ping pong) da stendere col mattarello, non è necessario aggiungere farina se utilizzate un mattarello d’acciaio! Una parte l’ho spennellata di acqua, l’altra l’ho usata come base al centro della quale ho messo una cucchiaiata abbondante di ragù di soia.
Ho coperto la base con la sfoglia di impasto libera in modo tale che la parte spennellata di acqua rimanesse all’interno, così da aderire bene sull’altra, sigillando bene i bordi per non lasciar fuoriuscire il ripieno
poi con le mani ho fatto roteare la ravazzata, tenendo sempre la base sulla spianatoia, e modellandola finché i bordi non si sono amalgamati al resto dell’impasto (è molto più facile e veloce di quanto pensiate!!!). Ne ho fatte 4 così:
e 4 col tuppo, semplicemente aggiungendo il tuppo alla fine! Stesso procedimento usato per quelle dolci che avevo fatto tempo fa! (Ve le ricordate le “Brioches cu tuppu” ? 🙂 )
Ho sistemato tutte le “ravazzate” ottenute su due teglie immargarinate (carenza di carta forno!), e le ho lasciate lievitare ancora per circa mezz’ora, anche più, poi ho spennellato la superficie con del latte di soia e ci sarebbero voluti i famosi semi di sesamo, ma purtroppo non ne avevo!!!! Uffi!!! 🙁
A dirla tutta ci sarebbe stata bene anche un po’ di passata di pomodoro spennellata sulla superficie, in modo da dare quel tipico colore da rosticceria, ma insomma, avevamo fretta di vedere il risultato e così ho fatto una cosa semplice ma comunque moooolto buona!!!! 😉
Ho infornato infine ciascuna teglia in forno già caldo a 180° / 200° C per circa 10 minuti, finché la superficie è risultata ben dorata, ma, come sempre, ogni forno cuoce in tempi e temperature diverse!!! 😉
Ecco qui una ravazzata col “tuppo”:
un particolare dell’interno e della doratura della base
ed eccone una intera accompagnata da un’insalata mista!
Buona ravazzata a tutti!!!! 😉
P.S.:
1) Quest’impasto si utilizza sia per il dolce che per il salato! Sia per cotture in forno che per frittura… A voi la scelta!
2) Volendo se ne possono fare di minuscole, piccole quanto il “tuppo” per intenderci, e si possono servire durante un aperitivo con tanto di stuzzicadenti infilzato… Basta non dimenticarsi che i semi di sesamo sono quasi indispensabili!!!!! 😉
3) Oltre alle ravazzate con lo stesso impasto si fanno anche altre leccornie, purché Vegan!!! 😉 A chi piace, per esempio, consiglio di arrotolare una striscia d’impasto attorno ad un veg-wurstel, spennellare con latte vegetale, cospargere di semi di sesamo ed infornare… mmmhhh!! Sul web trovate tante ricette siciliane che riguardano quest’impasto, sbizzarritevi nel veganizzarle!!!! 😉
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Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Come sei brava Anto, rimango sempre incantata davanti alle tue ricette..complimenti.
o my goooooddd oggi vuoi farmi male!!anche queste che goduriaaa..sbav sbavvvv!!eccezzioanli Anto!!! 😀
Favolose!!!! una rosticceria di prima classe 🙂 sopratutto una Veg-rosticceria sarebbe il massimo per il pranzo al volo!!!
La ravazzata con carne non la mangio da 10 anni e più! Devo farlo!
si, si , quelle col’tuppo’si fanno anche da me-non vegan-e dolci!sei troppo brava!
perversissima! quanto vorrei riuscire a farla! sei bravissima!
è veramente bello scoprire piatti tipici e rivisitati delle tradizioni delle nostre belle regioni!
è che cenetta.. slurp! 😛
HELP!!!!!!!!!! Ma fate apposta????? Stò morendo di fame e ora me ne andrò a casa a farmi un piattino di lenticchie, chi le mangia più con queste cose GODURIOSISSIMEEEEEEEEEE Antò mi fai morireeeeeeeee 😛
mmm che meravigliaa!! bravissima!!
Ti amo.
Non spaventarti, il mio è un amore platonico..
AMO le tue ricette e le tue manine santeeee !!!!!
Fantastica!
FANTASTICHE
Sai che non ho mai visto questo panino in versione salata, nulla di importante visto che comunque non lo mangerei mentre questa tua versione è come sempre una vera goduria che copierò, questa potrebbe essere una ricca merenda a scuola per Teo…e non solo per lui 😛 Un bacione tesoro!
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Grazie, grazissime (?) a tutti di cuore!!!! Siete troppo simpatici quando commentate le mie ricette!! 😉 Ma come fate voi a commentarmi sempre???? Io sono SEMPRE E COSTANTEMENTE indietro con i commenti, mi perdo spesso un sacco di ricette e voi invece, sempre presenti e carinissimi…
Non ho parole, siete semplicemente STUPENDI!!! 🙂
Che meraviglia!!! Bellissima la sequenza, molto esplicativa e belle le foto. CHe bello il mattarello d’acciaio, non l’ho mai visto!! 🙂 E’ più igienico e lavabile di quello di legno!!
Che meraviglia!!!da provare prima possibile…! 🙂
Ah,ah, GaZupp, mio marito era già tutto contento del tuo commento (anche degli altri), gli ho detto “dèh!!!! non ti montare la testa, è tutta una roba platonica!” ah, ah,ah! che ridere!
Ragazzi, sono veramente buone, ovvio che, contenendo margarina (VA BENISSIMO USARE QUELLA AUTOPRODOTTA), non è che le prepari spesso, però ogni tanto fa piacere, come per le brioches dolci, i croissants ecc. Sono alimenti da mangiare con moderazione, ma quando ci è consentito mangiarli, miseriaccia se appagano!!!!! 😉
@ Chicca, penso si trovino più facilmente a Palermo ed altre zone ad ovest che in altre città siciliane, magari per questo non le hai mai viste. Sono sicura che Teo apprezzerebbe! 😉 ricordati pure la versione arrotolata sui veg-wurstel!!! 😉
@ Titti, sì guarda, da quando l’ho comprato non uso praticamente quasi più l’altro di legno!!! Diciamo che il mattarello in acciaio si presta benissimo per impasti che contengono oli, insomma un pochino unti, è speciale per impasti come sfloglia, frolla, brioches… Io l’ho comprato qui ad Aosta in un ipermercato di nome GROS CIDAC, dove vendono anche casalinghi. L’ho pagato € 14,00
Siccome in questi giorni Luca mi ha regalato una bella spianatoia (evvai!!! Adesso finalmente ce l’ho anch’io! 😉 ), e siccome lui di mestiere lavora ferro, acciaio, alluminio, gli ho chiesto di procurarmi una bella lamina di acciaio inossidabile delle stesse dimensioni della spianatoia, così da poterla utilizzare appoggiandola appunto sulla spianatoia quando preparo impasti che adrebbero lavorati meglio su piani freddi, così sono a posto per un po’!!!! 😉 naturalmente sterilizzerò il piano d’acciaio prima di utilizzarlo, questo è ovvio… è un’idea, visto che nelle cucine professionali si usa praticamente solo l’acciaio… nel mio piccolo voglio organizzarmi anch’io come si deve! Vi farò sapere se l’esperimento funzionerà! 😉
… è una cosa veramente meravigliosa. Degne di un film di Frank Capra 😉
che meraviglia!!! qui si trova lo “struzzo” ovunque 🙁 anche se, tatatataaaaan, ho trovato un posto dove fanno i pezzi con la margarina, la farina, l’acqua e il sale, “struzzo” libero! uno in tutta la città!!!
però che tristess non poter mai mangiar con gli altri… con la tua ricetta invece avremo le ravazzate anche noi!
Mmmmh bontà divina! Eh, la cucina siciliana ha delle chicche che non hanno pari!
Grazie Anto! A proposito, una digressione. Ho provato il tuo vegrino con misticanza di fiori!!! Da urlo, l’ho già rifatto e rifatto e rifatto!!! Alla cena per il thanksgiving l’ho messo in tavola ed è piaciuto tantissimo. Ho messo il link sulla mia ricetta. Per farlo diventare ben compatto, l’ho lasciato 4 giorni a scolare in frigo! Sembrava burro!!!! 😉
Baci!!
Che buone… e che voglia 🙂
Ancora grazie a tutti!!!! 😉
Titti, meno male che l’hai menzionato il tuo Thanksgiving!!! A momenti me lo perdevo!!! Ho appena lasciato un commento, sei meravigliosa, non ho parole!
Il vegrino lo lascio anch’io scolare sempre minimo 4 giorni, diventa super! 😉
Bravissima sempre di più
Buonissime. Brava. 🙂
Sei decisamente una fuori classe… per me inimitabile, da osservare con devozione 😉
Anto apri un chioschetto veg!!!
faranno le file!!!
😉
Le ho fatte! Sono veramente buonissime, ma non mi sono venute belle come le tue 😉
Grazie
Nooooooo.. Fenomenali… Abbagliata dalla Loro Doratura..eheh.. Kizzoli
WOW! mi sciolgo…
Hai fatto bene a dimenticare la carta da forno…. contiene grassi e non si sa se di origine animale o no.
Qualcuno ne sa qualcosa in più?
Ps Mi sa che stasera li faccio anch’io questi!
Di nuovo, grazie infinite a tutti per l’entusiasmo dimostratomi ogni volta, siete davvero strepitosi!
@ Tamara, sono sicura che oltre ad essere buonissime le tue erano anche bellissime! In fondo la forma non ha nessuna importanza se ciò che facciamo lo facciamo con il cuore, e poi ci vuole tempo per acquisire una certa manualità, come per tutte le cose! 🙂
@ Gabry, hai ragione, anch’io vorrei saperne di più, avevo letto tante opinioni, domande ecc. ma nessuna certezza a riguardo… qualcuno ne sa qualcosa di più??
questa me l’ero persa…
magistrale! non amo la soia in tutte le sue forme, provero’ con qualcosa d’altro, ma provero’
grazie
complimenti per la ricetta! ho provato la tua ricetta brioche per fare dei calzoncini fritti con ripieno di verdure. risultato davvero ottimo! garantisco il risultato! 😀
questo impasto è davvero favoloso! l’ho già fatto 2 volte. la prima volta ho usato lievito di birra, la seconda lievito naturale da pasta madre con germe vitale di grano… e devo dire che con questo naturale in polvere sono anche più buoni! più leggeri, non sanno di lievito. provatelo è ottimo! inotre sono divertenti da assemblare 🙂
grazie per la bella ricettina!